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Nuovo - Partito comunista italiano

Comunicato CC 22/2023
13 ottobre 2023

Cacciare il governo Meloni e farla finita con l’economia di guerra e la sottomissione del nostro paese ai gruppi imperialisti USA!

Promuovere la più ampia partecipazione popolare alle iniziative di lotta del 20 ottobre in occasione dello sciopero generale dei sindacati di base e alle manifestazioni contro le basi militari USA-NATO del 21 ottobre a Ghedi (BS), Pisa, Palermo!

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Leggi La Voce 74 del (nuovo)PCI

Comunicato CC 23/2023 - 20 ottobre 2023

[Scaricate il testo del comunicato in Open Office / Word ]

Saluto alla Conferenza Internazionale - Per una pace vera, per una pace giusta: ai promotori e partecipanti

Cari compagni,

il (nuovo)PCI saluta la “Conferenza Internazionale - Per una pace vera, per una pace giusta” che si terrà a Roma nei prossimi 27-28 ottobre e riunirà in Italia esponenti della lotta antimperialista, progressista e democratica di molti paesi.

Il Comitato promotore della Conferenza auspica la formazione di “un mondo basato sul rispetto di ogni popolo e di tutte le nazionalità”. Ottimo! Tale mondo è il socialismo: infatti, a chiunque andrà a fondo nella ricerca della fonte principale delle guerre che oggi imperversano nel mondo e causano tante sofferenze e distruzioni, risulterà che essa sta nei contrasti tra i grandi capitalisti produttori di merci, finanzieri o speculatori e nell’oppressione che essi esercitano sui lavoratori del proprio paese e sui popoli di altri paesi.

Da decenni, precisamente dalla fine dell’Ottocento, inizio nella storia dell’umanità dell’epoca che noi comunisti chiamiamo epoca imperialista, i popoli non sono più spinti alla guerra per il bisogno di accrescere le proprie forze produttive e di disporre di una quantità maggiore di frutti di quanti ne riesce a strappare alla natura. Sono i capitalisti che costringono i popoli alla guerra.

Ogni capitalista deve aumentare il suo capitale: lo può fare solo sfruttando i lavoratori del proprio e di altri paesi, prendendo il posto di altri capitalisti concorrenti, soffocando le rivoluzioni socialiste e di nuova democrazia. Con le rivoluzioni socialiste e le rivoluzioni di nuova democrazia nel Novecento sono nati alcuni paesi socialisti: l’Unione Sovietica con alla testa prima Lenin e poi Stalin fu il primo. Tratti distintivi di un paese socialista sono 1. la gestione pubblica e pianificata delle attività economiche per produrre i beni e i servizi necessari alla popolazione del paese e alle relazioni di scambio, collaborazione e solidarietà con gli altri paesi e 2. l’impiego sistematico delle risorse prodotte in questo modo per accrescere l’accesso di tutta la popolazione alle attività specificamente umane. In ogni paese, condizione indispensabile di questi tratti è che il potere sia nelle mani dei promotori del socialismo. Noi comunisti ci gloriamo di essere l’avanguardia dei lavoratori che si mobilitano e organizzano per instaurare e sviluppare il socialismo.

Tra i primi paesi socialisti, alcuni sono riusciti a far fronte con successo ai tentativi che i capitalisti del paese stesso e del resto del mondo hanno fatto per soffocarli, approfittando del fatto che, come spudoratamente disse Churchill, “il socialismo è ancora un bambino in culla”. In altri paesi alla lunga i capitalisti hanno di nuovo preso il sopravvento: nel 1991 la stessa Unione Sovietica infine si è dissolta. In altri la lotta tra le classi è ancora in corso. Alcuni di questi ultimi hanno avuto un grande sviluppo: esemplare il caso della Repubblica Popolare Cinese. Ma in conclusione i capitalisti dominano ancora oggi in gran parte dei paesi del mondo. Gli Stati più potenti del mondo sono ancora oggi Stati imperialisti: gli USA, le potenze europee riunite nella NATO e alcuni Stati loro complici (il Giappone e altri). Lo Stato sionista d’Israele è uno essi. Proprio con la guerra lo Stato dei gruppi imperialisti USA, il più potente di essi, estendendo la sua rete mondiale di basi e altre installazioni militari cerca di perpetuare la supremazia che aveva raggiunto in gran parte del mondo alla fine della seconda guerra mondiale, benché la sua supremazia in campo commerciale sia finita da tempo e la sua supremazia in campo monetario e finanziario sia pericolante. L’espansione della NATO in Europa orientale dopo la dissoluzione dell’URSS nel 1991 e il tentativo di imporre una analoga rete nei paesi dell’oceano Pacifico e dell’oceano Indiano caratterizzano il sistema delle relazioni internazionali.

La Comunità Internazionale (CI) dei gruppi imperialisti con alla testa lo Stato degli imperialisti USA, incalzata dalla seconda crisi generale per sovrapproduzione assoluta di capitale iniziata intorno alle seconda metà degli anni ‘70, è sempre più indebolita ed è costretta a compiere operazioni di aggressione - tramite boicottaggio e sabotaggio economico, atti terroristici contro civili, corruzione di dirigenti politici, guerre per interposta persona, implementazione delle basi NATO, ecc. - contro la Federazione Russa, la Repubblica Popolare Cinese e altri. Si adopera in operazioni criminali in Sudamerica (tentativi di golpe, sostegno a operazioni sovversive, ecc.), e in Medio Oriente (operazioni di guerra in nome della “lotta al terrorismo”).

Tuttavia, la CI si trova di fronte a un’opposizione sempre più aperta e dispiegata di popoli e paesi che non intendono sottomettersi ad essa. In questa opposizione rientra il colpo assestato il 7 ottobre da Hamas e altre fazioni della Resistenza palestinese allo Stato sionista d’Israele, con l’operazione “Tempesta di Al-Aqsa”, che alimenta nei popoli oppressi di tutto il mondo la fiducia nella ribellione e nella vittoria.

È alla luce di questa visione generale della storia e della situazione che si ha una visione giusta dell’attuale sistema di relazioni internazionali, che si ha la forza di far fronte ai promotori delle guerre in corso fino a porvi fine.

Porvi fine è possibile. I paesi imperialisti sembrano forti, ma in realtà ogni paese imperialista è minato dalle contraddizioni tra gli stessi gruppi imperialisti del paese e dall’insofferenza crescente delle masse popolari. Esemplare è il caso degli USA, lo Stato imperialista oggi più potente, con le contraddizioni interne a cui deve far fronte.

Concludiamo questo saluto augurando futuri grandi successi ai partecipanti alla Conferenza, convinti che questa iniziativa svilupperà dibattito e fermento in Italia e in altri paesi per avanzare nella liberazione dei popoli dal giogo imperialista!

Finché c’è oppressione e sfruttamento, c’è resistenza che i rivoluzionari trasformano in ribellione!

Viva la solidarietà, l’amicizia e la fratellanza tra i popoli in lotta contro l’imperialismo!

Comitato Centrale del (nuovo)Partito Comunista Italiano