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del (nuovo)Partito comunista italiano

anno XXV - luglio 2023

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La guerra civile negli USA

Il complesso militare-industriale-finanziario USA cerca di preservare il dominio che i gruppi imperialisti USA hanno imposto nel mondo dopo la Seconda guerra mondiale, ma oltre all’opposizione che cresce negli altri paesi, esso deve far fronte alla guerra che si sviluppa negli USA stessi. È una guerra che ha molti promotori con interessi antagonisti. Non collaborano tra loro, ma tutti contribuiscono a minare il complesso militare-industriale-finanziario USA.

Noi comunisti italiani dobbiamo tenerne conto per avere fiducia nella possibilità di successo della nostro lotta, contro quelli che alla nostra linea di creare le condizioni per la costituzione del Governo di Blocco Popolare obiettano che “i gruppi imperialisti USA, sionisti e UE non ve lo lasceranno fare”. Certo che dovremo far fronte al loro intervento, ma proprio la lotta vittoriosa contro di esso porterà alla piena rinascita del movimento comunista in Italia e all’instaurazione del socialismo. E la nostra lotta può essere vittoriosa.

I gruppi imperialisti USA sono divisi tra loro e si divideranno sempre di più: è nella loro natura, sono concorrenti per la valorizzazione ognuno del proprio capitale. Lo scontro tra i seguaci di Biden e quelli di Trump è una delle manifestazioni di questo contrasto di fondo. Il contrasto si acuirà e gli scontri si moltiplicheranno. Non solo noi e i comunisti degli altri paesi ne trarremo profitto, ma anche i comunisti USA impareranno ad approfittarne per la rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato negli USA. Il corso delle cose che gli imperialisti USA impongono negli USA stessi con la repressione (gli USA sono il paese con la più alta percentuale della popolazione costituita da detenuti e di vittime di altre forme della repressione statale) e con l’abbrutimento delle menti e dei cuori delle masse popolari (gli USA sono un paese con un’alta percentuale di drogati e con un alto numero di stragi) promuove lo sviluppo di una resistenza crescente. Il sistema produttivo di merci è stato sconvolto dai capitalisti stessi che sono andati a sfruttare i lavoratori di altri paesi (le merci importate sono molto di più delle merci esportate: la bilancia commerciale è cronicamente deficitaria). La disoccupazione, il lavoro precario negli USA sono ampiamente diffusi e assieme all’avidità dei padroni delle aziende, alle persecuzioni razziali, all’aumento della violenza contro le donne (le leggi contro il diritto all’aborto assistito sono solo un esempio) e alle crescenti difficoltà degli studenti (tariffe scolastiche e abitazioni) e dei giovani in generale alimentano la resistenza delle masse popolari. Un vasto campo d’azione per i rivoluzionari in generale e per quei comunisti che arriveranno ad avere una comprensione più elevata delle condizioni, delle forme e dei risultati della lotta di classe. La mobilitazione rivoluzionaria crescerà. Crescerà anche la mobilitazione reazionaria, perché i gruppi imperialisti e i loro agenti approfittano in mille modi dell’insofferenza, del malcontento e della ribellione delle masse popolari. Le ultime elezioni presidenziali ne hanno dato dimostrazione su ampia scala. La diffusione delle armi è una tradizione USA e fonte di grandi profitti per produttori e commercianti. A tutto questo si aggiunge la devastazione dell’ambiente e l’inquinamento che il modo di produzione capitalista aggrava negli USA come nel resto del mondo.

Questo è in estrema sintesi il campo in cui si sviluppa la guerra civile negli USA. Essa mina la forza con cui il complesso militare-industriale-finanziario USA opprime il resto del mondo ed è il campo in cui i comunisti impareranno a sviluppare non solo rivendicazioni sindacali e politiche, ma anche e soprattutto la guerra popolare rivoluzionaria.

Nicola P.