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Avviso ai naviganti 125

3 dicembre 2022

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È disponibile sul sito www.nuovopci.it il numero 72 di La Voce del (nuovo)Partito comunista italiano!

A giorni lo sarà anche il supplemento L’epoca imperialista è l’epoca della rivoluzione socialista e della decadenza della società borghese!


Il numero esce in coincidenza con la celebrazione del centenario della proclamazione (30 dicembre 1922) dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, inizio della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria; con la celebrazione del 30° anniversario della fondazione (21-22 novembre 1992) dei CARC, tappa chiave del percorso organizzativo che ha portato alla costruzione della Carovana del (nuovo)PCI fondato il 3 ottobre 2004; con la celebrazione del 20° Congresso del Partito Comunista Cinese (16-22 ottobre 2022) che ha approvato la linea illustrata da Xi Jinping nel rapporto che recensiamo.

Dei tre eventi La Voce 72 illustra in vario modo la natura e il ruolo nella rivoluzione socialista che è la trasformazione che la specie umana ha iniziato nel secolo XX e continua nel nostro secolo. Con il supplemento trattiamo in dettaglio delle caratteristiche e degli avvenimenti dell’epoca.

Dopo la vittoria della rivoluzione culminata nell’Ottobre del 1917, la costituzione dell’URSS ha dato il via alla prima ondata della rivoluzione proletaria (1917-1976) che tramite l’Internazionale Comunista fondata nel 1919 si è sollevata in tutto il mondo e ha generato nuovi paesi socialisti tra cui la grande Repubblica Popolare Cinese, la Repubblica Popolare Democratica della Corea, la Repubblica Socialista del Vietnam, la Repubblica Democratica Popolare del Laos, la Repubblica di Cuba. L’umanità di oggi è frutto anche di quel percorso. Dei suoi insegnamenti, risultanti dal bilancio dell’esperienza, deve tener conto chi vuole porre fine al catastrofico corso delle cose imposto dalla borghesia imperialista. A cento anni di distanza infatti in ogni angolo del mondo i comunisti devono continuare, nelle condizioni attuali frutto dei cento anni trascorsi e quindi in forme nuove ma sulla base dei suoi risultati e insegnamenti, la stessa rivoluzione iniziata con la vittoria dell’Ottobre 1917 e la proclamazione dell’URSS.

È quello che il (nuovo)PCI sta facendo nel nostro paese.

Infatti il tema che percorre tutto il numero 72 di VO è che promuovere e dirigere la rivoluzione socialista è il compito storico dei comunisti. La rivoluzione che ha l’obiettivo di instaurare il socialismo è l’impresa che caratterizza l’epoca della storia dell’umanità che inizia negli ultimi decenni del secolo XIX. L’alternativa al successo di questa impresa è la decadenza della società borghese che porta all’estinzione della specie umana e all’inquinamento e alla devastazione del pianeta Terra promossi dalla borghesia imperialista, giunta al massimo dello sviluppo compatibile con il modo di produzione che essa ha impersonato.

È in questa impresa che sono inquadrati i temi specifici delle rubriche e dei singoli articoli della rivista: la nomina da parte dei vertici della Repubblica Pontificia di un governo capeggiato dagli scimmiottatori del fascismo, la lotta delle masse popolari contro gli effetti della crisi generale del capitalismo, la guerra in corso in Europa aggiuntasi alle decine di guerre in corso nel mondo, il consolidamento e rafforzamento del Partito, Stato Maggiore della classe operaia e delle forze che a vari livelli di coscienza e organizzazione partecipano alla rivoluzione socialista nel nostro paese.


L’articolo L’imperialismo e l’instaurazione del socialismo di Marcella V. (pagg. 22-25) presenta il supplemento a VO 72, L’epoca imperialista è l’epoca della rivoluzione socialista e della decadenza della società borghese che metteremo a disposizione nei prossimi giorni. Il supplemento illustra 1. le caratteristiche principali che distinguono l’epoca imperialista dalla società borghese che l’ha preceduta e 2. le principali vicende dei quasi 150 anni dell’epoca imperialista. La sua importanza deriva dal fatto 1. che è il contesto in cui i comunisti svolgono la loro opera, 2. che non solo gli avversari dichiarati del marxismo-leninismo (restando alle varianti presenti in Italia: anarchici, trotzkisti, bordighisti, operaisti, negriani e altri), ma anche dichiarati marxisti-leninisti concepiscono l’epoca imperialista come una delle fasi che compongono la storia della società borghese: la fase successiva all’ultima descritta da Marx in Il capitale (libro I, capitolo 13) anziché come epoca della rivoluzione socialista, in cui le condizioni che rendono necessario il socialismo sono maturate al punto che la sua mancata instaurazione provoca il malandare generale della società. Tale concezione, presente ancora anche nelle nostre file, ostacola una comprensione delle condizioni e dei risultati della lotta di classe, avanzata quanto necessario per guidare con successo la rivoluzione socialista nei paesi imperialisti. Quindi dobbiamo portare a fondo la lotta tra le due concezioni.


Dieci tesi basilari

Approfittiamo di quest’Avviso ai Naviganti per richiamare dieci tesi della concezione comunista del mondo che ci guida: nel numero non ne trattiamo esplicitamente, ma senza l’assimilazione di esse molte delle tesi esposte nel numero difficilmente sono comprensibili o verrebbero acquisite superficialmente e non assimilate e applicate.

1. La sinistra borghese: nei paesi imperialisti i comunisti devono valorizzare (lo indicava già Lenin nel 1916 quando contava su una imminente instaurazione del socialismo in Europa) anche i capitalisti soffocati dai monopoli, dal capitale finanziario e dalle banche, i lavoratori autonomi e quelli che in I fatti e la testa pagg. 110-114 chiamiamo “aristocrazia proletaria”.

2. La resistenza spontanea delle masse popolari agli effetti della crisi generale del capitalismo generata dalla sovrapproduzione assoluta di capitale, è un tratto ineliminabile dell’epoca imperialista. Essa è “spontanea” nel senso che le masse popolari resistono anche dove e quando non vi è direzione del Partito comunista. La resistenza spontanea non comporta di per sé la formazione di Organismi Operai e Organismi Popolari, ma solo di loro embrioni.

3. Il primo pilastro del sistema di controrivoluzione preventiva: oggi nei paesi imperialisti la borghesia e il clero dedicano enormi risorse per abbrutire le masse popolari, intossicarne la mente e il cuore e distoglierle dalla lotta di classe, dato che devono usare sempre meno i pilastri 2 (soddisfare le richieste di miglioramento che le masse popolari avanzano con più forza; dare a ognuno la speranza di poter avere una vita dignitosa e alimentare questa speranza con qualche risultato pratico; avvolgere ogni lavoratore in una rete di vincoli finanziari - mutui, rate, ipoteche, bollette, imposte, affitti, ecc. - che lo mettono ad ogni momento nel rischio di perdere individualmente tutto o comunque molto del suo stato sociale se non riesce a rispettare le scadenze), 3 (sviluppare canali di partecipazione delle masse popolari alla lotta politica borghese, in particolare le elezioni, in posizione subordinata, al seguito dei suoi partiti e dei suoi esponenti) e 4 (evitare che le masse popolari si organizzino, fornire alle masse organizzazioni dirette da uomini di fiducia della borghesia) e che rafforzare oltre un certo punto il pilastro 5 (la repressione) sarebbe di fatto proclamare apertamente la guerra civile. Da qui nuovi aspetti della lotta per instaurare il socialismo e l’accresciuta importanza della Riforma Intellettuale e Morale per i comunisti e chi aspira a diventarlo.

4. Il movimento comunista cosciente e organizzato (MCCO) è ben più vasto della Carovana del (n)PCI. È composto da un gran numero di organismi risultanti in gran parte dalla dissoluzione e frammentazione del vecchio PCI ma in una certa misura anche dalla rinascita del movimento comunista. Essi aspirano all’instaurazione del socialismo, ma sono deboli quanto a conoscenza, assimilazione e uso del patrimonio di concezioni, analisi, linee e metodi necessari per realizzarla.

La Carovana del (n)PCI è composta da gruppi, organismi e individui che attuano la linea politica indicata dal (n)PCI per la prima fase (la difensiva strategica) della Guerra Popolare Rivoluzionaria di Lunga Durata (creazione delle quattro condizioni della costituzione del Governo di Blocco Popolare) e almeno in una certa misura fanno propria la concezione del mondo che guida il (n)PCI.

5. Il Partito clandestino è composto solo da rivoluzionari di professione, compagni che si dedicano principalmente all’attività indicata dal Partito e si spostano secondo le esigenze del Partito, anche se svolgono un lavoro con cui si guadagnano da vivere. Nel partito comunista di quadri e di massa, invece, sono per Statuto ammessi anche compagni che solo limitatamente si dedicano all’attività di Partito. Il P.CARC è l’esempio di questo secondo tipo di organismi.

6. Il Partito e ogni suo membro sono soggetto e oggetto della rivoluzione socialista. Per essere adeguati a dirigere la rivoluzione socialista essi sottopongono se stessi alla Riforma Intellettuale e Morale: trasformazione della propria concezione del mondo, della propria mentalità e in una qualche misura della propria personalità. È trasformazione 1. del modo di pensare per renderlo coerente con la concezione comunista del mondo (marxismo-leninismo-maoismo) e 2. dei sentimenti, delle relazioni e della condotta in accordo con il nuovo modo di pensare. È trasformazione a livello di Partito connessa con la creazione in massa dell’“uomo nuovo” protagonista della rivoluzione e del socialismo e in antagonismo all’abbrutimento e all’intossicazione delle menti e dei cuori promossi dalla borghesia imperialista

7. La lotta tra due linee nel Partito: la lotta tra due linee si presenta ogni volta che nelle condizioni della lotta di classe c’è un cambiamento che comporta una modificazione della linea del partito. In ogni caso particolare è indispensabile arrivare tramite l’analisi e il dibattito a definire chiaramente quali sono le due linee che si contrappongono. La mancanza di unità di indirizzo non equivale a scontro tra due linee.

8. I comunisti dei paesi imperialisti devono dare alla rivoluzione la forma della GPRdiLD (vedi Manifesto Programma del (n)PCI cap. 3.3). La rivoluzione socialista non è un rivolgimento sociale che scoppia e nel corso del quale i comunisti prendono il potere. Lo ha già chiarito nel 1895 F. Engels nell’autocritica che compone la sua Introduzione alla prima ristampa di Le lotte di classe in Francia dal 1848 al 1850: i dirigenti del Partito Socialdemocratico Tedesco nascosero e sabotarono l’insegnamento di Engels e così avviarono alla sconfitta la rivoluzione in Germania.

9. La rivoluzione socialista è nazionale e internazionale. L’instaurazione del socialismo e il socialismo stesso sono legati alle particolarità che ogni paese eredita dalla propria storia. In ogni paese il socialismo viene instaurato da una rivoluzione nazionale promossa e diretta dal partito comunista. La rivoluzione socialista è internazionale nel senso che tutta l’umanità ha bisogno di passare dalla società borghese alla società comunista dato che il modo di produzione capitalista si è esteso a tutti i paesi e ogni partito comunista impara anche dagli altri e ha con essi rapporti di solidarietà e collaborazione.

10. Il socialismo poggia su tre pilastri: il potere politico è nelle mani del Partito comunista, delle sue organizzazioni di massa e delle organizzazioni alleate (dittatura del proletariato); l’attività economica è gestita secondo un piano pubblico e diretta a soddisfare le necessità della popolazione e delle relazioni con gli altri paesi; alla crescita della partecipazione dell’intera popolazione alle attività specificamente umane è dedicato il massimo possibile delle risorse.


Indice degli articoli di La Voce 72

Noi viviamo l’epoca della rivoluzione socialista

Il nuovo governo dei vertici della Repubblica Pontificia e i nostri compiti

E se mi staccano luce e gas?

Portare a fondo il bilancio delle elezioni del 25 settembre

Il Vaticano ha tenuto a battesimo il governo Meloni

Sovranità nazionale e misure d’emergenza

L’imperialismo e l’instaurazione del socialismo

I paesi socialisti nella seconda e terza fase

Il 20° Congresso del Partito Comunista Cinese e le lezioni che i comunisti italiani ne devono trarre

Sulla natura e il ruolo della Federazione Russa

Crimini del capitalismo, note sul passato e sul presente

A chi spetta l’educazione dei giovani delle masse popolari?

Il 76° anniversario della costituzione dell’Esercito Democratico di Grecia

30° anniversario della fondazione dei CARC

Consolidamento e rafforzamento del (nuovo)Partito comunista italiano

Le elezioni, gli organismi della Carovana del (n)PCI e la Guerra Popolare Rivoluzionaria

Contro l’astensionismo di principio

Movimento comunista cosciente e organizzato e sinistra borghese

Come comportarsi di fronte a situazioni nuove?

Tra gli articoli di VO 72, segnaliamo in particolare:

- Portare a fondo il bilancio delle elezioni del 25 settembre! (pag. 13);

- Il 20° Congresso del PCC e le lezioni che i comunisti italiani ne devono trarre (pag. 29);

- Come comportarsi di fronte a situazioni nuove? (pag. 68).


La seconda crisi generale del capitalismo si aggrava!

Il malcontento e l’insofferenza delle masse popolari crescono!

Che la rivoluzione socialista avanzi fino alla vittoria dipende da noi comunisti!


Auguriamo fecondo studio e buon lavoro ai nostri lettori!

La redazione di La Voce