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(n)PCI (nuovo)Partito comunista italiano

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I personaggi che godono di fiducia
 e di seguito ... devono costituire
subito un Governo Ombra...!

Comunicato CC - 12 aprile 2012

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Comunicato CC 14/12 - 21 aprile 2012

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Nel ricordo del 25 Aprile 1945, mandiamo al macero la Repubblica Pontificia!

Cacciamo la Giunta Monti-Napolitano!

Viva il Governo di Blocco Popolare!
Viva la Liberazione!

 

Il 25 Aprile 1945, 67 anni fa, le masse popolari del nostro paese trionfavano sul fascismo. Fu un’esplosione di festa e di speranze. Chi ha vissuto quei giorni, non può non ricordare anche se era ancora bambino. Il tripudio delle masse popolari contrastava nettamente con l’atteggiamento mesto e preoccupato di quella parte della società, degli individui e delle istituzioni, di gran parte della borghesia, degli agrari e del clero, che il fascismo lo avevano promosso a ragion veduta e ne avevano tratto vantaggio. Gli esponenti di questa parte subivano la fine del fascismo sconfitto, ingoiavano amaro, ridotti all’impotenza alcuni, rassegnati altri, chi subendo e chi già avendo calcolato come giocare sul nuovo terreno per continuare a godere del ruolo che aveva avuto nella vecchia società: cambiare qualcosa per non cambiare niente.

Infatti i giochi non erano ancora fatti. Ma al Partito comunista facevano capo tutte le speranze di costruire un mondo nuovo. Al Partito comunista guardava tutto quanto di sano, di onesto, di attivo vi era tra le masse popolari del nostro paese. L’Unione Sovietica illuminava la strada a tutte le classi sfruttate e ai popoli oppressi di tutto il mondo. Quattro anni dopo sarebbe nata la Repubblica Popolare Cinese. Il socialismo sembrava a portata di mano. Persino preti e democristiani parlavano di un mondo nuovo e promettevano meraviglie.

Era l’alba di un nuovo mondo, l’aurora di un nuovo giorno. Ma i giochi assolutamente non erano ancora fatti e era assolutamente non ancora chiaro come sarebbe stata la giornata che veniva, il tempo era incerto: sarebbe stato un giorno di sole o un giorno di bufera? Il tempo rimase incerto per alcuni anni, la monarchia dei Savoia collusa col Fascismo venne cacciata nell’ignominia, ma di contro si rafforzò la Corte Pontificia non meno collusa, ma forte dell’appoggio dell’imperialismo angloamericano e della paura della borghesia italiana e dei residuati del fascismo che si stringevano attorno ad essa, dietro il paravento dei Patti Lateranensi firmati dal Fascismo e dalla Monarchia Pontificia nel 1929 e recepiti nell’articolo 7 della Costituzione della Repubblica Italiana.

Fin dal secolo XV il potere dei Papi era stato l’ostacolo principale all’unificazione e allo sviluppo del nostro paese. Dalla Questione Romana che la borghesia del Risorgimento non aveva risolto, tramite i Patti Lateranensi del 1929 e la Costituzione del 1947 si consolidò un’istituzione unica nel suo genere, la Repubblica Pontificia. La  principale caratteristica che distingue il nostro paese tra tutti i paesi imperialisti e fa che esso non sia “un paese normale”.

In definitiva il cattivo tempo è prevalso. A piccoli passi la borghesia e il clero hanno rafforzato il loro potere facendo concessioni sul piano economico e sul piano dei diritti. La prospettiva di instaurare il socialismo aveva nutrito i sogni dei Partigiani e dato loro la forza per affrontare da volontari i sacrifici della Resistenza. I Partigiani avevano acceso le speranze di tutti gli sfruttati, alimentato le loro aspirazioni. Ma in definitiva prevalse ancora il capitalismo.

Siamo noi uomini che facciamo la nostra storia. I presupposti e la necessità del comunismo sono stati costruiti nella stessa società borghese: oramai la storia la fanno le masse popolari coscienti e organizzate con alla testa la classe operaia col suo partito comunista. Il marxismo ha dimostrato oltre ogni dubbio possibile questa verità e indicato l’obiettivo che l’umanità ha bisogno di realizzare per godere universalmente dei progressi che ha compiuto nella fase borghese della sua storia, ma che restano limitati a una minoranza e sono deturpati e deformati dall’impronta e dalla puzza delle classi dominanti, dell’asservimento delle masse popolari. La borghesia non è in grado di opprimere le masse popolari come le classi dominanti del passato, ma le masse popolari non sono ancora organizzate e coscienti al punto da fare a meno della borghesia, il clero permea ancora la società con il suo vecchiume. Il marxismo è scienza compresa da chiunque studia la storia della società umana non accecato da interessi particolari che lo legano alla società borghese, ma è lungi dall’essere diventato la concezione del mondo che guida l’azione delle masse popolari organizzate. La concezione borghese e la concezione clericale del mondo predominano ancora nel senso comune. Noi comunisti siamo il partito della classe operaia che lotta per l’emancipazione propria e per porre fine ad ogni forma di sfruttamento dell’uomo sull’uomo e a ogni divisione in classi di sfruttati e sfruttatori, di oppressi e oppressori. Il partito comunista guida la marcia delle classi sfruttate e dei popoli oppressi verso l’instaurazione del socialismo. Ma non seguiamo un sentiero tracciato, perché non esiste sentiero per il cammino che dobbiamo fare. Dobbiamo aprirci la strada passo dopo passo, facendo i conti con la lotta accanita che la borghesia e il clero oppongono alla nostra avanzata, risolvendo i problemi che via via si pongono, rimuovendo gli ostacoli, imparando dalla nostra stessa esperienza, superando i nostri limiti e correggendo i nostri errori. Niente di strano quindi che la storia proceda a zig zag. Che le aspirazioni dei protagonisti della Resistenza non siano state realizzate. Che l’Unione Sovietica e i primi paesi socialisti siano stati corrosi, corrotti e assimilati dal sistema imperialista mondiale fino a cambiare di colore o crollare. L’importante non è non fare errori e non conoscere sconfitte. L’importante è non farsi abbattere e deviare dai propri errori e anzi imparare anche dagli errori.

Rimasti nonostante la vittoria della Resistenza a far parte del sistema imperialista mondiale, oggi anche noi siamo coinvolti nella sua nuova crisi generale, una crisi che ancora si aggrava di giorno in giorno. La situazione è grave e anzi si aggrava. Non abbiamo ancora compiuto la svolta verso la rinascita. Catastrofi maggiori incombono. Stiamo ancora affondando ogni giorno un po’ più nel marasma delle manovre e delle contorsioni con cui la borghesia imperialista e il clero cercano di prolungare la vita del loro sistema di relazioni sociali e di perseverare nell’attuale sistema di relazioni internazionali. Chi promette che dall’attuale marasma generato dalla crisi del capitalismo l’umanità uscirà con facilità, rapidamente, in modo indolore, senza una lotta accanita e senza grandi distruzioni e sacrifici, o è uno sciocco se ci crede o è un imbroglione. Chi è convinto che l’attuale crisi “comunque prima o poi come è incominciata così finirà”, si illude, rifiuta di ragionare. La svolta nel corso delle cose, la fine dell’attuale crisi e la risalita della china incominceranno solo quando le classi oppresse almeno in  qualche paese prenderanno il potere. Si solleveranno in un’opera storica come quella che nel 1917, quasi un secolo fa, avviarono le masse popolari sovietiche quando sotto la guida di Lenin e del suo partito comunista con la Rivoluzione d’Ottobre diedero il via alla prima ondata della rivoluzione proletaria mondiale. Nel gorgo della nuova crisi generale del sistema imperialista mondiale, il paese che inizierà per primo a togliere il potere alla borghesia e al clero, oltre che affrontare i suoi problemi aprirà la via anche agli altri paesi.

In Italia oggi non esistono ancora le condizioni per instaurare il socialismo. Le masse popolari organizzate non sono ancora raccolte attorno al Partito comunista. Ma sono abbastanza organizzate per porre all’ordine del giorno la costituzione di un loro governo d’emergenza che ponga immediatamente rimedi alle manifestazioni più gravi della crisi del capitalismo, il Governo di Blocco Popolare. Noi comunisti promuoviamo la sua costituzione. Attuando il suo programma e difendendo la sua esistenza le Organizzazioni Operaie e le Organizzazioni Popolari accelereranno la rinascita del movimento comunista e arriveranno a instaurare il socialismo.

L’instaurazione del socialismo è l’unica via per uscire dalla crisi del capitalismo. Ma per avviarci all’instaurazione del socialismo occorre rompere con decisione con gli interessi e le abitudini della borghesia e del clero, una rete che soffoca le masse popolari.

Le Amministrazioni Comunali che hanno vinto le elezioni di aprile 2011 contro la destra moderata del PD e la destra estrema del PdL stanno dimostrando nella pratica che senza questa rottura anche i propositi più generosi naufragano. Se non si è decisi a infrangere le regole, le abitudini e gli interessi della borghesia imperialista e del clero si finisce per servirli. Proprio perché non ha il coraggio di mettersi alla testa della mobilitazione delle masse popolari per usare per l’interesse pubblico le ricchezze che la borghesia e il clero hanno accaparrato nelle loro mani, proprio perché non ha il coraggio di rompere il Patto di Stabilità imposto dalle autorità della Repubblica Pontificia, proprio perché vuole pagare i debiti che ha ereditato, l’Amministrazione Comunale di Napoli sta ripercorrendo la strada delle precedenti amministrazioni a braccetto di Alfredo Romeo e degli altri palazzinari e speculatori sostenuti dalla Chiesa e dalla Criminalità Organizzata. L’Accordo stipulato in marzo tra De Magistris e Alfredo Romeo e sanzionato dalla Delibera del 27 marzo è la resa ai vertici della Repubblica Pontificia, l’atto di sottomissione alla Criminalità Organizzata, alla Corte Pontificia e alla Comunità Internazionale presieduta dal governo di Washington e benedetta dal Papa di Roma. Proprio mentre la guerra di sterminio che da anni questi conducono contro le masse popolari ha raggiunto un nuovo livello: una catena di suicidi e di altri atti di disperazione, la cancellazione del diritto dei lavoratori licenziati senza giusto motivo alla reintegrazione nel posto di lavoro, la violazione del diritto dei lavoratori anziani a vivere. Per paura di essere commissariato, Luigi De Magistris si è messo agli ordini della Giunta Monti-Napolitano e degli esponenti locali dei vertici della Repubblica Pontificia. “Non potevo fare diversamente!”, si scusa De Magistris. Certo, non poteva fare diversamente se voleva rispettare gli impegni con cui i suoi predecessori hanno legato le masse popolari alla borghesia e al clero, se voleva godere della tolleranza del governo Berlusconi prima e ora della Giunta Monti-Napolitano. Accordo con Alfredo Romeo, America’s Cup, ecc. ecc.: non si tratta di tradimento personale delle promesse fatte agli elettori e delle speranze suscitate. Si tratta di scelte politiche che si pongono a ogni personaggio e organismo che la fiducia delle masse popolari porta in alto. Le stesse scelte si impongono e si imporranno agli altri sindaci eletti nell’aprile 2011 in rottura con il teatrino della politica borghese e a quelli che saranno eletti nelle prossime elezioni amministrative di maggio. La resa dell’Amministrazione Comunale di Napoli capeggiata da De Magistris ad Alfredo Romeo, alla Giunta Monti-Napolitano e ai vertici della Repubblica Pontificia ha valore nazionale: è un test nazionale come lo è stata la sua vittoria nell’aprile dell’anno scorso. Chi  rimane ligio alle leggi della Repubblica Pontificia, non può che soddisfare gli interessi della borghesia e del clero contro le masse popolari, perché quelle leggi proteggono quegli interessi. Nell’ambito della crisi in corso quegli interessi non lasciano alle masse popolari altre vie che la rivolta o la disperazione. Per la borghesia e il clero una parte importante dei lavoratori sono di troppo: non solo gli immigrati, ma sono di troppo anche milioni e milioni di lavoratori italiani di nascita. I promotori della prove di fascismo additano gli immigrati come capri espiatori della crisi del capitalismo, come se ce ne fossero troppi in Italia. Ma la realtà è che non sono gli immigrati che sono di troppo: ci sono paesi all’incirca della stessa dimensione dell’Italia, come la Germania o il Giappone, che hanno una popolazione una volta e mezza o addirittura doppia della popolazione italiana. Per la borghesia e il clero italiani sono di troppo non solo gli immigrati ma anche milioni di lavoratori italiani.

La borghesia e il clero manovrano per sopravvivere e mantenere il potere. Passo dopo passo erodono e cancellano i diritti e peggiorano le condizioni di vita delle masse popolari. La destra sindacale, Susanna Camusso in testa, asseconda le loro manovre mostrando quello che ancora resta alle masse popolari, che la borghesia e il clero non hanno preso tutto, che non hanno preteso di stravincere. I suoi oppositori che gridano al tradimento e all’inganno ma non prendono direttamente in mano l’iniziativa di chiamare alla lotta e di organizzarla, nei fatti assecondano l’opera della destra sindacale in contrasto con le loro stesse denunce. La crisi politica si aggrava, ma il potere resta nelle mani della borghesia e del clero. Esponenti e organismi della sinistra borghese denunciano la fine della democrazia e l’esautoramento del Parlamento, ma hanno gli occhi fissi sulle elezioni del 2013, su quanti voti riusciranno ad avere. Anche se ci saranno le nuove elezioni, a cosa servirà avere seggi in Parlamento se oramai i vertici della Repubblica Pontificia nominano i governi senza passare per il Parlamento?

Per salvarsi dalla catastrofe incombente bisogna avere il coraggio di violare gli interessi, le abitudini e le regole della Repubblica Pontificia e della Comunità Internazionale della borghesia e del clero di cui essa fa parte: questo è alla base della costituzione del Governo di Blocco Popolare. Le masse popolari devono organizzarsi. I personaggi e gli organismi che godono della fiducia delle masse popolari organizzate devono prendere il potere.

La via che noi indichiamo è la via più diretta, la via meno distruttiva e meno dolorosa per le masse popolari, la via più rapida delle altre che le masse popolari saranno costrette a percorrere se lasciano ancora a lungo la borghesia e il clero al potere. Farla finita con il marasma attuale e riprendere un cammino di costruzione e di progresso sarà tanto più faticoso e doloroso quanto più a lungo durerà il loro potere. Le distruzioni materiali e morali che essi generano con le loro manovre e contorsioni cresceranno e più difficili diventeranno la ripresa e la costruzione delle condizioni della vita sociale.

La Giunta Monti-Napolitano si è installata al potere del tutto illegalmente. È un governo che è costituito e agisce violando la Costituzione. I vertici della Repubblica Pontificia e le istituzioni della Comunità Internazionale della borghesia e del clero, l’Unione Europea, la BCE, il FMI, i gruppi sionisti d’Israele, il governo di Washington e la NATO l’hanno posta al governo del paese per cancellare le tracce di quello che le masse popolari hanno conquistato. È il governo più autorevole, più reazionario e più autoritario con cui cercavano da mesi di sostituire il governo della banda Berlusconi. Questo si era rivelato non all’altezza dei suoi compiti, come prima di esso il governo del circo Prodi.

Il potere resta ancora nelle mani della borghesia e del clero, ma la Giunta Monti-Napolitano ha smascherato l’unità e la complicità tra la destra estrema del PdL di Berlusconi e la destra moderata del PD di Bersani. Con questo ha facilitato la strada verso la costituzione del GBP, ha distrutto alcuni degli ostacoli e delle illusioni che si frapponevano alla costituzione del GBP. Ed essa traballa già perché la crisi del capitalismo procede e la Giunta  Monti-Napolitano non può risolvere nessuno dei problemi che la crisi genera. Più dura più danni farà. Oltre alle distruzioni e alle sofferenze prodotte in tutti i paesi dalla crisi generale, noi in Italia subiamo anche i danni particolari specifici della Repubblica Pontificia. Perché il governo Monti non può tassare i capitali italiani depositati nelle banche svizzere come hanno fatto i governi tedesco, francese, inglese, austriaco e altri? Per lo stesso motivo per cui anni fa è sparito nel mistero il Tabulato dei 500 clienti della Banca Privata di Sindona e Ambrosoli è stato eliminato. Perché tra di essi vi è il fior fiore degli Enti ecclesiastici e dei personaggi del Vaticano e della sua Chiesa! La Criminalità Organizzata, il Vaticano con la sua Chiesa, la corruzione e l’evasione fiscale fanno parte dello stesso tessuto della Repubblica Pontificia. Se cade uno cadono anche gli altri! Non a caso si diceva che nei paesi della Sicilia occidentale controllata dalla Mafia c’erano tre autorità: nell’ordine il boss della Mafia, il parroco e il maresciallo dei Carabinieri.

 

Noi comunisti celebriamo il 67° Anniversario della vittoria della Resistenza sollevando alta nuovamente la bandiera dell’instaurazione del socialismo con cui la Resistenza si è costituita e i Partigiani hanno vinto. Ma noi non siamo dei dottrinari. La nostra dottrina non è un dogma, ma una guida per l’azione. Per questo oggi appoggiamo la costituzione del GBP. Gli operai e le masse popolari devono organizzarsi in ogni azienda e sul territorio. Gli organismi e i personaggi che già godono della fiducia e del sostegno delle masse popolari organizzate devono assumere le loro responsabilità, costituirsi in governo ombra, in comitato di salvezza nazionale e mettersi alla testa del movimento per la costituzione del Governo di Blocco Popolare. Esso deve dare forza e forma di legge alle misure che le masse popolari organizzate indicheranno caso per caso per far fronte agli effetti della crisi, attuando il programma delle Sei Misure Generali:

1. Assegnare a ogni azienda compiti produttivi (di beni o servizi) utili e adatti alla sua natura, secondo un piano nazionale (nessuna azienda deve essere chiusa).

2. Distribuire i prodotti alle famiglie e agli individui, alle aziende e ad usi collettivi secondo piani e criteri chiari, universalmente noti e democraticamente decisi.

3. Assegnare ad ogni individuo un lavoro socialmente utile e garantirgli, in cambio della sua scrupolosa esecuzione, le condizioni necessarie per una vita dignitosa e per la partecipazione alla gestione della società (nessun lavoratore deve essere licenziato, ad ogni adulto un lavoro utile e dignitoso, nessun individuo deve essere emarginato).

4. Eliminare attività e produzioni inutili o dannose per l’uomo o per l’ambiente, assegnando alle aziende altri compiti.

5. Avviare la riorganizzazione delle altre relazioni sociali in conformità alla nuova base produttiva e al nuovo sistema di distribuzione.

6. Stabilire relazioni di solidarietà, collaborazione o scambio con gli altri paesi disposti a stabilirle con noi.

 

Il CC del nuovo Partito Comunista Italiano si appella agli operai più avanzati e agli altri membri avanzati delle masse popolari: devono costituire clandestinamente in ogni azienda e in ogni zona Comitati di Partito per appoggiare e promuovere l’organizzazione delle masse popolari, la costituzione di OO e OP e mobilitare le persone e gli organismi più autorevoli a costituire subito il Governo Ombra e mettersi alla testa del movimento per costituire il GBP!

 

I personaggi che godono di fiducia e di seguito tra le masse popolari organizzate,
devono costituire subito un Governo Ombra,
devono costituire subito un comitato di salvezza nazionale!

Non dare tregua alla Giunta Monti-Napolitano che traballa!

Dalla Valle di Susa, alla Sicilia, alla Sardegna; da Napoli, a Roma, a Milano;
da un capo all’altro del paese un solo grido:
Governo di Blocco Popolare!

Con la mobilitazione e le proteste impediamo alla destra moderata (PD)
e alla destra sindacale (Camusso) di collaborare con il governo Monti!

È legittimo solo quello che è conforme agli interessi delle masse popolari!
Abolire il Debito Pubblico! Rimettere in moto l’economia nazionale!

Rompere con le istituzioni e le imposizioni degli speculatori,
degli uomini della finanza, dei banchieri e delle istituzioni dell’UE!

 

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Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere individuati e messi sotto controllo dalla Polizia, una via consiste nell’usare TOR [vedere http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html], aprire una casella email con TOR e inviare da essa a una delle caselle del Partito i messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica del Partito [vedere http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html].