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  La Voce 40 del (nuovo)Partito comunista italiano

Inalberare in ogni zona del paese la parola d’ordine “un lavoro utile e dignitoso per tutti”!
Prevenire e combattere la divisione tra le masse!
Promuovere l’unità nella lotta e la solidarietà!
 

La realizzazione di questa parola d’ordine è la base per la realizzazione di ogni altro obiettivo di risanamento e miglioramento della situazione. Dalla mobilitazione per realizzare questa parola d’ordine bisogna partire per migliorare realmente la sicurezza, la coesione sociale, l’igiene pubblica, la salute mentale e fisica, la difesa dell’ambiente, per incrementare la cultura e la solidarietà, per mettere fine o almeno limiti al degrado morale, intellettuale e sociale, per migliorare la partecipazione della massa della popolazione alla vita politica e sociale, per ogni movimento di progresso.

A quella parte delle masse popolari che non è ancora direttamente, in prima persona colpita dalla mancanza di lavoro, dalla precarietà del lavoro, dall’emarginazione sociale, bisogna spiegare pazientemente ma fermamente che solo con una mobilitazione generale delle masse popolari per realizzare la parola d’ordine “un lavoro utile e dignitoso per tutti”, solo unendosi a questa mobilitazione, promuovendola e mettendosi alla sua testa è possibile affrontare e risolvere o almeno migliorare quegli aspetti del degrado sociale che già li toccano direttamente e in prima persona.

Ogni velleità, sforzo e promessa di risolverli senza e al di fuori della comune mobilitazione per realizzare questa parola d’ordine, senza una comune generale mobilitazione per assicurare a ogni persona un posto dignitoso nella società, porta in realtà, quali che siano le buone intenzioni e gli sforzi, alla guerra tra poveri, all’aumento dell’emarginazione sociale, del disordine e della delinquenza e apre la via alla mobilitazione reazionaria all’interno e alla guerra all’esterno: quello su cui già puntano i gruppi più criminali della borghesia e del clero.

Le manovre della borghesia e del clero per prolungare nonostante la crisi del capitalismo la vita del sistema di relazioni sociali e del sistema di relazioni internazionale di cui sono amministratori e beneficiari, colpiscono le masse popolari con diversa gravità, in tempi diversi, in modi diversi. Esse quindi per loro natura dividono le masse popolari. La borghesia e il clero perseguono la divisione delle masse anche consapevolmente, con metodo e sistematicamente: per essi è uno dei modi di indebolire la resistenza delle masse popolari, di soffocare la lotta, di mobilitare forze a loro favore. La sinistra borghese, anche se in generale senza rendersene conto, per spontaneismo, per mancanza di lungimiranza, per opportunismo, spesso asseconda quest’opera di divisione della borghesia e del clero. Alcuni compagni pure la assecondano, per spontaneismo e per estremismo. Noi dobbiamo combattere con metodi appropriati e in forme diverse a seconda dei casi, le iniziative che provocano divisione tra le masse, principalmente prevenendole con iniziative che promuovono l’unità, chiamando alla lotta e organizzando la partecipazione alla lotta: tutti per uno, ognuno per tutti!

Bisogna dirigere la lotta contro i ricchi, la borghesia e il clero. Dirigere le operazioni di appropriazione verso i beni dei ricchi, della Chiesa, delle istituzioni e degli enti. Bisogna organizzare la partecipazione alla lotta contro un effetto della crisi anche dei gruppi e delle persone non ancora direttamente colpite da quell’effetto. Bisogna che ogni volta che con una lotta non è possibile raggiungere un risultato completo per quanto precario al livello a cui essa si svolge (in un quartiere, in una città, ecc.), la lotta stessa ponga premesse e crei condizioni per una lotta su scala più grande. Ogni ACE deve contribuire a creare le condizioni per la costituzione del GBP. La sesta delle Sei Grandi Misure indica come la costituzione del GBP contribuisce alla nuova ondata della rivoluzione proletaria mondiale.

Riccardo A.

 

 

La Voce n. 40
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