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(n)PCI (nuovo)Partito comunista italiano

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La giunta Monti-Napolitano prosegue con maggiore accanimento la linea già seguita dai governi della banda Berlusconi
Comunicato CC - 28 agosto 2012

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Comunicato CC 31/12 - 2 settembre 2012

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Il Sulcis, Taranto, la Val di Susa non sono casi eccezionali:

mostrano in forma concentrata lo stato dell’intero paese!

Che il 2012 sia l’anno della riscossa e l’inizio di una nuova era

per il nostro paese: dipende da noi!

Che i milioni di giovani disoccupati e precari si organizzino e si trasformino in una forza rivoluzionaria!

Per porre fine al degrado delle condizioni di vita e di lavoro delle masse popolari, bisogna che le Organizzazioni Operaie e le Organizzazioni Popolari costituiscano un proprio governo d’emergenza!

Imporre subito a livello locale, ovunque, con proteste e mobilitazioni, alle Amministrazioni Locali, alle aziende capitaliste e alle altre istituzioni, le misure necessarie a salvaguardare la vita delle masse popolari e risanare il paese! Obbligare da subito le aziende capitaliste e non capitaliste esistenti e le altre che si possono creare ad assumere e impiegare subito tutti gli adulti in lavori utili per il benessere delle masse popolari e la rinascita e salvaguardia del paese!
 

Chi in buona fede affida la propria sorte, che sia il posto di lavoro nel Sulcis e nelle altre zone del paese o la bonifica a Taranto e negli altri territori inquinati, alle promesse e agli impegni del governo Monti e in generale dei vertici della Repubblica Pontificia, si condanna ad amari risvegli, delusioni e sorprese.

Protestare, scioperare, occupare, manifestare è indispensabile ma non basta. Bisogna moltiplicare il numero delle OO e OP e che queste costituiscano un proprio governo d’emergenza che prenda in mano la direzione del paese, traduca in provvedimenti legislativi le misure necessarie a salvaguardare la vita delle masse popolari e risanare il paese, obblighi da subito le aziende capitaliste e non capitaliste esistenti e quelle che creerà ad assumere e impiegare tutti gli adulti in lavori utili e dignitosi rompendo le catene dei vincoli del sistema finanziario. Solo il Governo di Blocco Popolare può prendere provvedimenti immediati che facciano fronte nell’interesse delle masse popolari ai disastri prodotti dal capitalismo e dalla sua crisi, come quelli di Taranto e del Sulcis che si presentano simili in ogni angolo del paese e può salvare il paese dal TAV e dalle altre grandi opere speculative!

 

Per costituire un governo alternativo alla giunta Monti-Napolitano non bisogna contare sulle elezioni organizzate dai vertici della Repubblica Pontificia! Bisogna costituire subito un Comitato di Salvezza Nazionale deciso a mobilitare OO e OP a costituire ad ogni costo il Governo di Blocco Popolare e a farlo ingoiare ai vertici della RP, rendendo il paese ingovernabile da ogni governo emanazione dei vertici della RP e asservito alle istituzioni del sistema imperialista europeo e americano!

 

Solo la costituzione di un simile Comitato di Salvezza Nazionale può contrastare la tendenza dei vertici della Repubblica Pontificia ad abolire o blindare le elezioni politiche e a scatenare un nuovo sanguinoso scontro analogo a quello dei primi anni ’90, per decidere dell’assetto politico del paese! Se quelli che si oppongono al programma comune della borghesia imperialista affideranno la costituzione di un loro governo principalmente  alle elezioni, i vertici della Repubblica Pontificia manipoleranno le elezioni, le blinderanno con una legge elettorale truffa o le rinvieranno e aboliranno con la scusa dell’emergenza della crisi economica e finanziaria.

 

In tutto il mondo le manovre e contorsioni della borghesia imperialista per prolungare la vita del suo sistema di relazioni sociali nonostante la crisi del capitalismo, genera crisi politiche. In ogni paese cresce l’instabilità del suo assetto politico. Il sistema delle relazioni internazionali è scosso da crescenti contraddizioni. Le condizioni internazionali sono quindi favorevoli alla costituzione nel nostro paese del Governo di Blocco Popolare.
 

La crisi politica porta a nuovi scontri ai vertici della Repubblica Pontificia!
 

Nel nostro paese la crisi politica è la putrefazione della Repubblica Pontificia. Nei vertici della Repubblica Pontificia è di nuovo in corso uno scontro per decidere dell’assetto politico del paese. La giunta Monti-Napolitano traballa. L’assetto politico imposto dalle organizzazioni Criminali con le bombe all’inizio degli anni ’90 era imperniato sulla banda Berlusconi, con il circo Prodi in posizione ausiliaria. Il governo Berlusconi infine ha però suscitato un’ampia coalizione contro di sé ed è diventato inaffidabile anche per le istituzioni europee e americane del sistema imperialista mondiale. Giorgio Napolitano ha avuto un ruolo chiave nell’estromissione della banda Berlusconi dal governo del paese e nella costituzione del governo Monti. Ma è per sua natura un assetto politico precario.
 

La pubblicità data al ruolo che Giorgio Napolitano ha avuto nelle vicende criminali dei primi anni ’90 è un’avvisaglia dello scontro in atto oggi!
 

Non importa se i procuratori di Palermo sono o no consapevoli del ruolo che stanno giocando. Per il ruolo che svolge attualmente, contro Giorgio Napolitano è agitata la minaccia di mettere in piazza il ruolo decisivo che ha svolto nello scontro criminale che nei primi anni ’90 ebbe luogo ai vertici della Repubblica Pontificia. Allora era in gioco l’assetto politico che avrebbe preso il posto del CAF, l’alleanza Craxi-Andreotti-Forlani che oramai aveva esaurito le sue risorse. Napolitano fu uno dei grandi attori della trattativa e dell’accordo con cui lo scontro si chiuse a favore delle Organizzazioni Criminali. Per questo non può tollerare la verità sulle stragi.

Napolitano era da anni l’uomo di fiducia degli imperialisti USA nel PCI e il capo della sua ala migliorista. Questa ala strumentalizzando l’ingraiano Achille Occhetto aveva preparato una soluzione di governo che doveva succedere al CAF. Ma era una soluzione che per sua natura riduceva il potere delle Organizzazioni Criminali che invece nel corso del regime DC avevano ampliato all’intero paese e all’intero sistema finanziario ed economico il loro terreno d’operazione e da modeste organizzazioni locali quali erano all’inizio della Repubblica Pontificia si erano allargate a grandi organizzazioni nazionali e internazionali.

Tre erano nel gruppo dirigente del PCI le correnti politicamente rilevanti che dopo la Resistenza (1943-1945) per motivi e con obiettivi diversi avevano approfittato dei limiti della sinistra del PCI e concorso a spegnere la partecipazione diretta e autonoma delle masse popolari all’attività politica.

1. La corrente impersonata da Palmiro Togliatti e poi da Enrico Berlinguer: la sua linea era la transizione graduale, pacifica e parlamentare al socialismo tramite le riforme di struttura. Di riforma in riforma, moltiplicando le strutture riformate, l’Italia si sarebbe trovata ad essere un paese socialista. In sintesi era il travisamento riformista della strategia della guerra di posizione elaborata da Gramsci. L’economicismo (la preminenza delle lotte rivendicative sulla lotta per il potere e l’instaurazione del socialismo) era la sostanza della loro azione politica: con esso legavano le masse popolari alla Repubblica Pontificia e facevano accettare  Repubblica Pontificia alle masse popolari. Nella loro concezione restava fumoso cosa fosse il socialismo e tanto più fumoso era cosa fosse il comunismo, per cui ognuno ci poteva mettere quello che voleva. Questo contribuiva a dare parvenza di realismo alla strategia fallimentare da essi effettivamente praticata. Non a caso avevano imposto che l’appartenenza al PCI fosse condizionata non all’adesione alla concezione comunista del mondo, ma solo alla condivisione del programma politico del Partito.

2. La corrente migliorista impersonata prima da Giorgio Amendola e poi da Giorgio Napolitano: la sua linea era il miglioramento del capitalismo italiano, la modernizzazione dell’Italia nell’ambito del capitalismo che avrebbe avvicinato il capitalismo italiano al capitalismo europeo e americano. In sostanza Amendola e i suoi apprezzavano l’URSS principalmente perché dopo la svolta del XX Congresso del PCUS (1956) vedevano in essa l’unica forma possibile di dominio e direzione efficaci della classe dominante (che nella loro trasfigurazione si presentava non come classe sfruttatrice ma principalmente come classe dirigente capace di sviluppare le forze produttive) sulle masse popolari in un paese come l’Italia. Il loro cuore era con il capitalismo e l’esclusione delle masse popolari dal potere era la sostanza del loro programma politico. I limiti della loro azione era l’effettiva costituzione materiale del paese, con il ruolo che in essa avevano la Corte Pontificia con la sua Chiesa, gli imperialisti USA e le Organizzazioni Criminali.

3. La corrente dell’evasione dalla rivoluzione socialista verso libere fantasie intellettuali impersonata da Pietro Ingrao: la sua linea consisteva nel trasfigurare in processo di pensiero il processo politico, pratico della trasformazione del sistema di relazioni sociali del nostro paese. Il ruolo politico della corrente ingraiana consistette per tutta una fase nel distogliere gli intellettuali di sinistra dal tradurre in linea politica e in piano pratico d’azione le loro aspirazioni al socialismo e i loro sogni di comunismo, quindi nel neutralizzarli come fattore rivoluzionario e anzi contrapporli alla sinistra classista del Partito (per la caratterizzazione di questa ultima e l’illustrazione della sua impotenza politica che fu tale da arrivare all’inesistenza come forza politica, rimandiamo chi vuole comprenderla all’articolo Pietro Secchia e due importanti lezioni pubblicato in La Voce n. 26 del luglio 2007 [ http://www.nuovopci.it/voce/voce26/secchia.html ]). Ancora al Seminario d’Arco di Trento (28 -30 settembre 1990) che sancì il ruolo politico diversivo degli ingraiani, la relazione introduttiva di Lucio Magri divagava nell’illustrare sogni di comunismo mentre eludeva l’indicazione del come arrivarci, della strategia della rivoluzione socialista.

 

Alla fine degli anni ’80 il CAF aveva esaurito le sue risorse e la crisi del capitalismo incalzava. La corrente migliorista capeggiata da Napolitano aveva manovrato per portare Achille Occhetto alla segreteria del PCI (1988), con il mandato di cancellare anche le immagini e le insegne residue del suo glorioso passato e renderlo così accettabile a settori più vasti dei componenti dei vertici della Repubblica Pontificia nel ruolo che gli era assegnato nel nuovo assetto politico del paese definito dal progetto Agnelli, Scalfari, De Benedetti, Confindustria, Napolitano. È contro questo nuovo assetto che insorsero a suon di bombe le Organizzazioni Criminali e proprio Napolitano ebbe un ruolo decisivo nel far naufragare il suo stesso progetto nelle elezioni del 27 marzo 1994 e aprire le porte alla soluzione concordata con le Organizzazioni Criminali: il governo di Berlusconi, il portavoce politico nazionale delle Organizzazioni Criminali. Il ruolo che svolse nelle vicende criminali di quegli anni è la base del ricatto di oggi contro Giorgio Napolitano, attore decisivo del colpo che ha portato al governo Monti

Chi ha fiducia che da questo immondezzaio criminale possa venire un governo che prenda misure efficaci a favore delle masse popolari, è reso incapace di capire la realtà dalla pluriennale assuefazione a non voler vedere una realtà che ha rifiutato di impegnarsi a cambiare.

  

La particolarità del nostro paese, la sua natura di Repubblica Pontificia, rende la borghesia imperialista italiana più debole di quella degli altri paesi imperialisti nel far fronte alla crisi generale in corso. Questo rende ancora più urgente da noi che le OO e OP ricorrano a soluzioni d’emergenza per porre fine alla catastrofe che colpisce le masse popolari. Ma la nostra non è una soluzione nazionalista e autarchica. Con la costituzione del GBP non faremo che aprire la strada su cui si metteranno anche le masse popolari degli altri paesi che anch’esse hanno bisogno di sottrarsi alla morsa della crisi del sistema imperialista mondiale.

I sindacati alternativi e di base e la sinistra dei sindacati di regime, gli esponenti della società civile capaci di investirsi degli interessi generali, i membri della sinistra borghese non accecati dall’anticomunismo, tutte persone che ancora oggi godono di una qualche autorità presso ampi settori delle masse popolari, devono costituire subito un Comitato di Salvezza Nazionale che aprirà la strada alla costituzione del governo d’emergenza delle OO e OP, il Governo di Blocco Popolare.
 

 Le condizioni per costituire il GBP sono migliorate negli ultimi due anni: ma per raggiungere l’obiettivo nei prossimi mesi i fautori del GBP devono condurre la lotta con slancio e intelligenza ancora maggiori!
 

Le OO e le OP ci sono e si moltiplicano, come ci sono e sono numerosi gli esponenti dei tre ambienti sopra indicati. Costituendo il GBP le masse popolari organizzate possono porre fine rapidamente agli effetti più gravi della crisi economica e ambientale in corso, che altrimenti si aggrava di giorno in giorno. In collaborazione con gli altri paesi che hanno i nostri stessi problemi e prendono la nostra stessa strada, possono avviare l’uscita del nostro paese dal marasma politico, culturale, morale, economico e ambientale in cui la borghesia e il clero ci hanno condotto, uscita che sarà completata con l’instaurazione del socialismo quando la rinascita del movimento comunista sarà giunta al livello necessario. La costituzione del GBP e la sua attività la accelereranno.

Ogni membro delle masse popolari può oggi contribuire alla costituzione del GBP. Chi vuole compiere questa impresa deve organizzarsi con altri, in ogni fabbrica e in ogni azienda, in ogni caseggiato, quartiere e paese. Le Organizzazioni Operaie e le Organizzazioni Popolari devono coordinarsi tra loro e costituire reti ad ogni livello, locale e nazionale. Le OO e le OP devono costituire un loro governo d’emergenza, il Governo di Blocco Popolare, che abbia come programma le Sei Misure Generali:

1. Assegnare a ogni azienda compiti produttivi (di beni o servizi) utili e adatti alla sua natura, secondo un piano nazionale (nessuna azienda deve essere chiusa).

2. Distribuire i prodotti alle famiglie e agli individui, alle aziende e ad usi collettivi secondo piani e criteri chiari, universalmente noti e democraticamente decisi.

3. Assegnare ad ogni individuo un lavoro socialmente utile e garantirgli, in cambio della sua scrupolosa esecuzione, le condizioni necessarie per una vita dignitosa e per la partecipazione alla gestione della società (nessun lavoratore deve essere licenziato, ad ogni adulto un lavoro utile e dignitoso, nessun individuo deve essere emarginato).

4. Eliminare attività e produzioni inutili o dannose per l’uomo o per l’ambiente, assegnando alle aziende altri compiti.

5. Avviare la riorganizzazione delle altre relazioni sociali in conformità alla nuova base produttiva e al nuovo sistema di distribuzione.

6. Stabilire relazioni di solidarietà, collaborazione o scambio con gli altri paesi disposti a stabilirle con noi.

 La garanzia del successo del GBP non sta principalmente nelle buone intenzioni e nella rettitudine individuale dei personaggi che lo comporranno: sta principalmente nel legame dialettico tra il GBP e le OO e le OP.

Per questo il GBP deve essere composto da persone che godono della fiducia delle OO e OP e sono decise a dare forma e forza di leggi ai provvedimenti che le OO e le OP indicano caso per caso per attuare nel caso concreto quelle Sei Misure Generali, anche se sono provvedimenti che ledono gli interessi e i privilegi della borghesia, del clero, dei ricchi e del sistema imperialista mondiale, vanno contro le loro abitudini, le loro istituzioni, le loro aspirazioni e la loro mentalità, susciteranno la reazione rabbiosa e violenta del sistema imperialista mondiale e della sua quinta colonna interna. E proprio questa reazione rabbiosa e violenta precipiterà la rovina dei vertici della Repubblica Pontificia.

La costituzione e l’attività del GBP sconvolgeranno il funzionamento delle istituzioni del mercato finanziario, non solo in Europa ma nel mondo. Sconvolgeranno il progetto di fare dell’UE un nuovo Stato imperialista. Il GBP riuscirà a spezzare gli attacchi del sistema imperialista mondiale facendo leva sul sostegno delle OO e OP e delle masse popolari italiane, sulla rivoluzione che a vari livelli si sviluppa negli altri paesi e sulla collaborazione e la solidarietà delle autorità dei paesi che hanno un rapporto ambivalente con il sistema imperialista mondiale e che per i più vari motivi cercano di sottrarsi alle sue costrizioni: dal Venezuela all’Iran alla Cina. Non sarà certo un pranzo di gala. Sarà una lotta acuta ma possiamo vincerla. L’alternativa è essere travolti nella crisi del capitalismo e usati dalla Comunità Internazionale della borghesia e del clero, per le sue manovre e le sue guerre.

 

Un governo come il GBP può invece adottare i provvedimenti necessari per far fronte ai ricatti, alle pressioni, ai sabotaggio e al boicottaggio del sistema imperialista mondiale e della sua quinta colonna in Italia: quindi può anche abolire il Debito Pubblico salvaguardando solo gli interessi dei piccoli risparmiatori. A quel punto il Debito Pubblico della Repubblica Pontificia non sarà più un problema per le masse popolari: sarà un problema per i suoi creditori, le istituzioni finanziarie, le banche, i ricchi e gli speculatori.

Le OO e le OP sono in grado di far ingoiare ai vertici della Repubblica Pontificia la costituzione del GBP come male minore, come rimedio provvisorio alla situazione. I vertici della Repubblica Pontificia sono sempre più divisi e in lotta tra loro. I vertici della Repubblica Pontificia non hanno soluzione per la crisi politica in cui hanno cacciato il nostro paese. Sono forti nel frenare, ma deboli nell’innovazione: sono infatti forze reazionarie, con lo sguardo e il cuore volti al passato. La sostituzione del governo Monti al governo Berlusconi è stata un colpo di mano, a cui Berlusconi si è momentaneamente piegato per motivi ancora oscuri combinati però certamente nel sottobosco della malavita e della criminalità in cui pascolano sia Berlusconi, sia i plenipotenziari della Corte Pontificia, sia Napolitano e i suoi aiutanti. L’improvvisa scomparsa di Loris D’Ambrosio resta avvolta nel mistero. La stessa Corte Pontificia è per sua natura contraria a trasformare l’UE in un nuovo Stato: soluzione verso cui invece per sua natura va la giunta Monti-Napolitano.

La giunta Monti-Napolitano è quindi una soluzione precaria, non ha la forza per resistere a un’offensiva delle OO e delle OP incentrata sulla costituzione del GBP. Se le OO e OP si limitano a protestare e rivendicare, non fanno che favorire una qualche soluzione di ricambio proveniente dai vertici della Repubblica Pontificia e dalle istituzioni del sistema imperialista europeo e americano. Le OO e le OP sono invece la soluzione politica se rendono il paese ingovernabile da ogni governo emanazione dei vertici della Repubblica Pontificia per costituire esse un proprio governo d’emergenza, il GBP.

Messi di fronte ad una situazione del genere, i vertici della RP ingoieranno la costituzione del GBP come male minore e come ripiegamento provvisorio. Essi non sono ancora pronti a scatenare la guerra civile per reprimere  l’insubordinazione delle masse popolari. Non occorreranno neanche nuove elezioni: faranno votare il GBP dal loro attuale Parlamento tutte le volte che sarà necessario. Anche il governo Monti lo hanno installato senza nuove elezioni. Ma quando poi si andrà a nuove elezioni, i vertici della Repubblica Pontificia le perderanno e il GBP ne uscirà più forte perché esso non fa promesse, ma mobilita da subito tutte le forze per la rinascita del paese.

I vertici della Repubblica Pontificia conteranno di riprendere la situazione in mano sabotando l’attività del GBP. Ma una volta costituito il GBP, le OO e le OP si mobiliteranno per indicare i provvedimenti particolari e concreti da prendere, per assicurare la loro scrupolosa attuazione e per reprimere ogni tentativo di sabotare o boicottare l’attività del GBP. Così facendo esse impareranno a governare il paese e a dirigersi, si renderanno capaci di far fronte vittoriosamente alla guerra civile se gli elementi più criminali della borghesia e del clero oseranno scatenarla, apriranno la strada alla rinascita su grande scala del movimento comunista e all’instaurazione del socialismo.

Il GBP pone fine al rovinoso corso attuale delle cose in cui la borghesia imperialista e il clero si agitano e apre un nuovo corso. Esso può creare una unità via via più forte e più articolata tra le masse popolari. Questa è la sola via per uscire dalla crisi. Non ce n’è un’altra. Oggi l’umanità ha nelle sue mani più possibilità di quante ne ha mai avute. Possiamo produrre tanti beni e servizi quanti ne occorrono perché ogni essere umano faccia una vita dignitosa, acceda al massimo delle sue capacità al patrimonio culturale e morale che l’umanità ha accumulato, partecipi alla gestione della vita politica e sociale: niente più segreti e privilegi! Possiamo conservare e migliorare l’ambiente della Terra e lanciarci in nuove conquiste. Ma dobbiamo costruire un nuovo sistema di relazioni sociali, dobbiamo trasformarci. Per questo a chi si lamenta, a chi reclama, a chi rivendica e a chi protesta, dobbiamo indicare anzitutto cosa lui può fare direttamente oggi per spostare la situazione nella direzione giusta.

Questa è la via aperta del progresso. Mentre i padroni negano il futuro alle nuove generazioni. Accumulano come maniaci forsennati sempre più soldi e sempre più armi di distruzione di massa. Distruggono persino quei pochi diritti e quel poco benessere che una parte dell’umanità aveva conquistato nel secolo scorso nell’ambito della prima ondata della rivoluzione proletaria e rendono nuovamente precari i lavoratori. In ogni paese e a livello internazionale schiacciano nella miseria e nell’abbrutimento la parte meno organizzata e più debole delle masse popolari. Impongono angherie di ogni sorta agli immigrati, alle donne, ai giovani, ai pensionati. Fomentano guerre in ogni angolo del mondo e trasformano decine di migliaia di giovani in mercenari criminali. Devastano, saccheggiano e inquinano l’intero pianeta. Mettono ogni parte dell’umanità “contro il resto del mondo”, come si è lasciato andare a dire Marchionne. Anche i padroni meno arroganti dicono che non possono fare diversamente, perché lo impone la mondializzazione, la globalizzazione, la crisi, la concorrenza, il mercato, cioè il loro sistema. La vita e il progresso della massa della popolazione sono incompatibili con esigenze inderogabili del capitale finanziario. Noi comunisti dobbiamo aprire una via diversa dal corso attuale delle cose, la via del progresso: anche le manovre reazionarie del governo Monti e affini spingono le masse popolari a imboccarla.

 

Questa è la strada per far fronte alla situazione in cui la borghesia e il clero ci hanno cacciato.

Questa è la via che noi comunisti indichiamo agli operai avanzati, agli elementi avanzati delle altre classi delle masse popolari, alle OO e OP, ai dirigenti della sinistra sindacale e dei sindacati alternativi, ai sinceri democratici, agli esponenti della sinistra borghese non completamente accecati o corrotti dal loro anticomunismo.

Nelle prossime settimane e nei prossimi mesi si compiranno passi decisivi per il futuro immediato del nostro paese.

 

Non dare tregua alla giunta Monti-Napolitano che traballa!


Che divampi in tutto il paese la protesta contro le misure criminali
del governo Monti e confluisca nel movimento per costituire un governo d’emergenza popolare!
 

Che la classe operaia si metta ovunque alla testa della protesta!
Che tutta la sinistra sindacale occupi il suo posto nella protesta!
Che in ogni azienda i delegati sindacali e gli operai combattivi chiamino i
loro compagni di lavoro a organizzarsi, a resistere e a lottare!
 

Oggi i sindacati non devono limitarsi a fare i sindacati: se si limitano a protestare e a rivendicare, conducono i lavoratori alla sconfitta!
 

Creare in Italia le condizioni per la costituzione di un governo d’emergenza popolare, il Governo di Blocco Popolare!
 

Moltiplicare ovunque Organizzazioni Operaie e Organizzazioni Popolari, rafforzarle e orientarle a costituire un loro governo d’emergenza!
 

Rendere il paese ingovernabile
da ogni governo emanazione dei vertici della Repubblica Pontificia:
con una campagna di disobbedienza, di scioperi e di proteste, appropriandosi dei beni e dei servizi da cui una parte crescente della popolazione è esclusa, non pagando le tasse e i ticket, creando ovunque Amministrazioni Locali che rompano il Patto di Stabilità e di sudditanza imposto dal governo centrale e spezzino la catena dei vincoli finanziari!
 

Costituire clandestinamente Comitati del Partito comunista in ogni azienda e in ogni centro abitato!
Fare di ogni lotta una scuola di comunismo!
 

Sta a noi comunisti diventare promotori della guerra popolare rivoluzionaria e contrapporla alla guerra di sterminio non dichiarata che la borghesia e il clero conducono contro le masse popolari in ogni angolo del mondo, fino a instaurare il socialismo!
 

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Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere individuati e messi sotto controllo dalla Polizia, una via consiste nell’usare TOR [vedere http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html], aprire una casella email con TOR e inviare da essa a una delle caselle del Partito i messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica del Partito [vedere http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html].