L'Italia è in guerra: farla finita con la sottomissione ai gruppi imperialisti USA-NATO!
Organizzarsi per cacciare il governo Meloni inginocchiato ai loro piedi!

   

Comitato di Partito del (nuovo) Partito Comunista Italiano – Nadja Krupskaija

22 settembre 2023

La lotta per mettere fine alla partecipazione del nostro paese alla guerra USA-NATO contro la Federazione Russa è anche lotta per porre fine al protettorato USA accettato da Vaticano e De Gasperi nel 1947!

Con la guerra in corso in Europa la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti USA, sionisti e UE mira a estendere la NATO all'Ucraina e agli altri Stati sorti nel 1991 dalla dissoluzione dell'Unione Sovietica. La loro guerra in Europa si combina con la loro guerra contro la Repubblica Popolare Cinese e con la creazione dell'equivalente della NATO negli Stati rivieraschi dell'oceano Indiano e dell'oceano Pacifico. Per i gruppi imperialisti USA, sionisti, europei e i loro satelliti la guerra è indispensabile per mantenere il loro dominio sull'umanità e inoltre con la produzione militare alcuni di essi accumulano enormi profitti.

In Italia gli USA dispongono di 116 installazioni militari, suddivise in cinque tipologie diverse:

- basi e installazioni NATO, che in base agli accordi del Patto Atlantico (dal 1949 ad oggi) sono sotto amministrazione NATO;

- basi e installazioni italiane messe a disposizione delle operazioni decise dai comandi NATO e dei paesi aderenti al Patto Atlantico e alleati;

- basi e installazioni in concessione agli USA, in base agli accordi segreti del 29 giugno 1951 e del 20 ottobre 1954. Ufficialmente su queste basi la potestà è italiana mentre gli USA hanno il controllo militare su equipaggiamento e operazioni;

- basi e installazioni promiscue (USA, NATO, Italia), in base agli accordi già citati;

- basi e installazioni USA, che godono di extraterritorialità, in cui rientrano le basi e installazioni della National Security Agency (NSA), agenzia USA di spionaggio, controllo e sovversione.

Si tratta di strutture ad uso militare con diverse funzioni: centri operativi, poligoni di tiro, caserme, residenze militari, centri di comando, sistemi di comunicazione e spionaggio.


Questa è la base materiale su cui poggia la sottomissione del nostro paese ai gruppi imperialisti USA, a cui va aggiunto: il finanziamento del Pentagono alla ricerca universitaria italiana; le coperture ai criminali colpevoli della strage del Cermis del 3 febbraio 1998 e le operazioni sporche compiute dagli imperialisti USA nel nostro paese in combutta con i vertici della Repubblica Pontificia; l'utilizzo di alcune basi militari su suolo italiano come deposito di testate atomiche (Ghedi in provincia di Brescia, Aviano in provincia di Pordenone) nonostante l'Italia abbia firmato e ratificato il trattato di non proliferazione nucleare in vigore dal 5 marzo del 1970; gli oltre 8000 malati e 500 morti tra il personale militare italiano per colpa delle contaminazioni da uranio impoverito, utilizzato dalla NATO in Somalia, ex Jugoslavia, Iraq, Afghanistan.


Il nostro paese è di fatto già in guerra al fianco della NATO in Ucraina:

- dalla base USA di Sigonella (CT) partono quotidianamente droni atti a spiare i confini della Federazione Russa, monitorare la Crimea e il Mar Caspio e sostenere gli attacchi dell'esercito ucraino alle popolazioni del Donbass e alle località russe;

- il 27 febbraio 2022 il Ministero degli Affari esteri italiano ha approvato il trasferimento di 110 milioni di euro per sostenere il bilancio generale del governo ucraino. Tale ammontare è a disposizione del Ministero del tesoro ucraino dal 28 febbraio 2022;

- il "Decreto-Legge Aiuti ter" (DL del 23.09.22 n.144) prevede la partecipazione dell'Italia alla nuova assistenza macrofinanziaria di emergenza dell'UE all'Ucraina, tramite la sottoscrizione di una garanzia finanziaria da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze per un importo totale di 700 milioni di euro per il 2022;

- nell'ambito dell'UE, l'Italia ha sostenuto la decisione della Commissione di fornire un primo pacchetto di aiuti a breve termine di 9 miliardi di euro nel 2022 e ha sostenuto attivamente la decisione di fornire un secondo pacchetto di aiuti a breve termine MFA+ (Macro-financial Assistance+, sostegno economico previsto dalla Commissione Europea per quei paesi UE e extra UE che si trovano in una situazione di crisi nella bilancia dei pagamenti) pari a 18 miliardi di euro, nel 2023, per sostenere le esigenze finanziarie a breve termine dell'Ucraina. La prima rata del secondo pacchetto di aiuti MFA+, pari a 3 miliardi di euro, è stata erogata il 17 gennaio 2023;

- il 23 gennaio 2023, l'Italia ha aderito alla decisione dell'UE di approvare 500 milioni di euro aggiuntivi per l'ulteriore finanziamento dell'assistenza militare all'Ucraina;

- il 27 gennaio 2023, il Ministro della Difesa italiano e il Ministro delle Forze Armate francese hanno annunciato la decisione di donare congiuntamente alle Forze Armate ucraine un sistema di difesa aerea e antimissile a medio-lungo raggio SAMP/T, nonché di organizzare e condurre congiuntamente l'addestramento del personale ucraino sullo stesso sistema;

- il governo Meloni firma lo scorso giugno il suo secondo invio di armi al governo Zelensky, dopo i cinque invii firmati dal governo Draghi;

- l'Italia garantisce la partecipazione alla Missione di Assistenza Militare dell'Unione Europea a sostegno dell'Ucraina (EUMAM) con personale e formatori organizzando una serie di corsi e attività di formazione specialistica che svolgerà a favore delle Forze Armate ucraine. Altre attività simili sono in corso e in programma;

- la Difesa italiana fa parte del Gruppo di Contatto per la Difesa dell'Ucraina – detto anche "Gruppo Ramstein" – guidato dagli Stati Uniti, al fine di meglio coordinare e calibrare gli aiuti militari alle Forze Armate ucraine. A questo proposito, un ufficiale di collegamento italiano fa parte del Security Assistance Group – Ukraine presso il Comando Europeo degli Stati Uniti;

- finora l'Italia contribuisce con circa 390 milioni di euro alle misure di assistenza a favore dell'Ucraina previste dall'European Peace Facility (Strumento Europeo per la Pace, fondo previsto dalla Commissione Europea nel 2021 e che non rientra nel computo del bilancio comunitario, che consiste nel sostenere la produzione di armamenti all'interno della UE a sostegno dei paesi in guerra alleati all'UE), per un totale di 3 miliardi di euro.

Altre informazioni di questo tipo sono reperibili sul sito del Ministero degli Esteri italiano.


Per porre fine alla partecipazione dell'Italia alla guerra per interposta persona che i gruppi imperialisti USA-NATO conducono contro la Federazione Russa "fino all'ultimo ucraino" e porre fine al protettorato USA, bisogna dare un obiettivo politico alla crescente mobilitazione contro la guerra: lottare contro la sottomissione del nostro paese ai gruppi imperialisti USA-NATO, cacciare il governo Meloni ad essi obbediente e costruire oggi le condizioni per imporre un governo di emergenza che risponda agli interessi della stragrande maggioranza della popolazione italiana e sostenuto dagli organismi operai e popolari, il Governo di Blocco Popolare. Verso questo obiettivo devono convergere tutte le mobilitazioni e iniziative in corso: dalla "Tre giorni per la Pace" prevista dal 22 al 24 settembre 2023 a Milano organizzata dal Coordinamento per la Pace – Milano, allo sciopero generale del sindacalismo di base previsto per il 20 ottobre 2023; dalla mobilitazione contro la aerobase militare di Ghedi (BS) promossa dal SI Cobas per il 21 ottobre 2023 che sarà preceduta da un'assemblea preparatoria il 24 settembre, alle altre manifestazioni previste per il 21 ottobre dal Movimento No Base – né a Coltano né altrove e dal Movimento No Muos a Pisa e in Sicilia, fino alla giornata di mobilitazione nazionale contro la guerra e la cultura di guerra indetta dall'Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università per il 4 novembre prossimo.

La denuncia di ogni base militare, agenzia e installazione NATO e USA, la promozione di manifestazioni stradali contro la partecipazione alla guerra e contro ogni operazione in cui la partecipazione si concretizza, il blocco e il sabotaggio dell'invio di armi verso l'Ucraina, la promozione della solidarietà di massa con ogni persona perseguitata dal governo Meloni e dai suoi complici e agenti perché si oppone alla guerra USA-NATO, devono servire per alimentare l'organizzazione dei lavoratori nelle aziende capitaliste e pubbliche e la nascita e rafforzamento degli organismi popolari attivi nella lotta contro la sottomissione del nostro paese alla guerra USA-NATO. La condizione per favorire la mobilitazione popolare contro la guerra è costruire un fronte unito di forze che prende l'iniziativa, promuove e favorisce l'organizzazione delle masse popolari.


Il Comitato di Partito Nadja Krupskaija del (nuovo)Partito comunista italiano chiama tutti i comunisti e tutti gli uomini e le donne coscienti e attivi nelle prossime iniziative che si terranno in Lombardia a seguire questa linea di condotta, a mettersi in contatto con noi per organizzarsi a questi fini.

Mettere fine alla partecipazione del nostro paese alla guerra USA-NATO!
Nessun sacrificio per mandare armi al governo di Kiev, fantoccio degli USA!
Rendere ingestibile il paese al governo della guerra e del carovita, delle stragi di migranti, della devastazione dell'ambiente, dello smantellamento dell'apparato produttivo, della riduzione dei salari e dei redditi reali delle masse popolari, della discriminazione delle donne, delle "missioni umanitarie" in Asia e Africa!
Cacciare il governo Meloni, servo della NATO e della UE!

Comitato di Partito Nadja Krupskaija

Consulta il sito (nuovo) Partito Comunista Italiano – www.nuovopci.it - Leggi La Voce n. 74 del (n)PCI!

Per metterti in contatto in modo sicuro con noi, segui queste istruzioni per aggirare i controlli della polizia politica!