Seguiamo la via aperta dagli operai della GKN!

   

2 settembre 2021 - Comunicato numero 26 del Comitato Aurora del (nuovo)Partito comunista italiano


Impariamo dall'esperienza della lotta dei lavoratori Bekaert!


Sosteniamo l'unità del Collettivo di Fabbrica GKN con gli operai Texprint (Prato) e tutte le aziende in lotta!


Cacciamo Draghi e imponiamo il Governo d'Emergenza Popolare!


Il Collettivo di Fabbrica della GKN, in lotta dal 9 luglio scorso dopo la decisione di chiudere il sito produttivo di Campi Bisenzio (FI) da parte del fondo d'investimento Melrose, occupa la fabbrica e produce una serie di iniziative che mostrano la determinazione degli operai e che generano solidarietà da ogni parte della regione toscana e del paese. Quando la classe operaia si mobilita genera un sommovimento positivo, aspettative e fiducia che coinvolge tutte le masse popolari.


La parola d'ordine degli operai GKN è "Insorgiamo!" e rappresenta bene il messaggio di lotta e riscossa di cui abbiamo bisogno!


Il Comitato di Partito Aurora del (n)PCI condivide questa parola d'ordine e si mobilita affinché essa sia fatta propria dalle organizzazioni operaie e dalle organizzazioni popolari del paese, che si rafforzino, che si moltiplichino, che si coordinino, che prendano esempio dalla lotta che il Collettivo di Fabbrica GKN sta conducendo con il sostegno di lavoratori, studenti, disoccupati e che tutto questo prenda corpo e converga nelle prossime mobilitazioni nazionali.

La mobilitazione del Collettivo di Fabbrica GKN trascina e deve trascinare sempre di più la mobilitazione generale che ha al centro la lotta contro lo smantellamento dell'apparato produttivo di beni e servizi, per assegnare compiti produttivi a ogni azienda e un lavoro utile e dignitoso a ogni persona in grado di lavorare, che realizzino le mille piccole opere necessarie a far funzionare e rimettere in sesto il paese. Esempi positivi che vanno in questa direzione sono

1. il tour di iniziative promosse dal Collettivo di Fabbrica GKN (vedi pagina FB "Collettivo di Fabbrica – Lavoratori GKN Firenze). Sull'importanza di queste iniziative rimandiamo ai Comunicato del Comitato Centrale del Partito (vedi

su www.nuovopci.it i comunicati CC 22-23-24 del (n)PCI),

2. la manifestazione nazionale del 18 settembre promossa dal Collettivo di Fabbrica GKN a quella che vede uniti i sindacati alternativi e di base per lo sciopero generale fissato l'11 ottobre, impegnati, come dice il documento dei promotori dello sciopero, a costruire un vero e proprio stato di agitazione permanente, con assemblee e iniziative di lotta sui luoghi di lavoro e sui territori, con l'obiettivo di generalizzare la mobilitazione a tutti quei movimento e quei settori sociali che intendono contrapporsi ai piani di sfruttamento, precarietà, disoccupazione, devastazione sociale e ambientale imposti dai padroni su scala nazionale e internazionale.


Impariamo dall'esperienza della lotta dei lavoratori Bekaert!


Lo scorso 11 luglio 2021, dalla pagina fb "I lavoratori Bekaert sono io!" si legge:

"LA GKN COME LA BEKAERT? NO!

Impossibile non rivedersi nei lavoratori davanti al piazzale dello stabilimento, al caldo fra rabbia e disperazione, ma anche con la grinta di chi non ha nessuna intenzione di lasciarsi chiudere la fabbrica! Da tre giorni infatti 422 famiglie sono state catapultate nello stesso nostro incubo, quello del giugno di 3 anni fa, quando da casa ci avvertivano della lettera con cui l'azienda ci stava licenziando. Questa volta è toccato ai lavoratori della GKN di Campi Bisenzio – stabilimento a pochi passi dal centro commerciale "I Gigli" che produce semiassi ed elementi di trasmissione per auto – ricevere la notizia della chiusura della loro fabbrica e dell'intenzione di delocalizzarla da parte della proprietaria multinazionale inglese.

In questi giorni molti stanno paragonando le due vertenze. Certo l'arroganza padronale è la stessa, ma noi no. Non siamo gli stessi perché ogni fabbrica ha la sua storia e soprattutto crediamo di aver imparato qualcosa e non pensiamo che ad ogni lotta si "ricominci da zero". Qui nel Valdarno, anche a nostre spese, abbiamo capito l'importanza del rapporto col territorio, la necessità di andare oltre la cassa integrazione, l'inaffidabilità delle istituzioni e delle passerelle iniziali, il rischio che dopo il momento di euforia del presidio estivo ci si possa disperdere con un "si salvi chi può", la necessità di essere determinati e ben attaccati alla produzione. La nostra non sarà solo una solidarietà a parole, saremo presenti con i nostri corpi e con la nostra storia perché ci possa essere un esito diverso e vittorioso: Insorgiamo!"


Il Collettivo di Fabbrica GKN, in due mesi di lotta, è riuscito a raccogliere l'appoggio anche da esponenti del PD locali e nazionali, della filiera del PD (ARCI, COOP, sindacato, ecc.). L'appoggio e le promesse di quest'area politica e di singoli esponenti di rilievo è la dimostrazione che le Larghe Intese hanno bisogno del consenso, del legame con le masse popolari (e fanno promesse per mantenere seguito e voti).

Ma l'esperienza dei lavoratori Bekaert, così come quella dei lavoratori Rational di Massa del 2017-2018 e quella di altre centinaia di aziende, dimostra che avere fiducia in questi esponenti significa "morte lenta", cioè tirare per le lunghe la lotta e la vertenza (tavoli al MISE, CIG, ecc.) per farla esaurire in un nulla di fatto... quindi che fare? Il collettivo di Fabbrica GKN deve avvalersi dell'appoggio di tutti mantenendo sempre la loro autonomia (come facevano i Consigli di Fabbrica degli anni '70, usavano sindacati e istituzioni ma non si facevano ingabbiare nella loro rete e nelle loro liturgie), deve spingere gli esponenti del PD locale e nazionale, i presidenti della regione, i sindaci, esponenti politici e sindacali e della loro filiera a passare dalle parole ai fatti, sputtanarli se non li fanno... è decisivo che il Collettivo di Fabbrica GKN mantenga sempre e comunque l'iniziativa in mano, collegando la loro lotta con quella delle altre fabbriche che lottano contro chiusure, ridimensionamento e delocalizzazioni!


Sosteniamo l'unità del Collettivo di Fabbrica GKN con gli operai Texprint (Prato) e tutte le aziende in lotta!

Il 2 settembre 2021, dalla pagina fb "Collettivo di fabbrica – Lavoratori GKN Firenze" si legge:

"I lavoratori Texprint e le compagne e i compagni del Si Cobas hanno iniziato ieri lo sciopero della fame e hanno portato il presidio sotto il Comune di Prato. Oggi una nostra delegazione porterà sali minerali e acqua.

Ma noi non "portiamo" né "diamo" solidarietà. Questi verbi potrebbero avere il sapore di qualcuno che dall'esterno concede un po' del proprio tempo e della propria attenzione alla lotta altrui.

Se non lo si è capito, la lotta Texprint e quella Gkn sono una unica cosa. Non si tratta di una affermazione generica del tipo: in fondo il mondo è tutto collegato. E non sono una unica lotta "solo" perché siamo stati gli uni a fianco degli altri sin dall'inizio. Nel distretto di Prato e nella nostra zona industriale non ci sono solo crisi e chiusure. Ci sono anche aziende che aprono, nascono, si sviluppano e muoiono ma che pretendono di farlo in assenza di diritti. In pratica in Gkn vogliono delocalizzare macchine e produzione, mentre a Texprint hanno delocalizzato diritti, leggi e contratti.

E' lo stesso identico movimento economico, lo stesso identico processo. La stessa identica tendenza a massimizzare il profitto passando sulle nostre vite. Ma in fondo, non basterebbe tradurre in lingua volgare cosa va dicendo Bonomi? Quando dice che se metti vincoli alle delocalizzazioni le aziende non investono, non sta forse rivendicando il diritto di ogni azienda di venire qua, sfruttare e , come cavallette, e andarsene? Quando dicono che i diritti fanno scappare le aziende non ci stanno forse dicendo che multinazionali e Confindustria chiedono il diritto di produrre impoverendo noi e arricchendosi senza limiti? Anche per questo, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori Texprint e a tutte le aziende in lotta, noi #insorgiamo

Sabato 18 settembre, h 14.30. Firenze preparati a essere capitale della lotta!".


La lotta dei lavoratori GKN, lo sciopero generale del'11 ottobre deve avere l'obiettivo e collegarsi con la lotta per cacciare il governo Draghi e imporre un governo che attua le misure di emergenza che servono alle masse popolari, a partire

1. dal vietare la vendita di aziende sia ai gruppi industriali esteri che per loro natura sfuggono all'autorità dello Stato Italiano, sia ai fondi di investimento che usano le aziende come carte nel gioco d'azzardo della speculazione finanziaria,

2. dall'impedire lo smembramento delle aziende, la riduzione del personale, la chiusura e la delocalizzazione,

3. dall'imporre a ogni azienda che opera in territorio italiano di sottoporre a un vero Ministero dello Sviluppo Economico i propri piani industriali per ottenere il benestare dal punto di vista della qualità dei prodotti, dell'occupazione e dell'impatto ambientale.


Senza queste misure basilari è inutile parlare di difesa dei posti di lavoro, di sviluppo economico del paese.

Il Ministero dello sviluppo economico-MISE nelle mani della borghesia e dei suoi Governi ha un nome che è una

grande presa in giro.

Operai e lavoratori, arruolatevi nel (nuovo)Partito comunista italiano!

Per costruire la rivoluzione socialista, per sognare, per pensare, per vedere oltre l'orizzonte della società borghese!

Costruire Comitati di Partito in ogni azienda, scuola, istituzione  pubblica e in ogni territorio!

La riscossa delle masse popolari è possibile!


Comitato Aurora del (nuovo)Partito comunista italiano

Per informazioni, vedi il sito del (nuovo)Partito comunista italiano in www.nuovopci.it, dove trovate anche le istruzioni per utilizzare metodi di comunicazione protetti (TOR e PGP). Comunicazioni con il CdP Aurora al recapito theaurors@netcourrier.com.