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del (nuovo)Partito comunista italiano
anno XXVI - novembre 2024Scaricate il testo in formato PDF - Formato Open Office - Formato Word
Come i fascisti italiani facevano di tutto perché in Italia e all’estero si identificassero italiani e fascisti, come i nazisti tedeschi facevano di tutto perché in Germania e all’estero si identificassero nazisti e tedeschi, così i sionisti e tutti i reazionari fanno di tutto perché gli ebrei e gli altri popoli identifichino sionisti ed ebrei. In questo modo, per i propri interessi, i sionisti e tutti i reazionari fomentano l’antisemitismo: spingono in ogni paese le masse popolari a ritenere che gli ebrei in generale sono autori, responsabili o almeno complici dei crimini perpetrati dai sionisti.
Quando nell’Ottocento in Europa la società borghese giunse nei paesi più avanzati al culmine del suo sviluppo, nelle nazioni ancora prive di un proprio Stato si svilupparono movimenti per l’indipendenza politica nazionale e nelle classi oppresse, in particolare nella classe operaia, nacque e si sviluppò il movimento comunista cosciente e organizzato. In questo contesto, in particolare nei ghetti delle città europee dove gli ebrei vivevano confinati, si formarono organismi e correnti che miravano a porre fine alla persecuzione a cui da secoli erano sottoposti da parte dei cristiani (cattolici, protestanti, ortodossi). Molti furono anche gli ebrei che in Europa e nell’Impero Russo fecero parte dei movimenti rivoluzionari delle nazioni e delle classi oppresse, in particolare del movimento comunista. Alcuni delle correnti e degli organismi ebrei che lottavano contro il regime di oppressione promossero la creazione di uno Stato ebreo in uno dei paesi coloniali tramite la migrazione in massa dai ghetti europei. Tra questi ultimi, i sionisti divennero decisi fautori dell’installazione degli ebrei in Palestina e gruppi di imprenditori, affaristi e banchieri ebrei presero la direzione del movimento sionista. Parallelamente, molti altri gruppi e movimenti si opposero in una certa misura alla creazione di uno Stato ebreo o comunque lottarono contro il sionismo dopo l’autoproclamazione dello Stato sionista d’Israele (14 maggio 1948), tra cui anche esponenti di rilievo della società civile, intellettuali, scienziati, politici.(1)
1. Il 2 dicembre 1948 ventotto intellettuali ebrei, tra i quali Albert Einstein e Hannah Arendt, inviarono una lettera alla redazione del New York Times per denunciare gli obiettivi reazionari e il carattere terrorista impresso al partito Herut (progenitore del Likud, attuale partito di governo dello Stato sionista d’Israele) dal futuro primo ministro Menachem Begin (1977-1983).
A differenza di quanto affermano i sionisti, nel mondo ebraico è diffusa l’opposizione al sionismo e questa opposizione ha numerose sfaccettature, da quella religiosa a quella laica. Nel corso dell’ultimo anno, le iniziative in solidarietà con il popolo palestinese e di protesta contro il genocidio perpetrato dallo Stato sionista d’Israele sono state numerose in tutto il mondo, compresi gli USA, i paesi aderenti alla NATO e altri paesi imperialisti. Queste iniziative non sono state promosse solo da partiti e organismi comunisti, da associazioni e gruppi di origine arabo-palestinese o da organizzazioni democratiche e progressiste, ma anche da organismi composti da ebrei che si schierano apertamente contro la pulizia etnica in corso in Palestina. Infatti già oggi molte organizzazioni di ebrei partecipano in vari modi alla lotta contro il sionismo in Palestina e in ogni paese: di seguito un elenco delle principali.
Organismi e gruppi antisionisti attivi nella Palestina occupata
Hadash (acronimo ebraico di Fronte Democratico per la Pace e l’Eguaglianza): è composto dal Maki (Partito Comunista d’Israele) e da alcuni partiti arabi di sinistra, ha attualmente 4 rappresentanti nella Knesset (parlamento) ed è tra i promotori delle mobilitazioni per il ritiro dell’esercito sionista dalla Striscia di Gaza e dalla Cisgiordania.
Standing Together (Stare insieme): movimento di base che riunisce arabi ed ebrei residenti nello Stato sionista d’Israele nella lotta contro l’occupazione militare dei territori palestinesi e la discriminazione razziale. Nato nel 2015, questo movimento oggi conta migliaia di militanti ed è tra i principali promotori delle mobilitazioni in corso per il cessate il fuoco.
#NotInOurNames (Non in nostro nome): campagna promossa a partire dal 2021 da alcuni ebrei italiani residenti nello Stato sionista d’Israele per denunciare il tentativo del governo di far passare l’occupazione della Palestina come volontà di tutti gli ebrei.
B'Tselem (A immagine [di Dio]): gruppo fondato il 3 febbraio 1989 da personalità pubbliche dello Stato sionista (tra cui avvocati, accademici, giornalisti e membri della Knesset), promuove la denuncia delle violazioni dei diritti umani nei territori occupati e la lotta contro la negazione della pulizia etnica in Palestina.
Anarchists Against the Wall (Anarchici contro il Muro): gruppo di azione diretta composto da anarchici israeliani che si sono opposti alla costruzione della barriera di West Bank in Cisgiordania. Jonathan Pollak, tra i fondatori dell’organismo, lavora come grafico per la rivista Haaretz.
Ometz LeSarev (Coraggio di rifiutare): organizzazione di ufficiali di riserva e soldati dell’esercito sionista (Forze di Difesa Israeliane - IDF) che rifiutano di servire oltre i confini del 1967. Il movimento è iniziato nel gennaio 2002 con un annuncio sul quotidiano Haaretz firmato da 51 ufficiali e soldati della riserva.
Concilio Charedi:(2) organizzazione comunitaria ebraica haredi con sede a Gerusalemme. Il Concilio Charedi promuove una posizione antisionista che ideologicamente deriva dall’applicazione ortodossa dell’ebraismo. Proibisce ai propri fedeli di votare alle elezioni per la Knesset, vieta di accettare qualsiasi finanziamento dal governo (come sussidi per le scuole e sussidi di disoccupazione) e non riconosce la Legge del Ritorno.(3)
2. Charedi o Haredi, o ebraismo charedi/chareidi è una forma molto conservatrice dell’ebraismo ortodosso, tra quelle cui spesso ci si riferisce come ultra-ortodosso.
3. La Legge del Ritorno promulgata dalla Knesset il 5 luglio 1950 garantisce la cittadinanza a ogni persona di discendenza ebraica del mondo purché si trasferisca in Israele con l’intenzione di viverci e di rimanervi e a condizione, se ancora in età, di compiere il servizio militare (della durata di tre anni per i maschi e di due per le femmine).
Jerusalem Faction (Fazione di Gerusalemme): organizzazione politica haredi con sede a Gerusalemme. È stata fondata nel 2012 contro la coscrizione degli haredi da parte del governo. L’organizzazione è nota perché promuove la disobbedienza civile contro la coscrizione haredi, con manifestazioni di piazza che spesso si concludono con arresti. Ha un suo giornale, Hapeles, e un partito politico, Bnei Torah.
Sikrikim: organizzazione ebraica haredi con sede nei quartieri di Meah Shearim e di Beit Shemesh a Gerusalemme. I Sikrikim sono noti per gli atti di violenza contro le istituzioni ebraiche ortodosse che riconoscono il sionismo.
Neturei Karta (Guardiani della Città [di Gerusalemme]): gruppo di ebrei ultra-ortodossi, residenti nei quartieri di Mea Shearim e di Beit Shemesh a Gerusalemme e con sedi a New York e Londra, che considerano il sionismo una distorsione della vera natura ebraica. Il Neturei Karta non riconosce l’esistenza dello Stato sionista d’Israele e appoggia l’esistenza di un unico Stato binazionale, democratico e pacifico sotto la bandiera palestinese.
Mishkenos HoRoim (scritto anche Mishkenot HaRoim e Mishkenois HaRoyim): gruppo chassidico (4) con sede nel quartiere di Mea Shearim a Gerusalemme. È un gruppo conservatore convinto che il sionismo va contro i principi della religione ebraica.
Shomer Emunim (Guardiani della fede): gruppo chassidico con sede a Gerusalemme. È stato fondato nel XX secolo e si dichiara antisionista per motivi di natura teologica.
4. Il chassidismo, hasidismo o hassidismo è un movimento di massa ebraico basato sul rinnovamento spirituale dell’ebraismo ortodosso.
Organismi e gruppi antisionisti attivi negli USA
Negli USA (dove risiedono oltre 5 milioni di ebrei), a partire dal 7 ottobre 2023 ad “accendere la miccia” delle mobilitazioni contro lo Stato sionista d’Israele da parte delle associazioni ebraiche sono state le iniziative di denuncia di alcuni gruppi studenteschi dell’università di Harvard: da lì in poi decine di mobilitazioni ogni settimana hanno animato per diversi mesi le piazze di Washington, Boston, Denver e molte altre città statunitensi e sono tutt’ora in corso.
Alcuni gruppi di ebrei antisionisti negli USA sono più o meno direttamente collegati ai gruppi di ebrei ortodossi o ultra-ortodossi attivi nella Palestina occupata. Altri gruppi invece sono composti da ebrei non necessariamente credenti ma attivi nella società civile con le proprie associazioni (culturali, politiche) generalmente mobilitate sul fronte della lotta in solidarietà con il popolo palestinese. In moltissime occasioni, i gruppi di ebrei progressisti statunitensi si sono mobilitati in combinazione con Code Pink: Women for Peace (Codice Rosa: Donne per la Pace), organizzazione statunitense nata nel 2002 e che a partire dal febbraio 2022 ha lanciato un’ampia campagna di mobilitazione contro la NATO e le sue politiche di guerra contro la Federazione Russa e la Repubblica Popolare Cinese, a cui hanno partecipato centinaia di associazioni statunitensi. Code Pink: Women for Peace promuove anche iniziative di lotta contro le provocazioni militari USA nel Pacifico e mobilitazioni in solidarietà con il popolo palestinese e contro il sostegno del Congresso USA ai sionisti.
Jewish Voice for Peace (Voce Ebraica per la Pace): la più grande organizzazione ebraica antisionista progressista del mondo con sede negli USA. Solidale con la lotta di liberazione del popolo palestinese, lotta per smantellare le istituzioni e le strutture dello Stato sionista d’Israele che promuovono la pulizia etnica.
IfNotNowMovement (Movimento Se non ora): movimento di ebrei statunitensi fondato nel 2014 che lotta per porre fine al sostegno USA all’occupazione sionista della Palestina e per pari diritti tra ebrei e palestinesi. La loro lotta si concentra contro l’invio di armi all’esercito sionista.
Jewish anti-Zionist network (Rete Ebraica Antisionista): rete che basa la propria identità sulla partecipazione degli ebrei alle lotte di liberazione in Europa. Si impegna in campagne di opinione e mobilitazione contro la colonizzazione sionista della Palestina coordinando l’attività di diversi gruppi di ebrei progressisti in diversi paesi nel mondo (USA, Canada, India, Argentina e paesi europei). Uno dei suoi membri di spicco è stato il sopravvissuto all’Olocausto Hajo Meyer, morto nel 2014.
Save Israel Stop Occupation-SISO (Salvare Israele Terminare l’Occupazione): movimento che raccoglie ebrei provenienti da tutto il mondo, fondato da alcuni ebrei statunitensi. Il SISO considera il dominio dello Stato sionista sui territori palestinesi occupati disastroso non solo per i palestinesi ma anche per gli ebrei. Si batte per la fine dell’occupazione della Palestina, promuove lo schieramento di personalità di spicco (politici, artisti, giornalisti, ecc.) contro l’occupazione e organizza grandi mobilitazioni che colleghino a livello mondiale i vari organismi di ebrei solidali con il popolo palestinese.
The Grayzone (Zona di confine): sito web di notizie che tratta principalmente di politica estera statunitense e di lotta alla disinformazione. Fondato nel 2015 dal giornalista USA Max Blumenthal, nel corso dell’ultimo anno è diventato punto di riferimento per la raccolta di testimonianze e interviste di attivisti ebrei statunitensi contro la pulizia etnica in Palestina e per una campagna di denuncia dell’attività di schedatura che le centrali dell’Entità sionista hanno svolto contro gli attivisti antisionisti negli USA.
Organismi e gruppi antisionisti attivi in Europa
European Jewish for Palestine (Ebrei Europei per la Palestina): fondata nel 2002, è una federazione di 11 gruppi pacifisti ebraici che conducono campagne in 9 paesi europei contro l’occupazione dei territori palestinesi. Promuove dibattiti sul tema all’interno delle comunità ebraiche di tutta Europa e sostiene i diritti dei palestinesi. Si mobilita in campagne di denuncia contro l’utilizzo dell’antisemitismo come strumento per fomentare la guerra tra poveri e giustificare la pulizia etnica dei palestinesi.
Italia
Rete Ebrei contro l’Occupazione: organizzazione non a scopo di lucro di utilità sociale nata nel 2001 e tutt’ora attiva.
Laboratorio Ebraico Antirazzista: attivo dal 2020, raccoglie giovani ebrei italiani attivi nelle iniziative di denuncia dello Stato sionista d’Israele.
Belgio
Union des Progressistes Juifs de Belgique (Unione degli ebrei progressisti del Belgio).
Een Andere Joodse Stem (Un’altra voce ebraica).
Danimarca
Europeiske Jøder for en Rettferdig Fred (Ebrei europei per la pace giusta).
Francia
Union Juive Française pour la Paix (Unione ebraica francese per la pace).
Tsedek - Collectif Juif Décolonial (Giustizia - Collettivo Ebraico Decoloniale).
Germania
Jüdische Stimme für gerechten Frieden in Nahost (Voce ebraica per una pace giusta nel Vicino Oriente).
Paesi Bassi
Een Ander Joods Geluid (Un’altra voce ebraica).
Erev Rav (Folla numerosa).
Svezia
Judar för Israelisk-Palestinsk Fred (Ebrei per la pace israelo-palestinese).
Svizzera
Jewish Voice for Democracy and Justice in Israel & Palestine (Voce ebraica per la democrazia e la giustizia in Israele e Palestina).
Marad (Collettivo Ebreo Decoloniale - Ginevra).
Regno Unito
Palestine Action (Azione per la Palestina): gruppo di militanti britannici, ebrei e non, che negli ultimi anni ha più volte sabotato la produzione di aziende militari come la Elbit Systems (con sede nella Palestina occupata) e la Teledyne (USA) che ha suoi stabilimenti nel Regno Unito.
The Jewish Bloc (Blocco ebraico): rete internazionale di collettivi di origine ebraica fondata a Londra nel giugno 2024, su spinta del Collettivo Ebraico Internazionale per la Giustizia in Palestina (International Jewish Collective for Justice in Palestine-IJCJP). Nasce in opposizione all’equiparazione tra antisionismo e antisemitismo e raccoglie organizzazioni di 16 paesi diversi. Molti ebrei aderenti al Jewish Bloc svolgono un’opera di propaganda antisionista all’interno delle comunità ebraiche.
Jewish Voice for Labour-JVL (Voce ebraica per il lavoro): organizzazione guidata da ebrei residenti nel Regno Unito che riunisce membri dei movimenti sindacali, socialisti e progressisti. Si batte per pari giustizia e dignità per i popoli ebraico e palestinese. Si ispira alla lunga tradizione di partecipazione degli ebrei ai movimenti socialisti e sindacali e ai movimenti anti-apartheid e per i diritti civili.
Jews for Justice for Palestinians (Ebrei per la giustizia a favore dei palestinesi): organizzazione fondata nel 2002, composta da circa 3.000 membri.
Jewish Socialists Group (Gruppo di ebrei socialisti): organizzazione fondata tra Manchester e Liverpool nel periodo 1974-1977 come gruppo di pressione che svolgeva campagne contro il Fronte Nazionale (organizzazione fascista) e a favore delle organizzazioni di sinistra.
Alberto F.