La Voce 62 (ritorna all'indice)

del (nuovo)Partito comunista italiano

anno XXI - luglio 2019

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Minibot - I nodi vengono al pettine

Nel linguaggio corrente da un po’ di tempo il termine minibot sta a indicare biglietti emessi dal Tesoro, ossia dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, ognuno contrassegnato da una modesta cifra in euro: dieci, cinquanta o cento euro. Il 28 maggio scorso la Camera dei deputati della Repubblica Pontificia ha approvato all’unanimità una mozione che invita il governo M5S-Lega a emettere minibot e pagare con essi le aziende che hanno lavorato per la Pubblica Amministrazione (centrale o locale: regioni, comuni, istituzioni autonome come INPS e altre) e aspettano da tempo il pagamento delle fatture: qualcosa che complessivamente è valutato tra 30 e 60 miliardi di euro.

Apriti cielo! Il PD ha sentenziato precipitosamente che i suoi deputati non avevano capito cosa votavano ... chi ha dato l’ordine neppure, aggiungiamo noi! Claudio Borghi (Lega) è salito agli onori delle cronache come ideatore dei minibot (un genio delle finanze per alcuni, un imbroglione farneticante per altri). Giovanni Tria (insediato a capo del MEF del governo M5S-Lega da Sergio Mattarella per conto delle Larghe Intese) e Mario Draghi (governatore della Banca Centrale Europea) sono intervenuti affermando recisi che non si può, che i minibot sarebbero illegali. Eppure i minibot sono (pag. 70-71) nel programma di governo per le elezioni del 4 marzo 2018 della lista Lega Salvini Premier e (cap. 11) nel Contratto M5S-Lega per il “Governo del cambiamento” firmato il 18 maggio 2018 .

In effetti i minibot sarebbero una moneta complementare all’euro come ne girano già tante, emesse da comuni e perfino da aziende private (ad esempio i buonipasto denominati in euro e spendibili anche nei supermercati). Solo che nel caso concreto sarebbero emessi dal governo di un grande paese e circolerebbero in uno dei paesi economicamente più importanti dell’UE e della zona euro, sarebbero emessi per una cifra ragguardevole in proporzione all’economia del paese (50 miliardi sono all’incirca il 3% del PIL italiano e, se usati ognuno supponiamo anche solo 5 volte nel corso dell’anno, coprirebbero il 10 - 15 % di tutti i pagamenti fatti in Italia in un anno) e ammonterebbero all’incirca allo stesso valore di tutti i biglietti della BCE che circolano in Italia. Essi sarebbero accettati in quantità illimitata al valore di denominazione dalla Pubblica Amministrazione (PA), di gran lunga il maggiore singolo destinatario di pagamenti per la popolazione italiana e per le aziende operanti in Italia (per imposte, tasse, pene pecuniarie, bolli, ticket, servizi, concessioni, ecc.) e a sua volta di gran lunga il maggior pagatore di salari e di forniture di beni e servizi.

I minibot sarebbero quindi quella moneta autonoma dalla BCE ma intrecciata con il suo euro di cui il (n)PCI ha esposto i pregi e i limiti in vari testi della nostra letteratura (alcuni per tutti: opuscolo Governo di Blocco Popolare (GBP) pagg. 16-18 allegato all’Avviso ai naviganti 7 del 16.03.2012, La Voce 44 luglio 2013 pagg. 64 (nota 8) e seguenti in articolo rilanciato in AaN 35 del 15.12.2013, AaN 50 del 1° marzo 2015 pag 2-3). Dicevamo nei testi citati che era un’ottima arma di guerra contro UE, BCE, Fondo Monetario Internazionale e tutta la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti, un’arma che obbligava il nemico a combattere in un terreno a lui sfavorevole e per molte buone ragioni favorevole al GBP. Aggiungevamo anche che 1. lo Stato che la emette dovrebbe da una parte emetterla con cautele analoghe a quelle che usavano Banca d’Italia e Tesoro prima del divorzio 1981 quando gestivano insieme la politica monetaria (la lira), tenendo conto del comportamento degli operatori economici (capitalisti e no) e delle masse popolari (inflazione, ecc.) e 2. UE, BCE e CI farebbero la guerra allo Stato italiano con le connesse ripercussioni sulle relazioni commerciali e monetarie degli italiani con l’estero. Il GBP avrebbe affrontato il tipo di problemi che affrontano gli “Stati canaglia” (Iran, Venezuela, Cuba, Corea del Nord, ecc.) e in misura minore Cina (RPC) e Russia, tenendo presente le particolarità della posizione dell’Italia: Stato UE, NATO, Vaticano, Organizzazioni Criminali, intricato nella rete di relazioni commerciali, monetarie, finanziarie, militari, politiche della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, USA e sionisti.

I minibot ai fini economici sarebbero una moneta a circolazione interna ma si distinguono da una moneta come l’euro (e quindi eluderebbero il divieto contemplato nelle leggi e regolamenti UE sottoscritti dai servili governi delle Larghe Intese), perché non avrebbero corso forzoso . In Italia, come in ogni paese dell’area euro, chiunque mette in vendita un bene 1. deve indicare il prezzo in euro e 2. è obbligato a cedere il bene in cambio di euro, non può esigere il pagamento in altra moneta o a baratto con un bene. I minibot invece li accetterebbero in pagamento solo quelli a cui conviene accettarli. È tuttavia evidente che circolerebbero 1. perché famiglie e aziende hanno da fare pagamenti alla Pubblica Amministrazione, 2. perché la PA a chi non li accetta a pagamento di beni e servizi potrebbe preferire nell’acquisto e nell’appalto di lavori chi li accetta o semplicemente far attendere il pagamento come avviene ora (e il creditore deve arrangiarsi a far fronte al mancato pagamento, eventualmente ricorrendo alle banche che chiedono garanzie e interessi), 3. dato che sarebbe certo di poterli a sua volta usare per acquisti e pagamenti, li accetterebbe chiunque non ha un qualche buon motivo (affari loschi, tesaurizzazione) per volere a tutti i costi “biglietti emessi dalla BCE”.

I minibot avrebbero poco o nulla a che fare con i titoli (BOT, CCT, ecc.) del Debito Pubblico (DP) perché non avrebbero una scadenza, perché non sarebbero dalla PA messi all’asta ( mercato primario dei titoli del DP) ma dati in pagamento di beni o servizi nè darebbero luogo a un mercato secondario tipo quello della compravendita di titoli del DP, non frutterebbero interessi (invece i titoli del DP fruttano un interesse a chi li detiene).

Oseranno Matteo Salvini e la Lega, Luigi di Maio e il M5S, il governo M5S-Lega emettere minibot? Il governo M5S-Lega si è dato i mezzi per far fronte alla guerra che scatenerebbe (e quindi prevenirla o vincerla)? Questa è la vera questione perché il consesso dei grandi gruppi finanziari e speculativi tramite il sistema delle banche, delle borse, delle agenzie di valutazione dell’affidabilità dei titoli del DP (agenzie di rating), delle società finanziarie ricattano e mungono Stati e paesi. Essi non rinuncerebbero a questa loro posizione nei confronti di un paese per loro redditizio come l’Italia: ogni anno lo Stato paga dai 60 ai 100 miliardi di euro in interessi e per altre voci del servizio al DP (scadenze, rinegoziazioni). Certamente metterebbero in opera gli strumenti di pressione, ricatto e sanzioni e le forme di pressione economica e politica di cui dispongono.

D’altra parte il Debito Pubblico italiano (circa 2.300 miliardi di euro) è per il consesso dei grandi gruppi finanziari e speculativi una miniera d’oro di cui non possono privarsi. Se il governo italiano procede al consolidamento (annulla le scadenze dei titoli e li trasforma in titoli perpetui di rendita, cioè titoli per i quali chi li detiene riceve periodicamente interessi il cui ammontare è stabilito dallo Stato) o addirittura li annulla (decide di non rimborsarli a scadenza e di non pagare interessi), per la CI sarebbe un guaio. Diceva J.M. Keynes: “se devo mille sterline alla banca, io ho il problema di pagarle; se devo un milione di sterline alla banca, la banca ha il problema di riscuoterle”.

Quindi sarebbe una guerra combattuta su un terreno su cui lo Stato italiano ha buone armi per vincere se ha l’appoggio della massa della popolazione, lavoratori e operatori economici (capitalisti e no). Il governo M5S-Lega non si è dato i mezzi per combattere e vincere la guerra che Salvini, Borghi & Co hanno annunciato. Se fosse per loro, i minibot si ridurranno a quello che furono le tante dichiarazioni di Bossi che la Lega Nord avrebbe organizzato il non pagamento del canone TV, delle tasse imposte da “Roma ladrona” e altre sceneggiate elettorali e da sagra paesana. Ma la crisi generale si è aggravata, il sistema finanziario mondiale è traballante, la Lega è nel governo, il M5S è al governo e l’insofferenza delle masse popolari per il consesso dei gruppi finanziari e speculativi è cresciuta.

La costituzione del GBP è una linea che apre un fronte su cui le masse popolari possono combattere e vincere. La sinistra borghese di nuovo tipo o ci si mette o scompare. Sta a noi comunisti fare la nostra parte.

Anna M.