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Avanti, per consolidare e rafforzare il (nuovo)Partito comunista italiano!


L’ordinamento borghese della società è storicamente superato

Tutti i mali, le disgrazie, le malattie, le calamità, comprese quelle dette “naturali”, tutte le forme di abbrutimento, la criminalità economica e la criminalità passionale, l’ignoranza, la superstizione, la sporcizia e l’arretratezza, i comportamenti autolesionisti e aggressivi, il ricorso alle droghe, il razzismo e il sessismo, l’oppressione delle donne e dei bambini, i pregiudizi e i tabù, la miseria materiale, intellettuale e morale, i contrasti e le difficoltà d’ogni ordine, le guerre, le sofferenze: insomma tulle le piaghe che affliggono il presente, la vita quotidiana degli operai e del resto delle masse popolari, nel mondo attuale (a differenza che nelle epoche passate) hanno la loro vera (unica o almeno principale) causa e sorgente e l’impedimento alla loro cura nell’ordinamento borghese della società. Non principalmente nella cattiveria, malvagità, indifferenza alla sofferenza, alla gioia e al benessere altrui, egoismo, egocentrismo e narcisismo, avidità o ignoranza e ristrettezza mentale (grettezza) dei singoli esponenti delle classi dominanti e delle loro Autorità (benché i loro “migliori” esponenti siano campioni esemplari di simili “qualità” umane: Hitler, Mussolini, Churchill, Pinochet, Sharon, Bush, Berlusconi, ecc. ecc.). Ma proprio nell’ordinamento sociale che impone le sue leggi a ogni singolo esponente della classe dominante e inevitabilmente costringe, devia, deforma, modella e inquina più o mento profondamente anche i membri delle masse popolari, tanto più quelli che hanno verso i loro compagni un ruolo dirigente.

È l’ordinamento borghese della società che impone di applicare le misure che la competizione tra individui, la concorrenza tra le aziende, l’accumulazione personale della ricchezza come base ultima della sicurezza individuale, la compravendita di ogni attività e oggetto, ecc. impongono a ogni individuo. Un’azienda fatta per il profitto ovviamente deve chiudere se non ne fa, se lo stesso capitale può farne di più altrove, ecc.

È l’ordinamento borghese della società che impedisce di concentrare le risorse necessarie per trovare a ogni problema la soluzione adeguata che esso oggi può avere, si tratti di una malattia o del riscaldamento del pianeta, dell’assistenza sanitaria o dell’invecchiamento della popolazione.

È l’ordinamento borghese della società che sperpera senza limiti risorse nei lussi e per le depravazioni dei membri e delle istituzioni delle classi dominanti, le concentra in attività e professioni che esistono solo per rimediare ai guai che esso stesso produce.

La scienza che noi comunisti dobbiamo elaborare e diffondere e che dobbiamo spronare gli esponenti progressisti del mondo scientifico a elaborare e diffondere, deve mostrare caso per caso la connessione di ogni singola piaga con l’ordinamento sociale come sua fonte o come impedimento di ultima istanza alla sua cura. Quello che pare impotenza è in realtà interesse a non fare. La nostra scienza deve contribuire a contrastare, nelle nostre fila anzitutto e in una cerchia più ampia possibile della classe operaia e del resto della masse popolari, gli sforzi che la borghesia imperialista compie per confondere le piste e intossicare le coscienze. Essa cerca di attribuire la responsabilità delle piaghe ora alla fatalità, ora alla natura, in particolare alla “natura umana” “naturalmente imperfetta” (in questo campo il clero ha un ruolo preminente), ecc. Essa compie sforzi particolari per presentare e trattare come malattia fisica o mentale degli individui (medicalizzare) i comportamenti indotti dall’ordinamento sociale, dal fatto che esso trascura il benessere e l’educazione dei bambini e degli adulti. Essa cerca di salvare se stessa mobilitando una parte delle masse popolari contro l’altra, presentata come responsabile di questa o quella piaga; facendo leva su contrasti che il suo ordinamento sociale genera o a cui impedisce che sia trovata soluzione.

Nella nostra propaganda quotidiana non si tratta solo (e neanche principalmente) di proclamare queste verità generali (benché occorra propagandare anche le verità generali). Si tratta principalmente di mostrare che la vera e ultima fonte della piaga, l’ostacolo principale alla sua soluzione nel caso concreto sta nell’ordinamento borghese della società, negli interessi della sua classe dominante, negli interessi costituiti che esso protegge. Che ogni soluzione nell’ambito di questo sistema, se anche ha una qualche validità, è temporanea, precaria e parziale. Che le soluzioni che la borghesia imperialista propone per una piaga, aprono la porta a una peggiore. È vero che non esiste soluzione (almeno definitiva e piena, sia pure graduale) alla piaga, perché essa stessa fa parte dell’ordinamento sociale. Così sventiamo i tentativi, stupidi o astuti ma comunque forti del prestigio sociale della borghesia e del clero, di addebitare le piaghe alla “natura umana”, universale o di questa o quella nazione, razza, sesso o gruppo sociale e di mobilitare le masse contro le masse, di colpevolizzare gli individui. Il rilievo dato al tabacco rispetto alle fonti industriali e ambientali dei tumori è un buon esempio delle manipolazioni e intossicazioni dell’opinione a cui la borghesia imperialista ricorre: criminalizzare gli individui per non criminalizzare l’ordina-mento sociale, per distogliere l’attenzione dai crimini dell’ordinamento sociale. Alcuni ecologisti marciano al ritmo di questa musica, estasiati che la borghesia li assecondi.

Ogni nostro appello alla lotta contro i mali presenti, diretti e particolari o alla lotta per miglioramenti parziali, diretti e immediati, deve essere permeato, basato, rafforzato dalla concezione e dalla convinzione che la classe operaia e il resto delle masse popolari sono in grado di costruire una società superiore a quella attuale, possono rimpiazzare l’attuale ordinamento sociale con un ordinamento sociale superiore, che usa e valorizza tutte le conquiste storiche del capitalismo, ma supera le contraddizioni che esso non può risolvere, rompe i legami che invece esso mantiene tra l’umanità di oggi e quella più arretrata del passato.

Anche in questo senso ogni lotta contro uno o più mali particolari e ogni lotta per qualche miglioramento funziona come “scuola di comunismo”. L’attività del Partito, se è giusta, potenzia enormemente l’efficacia di questa scuola.

 

Tonia N.