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Avanti, per consolidare e rafforzare il (nuovo)Partito comunista italiano!


L’accumulazione delle forze rivoluzionarie

Per l’anniversario del colpo di stato in Cile, 11 settembre 1973

La storia del movimento comunista insegna, con le sue esperienze vittoriose ma anche con l’esperienza delle sue sconfitte, che la rivoluzione proletaria non è un sollevamento popolare che scoppia da un giorno all’altro, per cause più o meno misteriose o a seguito di eventi che comunque non dipendono dall’attività che la classe rivoluzionaria e il suo partito comunista svolgono negli anni precedenti. Al contrario! Anche data una situazione rivoluzionaria, nessun evento e nessuna crisi produrranno una rivoluzione vittoriosa se la classe operaia e il suo partito comunista non lavorano già oggi attivamente e consapevolmente per la rivoluzione con una concezione e secondo una linea giuste.

La strategia della Guerra Popolare Rivoluzionaria di Lunga Durata (GPRdiLD) e la rielaborazione dell’esperienza del movimento comunista alla sua luce permettono di vedere ciò chiaramente. Combinate con l’inchiesta sulla situazione concreta, esse permettono anche di capire cosa deve fare oggi il partito comunista e a cosa esso deve orientare e guidare la classe operaia già oggi, perché sia possibile condurre nel nostro paese una rivoluzione vittoriosa.

Certo la rivoluzione procede per salti, per fasi. Ma arriveremo alla fase dello scontro aperto delle forze armate della rivoluzione con le forze armate della controrivoluzione solo se la classe operaia e il suo partito comunista conducono fin da oggi la lotta sui quattro fronti indicati nel Piano Generale di Lavoro (PGL) del Partito: la resistenza del Partito alla repressione, l’intervento delle masse popolari, guidate dal Partito, sul terreno della lotta politica borghese, le lotte rivendicative, sindacali e a difesa delle conquiste, la costruzione di orga-nismi economici e culturali auto-nomi dalla borghesia. Ci arriveremo solo se condurremo la lotta su questi quattro fronti in vista del salto allo scontro aperto, consapevoli e decisi ad arrivare alla seconda fase della GPRdiLD. Dob-biamo con-durre questa lotta in vista di far scoppiare la borghesia, di renderle impossibile prolungare giorno dopo giorno l’ago-nia del suo regime, di spostare giorno per giorno un po’ più in là la sua fine. La putrefazione del suo regime con i suoi miasmi già pervade ogni aspetto della vita individuale e sociale, avvelena l’aria che respiriamo, rende ogni giorno più amara la vita quotidiana di tanta parte delle masse popolari.

La decomposizione dell’at-tuale ordinamento sociale è già totale, investe ogni campo. Questa è la situazione rivoluzionaria in sviluppo. Alla putrefazione del regime, alla guerra di sterminio non dichiarata che la borghesia impe-rialista conduce contro le masse popolari, alla rovina delle sue istituzioni economiche, politiche e culturali, alla repressione e ai controlli che come una cappa di piombo soffocano le masse popolari, alla mille piaghe che la putrefazione e la decomposizione dell’ordinamento sociale borghese, la dissoluzione della coesione borghese della società generano tra le masse popolari, noi comunisti dobbiamo già oggi, senza alcun indugio e bandendo ogni forma di attendismo e ogni tendenza ad aspettare miracoli e imbeccate, ad aspettare che qualcuno tolga le castagne dal fuoco per noi, contrapporre la mobilitazione, la formazione, la raccolta, l’organiz-zazione e l’accumulazione delle forze rivoluzionarie.

Formare e accumulare forze rivoluzionarie non significa creare strutture e formare persone e poi tenerle da parte per averle pronte a intervenire domani, “quando sarà il momento”. Il Partito non aspetta che scoppi la rivoluzione. Questo modo di preparare il domani vale solo per alcuni aspetti del tutto particolari ed eccezionali. Come linea generale sarebbe ridicolo, un misto di ingenuità e di illusioni. Oggi dobbiamo costruire organismi e formare persone che adempiano ai compiti della fase attuale, che li svolgano con spirito e in modo rivoluzionario, senza remore morali e legalitarie, senza alcuna conciliazione con gli interessi e la mentalità della borghesia, senza cedimenti alla sua influenza. Solo così essi saranno su tutti i lati e da tutti i punti di vista (ideologico, politico, organizzativo, ecc.) pronti, grazie all’esperienza che compiono e accumulano oggi, alla formazione e selezione che attraversano oggi, al ruolo sociale che svolgono oggi e all’autorità sociale che conquistano oggi, ad affrontare domani gli aspetti nuovi che il movimento comunista dovrà svolgere domani, nella prossima fase della GPRdiLD, senza esitazioni, con slancio e con ardore, con eroica volontà di vincere, con amore per la classe operaia e per le masse popolari e con odio verso la classe, le istituzioni e gli individui che le torturano, opprimono, sfruttano. Ad affrontare anche i nuovi compiti con intelligenza e con passione.

In questa fase della GPRdiLD l’aspetto principale della nostra azione è la mobilitazione intellettuale, morale, politica e organizzativa delle masse popolari. Quello che diciamo, lo stato d’animo che creiamo, i sentimenti che suscitiamo, la fiducia e le aspirazioni che alimentiamo, le relazioni che tessiamo sono importanti almeno quanto le iniziative immediate che promuoviamo, i loro effetti pratici diretti e immediati. Bando alle parole, agli atteggiamenti e ai comportamenti che disfano quello che con le nostre iniziative cerchiamo di creare. I compagni che distruggono con una mano quello che costruiscono con l’altra, non sono degni di restare nelle nostre fila. Le attività che compiano oggi sono importanti per i risultati pratici diretti e immediati che producono. Ma soprattutto sono importanti perché spingono le relazioni tra le classi verso il grande salto alla seconda fase della GPRdiLD. Giorno dopo giorno la nostra attività, se è condotta con una concezione giusta e secondo una linea giusta, stringe la borghesia in un vicolo cieco, la mette con le spalle al muro, la assedia da ogni lato, la spinge ad impigliarsi sempre più in un groviglio inestricabile di interessi, impegni e relazioni contraddittori finché essa stessa non avrà altra via che rompere la sua legalità, infrangere i legami che essa stessa ha inculcato alle masse popolari che ancora hanno fiducia in lei. Nello stesso tempo, parallelamente, quella stessa nostra attività organizza e arma le masse popolari che hanno fiducia in noi in modo che fin da oggi facciano valere i propri interessi, allarghino le loro aspirazioni, abbiano sempre più fiducia nelle proprie forze e non lascino spazio alla borghesia per imporre i suoi interessi e le sue volontà. Non solo! Ma anche e principalmente in modo che rispondano con prontezza e vigore a quella rottura a cui la borghesia certamente arriverà perché oggettivamente i suoi interessi sono inconciliabili e incompatibili con quelli che le masse popolari intransigentemente fanno valere. La incalzino non tanto a parole ma nei fatti, con le conquiste, prendendo nelle proprie mani in ogni campo parti crescenti del patrimonio sociale che la borghesia imperialista considera suo e usa per i suoi porci comodi. E alla sua rottura rispondano non ritirandosi sotto l’incalzare della repressione, ma passando con successo a un livello superiore della lotta di classe. Allora inizierà la seconda fase della GPRdiLD.

Oggi stiamo compiendo la prima fase della GPRdiLD. Oggi dobbiamo svolgere con passione e con intelligenza i compiti indicati nel PGL del Partito con i piedi ben piantati nel presente e con gli occhi già puntati al futuro.

 

Miriam M