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(nuovo)Partito comunista italiano |
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Viva l’80° anniversario della vittoria della Grande Guerra Patriottica!
La vittoria della Grande Guerra Patriottica condotta dall’Armata Rossa e dai popoli sovietici contro l’esercito della Germania nazista, sancita dalla resa firmata a Berlino il 9 maggio 1945, pose fine alla Seconda guerra mondiale (2GM), combinazione della terza aggressione delle potenze imperialiste contro il primo paese socialista e dello scontro tra gruppi e Stati imperialisti.
Nel 1917, nel contesto della Prima guerra mondiale (1GM), in gran parte dell’Impero Russo si costituì il primo paese socialista. I comunisti russi presero il potere statale convinti che anche gli altri partiti della Seconda Internazionale avrebbero fatto lo stesso almeno in Europa, ma ciò non avvenne. Nonostante questo, guidati da Lenin e da Stalin i comunisti russi schiacciarono la borghesia russa che aveva rifiutato ogni collaborazione con il nuovo Stato nell’attività economica e anzi aveva promosso la guerra civile 1918-1921 sostenuta dalle potenze e dai gruppi imperialisti di tutto il mondo. I bolscevichi per alcuni decenni proseguirono nella costruzione del socialismo nell’Unione Sovietica, sostennero i partiti comunisti dei paesi imperialisti e promossero e sostennero nel resto del mondo la rivoluzione di nuova democrazia delle classi e dei popoli oppressi. L’URSS, giovandosi anche dei movimenti rivoluzionari che si sviluppavano nei paesi imperialisti, fece fronte vittoriosamente alle successive aggressioni con cui le potenze e i gruppi imperialisti di tutto il mondo cercarono di “soffocare il bambino finché è ancora in culla” (così Churchill sintetizzò il loro obiettivo). Il culmine di queste aggressioni fu la 2GM condotta dagli Stati nazisti e fascisti. Questi furono alla testa dell’aggressione e furono sostenuti nella loro preparazione dagli altri paesi imperialisti, Gran Bretagna e USA in particolare, che armarono e finanziarono il nazismo in Germania pur di impedire che la prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria dilagasse oltre i confini dell’URSS. In URSS, infatti, il movimento comunista aveva tolto ogni ricchezza e potere agli aristocratici e alla borghesia e aveva soppresso la proprietà privata e i privilegi sociali di questi. Per i gruppi imperialisti questa era la peggiore catastrofe che mai potesse succedere al mondo. Il movimento comunista inoltre covava anche in Europa e nelle colonie e semicolonie dei paesi imperialisti europei. Questa era di gran lunga la maggior minaccia che incombeva sul “miglior mondo possibile” costruito dalla borghesia. Quindi, per quanto barbarica fosse la condotta dei nazisti, questi comunque assicuravano la sopravvivenza del capitalismo, della proprietà privata e dei privilegi sociali: insomma di quello che nella mentalità dei borghesi e dei loro preti costituiva l’essenza della società così come doveva essere. Finché questi “valori” erano salvi, con ogni altra nefandezza si poteva convivere. Essi appoggiarono quindi il nazismo in Germania perché ritenuto l’unico movimento capace di impedire l’avvento del socialismo. Nella guerra iniziata nel 1939 e conclusa nel 1945 solo con estremo ritardo USA e Gran Bretagna presero parte attivamente contro il nazismo: l’apertura in Francia del “secondo fronte” in Normandia avvenne solo nel giugno 1944 dopo che 1. l’URSS aveva liberato Stalingrado (2 febbraio 1943) e avanzava in Europa eliminando istituzioni e governi fiancheggiatori del nazifascismo e ponendo fine al massacro degli ebrei e ai campi di concentramento e 2. in tutta l’Europa occupata dai nazisti (Italia, Grecia, Balcani, Francia, ecc.) si sviluppava la lotta partigiana di liberazione guidata dai comunisti.
A distanza di 80 anni dalla vittoria della Grande Guerra Patriottica, autorità ed esponenti della classe dominante cercano di riscrivere la storia. “I partigiani collaborarono con l’esercito USA nella liberazione dell’Italia”, “i partigiani agirono per facilitare l’arrivo degli anglo-americani” scrivono e dicono nel nostro paese i pennivendoli della classe dominante. L’alto rappresentante per la politica estera dell’UE, Kaja Kallas, minaccia che “qualsiasi partecipazione alle parate o alle celebrazioni del 9 maggio a Mosca non sarà presa alla leggera da parte europea ma avrà conseguenze significative per i paesi candidati all’adesione all’UE”: cerca di usare l’80° anniversario della vittoria della Grande Guerra Patriottica per attaccare la Federazione Russa e giustificare la linea del riarmo europeo a tutti i costi. Prima di lei Sergio Mattarella aveva equiparato la Federazione Russa alla Germania nazista.
Riscrivere la storia squalificando e denigrando il ruolo decisivo dell’URSS e dei comunisti nella liberazione dell’Europa dal nazifascismo, inquinare le menti e i cuori delle masse popolari e ricorrere su scala crescente alla repressione sono le armi che la borghesia imperialista utilizza per ostacolare la rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato (MCCO). D’altro canto, essa è costretta ad alimentare la spirale della Terza guerra mondiale perché spinta dalla seconda crisi generale per sovrapproduzione assoluta di capitale, che erode e disgrega il suo sistema di potere, alimenta le contorsioni della società, aumenta nei paesi imperialisti il distacco delle masse popolari dai suoi partiti e istituzioni.
Le convulsioni del sistema imperialista sconvolgono il mondo, il contesto internazionale è favorevole alla rinascita del MCCO in ogni paese e allo sviluppo della seconda ondata mondiale di rivoluzioni socialiste e di nuova democrazia.
La borghesia imperialista ha paura della rinascita del MCCO. Sotto la guida dei comunisti la 1GM venne fermata dalla vittoriosa Rivoluzione d’Ottobre diretta da Lenin e dai bolscevichi che, guidati da una linea giusta e determinati a vincere, mobilitarono milioni di proletari a farla finita con la guerra e a instaurare il primo paese socialista della storia. L’Armata Rossa dell’URSS e i popoli sovietici, a prezzo di immani sacrifici, condussero con ogni sforzo necessario la Grande Guerra Patriottica decisi a porre fine al dominio nazista in Europa. La Resistenza contro il nazifascismo nel nostro paese è stato il punto più alto raggiunto dalla classe operaia nella sua lotta per il potere.
Nel secolo scorso solo la resa dei partiti comunisti italiano (1947) e francese, le divisioni sorte nel Partito Comunista dell’URSS e nei partiti comunisti delle Democrazie Popolari dell’Europa orientale, l’improvvisa morte prima di Zdanov (31 agosto 1948) e poi di Stalin (5 marzo 1953), la prevalenza nel PCUS dei revisionisti moderni capeggiati da Kruscev (XX congresso del PCUS, febbraio 1956) e la sconfitta della Rivoluzione Culturale Proletaria del Popolo Cinese con la morte di Mao Tse-tung (9 settembre 1976) - sconfitte causate dai limiti della sinistra interna ai partiti comunisti - condussero all’esaurimento della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria e all’epoca di nera e sfrenata reazione che stiamo vivendo da cinquant’anni a questa parte.
Oggi solo con la rinascita del MCCO nei paesi imperialisti che supera i limiti e gli errori che hanno portato all’esaurimento della prima ondata rivoluzionaria e, per quanto riguarda noi comunisti italiani, i limiti che hanno portato il primo PCI a non continuare, fino all’instaurazione del socialismo, la guerra contro la borghesia avviata con la Resistenza, è possibile porre fine al catastrofico corso delle cose in cui la borghesia imperialista sprofonda l’intera umanità.
La rivoluzione socialista si solleverà tanto più rapidamente e sarà tanto più potente, quanto prima e più i comunisti si mettono all’altezza del loro ruolo. Per questo, le celebrazioni dell’80° anniversario della vittoria della Grande Guerra Patriottica sono l’occasione non solo per contrastare la denigrazione del movimento comunista e rendere omaggio agli eroi della Grande Guerra Patriottica e della Resistenza contro il nazifascismo, ma anche e soprattutto per sviluppare nel MCCO il dibattito sulle lezioni che vengono dal bilancio della lotta contro il nazifascismo e più in generale della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria e la lotta per applicarle. Questo significa in particolare condurre nel MCCO del nostro paese una decisa e multiforme lotta contro lo spontaneismo, la deviazione che consiste
- nel negare o sottovalutare il ruolo dell’elemento cosciente e organizzato nello sviluppo del movimento comunista, affidandosi unilateralmente alla spontaneità anziché elaborare l’esperienza dei movimenti spontanei, lasciando in questo modo alla borghesia il monopolio in campo ideologico,
- nell’occultare il ruolo, l’importanza e l’autonomia della lotta politica rivoluzionaria e nell’impedire o frenare lo sviluppo delle forme e dei mezzi specifici della lotta politica rivoluzionaria,
- nell’opporsi all’elaborazione di un piano che copre tutti gli aspetti della lotta delle masse popolari e l’intero processo della rivoluzione socialista, fino all’instaurazione del socialismo.
La lotta contro lo spontaneismo è lotta per la costruzione del partito comunista capace di promuovere e dirigere la rivoluzione socialista in un paese imperialista come è il nostro, quindi un raggruppamento dei comunisti dediti professionalmente a elaborare la strategia della rivoluzione e a tradurla in linee tattiche adeguate alle singole condizioni particolari e al mutare di esse con il tempo, a propagandare queste tattiche e la strategia tra le masse popolari, a raggruppare le masse in organismi legati al partito e dediti a realizzare le singole tattiche, a mobilitare i singoli organismi in lotte concrete contro gli organismi statali e gli altri organismi promossi e diretti dalla borghesia e dal clero.
L’instaurazione del socialismo richiede un grande sforzo alle masse popolari. La borghesia, il clero e le altre classi dominanti fanno di tutto per dissuaderle, fanno appello alla tradizione, ai vizi e alle abitudini più arretrati e, quando questi non bastano, alla repressione. Ma è solo facendo questo sforzo che le masse popolari pongono fine alla guerra dilagante, al disastro ambientale e al marasma sociale in cui la borghesia ci fa sprofondare ogni giorno di più. L’esperienza della prima ondata rivoluzionaria ha mostrato che condizione necessaria e sufficiente perché le masse popolari compiano quest’opera è che i comunisti raggiungano una comprensione adeguata delle condizioni, delle forme e dei risultati della lotta di classe e la applichino nella loro attività. Questo è il ruolo specifico dei comunisti.
La vittoria della Grande Guerra Patriottica e della Resistenza contro il nazifascismo conferma che la borghesia non è invincibile. Le masse popolari, guidate dai comunisti, possono porre fine alla Terza guerra mondiale così come hanno posto fine alla Seconda.
Cacciare il governo Meloni, agente degli imperialisti USA-NATO, sionisti e UE e sostituirlo con il Governo di Blocco Popolare. Liberare l’Italia dal protettorato dei gruppi imperialisti USA-NATO, dalla complicità con i sionisti di Israele e dalla gabbia dell’UE!
Le masse popolari vinceranno perché i comunisti comprendono sempre più a fondo le condizioni della lotta di classe, correggono i loro errori, superano i loro limiti e applicano le lezioni dell’esperienza nel promuovere e dirigere la rivoluzione socialista in corso. La situazione è favorevole allo sviluppo del potere delle masse popolari organizzate. Abbiamo molto da imparare e da fare, ma la vittoria è possibile.
Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere individuati e messi sotto controllo dalle Forze dell’Ordine borghesi, una via consiste nell’usare TOR [vedere https://nuovopci.it/contatti/infocont.html], aprire una casella email con TOR e inviare da essa a una delle caselle del Partito i messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica del Partito [vedere https://nuovopci.it/contatti/infocont.html].
Per difendersi dalla repressione e controllo dello Stato è necessario attrezzarsi! |