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(nuovo)PCI (nuovo)Partito comunista italiano


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Nuovo - Partito comunista italiano

Comunicato CC 17/2023
3 settembre 2023

Brandizzo (TO) è una strage annunciata! Altre seguiranno finché non costituiamo un governo d’emergenza subordinato agli organismi operai e popolari.
Lo ha ben detto anche USB: “Ennesimo episodio di una storia già scritta, fatta di appalti, privatizzazioni, mancato rispetto delle norme di sicurezza, aumento dei ritmi di lavoro, riduzione del personale(...)

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Comunicato CC 18/2023 - 19 settembre 2023

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Assimilare la concezione comunista del mondo, svilupparla studiando ogni situazione particolare, applicarla per trasformare il mondo!

Oggi due e solo due sono i corsi delle cose che l’umanità può percorrere. Essi sono antagonisti e chi vuole consapevolmente contribuire a fare la storia deve scegliere tra di essi.

- Far avanzare la rivoluzione delle masse popolari fino a instaurare il socialismo: lo Stato nelle mani dei promotori 1. della gestione pubblica pianificata delle attività economiche e dei servizi pubblici e 2. della partecipazione crescente delle masse popolari alle attività specificamente umane. In Italia, Repubblica Pontificia sotto protettorato USA, è la via del Governo di Blocco Popolare.

- Sottostare al catastrofico corso delle cose che la borghesia imperialista impone con ogni mezzo per perpetuare il suo dominio sulle masse popolari, ogni capitalista mosso dalla necessità di aumentare il proprio capitale.


Innumerevoli sono oggi gli esponenti della sinistra borghese e numerosi anche i sedicenti comunisti che, influenzati dalla borghesia e dal clero, dedicano scritti, discorsi e ricerche cercando di trovare una logica nelle manovre messe in campo dalle autorità della borghesia imperialista o addirittura fanno “i consiglieri del principe”: elaborano e propagandano quali misure i gruppi imperialisti e le loro autorità dovrebbero prendere per mettere fine alle migrazioni che i gruppi imperialisti stessi provocano con i loro interventi nei paesi oppressi e alle guerre che essi moltiplicano per soffocare la rivoluzione proletaria e i movimenti progressisti, allo smantellamento nei paesi imperialisti delle aziende produttrici di beni e in alcuni settori perfino di aziende produttrici di servizi, all’aumento dei prezzi delle merci, alla precarietà dei contratti di lavoro, alla riduzione dei salari reali, alle condizioni di lavoro pericolose e alle altre analoghe misure che ogni capitalista impone in ogni circostanza in cui ha la forza per farlo, alle grandi opere inutili se non dannose con cui i capitalisti valorizzano il loro capitale, alla distruzione della terra e all’inquinamento dell’ambiente che risulta dalla condotta che i capitalisti promuovono o addirittura impongono alla popolazione. Le manovre monetarie (aumenti e riduzioni dei tassi di interesse e altre) dei banchieri centrali (in particolare la FED USA e la BCE UE) sono temi di dispute senza fine nei loro siti e nelle loro pubblicazioni, mentre in realtà la borghesia imperialista deve far fronte alla crisi generale del capitalismo e alla sovrapproduzione assoluta di capitale che è la fonte della crisi generale. Le varie e contrastanti misure che le sue autorità prendono obbediscono di volta in volta allo scopo di preservare il suo dominio sulle masse popolari e contenere la loro resistenza. È la logica della sopravvivenza di un sistema di capitalisti ognuno dei quali deve aumentare il suo capitale. Le teorie con cui ogni singola autorità spiega le misure che prende non sono scienza del corso reale delle cose, ma giustificazione delle azioni dettate dagli interessi particolari dei capitalisti da cui dipende. Se ad esempio consideriamo l’inflazione, ovviamente per il capitalista debitore l’inflazione è benefica (rende un potere d’acquisto inferiore a quello che ha ricevuto), per il capitalista creditore è dannosa: ad ambedue serve a spremere i loro salariati e le masse popolari.

Questi esponenti della sinistra borghese e sedicenti comunisti alimentano innumerevoli tipi di pressione sui capitalisti e le loro autorità, per indurli a fare quello che i capitalisti hanno interesse a non fare. Salvo successi precari, essi con le loro attività di fatto concorrono a distogliere le masse popolari dall’imboccare la via della rivoluzione socialista.


Chi vuole cambiare l’attuale corso delle cose deve imboccare la via della rivoluzione socialista, che nel nostro paese è la via del GBP. Oggi in un gran numero di comunisti e di proletari la sfiducia in se stessi prevale ancora di gran lunga sull’aspirazione a cambiare il corso delle cose. È il risultato dell’esaurimento della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria (1917-1976). Limitandoci al nostro paese, prima i revisionisti moderni alla Palmiro Togliatti e poi gli esponenti della sinistra borghese alla Enrico Berlinguer, alla testa del vecchio PCI hanno alimentato su grande scala la sfiducia inducendo le forze ereditate dalla vittoria del 1945 contro il nazifascismo a limitarsi a rivendicazioni sindacali e politiche e alla partecipazione alle istituzioni elettive della Repubblica Pontificia. La dissoluzione dell’Unione Sovietica, primo paese socialista e a partire dalla Rivoluzione d’Ottobre per più di 40 anni base rossa mondiale della rivoluzione proletaria, ha portato al massimo la sfiducia delle masse popolari in se stesse. Eppure la resistenza all’attuazione del programma comune della borghesia imperialista e alle singole criminali misure in cui l’attuazione si traduce è grande tra le masse popolari: l’astensione dalle elezioni oltre alle innumerevoli lotte in singoli campi ne sono la manifestazione. Se consideriamo il mondo nel suo complesso, l’Unione Sovietica si è dissolta, ma molte delle forze che sotto la direzione prima di Lenin e poi di Stalin essa ha mobilitato sono attive e operanti in ogni angolo del mondo: la Repubblica Popolare Cinese e altri dei primi paesi socialisti ne sono le manifestazioni principali. Dissolta l’URSS i gruppi imperialisti USA si erano lanciati ad estendere la NATO a oriente, ma in Ucraina, in Bielorussia e nella Federazione Russa si sono scontrati con una resistenza di cui non riescono a venire a capo. Il rifiuto di continuare la guerra che essi hanno promosso si rafforza in Italia e in molti altri paesi dell’Europa occidentale. Operando al servizio degli imperialisti USA e NATO, anche il governo Meloni sta perdendo il seguito elettorale che aveva strappato. I revisionisti moderni che con il XX Congresso del PCUS (1956) hanno imposto la loro direzione in URSS, benché fossero spalleggiati dai gruppi imperialisti di tutto il mondo ci hanno messo 35 anni per corrodere il sistema socialista costruito in URSS dal partito comunista capeggiato prima da Lenin e poi da Stalin, fino a dissolvere l’URSS. Il corso delle cose ha dimostrato la forza della rivoluzione socialista, nonostante i limiti e gli errori con cui il movimento comunista cosciente e organizzato deve per sua natura fare i conti: è la prima volta che gli uomini si trovano a costruire un sistema sociale che devono prima pensare. Facendo il bilancio dell’esperienza individuiamo e correggiamo gli errori e superiamo i limiti.

I comunisti che si fanno promotori con dedizione e scienza della mobilitazione delle masse popolari a fare la rivoluzione socialista, conquisteranno il loro cuore e la loro mente: le porteranno alla vittoria.

La ripresa della pubblicazione in italiano delle Opere di Stalin offre ai comunisti del nostro paese materiale non tanto per far fronte alla denigrazione di Stalin, aspetto immancabile della manipolazione delle idee e dei sentimenti delle masse popolari a cui si dedicano la borghesia imperialista, il clero e i loro agenti, ma per trarre dalla grande opera promossa dai comunisti in URSS lezioni per l’opera che dobbiamo compiere nel nostro paese. La linea della creazione delle condizioni per costituire il Governo di Blocco Popolare l’abbiamo tratta dalla comprensione delle condizioni della lotta di classe nel nostro paese, grazie anche alle lezioni dell’esperienza sovietica.


L’epoca imperialista è l’epoca della rivoluzione socialista della decadenza della società borghese


Dobbiamo usare tutte le armi a disposizione, sfruttare tutti gli appigli che la situazione offre e avvalerci delle contraddizioni che il campo nemico presenta! Così conquisteremo il cuore e la mente delle masse popolari.

La nostra impresa è difficile ma la vittoria è possibile. Gli effetti della sconfitta dei nostri predecessori siamo in grado di superarli. La nostra vittoria è sicura.

Avanti quindi!

Combattere a modo nostro fino a vincere! Osare sognare! Osare lottare per realizzare il nostro sogno! Osare vincere!

La storia della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria (1917-1976) mostra che nei paesi imperialisti europei non abbiamo instaurato il socialismo proprio perché i dirigenti del movimento comunista quando erano forti non hanno osato vincere. È quello che mostrano la storia della Germania, dell’Italia, dell’Austria, dell’Ungheria e della Polonia del primo dopoguerra, della Spagna e della Francia dei governi di Fronte Popolare negli anni ‘30, dell’Italia della Resistenza vittoriosa del 1943-1947!

Apprendere, assimilare, applicare la concezione comunista del mondo!

Costituire clandestinamente Comitati del Partito comunista in ogni azienda, scuola e centro abitato!

Fare di ogni lotta una scuola di comunismo!

Sta a noi comunisti diventare promotori della guerra popolare rivoluzionaria e contrapporla alla guerra di sterminio non dichiarata che la borghesia e il clero conducono contro le masse popolari

fino a instaurare il socialismo!


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Mettersi in contatto nel modo appropriato con il Centro del Partito!

Riprodurre e affiggere ovunque, con le dovute cautele gli adesivi dell’Avviso ai naviganti 103 è un’operazione della guerra delle masse popolari contro i padroni: vedere che il (n)PCI clandestino è presente anche dove non se l’aspettano infonde fiducia nei lavoratori e smorza l’arroganza dei padroni!