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(nuovo)PCI (nuovo)Partito comunista italiano

Comitato Centrale

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Delegazione

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Comunicato CC 33/2021
27 ottobre 2021

Impedire che il Governo Draghi faccia provocazioni e manovre poliziesche contro i cortei del 30 ottobre a Roma!

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Leggi La Voce 68 del (nuovo)PCI

Comunicato CC 34/2021 - 28 novembre 2021

[Scaricate il testo del comunicato in Open Office / Word ]

Auto elettrica, Stellantis e leggende metropolitane

La transizione ecologica inizieremo a realizzarla sistematicamente

cacciando Draghi e Cingolani e costituendo un governo di emergenza popolare!

La completeremo instaurando il socialismo!


La campagna condotta a partire da luglio 2021 dal Collettivo di Fabbrica della GKN di Campi Bisenzio (FI) sta passo dopo passo coinvolgendo e collegando settori sempre più ampi delle masse popolari: dagli studenti, ai pensionati, ai lavoratori del trasporto aereo e dei trasporti urbani minacciati ora anche dalla privatizzazione, ma in particolare sempre più larga è la partecipazione dei lavoratori delle aziende minacciate da riduzione, delocalizzazione, chiusura: alla testa i lavoratori metalmeccanici e in prima fila quelli del settore autoveicoli, i dipendenti di Stellantis, dei suoi fornitori e del suo indotto. La riunione in presenza di sabato 4 dicembre a Cassino è una tappa del cammino suscitato dal gruppo finanziario Melrose che per fare profitti ha colpito i lavoratori di un’azienda dove già da tempo operava un Organismo Operaio.

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Post Facebook CdF GKN – 27.11.2021

Sciopero generale e generalizzato, siamo venuti a ribadirlo anche in una giornata che riteniamo assolutamente insufficiente. Sciopero generale, necessario come l'ossigeno per le vertenze in crisi prese in giro ai tavoli ministeriali, per unificarle, sostenerle. Necessario per contrastare il precariato dilagante, per i milioni di lavoratori poveri, per i poveri senza lavoro. Per tutti gli assassinati sul lavoro. Necessario perché in Gkn non riaprano la procedura di licenziamento, per sostenere la legge contro le delocalizzazioni. Necessario come aria pulita. E invece continuate a lasciare il paese nell'aria viziata dall'arroganza confindustriale. Continuate pure a rimandare, a traccheggiare, a scambiare la preparazione dello sciopero con il rinvio stesso. Noi non abbiamo altra scelta che la lotta. E il percorso per lo sciopero generale e generalizzato continuerà a convergere in ogni piazza, in ogni occasione, in ogni lotta, in ogni movimento. E, ve lo assicuriamo, sarà potente. Sarà bellissimo. E se non lo sarà, noi cercheremo solo di non avere nulla da rimproverarci. #insorgiamo

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Sabato 4 saremo in presenza a Cassino. Chiediamo a tutte le realtà solidali della provincia e delle zone circostanti di convergere lì.

In questo periodo siamo costretti a presenziare a quasi tutte le riunioni solo in collegamento online. Possiamo assicurare le compagne e i compagni che questo è dovuto esclusivamente a esigenze della lotta e della vertenza. In alcuni casi invece riusciremo a essere in presenza, in base a una serie complessiva di valutazioni.

Laddove riusciremo a essere in presenza, vi preghiamo, vi chiediamo in tutti i modi di convergere. Difficilmente riusciremo a tornare due volte nella stessa città ed è per questo che chiunque voglia stringere legami con la nostra vertenza, voglia farci domande, proposte, deve provare a convergere sulle iniziative a cui presenzieremo, indipendentemente da chi le organizza.

Sabato 4 a Cassino sarà una di queste occasioni. Da Cassino abbiamo ricevuto una valanga di inviti. Potremo essere in presenza il 4. Vi chiediamo di convergere per insorgere. E di insorgere per convergere. #insorgiamo

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Tutti i lavoratori dipendenti e autonomi colpiti dalla gestione criminale della pandemia fatta dal governo Draghi devono assumere il loro ruolo in questa campagna.

Tutti i comunisti e i sinceri democratici devono sostenerla.

L’obiettivo possibile e necessario della campagna è la cacciata del governo Draghi e l’installazione di un governo d’emergenza popolare: è la condizione per realizzare gli obiettivi di ognuno dei singoli gruppi e settori coinvolti nella mobilitazione.

Quanto al settore degli autoveicoli, dopo la leggenda della “prospera Germania” in cui si era specializzato Maurizio Landini anni fa quando era segretario della FIOM e indicava “fare come la Germania” come soluzione ai mali dei lavoratori metalmeccanici, adesso circola un’altra “leggenda metropolitana” di cui il portavoce di punta è Federico Uliano, segretario della FIM CISL: la transizione elettrica del settore autoveicoli causerà contraccolpi sui livelli occupazionali delle aziende Stellantis e annesse, quindi occorre e basta che il governo “affronti la probabile riduzione dell’occupazione in Stellantis, con ammortizzatori sociali ad hoc e un percorso di formazione seria per le nuove professionalità”. In sintesi, i guai per i lavoratori sono creati dal passaggio dal motore termico al motore elettrico e la via d’uscita sarebbe l’aumento dei finanziamenti pubblici alle aziende del settore.

In realtà in Italia la liquidazione della produzione di autoveicoli e componenti è iniziata ben prima che l’attenzione sul passaggio dal termico all’elettrico si ponesse con la forza con cui si pone oggi. È iniziata dagli anni Ottanta: basta ricordare la liquidazione dell’IRI (Alfa Romeo, ecc.) e la decentralizzazione delle aziende FIAT con l’esternalizzazione della produzione di componenti. La causa non è l’interesse dei capitalisti per l’ecologia ma il loro interesse per i profitti: la COP26 di Glasgow e la gestione della pandemia sono in queste settimane le manifestazioni più evidenti.

Se non usano le aziende come carte nel gioco d’azzardo della speculazione finanziaria, ai capitalisti conviene produrre autoveicoli in paesi dove i salari sono più bassi, i diritti dei lavoratori sono minori, le conquiste che le masse popolari italiane hanno strappato alla borghesia durante la prima ondata delle rivoluzione proletaria (1917-1976) non sono mai esistite o, come nei paesi dell’Europa Orientale, sono già state completamente cancellate dopo la “liberazione” del 1989 e la libertà di devastare e inquinare l’ambiente è maggiore. Vale per gli autoveicoli, ma vale anche per la produzione di ogni altro bene: non a caso in Italia (come nel resto dell’Europa, negli USA e in altri paesi imperialisti) i capitalisti stanno diffusamente attuando la deindustrializzazione. In più in Europa è in atto un processo di questo genere: fondi di investimento USA tramite multinazionali manifatturiere comprano in Italia, Francia, ecc. aziende industriali allo scopo principale di delocalizzarle nei paesi dell’Europa Orientale o in Asia e in Africa. La propensione a diventare titolari di capitali finanziari e speculativi invece che industriali è diffusa tra i capitalisti europei e, grazie alla Federal Reserve (che dal 1971, con il colpo di mano di Nixon, può creare tanti dollari quanti riesce a collocarne sul mercato finanziario e monetario), i fondi di investimenti USA hanno tutti i dollari che vogliono per comperare aziende. Con questa operazione i gruppi industriali USA si giovano dei salari più bassi e delle condizioni (diritti dei lavoratori, norme antinquinamento, ecc.) più favorevoli ai capitalisti vigenti nei paesi dell’Europa Orientale da dopo il 1989, ma, soprattutto, il complesso militare-industriale-finanziario USA rafforza governi legati alla NATO per fare guerra alla Russia (il più forte militarmente degli Stati che non lasciano via libera sul proprio territorio alle scorrerie della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, USA e sionisti e limitano la sua libertà di ricattare e liquidare in Medio Oriente, in Africa e in America Latina i governi indocili) e per ricattare i gruppi imperialisti della Germania. È un’operazione di largo respiro, economica e politica. Tipico di questo genere è il percorso che sta facendo la Whirlpool.

Finché i capitalisti detteranno legge, la liquidazione della produzione industriale nel nostro paese proseguirà, quali che siano le motivazioni che caso per caso i capitalisti, le loro autorità e i sindacati complici accampano. Il capitalismo dal volto umano (1945-1975) per i capitalisti fu solo una costrizione imposta loro dalla prima ondata della rivoluzione proletaria. La ricerca di profitto da parte di ognuno dei capitalisti industriali è la fonte comune di ogni chiusura, delocalizzazione, riduzione di aziende che producono beni e servizi. Nella ricerca di profitto da parte di ognuno dei capitalisti (non esiste piano del capitale e i fautori dei contropiani sono solo credenti che si agitano vittime di incubi e deliri) sta anche la fonte del malandare generale della nostra società: dalla disoccupazione all’inquinamento, dalla miseria all’ignoranza, dalla distruzione della Terra su cui viviamo alle epidemie, alle malattie fisiche e psichiche, all’abbrutimento di tanti individui, dalla precarietà all’insicurezza generale, dalla menzogna dilagante alla corruzione delle autorità, alla criminalità con impunità garantita ai ricchi (la legge Cartabia sulla decorrenza dei termini rafforza l’impunità di chi può pagarsi buoni avvocati capaci di mettere le cause nelle mani di magistrati compiacenti), dalle alluvioni alla violenza, dal dilagare delle guerre alle migrazioni forzate dalla manomissione del territorio (piantagioni, estrazione di minerali e di gas e petrolio, deforestazione) e del tessuto sociale. In sintesi: il pantano in cui i capitalisti ci costringono ad agitarci finché non ci liberiamo dal loro dominio.

L’Italia è uno dei paesi in cui, quando il movimento comunista nel mondo era forte, i lavoratori hanno strappato ai padroni maggiori diritti e conquiste: quanto resta di questi diritti e conquiste basta a rendere l’Italia un paese poco appetibile per i capitalisti industriali e invece appetibile per speculazioni finanziarie e immobiliari, per la gestione su concessione di beni e servizi pubblici, per grandi opere inutili e dannose. I vertici della Repubblica Italiana hanno insediato nel febbraio 2021 il governo di Mario Draghi (banchiere, ex presidente della Banca Centrale Europea) proprio perché conduca in porto con maggiore iniziativa e decisione questo processo, su cui i governi Conte tergiversavano e che i precedenti governi delle Larghe Intese (dal PD di Prodi e dei suoi successori a Berlusconi-Lega-FdI) assecondavano con un’energia minore di quella si ripromettono dal governo diretto da Mario Draghi.

Il passaggio all’auto elettrica è una necessità per porre fine all’inquinamento dell’ambiente e al riscaldamento climatico. Gli autoveicoli a motore termico sono però solo una delle fonti maggiori: assieme alle attività militari terrestri e aeree, al riscaldamento delle abitazioni e alle produzioni inutili e dannose. Ma la messa in opera dei rimedi lede tanti interessi costituiti dei capitalisti (basti pensare a quelli interessati al settore petrolio e gas) che i finanziamenti pubblici per compensarli farebbero crescere il debito pubblico oltre i limiti accettabili da altri gruppi e senza raggiungere l’obiettivo. La borghesia imperialista ha condotto l’umanità in un vicolo cieco: solo con l’installazione del Governo di Blocco Popolare è possibile avviare l’uscita dal pantano in cui ci obbliga a dibatterci. La mobilitazione degli operai delle aziende colpite dallo smantellamento dell’apparato industriale apre la via alla instaurazione del GBP e quindi alla soluzione degli altri problemi. Questo è il ruolo storico che gli operai della GKN con il loro Collettivo di fabbrica si sono assunti e che devono svolgere per salvare il loro posto di lavoro.

Ai comunisti il compito di sostenerli, che è anche un contributo alla rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato, quindi al consolidamento e rafforzamento del partito comunista. I promotori di “costituenti comuniste”, i firmatari dell’Appello all’unità dei comunisti Siamo comuniste e comunisti troveranno nel ruolo che assumeranno in questa campagna la realizzazione delle loro aspirazioni.

Avanzare nella mobilitazione e organizzazione delle masse popolari! Rendere il paese ingovernabile ai vertici della Repubblica Pontificia che hanno installato Mario Draghi alla testa del loro governo!


Il (nuovo) Partito Comunista Italiano si è schierato a favore della campagna dal giorno in cui il fondo finanziario Melrose ha attaccato un’azienda in cui da tempo esisteva un’Organizzazione Operaia all’altezza del ruolo che spetta alle OO e OP nella rivoluzione socialista che il Partito promuove!


Arruolatevi nel (nuovo) Partito comunista italiano!

Non sono i padroni a essere forti, sono i lavoratori e le masse popolari che devono organizzarsi e coordinarsi per far valere la loro forza!

La riscossa delle masse popolari è possibile! Ciascuno può e deve dare il suo contributo!

Il partito comunista è il fattore decisivo della vittoria!

Costituire Comitati di Partito in ogni azienda, scuola, istituzione pubblica e in ogni territorio!

Il primo passo da compiere per arruolarsi è costituire un gruppo di studio del Manifesto Programma del (n)PCI.

Il secondo passo è mettersi in contatto con il Centro del Partito!




Riprodurre e affiggere ovunque, con le dovute cautele, la locandina di pag. 88 di La Voce 68 e gli adesivi dell’Avviso ai naviganti 103 è un’operazione di guerra: vedere che il (n)PCI clandestino è presente infonde fiducia nei lavoratori e smorza l’arroganza dei padroni!

Inviare alla Delegazione delegazione.npci@riseup.net l’indirizzo email di ogni conoscente e di ogni organismo a cui può essere utile ricevere i Comunicati del (nuovo) Partito comunista italiano!

Mettersi in contatto con il Centro del Partito usando il programma di criptazione PGP e il programma per la navigazione anonima TOR.