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(nuovo)PCI (nuovo)Partito comunista italiano

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Comunicato CC 03/2021
27 gennaio 2021

La crisi del governo Conte non è un colpo di testa di Matteo Renzi, non è incomprensibile!

Con questa crisi i vertici della Repubblica Pontificia mirano a chiudere completamente la breccia aperta nel sistema politico delle Larghe Intese dall’esito delle elezioni del 4 marzo 2018!

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Comunicato CC 4/2021 - 3 febbraio 2021

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I vertici della Repubblica Pontificia cercano di restaurare il sistema delle Larghe Intese

Mario Draghi è il loro uomo

Opporsi a tutti i costi alla soluzione Draghi della crisi di governo!

 

Per comprendere il senso degli avvenimenti e delle mosse dei vari attori della crisi di governo in corso in questi giorni e intervenire in modo adeguato a promuovere l’avanzamento della rivoluzione socialista, i comunisti devono inquadrarli nelle condizioni generali della lotta tra le classi in Italia e nel mondo.

La crisi del governo Conte 2 non è un colpo di testa di Matteo Renzi. Renzi ha potuto prendere l’iniziativa della crisi governativa perché i vertici della RP hanno ritenuto giunto il momento di chiudere completamente la breccia che con il voto del 4 marzo le masse popolari avevano aperto nel sistema di potere con il quale essi governano il nostro paese da quando in Italia come nel resto del mondo la borghesia imperialista ha ripreso in mano la direzione del corso delle cose.

A partire dagli anni ’70 del secolo scorso la borghesia imperialista ha smesso di dover rincorrere il movimento comunista cosciente e organizzato e di dover far fronte paese per paese e nel mondo all’iniziativa delle forze rivoluzionarie socialiste o di nuova democrazia (rivoluzioni democratico-borghesi dirette dal movimento comunista) e si è trovata nuovamente padrona del corso delle cose come lo era all’inizio del secolo scorso. La dissoluzione dell’URSS (1991) è stata il compimento dell’epoca di decadenza del primo paese socialista avviata da Kruscev con il XX Congresso del PCUS (1956) e ha permesso il pieno dispiegamento dell’epoca di nera reazione che stiamo ancora vivendo. La Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, statunitensi e sionisti ha dato il via alla libera circolazione del capitale nel mondo, ha aggredito militarmente o cercato di soffocare con blocchi e sanzioni finanziarie e commerciali i paesi i cui governi resistevano (da Cuba, alla Repubblica Popolare Democratica di Corea, al Venezuela, all’Iran) e di trarre vantaggio dai paesi ancora nella seconda delle tre fasi attraversate dai primi paesi socialisti (anzitutto dalla RPC e dalla Repubblica Socialista del Vietnam). La crisi ambientale è precipitata in tutta la Terra perché ogni capitalista deve valorizzare il suo capitale nonostante la sovrapproduzione assoluta di capitale. In tutti i paesi imperialisti i governi applicano il programma comune della borghesia imperialista al cui centro sta l’eliminazione delle conquiste di civiltà e di benessere che le masse popolari avevano strappato alla borghesia nel corso della prima ondata della rivoluzione proletaria (1917-1976). In tutti i paesi imperialisti hanno instaurato il sistema politico delle Larghe Intese tra partiti che, alternandosi o combinandosi a formare il governo, attuano il programma comune, perseguendo gli interessi della borghesia nell’ambito del regime di controrivoluzione preventiva che implica ad ogni livello elezioni e assemblee rappresentative.

Questo corso delle cose in ogni paese è stato ed è frenato dalla resistenza spontanea delle masse popolari che hanno sia l’esperienza della prima ondata della rivoluzione proletaria ma anche quella della sua corruzione fino all’esaurimento ad opera dei revisionisti moderni camuffati da comunisti, sia l’esperienza degli effetti del programma comune della borghesia imperialista. Una delle manifestazioni pressoché universali di questa resistenza è la crescente astensione dalle elezioni.

In ogni paese a seconda dalla direzione che il movimento comunista cosciente e organizzato e il Partito comunista sono capaci di far valere in essa, questa resistenza si sviluppa in misura maggiore o minore, più o meno rapidamente nel senso di diventare un sistema di potere alternativo a quello della borghesia imperialista nel determinare il corso delle cose nel paese.

 In Italia Larghe Intese significa intesa tra le due principali aggregazioni nazionali di clientele e notabili locali e di associazioni malavitose, il polo PD e il polo Berlusconi (oggi Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia). Esse hanno governato il paese prima come governi del CAF (Craxi, Andreotti, Forlani) e poi come alternanza di governi Berlusconi, governi PD o governi di coalizione. I risultati della loro attività hanno fatto costantemente perdere seguito elettorale ai partiti che li costituivano.

I risultati delle elezioni del 4 marzo hanno indotto i vertici della Repubblica Pontificia a non costituire un governo delle Larghe Intese che avrebbe dovuto comprendere tutti i partiti (di sinistra e di destra) usciti sconfitti dalle elezioni. Il M5S che aveva la maggioranza relativa nelle Camere, anziché esigere che i vertici della RP gli affidassero il compito di formare il governo, è venuto a patti con essi e ha costituito governi (prima con la Lega di Matteo Salvini e poi con il PD di Nicola Zingaretti e Italia viva di Matteo Renzi) con programmi solo in minima parte conformi al programma elettorale del M5S, con ministri estranei al M5S ed esponenti delle Larghe Intese (in particolare uomini di fiducia del Vaticano, della NATO e dell’UE) e con epurazione limitata a pochissimi degli alti funzionari civili e militari dell’Amministrazione Pubblica che boicottavano l’attuazione delle leggi del governo M5S sgradite ai vertici della RP.

La soluzione ventilata da Sergio Mattarella, degno successore di Giorgio Napolitano ed erede delle trattative Stato-Mafia che costituirono il Polo Berlusconi, di confidare a Mario Draghi, se avesse successo darebbe il via alla liquidazione definitiva del M5S e alla ricucitura provvisoria della breccia.

Il nuovo Partito comunista italiano chiama gli esponenti e militanti del M5S che in qualche misura lo ascoltano a opporsi a ogni costo e con tutte le forze a questa soluzione. Ancora maggioranza relativa nelle Camere, il M5S è in grado di costringere Mattarella ad affidare il governo a un suo esponente, sfidandolo in alternativa a indire le elezioni. Le cose con i governi Conte I (M5S e Lega) e Conte 2 (M5S e PD) sono andate male per le masse popolari perché il M5S ha ceduto ai vertici della RP e si è combinato con le Larghe Intese. Con Mario Draghi e il suo governo (che si chiami governo di unità nazionale, governo tecnico o governo del Presidente le cose non cambierebbero) andrebbero peggio ancora. Anche con le elezioni non andrebbero peggio di quello che vanno.

Mario Draghi è l’uomo del “governo del pilota automatico” dettato dall’UE. Renderebbe il nostro paese, già asservito alla NATO, ancora più asservito anche all’UE e alla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti.

La pandemia imperversa, le cure opposte nei paesi imperialisti sono uno scandalo criminale frutto dell’eliminazione delle conquiste attuata nei passati decenni dai governi di Larghe Intese, la messa a punto dei vaccini è un modello di operazione speculativa. Con un governo Draghi o affine, la crisi economica sarebbe gestita in modo ancora più conforme agli interessi della borghesia imperialista: nessuna difesa dell’apparato produttivo italiano dall’invadenza dei grandi gruppi internazionali che delocalizzano le imprese nei paesi dove sono meno intralciati dalle conquiste delle masse popolari, frammentano le aziende, esternalizzano le lavorazioni per poi avviare la morte lenta delle imprese, fomentano il riarmo nel quadro della NATO e della forza comune UE e delle guerre che si moltiplicheranno con l’Amministrazione Biden negli USA. Grandi opere inutili se non dannose (TAV, TAP, ecc.), trivellazioni dappertutto per estrarre petrolio e gas che a parole anche governi e gruppi borghesi dicono di voler a termine eliminare, privatizzazione dei servizi pubblici (acque, energia elettrica, telefoni, internet e servizi connessi, stampa e TV, ricerca, università e scuola, servizio sanitario, trasporti pubblici, tutela e recupero dell’ambiente), condanna della produzione agricola nazionale e dipendenza del settore alimentare e di altri settori dalla devastazione delle foreste che i grandi gruppi (Benetton del Ponte Morandi è il modello) fanno in giro nel mondo. L’UE ha già indicato pensioni e condizioni di lavoro come bersagli delle misure da adottare per avere tramite il Recovery Plan e il MES sovvenzioni (inferiori in ogni caso a quello che l’Italia versa annualmente all’UE) e prestiti (che dovremmo restituire e sui quali dovremmo pagare interessi).

 Il governo del Presidente Mattarella non deve passare.

Il CC del nuovo PCI chiama tutti i membri e organismi del Partito, il Partito dei CARC (Comitati di Appoggio alla Resistenza che le masse popolari oppongono agli effetti della crisi del capitalismo - per il Comunismo), i partiti, gruppi, organismi che si dicono comunisti e i singoli esponenti d’avanguardia delle masse popolari a promuovere ogni forma di mobilitazione e di protesta contro il corso che i vertici della RP stanno imprimendo alla crisi di governo che hanno provocato. Mobilitarsi contro la soluzione Mattarella - Draghi della crisi politica è condizione indispensabile per il successo di ognuna delle tante lotte rivendicative dei lavoratori dipendenti e autonomi, degli immigrati, delle donne, degli studenti, delle masse popolari.

Sta agli esponenti d’avanguardia delle masse popolari e in primo luogo ai comunisti promuovere proteste e mobilitazioni. La costituzione di Organismi Operai e Popolari fino a creare le condizioni per la costituzione di un Governo di Blocco Popolare è l’unica via per porre fine al catastrofico corso delle cose imposto dalla borghesia imperialista. Il percorso finora fatto dal M5S ha mostrato che è del tutto possibile fare ingoiare ai vertici della Repubblica Pontificia un governo che essi non gradiscono. Creare le condizioni per far loro ingoiare la costituzione del GBP è del tutto possibile. Il GBP proprio perché governo nato da OO e OP sarà in grado di fare meglio del governo che il M5S non ha osato imporre ai vertici della RP nel 2018 e nel 2019.

Promuovere in aziende e zone d’abitazione la costituzione di Organismi Operai e Popolari e guidarli a far ingoiare a vertici della Repubblica Pontificia, a UE e a NATO il Governo di Blocco Popolare!

 

I lavoratori e le masse popolari organizzati possono invertire il corso disastroso delle cose!

Mobilitiamoli e orientiamoli perché si organizzino e facciano valere la loro forza!

Il primo paese imperialista che romperà le catene dell’UE e della NATO aprirà la via e mostrerà la strada anche alle masse popolari degli altri paesi imperialisti e dei paesi neocoloniali.

A cento anni dalla fondazione del primo PCI (21 gennaio 1921), questo è il luminoso traguardo da raggiungere.

Non sono i padroni a essere forti, sono i lavoratori e le masse popolari che devono organizzarsi e coordinarsi per far valere la loro forza!

Non sono le masse popolari che non combattono e non sono capaci di vincere: siamo noi comunisti che dobbiamo imparare e svolgere meglio il nostro ruolo!

La riscossa delle masse popolari è possibile! Ciascuno può e deve dare il suo contributo!

Il partito comunista è il fattore decisivo della vittoria!

Costituire Comitati di Partito in ogni azienda, scuola, istituzione pubblica e in ogni territorio!

Mettersi in contatto con il Centro del Partito!

 

Riprodurre e affiggere ovunque, con le dovute cautele, la locandina di pag. 84 di La Voce 66 e gli adesivi dell’Avviso ai naviganti 103 è un’operazione di guerra: vedere che il (n)PCI clandestino è presente infonde fiducia nei lavoratori e smorza l’arroganza dei padroni!

Inviare alla Delegazione delegazione.npci@riseup.net l’indirizzo email di ogni conoscente e di ogni organismo a cui può essere utile ricevere i Comunicati del Partito!

 

Mettersi in contatto con il Centro del Partito (usando il programma di criptazione PGP e il programma per la navigazione anonima TOR) e cimentarsi sotto la sua guida nella costruzione di un Comitato di Partito clandestino nella propria azienda, scuola o zona d’abitazione!