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(nuovo)PCI (nuovo)Partito comunista italiano

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Comunicato CC 15/2019
28 luglio 2019

La Voce 62 del (nuovo)Partito comunista italiano è disponibile sul sito www.nuovopci.it!
La rivista è un contributo alla lotta ideologica necessaria per indirizzare nella giusta direzione l’aspirazione crescente in individui e organismi a un partito comunista all’altezza dei suoi compiti, il salto di qualità a cui molti aspirano!

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Comunicato CC 16/2019 - 30 luglio 2019

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NO TAV, SI Cobas, Piombino, Alitalia, FCA, ILVA, Whirlpool, Bekaert, SANAC, CALP ... focolai della resistenza delle masse popolari si moltiplicano in tutto il paese!

Appoggiare ed elevare il livello della resistenza che le masse popolari oppongono al catastrofico corso delle cose!

Far leva su di essa per creare organizzazioni operaie e popolari fino a costituire il Governo di Blocco Popolare e farlo ingoiare alla borghesia: sarà un passo verso l’instaurazione del socialismo!

Ogni capitalista deve valorizzare il suo capitale: se non lo fa, un altro capitalista glielo mangia. La borghesia per sopravvivere e perpetuare il suo sistema, deve imporre alle masse popolari di tutto il mondo un corso catastrofico delle cose che devasta il pianeta, avvelena l’aria, l’acqua e la terra, distrugge le relazioni su cui si basa la vita associata, dissolve in un numero crescente di individui i vecchi valori che davano senso alla sua vita e impedisce la nascita dei nuovi, spinge individui e nazioni all’abbrutimento e alla distruzione. Per valorizzare il capitale la borghesia affoga l’umanità nella miseria.

Ma contro questo corso catastrofico delle cose non c’è paese che non è in subbuglio! Mille sono le manifestazioni di resistenza individuale e collettiva. Non importa se nell’immediato sono divise e anche contrastanti. I proletari di Taranto e di Piombino per esempio hanno bisogno di aria sana ma anche di posti di lavoro. La causa ultima di tutte le contraddizioni che dividono le masse popolari è la stessa: il modo di produzione capitalista. L’umanità ha i mezzi e le conoscenze per risolverle. La rivoluzione socialista crea le condizioni per farlo.

L’importante è che sabato 27 luglio in Val di Susa migliaia di persone hanno manifestato contro il cedimento del governo M5S-Lega agli speculatori della Torino-Lione, opera inutile, dannosa all’ambiente e alla popolazione ma che mette in moto miliardi, al punto che alla popolazione italiana “costerebbe più non farla che farla”, ammette Conte! Migliaia di altri li seguiranno nel protestare e impedire le grandi opere inutili e dannose che devastano il nostro paese per creare lusso e profitti.

L’importante è che i lavoratori dell’Italpizza e delle altre aziende mobilitati dal SI Cobas hanno saputo sfruttare le contraddizioni che la breccia aperta il 4 marzo ha fatto sorgere tra Questura di Modena e Tribunale Amministrativo Regionale di Bologna e mandare a monte (sentenza 26 luglio del TAR) la manovra dei fogli di via per sindacalisti scomodi derivata dai Decreti Sicurezza lanciati da Minniti (PD) e proseguiti da Salvini (Lega).

L’importante è che la mobilitazione reazionaria fomentata il 25 e 26 luglio a Roma dalla stampa di regime contro gli immigrati a seguito dell’accoltellamento di Mario Cerciello Rega, vicebrigadiere CC, si è ritorta contro quelli che l’avevano fomentata e i comandanti dell’Arma: il malcontento fermenta anche nelle file dell’Arma e invece della complicità o delle dimissioni cresce la contestazione.

L’importante è che il CALP (Comitato Autonomo Lavoratori Portuali) di Genova blocca la fornitura di armi all’Arabia Saudita e allerta i lavoratori della TEKNEL di Roma contro l’incombente delocalizzazione della loro azienda in Portogallo.

L’importante è che i lavoratori dell’Alitalia non si adattano ai risultati delle privatizzazioni delle Larghe Intese e ai ricatti della famiglia Benetton e dei suoi complici, che la ribellione fermenta e circola da uno stabilimento all’altro della FCA e gli operai non si rassegnano a seguire il triste destino di Termini Imerese, che i lavoratori Whirlpool resistono e si mobilitano e coordinano, che all’ILVA gli operai non cedono ai ricatti dei padroni di ARCELOR MITTAL e che le masse popolari di Taranto vogliono il risanamento dell’ambiente che prima lo Stato della Repubblica Pontificia e poi i Riva hanno avvelenato, che i lavoratori della SANAC convocano Di Maio a Massa, che i lavoratori di Piombino e di Livorno hanno perso ogni soggezione nei confronti di ministri e politicanti delle Larghe Intese. Le aziende capitaliste e le aziende pubbliche stanno diventando i capisaldi della resistenza diffusa delle masse popolari contro la borghesia, centri del nuovo potere. Mobilitazioni spontanee ( La Voce 62) sorgono in tutto il paese.


Gli esponenti del M5S che il 4 marzo 2018 avevano incassato 10.7 milioni di voti constatano sempre più che le loro illusioni di cambiare il corso delle cose senza legarsi alle masse popolari dei quartieri e ai lavoratori delle aziende si infrangono di fronte a ricatti, contratti, patti, trattati, intrighi e sabotaggi degli esponenti delle Larghe Intese, dell’UE e della NATO. Si ostinano a non capire che i debiti, se non li paghiamo, diventano una croce per i creditori che di interessi ingrassano. Molti dei 9.2 milioni di membri delle masse popolari che il 26 maggio scorso hanno votato Lega constatano per esperienza loro giorno dopo giorno che le loro condizioni non migliorano grazie alle barbare smargiassate di Salvini contro gli immigrati che la sua NATO e i gruppi imperialisti a cui è asservito costringono a scappare dalle campagne e dalle città dell’Africa e del Medio Oriente. Salvini stesso e la sua corte affondano ogni giorno un po’ più nell’intreccio di corruzione, malavita, interessi, clientele e intrighi in cui sono cresciuti, al seguito di Berlusconi: non li salva il fatto che è la stessa poltiglia in cui sono immersi Berlusconi, Renzi e i loro complici dell’UE! Il governatore della Lombardia, Attilio Fontana alza la voce con Luca Zaia, ma fin quando Gioacchino Caianiello tace non è detta l’ultima.

Sta a noi comunisti rompere con il pessimismo, con la sfiducia e la rassegnazione, isolare nelle nostre file i loro portavoce che si ostinano a non trasformarsi, reclutare con coraggio le persone di buona volontà desiderose di fare e imparare, dedicarci alla nostra causa con la devozione e l’eroismo che essa merita, imbracciare con scienza e coraggio la strada della mobilitazione e dell’organizzazione dei lavoratori delle aziende private e pubbliche e convogliare tutte le manifestazioni della loro resistenza nel fiume della rivoluzione che instaurerà il socialismo. Non dobbiamo aver paura che sia il nostro paese a rompere per primo la catena del sistema imperialista mondiale: non solo porremo fine alla sua devastazione, ma apriremo la via anche alle masse popolari degli altri paesi e godremo della loro sostegno contro le manovre e le aggressioni della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti. Sarà la via per uscire dal pantano in cui la borghesia imperialista ci ha portato e proseguire la marcia di avvicinamento all’instaurazione del socialismo.

I comunisti devono unirsi sulla base dell’applicazione del marxismo-leninismo-maoismo per mettersi alla testa dei lavoratori che hanno votato M5S o Lega ed esigono l’attuazione delle promesse favorevoli alle masse popolari! Devono mettersi alla testa dei lavoratori che si sono astenuti dal voto e di quelli che turandosi il naso hanno votato ancora PD, Berlusconi e liste collegate! Con i lavoratori più avanzati devono moltiplicare le organizzazioni operaie e popolari fino a che diventino una fitta rete di centri di un nuovo potere che costituisca un proprio governo d’emergenza .

Avanti con coraggio!

Non spaventiamoci del disordine che monta in ogni angolo del mondo. È un buon segno: quando un ordine sociale è ingiusto, il disordine è il primo passo per instaurare un ordine giusto!

Riprodurre e affiggere ovunque, con le dovute cautele, la locandina di pag. 72 di La Voce 62: vedere che il (n)PCI clandestino è presente infonde fiducia nei lavoratori e rende meno arroganti i padroni!