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(nuovo)PCI (nuovo)Partito comunista italiano

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Comunicato CC 22/2018

Basta con l’asservimento del popolo italiano a un pugno di finanzieri e speculatori italiani, americani, europei e di altri paesi, con la scusa del Debito Pubblico!

Nessuna azienda deve essere chiusa, smembrata, ridotta di dimensioni, venduta a gruppi stranieri.

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Comunicato CC 23/2018 - 30 novembre 2018

[Scaricate il testo del comunicato in Open Office / Word ]

Allargare la breccia aperta dalle masse popolari nel sistema politico borghese con il voto del 4 marzo!

Il nuovo numero di La Voce è disponibile sul sito del Partito! Riprodurlo, leggerlo e diffonderlo!

  

I primi sei mesi del governo M5S-Lega (giugno-novembre) sono culminati nella trasformazione in legge del Decreto Legge Salvini sulla Sicurezza. È emerso chiaramente il disegno reazionario impersonato da Matteo Salvini, un personaggio che, messo alle strette, ammette di aver ricevuto da Umberto Bossi “la voglia, il coraggio e le idee” per incominciare la sua carriera e interpretare il suo ruolo. Gli immigrati, gli occupanti di case, i proletari espulsi dal lavoro e gli emarginati sono i bersagli contro i quali cerca di deviare l’indignazione e la rivolta delle masse popolari l’erede di Umberto Bossi e di Roberto Maroni, ritiratisi dalla politica attiva sazi dei soldi pubblici ricevuti dal sistema delle Larghe Intese a compenso dell’appoggio che hanno dato a Berlusconi e alla corrente d’affari e di malavita organizzata di cui Berlusconi è stato capofila nel sistema delle Larghe Intese che ha oppresso il nostro paese negli ultimi quarant’anni. I voti dei deputati di Silvio Berlusconi e di Giorgia Meloni confluiti il 28 novembre sul Decreto Salvini alla Camera dei Deputati mostrano la combinazione politica in atto. Quanto al resto del “Contratto del governo del cambiamento”: pensioni e reddito di cittadinanza restano sulla carta rimandati di mese in mese; le grandi opere dannose alle masse popolari (TAV, TAP, Terzo Valico e il resto delle vie di comunicazione e delle opere di lusso con cui i gruppi imperialisti devastano l’Italia) restano all’ordine del giorno; Autostrade per l’Italia (gruppo Benetton) con il Ponte Morandi sta a confermare il potere e lo strapotere dei gruppi d’affari; lo scontro con le istituzioni dei gruppi imperialisti italiani ed europei (UE e BCE) e, loro tramite, con il sistema finanziario internazionale e l’insieme dei gruppi imperialisti (europei, USA e sionisti con FMI e NATO) si trasforma giorno dopo giorno in intesa, pagata con gli esborsi di interessi e il rafforzamento del cappio del Debito Pubblico. Contro lo stillicidio di ridimensionamenti delle aziende e di delocalizzazioni, finora il governo M5S-Lega ha solo ripristinato a tempo determinato un po’ degli ammortizzatori sociali (in particolare della cassa integrazione guadagni) che i governi delle Larghe Intese avevano ridotto o soppresso.

Diventa chiara l’inconsistenza del progetto di cambiare a favore della massa della popolazione il corso delle cose osservando leggi e regolamenti, contratti e accordi ereditati dal regime delle Larghe Intese ed espressione degli interessi dei gruppi imperialisti che quel regime imponeva alle masse popolari. I nodi del M5S arrivano al pettine e con essi anche le illusioni che la Lega ha alimentato, in particolare quelle dei due milioni di elettori che il 4 marzo l’hanno votata abbandonando PD e gruppi satelliti e ausiliari.

Sta quindi a noi comunisti, promotori della rivoluzione socialista in corso, allargare e intensificare, in particolare nelle file degli elettori, degli attivisti e degli eletti del M5S e della Lega, la nostra attività di propaganda, di mobilitazione e di organizzazione, partendo dalle loro aspirazioni. Dobbiamo prendere in mano tutti i motivi della resistenza delle masse popolari, anche se sono contraddittori tra loro: la causa della contraddizione sta nel sistema di rapporti capitalisti in cui   le masse popolari sono costrette; la contraddizione si scioglierà togliendo potere ai capitalisti e agli esponenti e fautori del loro sistema sociale. Le leggi e i contratti devono servire a migliorare la vita degli uomini, non a costringere gli uomini a vivere male. In questa fase della lotta di classe nel nostro paese, le organizzazioni degli operai delle aziende capitaliste e dei lavoratori delle aziende e delle istituzioni pubbliche che “si occupano delle aziende ed escono dalle aziende”, cioè che agiscono come direzione alternativa al padrone nell’azienda e come nuova autorità pubblica nella zona, sono la condizione per porre rimedio agli effetti disastrosi imposti dai capitalisti per salvaguardare i loro interessi. Il denaro deve servire a vivere, non essere una catena che impedisce di vivere. Sono i capitalisti che vivono per moltiplicare il denaro e schiavizzano le masse popolari per raggiungere l’obiettivo della loro vita. La sicurezza del futuro non sta nei depositi bancari e nei risparmi, ma nella solidarietà tra cittadini organizzati.

Senza la mobilitazione e la partecipazione attiva delle OO e OP è impossibile rompere con il corso catastrofico delle cose che i gruppi imperialisti (italiani, europei, USA e sionisti), nel loro interesse devono imporre e impongono anche nel nostro paese. Sono le OO e OP che devono impegnarsi a preservare le aziende, ad allargarle facendo di ognuna di esse un centro della vita sociale, culturale e politica della zona, destinando a queste attività il tempo e le energie risparmiati con l’introduzione delle nuove tecnologie, stabilizzando i lavoratori precari, assumendo tutti i disoccupati e organizzandoli per un lavoro utile e dignitoso, obbligando le amministrazioni locali ad assumere compiti d’emergenza e appoggiandole, mettendo al lavoro tutte le persone e gli organismi di buona volontà per far fronte al disastro idrogeologico, delle infrastrutture, delle costruzioni e ambientale a cui i capitalisti e il loro sistema politico ci hanno portato. La sicurezza delle persone e dei beni è impossibile realizzarla in una situazione di degrado economico e sociale, neanche se si moltiplicano poliziotti, carabinieri e soldati e si distribuiscono armi. A ogni individuo le condizioni di una vita dignitosa, a ogni adulto un lavoro utile e dignitoso: questa è la condizione per la sicurezza di ogni persona e dei suoi beni, per una vita serena e operosa per tutti. Un sistema sociale è giusto se c’è posto per ogni persona che compie la sua parte del lavoro necessario alla vita sua e degli altri. Il socialismo è questo sistema, in esso trovano soluzione le contraddizioni che bisogna risolvere per instaurare la società comunista nella quale il libero sviluppo di ogni individuo è la condizione del libero sviluppo di tutti.

  

A tutti quelli che aspirano a essere promotori della rivoluzione che instaurerà il socialismo, continuatori nelle mutate condizioni attuali della trasformazione del sistema sociale iniziato cento anni fa dalla vittoria in Russia della Rivoluzione d’Ottobre che costrinse i gruppi imperialisti a mettere fine alla prima Guerra Mondiale, segnaliamo la pubblicazione del n. 60 della rivista La Voce. È possibile consultarla e scaricarla gratuitamente dal sito www.nuovopci.it.

Essa documenta il lavoro teorico e pratico, politico e sociale, delle istanze del Partito clandestino e illustra l’opera di trasformazione della società e del mondo alla quale i comunisti chiamano ed educano tutte le persone di buona volontà. La rivoluzione socialista non è una rivolta che prima o poi scoppierà: è la costruzione in corso del nuovo potere, del potere delle masse popolari organizzate che cresce nel paese e con forza crescente si contrappone al potere della borghesia e del clero fino a soppiantarlo. Tutto il mondo è in subbuglio. Il primo paese che romperà le catene del sistema imperialista riceverà l’appoggio delle masse popolari degli altri paesi e mostrerà la via anche ad esse. L’Italia può essere questo paese.

Basta con l’asservimento del popolo italiano a un pugno di finanzieri e speculatori italiani, americani, europei e di altri paesi, con la scusa del Debito Pubblico!

Nessuna azienda deve essere chiusa, smembrata, ridotta di dimensioni, venduta a gruppi stranieri.

Far valere la sovranità nazionale iscritta nella Costituzione del 1948, contro il Vaticano e contro la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti e le loro istituzioni UE, BCE, FMI, NATO!

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Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere individuati e messi sotto controllo dalle Forze dell’Ordine borghese, una via consiste nell’usare TOR [vedere http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html ], aprire una casella email con TOR e inviare da essa a una delle caselle del Partito i messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica del Partito [vedere http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html ].