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Comunicato CC 12/2018
6 agosto 2018

Che tutte le forze rivoluzionarie e progressiste del nostro paese e del mondo si uniscano a festeggiare il fallimento del colpo di Stato tentato sabato scorso dalle forze reazionarie in Venezuela!

Che tutte le forze progressiste del nostro paese esigano dal “governo del cambiamento” M5S-Lega una dimostrazione di indipendenza dell’Italia dalla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, USA e sionisti e di solidarietà con il governo bolivariano del Presidente Maduro!

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Comunicato CC 13/2018 - 12 agosto 2018

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Nicaragua

Un’altra vittoria da festeggiare!

 

Dopo la diffusione del Comunicato CC 12/2018 del 6 agosto un compagno del P.CARC ci ha fatto osservare che l’imperialismo USA e la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, USA e sionisti in America Latina hanno subito in questo periodo un’altra cocente sconfitta, precisamente in Nicaragua, un altro dei paesi dell’Alleanza promossa da Hugo Chavez. Anche questa è una vittoria da festeggiare e una lotta da cui imparare.

Il compagno ha perfettamente ragione e invitiamo tutti i nostri lettori a imitare la sua condotta: non risparmiarci critiche che ci aiutano a migliorare la nostra comprensione delle cose e la nostra attività. Anche in questo modo si contribuisce a far avanzare la rivoluzione socialista che è in corso nel nostro paese, promossa dal Partito comunista.

Effettivamente in questi giorni abbiamo in America Latina due vittorie da festeggiare e da far conoscere alle masse popolari del nostro paese, a incoraggiamento per la lotta che esse devono condurre: quella in Venezuela contro il tentativo di colpo di Stato dello scorso 4 agosto e quella contro il tentativo di “cambio di regime” in Nicaragua protrattosi da aprile a luglio 2018.

Da metà aprile 2018 l’imperialismo USA con i suoi complici e agenti locali hanno investito il Nicaragua con una campagna di attentati, rivolte, devastazioni e disordini con l’obiettivo di far dimettere il governo di Daniel Ortega e Rosario Murillo, alla testa del Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale (FSLN) che nel novembre 2016 con più del 72 % dei voti espressi ha vinto per la terza volta consecutiva le elezioni presidenziali.

È stato un tentativo di colpo di Stato come quello che è loro riuscito in Honduras nel 2009 contro il presidente Manuel Zelaya, in Paraguay contro il presidente Fernando Lugo nel 2012 e in Brasile contro la presidente Dilma Roussef nel 2016.

Ma in Nicaragua il loro tentativo di “rivoluzione colorata” e di “cambio di regime” è fallito. Fattore importante è stato che il FSLN è erede di una lunga lotta rivoluzionaria di liberazione nazionale condotta contro i fantocci dell’imperialismo USA e culminata il 19 luglio 1979 con la cacciata di Somoza da parte delle forze armate rivoluzionarie del FSLN che tenne il governo del paese fino al 1990. In quell’anno il FSLN aveva dovuto cedere il governo dopo dieci anni di una guerra di logoramento finanziata e spalleggiata dagli USA. Ma con le elezioni presidenziali della fine del 2006 e sulla base di un accordo con la Chiesa Cattolica e l’associazione della borghesia locale (COSEP), ha preso nuovamente in mano il governo che è stato confermato dalle successive elezioni del 2011 e del 2016 e ha saputo resistere con fermezza e successo al tentativo di colpo di Stato di quest’anno. Il tentativo è stato apertamente appoggiato dagli infidi alleati del FSLN, il COSEP e gran parte della Conferenza Episcopale Cattolica e ha causato quasi 200 morti, migliaia di feriti e grandi danni materiali in strutture pubbliche e private di 23 (su 153) municipi del paese, tra cui Managua e altre importanti città, ma alla fine è fallito. La campagna di attentati, devastazioni e disordini si è esaurita alla fine di luglio e i sandinisti hanno festeggiato con grande partecipazione di masse popolari il 39° anniversario della cacciata di Somoza.

 Con il Comunicato CC 12/2018 abbiamo 1. chiamato le masse popolari del nostro paese a festeggiare la vittoria del 4 agosto assieme con le forze progressiste bolivariane del Venezuela che hanno sventato il tentativo dell’imperialismo USA e dei suoi complici e agenti, di decapitare con un attentato il governo del Presidente Maduro, 2. sfidato il “governo del cambiamento” M5S-Lega a schierarsi a fianco del governo bolivariano del Venezuela contro la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, USA e sionisti responsabile del corso catastrofico delle cose per porre fine al quale il 4 marzo scorso M5S e Lega hanno avuto ampio mandato elettorale, 3. illustrato gli insegnamenti che dalla lotta in corso in Venezuela dobbiamo trarre noi italiani per la lotta che stiamo conducendo.

La vittoria ottenuta in Nicaragua dal FSLN capeggiato dal Daniel Ortega e Rosario Murillo è non meno importante della vittoria ottenuta in Venezuela dal Fronte Patriottico capeggiato da Nicolas Maduro. Queste vittorie confermano che anche in America Latina la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, USA e sionisti deve ricorrere a misure sempre più arrischiate per far proseguire il corso catastrofico delle cose che essa ha imposto al mondo dopo che ne ha preso nuovamente in mano la direzione a causa dell’esaurimento (negli anni ’70 del secolo scorso) della prima ondata della rivoluzione proletaria.

Il sistema politico che negli ultimi 40 anni ha servito i gruppi imperialisti della CI è in crisi in ogni paese imperialista e incontra difficoltà crescenti in tutto il mondo. Per loro natura i gruppi imperialisti non possono cambiare il corso delle cose: ognuno di essi deve continuare a tutti i costi ad aumentare la massa di denaro di cui dispone. Per questo devono devastare la terra, lanciarsi in grandi opere senza altra ragion d’essere che il loro arricchimento (in Italia vanno dalla TAV della Val di Susa al TAP della costa orientale della penisola), far produrre alle aziende sempre più cose inutili e dannose purché si vendano bene, licenziare i lavoratori di cui non hanno bisogno e far lavorare di più quelli che tengono, trasferire aziende dove far produrre gli costa di meno, cacciare milioni di persone dalla loro terra per farvi piantagioni, miniere e grandi opere e costringerli a emigrare, moltiplicare guerre civili, colpi di Stato e aggressioni, diffondere fame, miseria e abbrutimento. Ma in ogni paese l’insofferenza e l’indignazione delle grandi masse cresceranno sempre di più finché troveranno nei comunisti una direzione capace di guidarle a emanciparsi definitivamente dalla CI e a cambiare il corso delle cose: l’instaurazione del socialismo è non solo possibile ma anche necessaria.

La svolta nella politica mondiale è un fatto: è finita l’epoca segnata dall’avvento al potere di Margaret Thatcher in Gran Bretagna (1979) e Ronald Reagan negli USA (1981) e in Italia dal “divorzio” tra la Banca d’Italia e il governo della Repubblica Pontificia (1981) tacitamente imbastito da Aurelio Ciampi e Beniamino Andreatta con la complice benedizione di Enrico Berlinguer. Oggi quanto all’Italia sta a noi comunisti individuare le condizioni che questa svolta presenta nel nostro paese per far avanzare la rivoluzione socialista e giovarcene. La rivoluzione socialista è una guerra popolare rivoluzionaria promossa e diretta dai comunisti che culminerà nell’instaurazione del socialismo. I comunisti non stanno ad aspettare che la rivoluzione socialista scoppi. La storia del secolo scorso ha dimostrato che la rivoluzione socialista non scoppia. I comunisti si danno i mezzi per essere all’altezza del loro ruolo di promotori della rivoluzione socialista.

Rafforziamo il movimento comunista cosciente e organizzato!

Il futuro è nelle nostre mani!

 

Osare sognare, osare pensare, osare vedere oltre l’orizzonte della società borghese!

Osare vincere! Il nostro futuro lo costruiamo noi!

 

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