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(n)PCI (nuovo)Partito comunista italiano

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Sabato le masse popolari hanno
fatto il primo passo della strada
che porterà a costituire un
governo popolare d’emergenza,
il Governo di Blocco Popolare!


Comunicato CC 25/10 - 22 ottobre 2010

 [Scaricate il testo del comunicato in Open Office / Word / PDF] 

Ribellarsi è giusto!

 

Da Cagliari a Terzigno (NA) una sola linea:

resistere con ogni mezzo alle restrizioni che

che la borghesia e il clero cercano di imporre alle masse popolari!

 

Dalla putrefazione del regime DC (1990), di crimine in crimine

sono giunti alla dissoluzione della Repubblica Pontificia (2010):

solo un governo d’emergenza creato dalle Organizzazioni Operaie e dalle Organizzazioni Popolari è capace di eliminare subito gli effetti più gravi della crisi economica e ambientale e di aprire la via della rinascita del nostro paese fino a uscire definitivamente dalla crisi che devasta e sconvolge il mondo intero!

 

Tutta l’Europa è in fermento!

In Francia e in Grecia la ribellione divampa e i governi sono già in difficoltà!

 

Sabato con la manifestazione convocata dalla FIOM a Roma le masse popolari hanno fatto il primo passo della strada che porterà le Organizzazioni Operaie e le Organizzazioni Popolari a costituire il Governo di Blocco Popolare!

 

La Repubblica Pontificia affoga nella crisi generale del capitalismo, come il regime fascista è affogato nella seconda guerra mondiale: in questi giorni tenta le sue ultime attività criminali contro le masse popolari.

Per decenni i vertici della Repubblica Pontificia hanno eluso e aggirato la Costituzione. Ora la vogliono abolire del tutto perché è diventata l’arma con cui le cosche del regime si fanno la guerra tra loro.

Per assicurare la governabilità della Repubblica Pontificia, la borghesia e il clero si sono costruiti a forza di leggi elettorali porcate, un Parlamento ma non ha più niente di un’assemblea di rappresentanti del popolo: ratifica ogni nuova porcata che il governo dei padroni prepara. I vertici della Repubblica Pontificia scelgono i parlamentari che devono rappresentare il popolo. I padroni e il governo scelgono i sindacati con cui fanno i contratti di lavoro: CISL, UIL, UGL e altri sindacati complici che faranno la fine che fece la UIL nel 1962 a piazza Statuto a Torino. I padroni pretendono addirittura azienda per azienda di scegliere i funzionari sindacali e le RSU con cui trattano (SAME di Treviglio).

Non c’è porcata che non sia stata avallata ora da una ora dall’altra delle forze politiche della Repubblica Pontificia, quando non hanno agito insieme:

le stragi di strada: da marzo 2001 (Napoli governo Amato) al luglio 2001 (Genova governo Berlusconi);

la persecuzione degli immigrati: dalla Turco-Napolitano alla Bossi-Fini;

la precarietà dei lavoratori: dal decreto Treu alla legge Biagi;

la privatizzazione dei servizi pubblici, delle industrie pubbliche, delle banche pubbliche;

l’eliminazione della scala mobile, la riduzione delle pensioni, la riduzione del diritto di sciopero, di manifestazione e di organizzazione, la limitazione della libertà di stampa;

le grandi opere pubbliche (TAV, Ponte sullo Stretto, ecc.) veri  e propri cantieri della criminalità, della speculazione e della corruzione;

le esternalizzazioni, le delocalizzazioni, le ristrutturazioni delle aziende ai danni dei lavoratori;

la degradazione e la distruzione dell’istruzione e della sanità pubbliche a vantaggio delle istituzioni clericali;

la devastazione del territorio e dell’ambiente fino alle città e ai territori invasi da rifiuti;

i peggiori figuri del regime in putrefazione, da Di Gennaro a Bertolaso, sono nomine comuni delle due ali delle forze politiche della Repubblica Pontificia.

Per vent’anni la banda Berlusconi ha aperto la strada e il governo Prodi-D’Alema-Bertinotti ha lavorato al suo servizio. Assieme  hanno attuato il programma comune della borghesia imperialista e hanno infine impantanato l’Italia nel marasma della crisi economica e ambientale.

Questo è il regime che ora negli ultimi sussulti di vita cerca ancora di imporre lacrime e sangue alle masse popolari. Impediamogli di compiere gli ultimi delitti!

 

Tutti i membri della carovana del (n)PCI, tutti i comunisti e gli elementi avanzati devono mobilitarsi generosamente perché le OO e le OP rendano il paese ingovernabile da ogni governo che sia emanazione dei vertici della Repubblica Pontificia e dei suoi padrini.

 

Le OO e le OP devono promuovere la mobilitazione più organizzata di cui sono via via capaci perché la borghesia, il clero e le loro autorità ovunque cercano di imporre restrizioni e sacrifici alle masse popolari, incontrino un’accanita resistenza, perché la solidarietà delle masse popolari sorregga ogni proletario e ogni lavoratore che si ribella!

Bisogna moltiplicare nella forma più organizzata di cui siamo capaci l’insubordinazione e la disobbedienza, le proteste, le dimostrazioni, gli scioperi, le occupazioni, le espropriazioni dei ricchi, le spese proletarie nei supermercati, la sospensione del pagamento di bollette, imposte, multe, mutui bancari, pedaggi, tickets, affitti della case delle immobiliari, della Chiesa e di capitalisti. Organizzare le masse popolari ad usufruire gratuitamente dei servizi. Moltiplicare atti di solidarietà con disoccupati, con i lavoratori minacciati di licenziamento, con gli immigrati, con i precari. Moltiplicare le attività alternative di produzione e di distribuzione di beni e servizi e le attività culturali autorganizzate.

Ovunque la classe dominante opprime, è possibile trasformare l’oppressione in rivolta.

La trasformazione dell’oppressione in rivolta è un’arte complessa ma indispensabile: noi comunisti possiamo e dobbiamo apprenderla. È un aspetto essenziale della guerra popolare rivoluzionaria di lunga durata che farà rinascere il nostro paese. È una parte della direzione che dobbiamo imparare ad esercitare esercitandola, indicando a ogni gruppo sociale, in ogni circostanza cosa fare e cercando di stabilire con esso, di avere in esso un ruolo tale che le nostre indicazioni siano assimilate, riconosciute giuste e attuate.

 

Ci sono lavoro, beni e servizi per tutti! Disporne è solo una questione politica!

Ci sono i mezzi materiali e le conoscenze per porre fine alla crisi.

Ma se non vi poniamo fine noi, rovine ancora più gravi incombono sulle masse popolari del nostro e di tutti gli altri paesi!

 

I comunisti hanno il coraggio di affrontare la situazione, forti delle lezioni del movimento comunista!

Il nuovo Partito comunista italiano

chiama gli operai avanzati a costituire comitati contro la crisi in ogni azienda!

chiama ogni elemento avanzato delle masse popolari a costituire organismi popolari in ogni quartiere e in ogni paese!

 

Il nuovo Partito comunista italiano chiama gli operai e gli elementi delle masse popolari più avanzati e più generosi a costituire clandestinamente Comitati di Partito in ogni reparto e azienda, in ogni quartiere e paese, in ogni organizzazione di massa, a ogni livello: per aggregare gli elementi più avanzati, imparare a funzionare clandestinamente, imparare assieme a svolgere un’efficace opera di orientamento sui propri compagni, sulle OO e sulle OP della zona, sulle masse popolari!

 

Nessuna azienda deve essere chiusa! - Ad ogni azienda un compito utile e quanto occorre per funzionare!

Nessun lavoratore deve essere licenziato! - Ad ogni adulto un lavoro utile e dignitoso!

Ad ogni individuo quanto occorre per una vita dignitosa e per partecipare alla gestione della vita sociale!

Gli altri paesi hanno i nostri stessi problemi: stringere rapporti con quelli disposti a collaborare con noi!