Indice dei comunicati, indice del La Voce n. 10

Commissione Preparatoria

del congresso di fondazione del

(nuovo)Partito comunista italiano

 

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Partecipare all’attuazione del piano in due punti per costituire il partito comunista proposto dalla CP:

1. elaborare il Manifesto Programma del partito a partire dal Progetto pubblicato dalla Segreteria Nazionale dei CARC nel 1998;

2. costituire Comitati di Partito clandestini provvisori che invieranno i loro delegati al congresso di fondazione che approverà il Manifesto Programma e lo Statuto del partito ed eleggerà il Comitato Centrale che a sua volta ristrutturerà dall’alto in basso i Comitati di Partito.

5 aprile 02

Comunicato

 

Viva l’eroica lotta del popolo palestinese!

Sostenere in ogni modo e in ogni paese la lotta contro il sionismo!

Lottare contro l’imperialismo americano ed europeo!

 

La lotta del popolo palestinese contro il sionismo che dirige lo Stato d’Israele non è solo una lotta per la liberazione nazionale e la rivoluzione democratica del popolo palestinese e dei popoli arabi del Medio Oriente, ma è una punta avanzata della lotta di tutti i popoli e le classi oppresse del mondo contro il sionismo e l’imperialismo.

Il sionismo è la forma specificamente ebrea di quei movimenti sorti nella fase imperialista del capitalismo che si sono proposti di risolvere nell’ambito del capitalismo i problemi sociali creati dal capitalismo. In questo il sionismo è fratello gemello del fascismo e del nazismo. Il sionismo è uno dei movimenti che hanno cercato e cercano di soffocare la lotta delle classi oppresse e in particolare della classe operaia contro la borghesia, in nome della solidarietà o unità nazionale o razziale. Il sionismo è uno dei movimenti nazional-socialisti comparsi praticamente in ogni paese imperialista. Ognuno di essi pretende di risolvere le questioni della società moderna del proprio paese, create dalla società capitalista e che si possono risolvere solo col suo superamento, assumendo come guida qualche cultura (concezione del mondo, idee, sentimenti, valori, abitudini, relazioni, simboli e riti) del passato e restaurando valori antichi incompatibili col mondo moderno che infatti li ha lasciati alle spalle. Sono movimenti che si oppongono al comunismo perché il comunismo porta ai suoi sviluppi estremi le potenzialità progressive create dalla società moderna e grazie ad essi supera le contraddizioni della società moderna, ponendo fine alla divisione in classi che è una sopravvivenza dell’epoca barbarica dell’umanità. Movimenti reazionari di questo genere, quando in qualche paese riescono ad assumere la direzione delle masse popolari, non possono che portarle alla lotta contro altre nazioni o razze. La natura reazionaria dei rapporti interni che essi cercano di mantenere o restaurare inevitabilmente si riversa in guerra nelle relazioni internazionali.

La creazione dello Stato d’Israele è una delle ultime imprese del vecchio colonialismo. I sionisti si sono installati in Palestina all’inizio del secolo scorso dopo avere, con la mentalità tipica dei colonialisti di quell’epoca oramai spazzata via dalla prima ondata della rivoluzione proletaria, considerato la possibilità di installare un loro Stato in Madagascar, in Kenya, in varie zone dell’America latina. Scartate per un motivo o per un altro le opzioni prese in esame, i sionisti si sono in definitiva installati in Palestina col sostegno dei principali gruppi imperialisti e grazie alle classi reazionarie arabe. Una volta scelta la Palestina per crearvi il loro Stato, i sionisti hanno giustificato la scelta ricorrendo a storie vecchie di migliaia di anni, come i fascisti italiani rispolverarono e deformarono a loro uso i miti di Roma, i nazisti tedeschi i miti dei Nibelungi e gli analoghi movimenti i miti ancestrali del paese in cui operano. Su questa base i sionisti hanno stabilito collaborazioni e rapporti sempre più stretti con varie sette fondamentaliste di religione ebrea che hanno via via assunto un peso importante e crescente nella politica dello Stato sionista d’Israele. Come i fascisti ridiedero un nuovo ruolo e nuovo lustro al Vaticano. Per promuovere la migrazione di ebrei da tutto il mondo, ma preferibilmente dall’Europa e dall’America (i sionisti fanno distinzioni razziste anche tra le comunità ebree dei vari paesi e continenti), i sionisti hanno ostacolato in ogni modo la partecipazione degli ebrei al movimento comunista e in generale alla lotta di classe, in particolare hanno cercato con tutte le forze di impedire la partecipazione degli ebrei alla lotta delle masse popolari guidate dai comunisti contro il nazismo e il fascismo (sia prima che questi arrivassero al potere, sia dopo) e hanno collaborato in vari modi con tutti i regimi fascisti e nazisti per “convincere” gli ebrei ad emigrare in Palestina ai loro ordini. In Palestina i sionisti hanno creato uno degli Stati più reazionari, razzisti e oscurantisti del mondo. La selezione razziale degli emigranti, la discriminazione razziale degli abitanti, la politica demografica razzista, le credenze e i dogmi delle sette religiose permeano ogni aspetto della vita e della legislazione dello Stato d’Israele. La convivenza di tutto questo lerciume con il pluripartitismo, con le elezioni politiche e la vita parlamentare (tutte cose che i reazionari e gli sciocchi di tutto i mondo usano per proclamare che Israele è uno Stato democratico e nascondere la sua natura reale incontestabile da chiunque abbia una anche minima esperienza o conoscenza di Israele) deve far riflettere tutti quelli che si ostinano a ritenere che bastano pluripartitismo, elezioni politiche e vita parlamentare per fare un paese democratico e chiudono gli occhi di fronte alle mille manifestazioni del carattere reazionario e antidemocratico dei paesi dove imperversa la controrivoluzione preventiva e dove in nome della “sicurezza nazionale’ i diritti degli individui e delle associazioni vengono sempre più ristretti e i diritti reali conquistati dai lavoratori (cioè della massa della popolazione) sopravvivono solo grazie ad una strenua difesa la cui sorte è legata strettamente alla rinascita del movimento comunista.

Non è possibile la convivenza con lo Stato sionista di Israele. Come non era possibile la convivenza con l’Italia fascista e la Germania nazista. Lo Stato sionista d’Israele pratica una politica razzista e reazionaria all’interno. Esso toglie continuamente terra, acqua e possibilità di sopravvivenza alla popolazione araba, distrugge le sue case e le sue coltivazioni e impedisce le sue attività economiche, politiche e culturali. Lo scopo di questo è costringerla ad emigrare. Nello stesso tempo minaccia tutti i paesi della zona, si è dotato di armi nucleari, batteriologiche e chimiche e interviene negli affari interni di moltissimi paesi anche lontani dal Medio Oriente. Quelli che predicano la convivenza con lo Stato sionista d’Israele svolgono oggi lo stesso ruolo che nella prima metà del secolo scorso svolsero Laval, Chamberlain e tutti gli altri personaggi e movimenti che promossero concessioni a Mussolini, a Hitler e ai militaristi giapponesi fino a portare il mondo intero alla seconda guerra mondiale. Non è un caso che Israele sotto la direzione dei sionisti è diventato l’alleato e il sostegno di tutti i regimi reazionari del mondo: dal regime dell’apartheid in Sudafrica, alla Turchia, al Nicaragua. Si può dire che quasi non c’è paese dove Israele non ha attivamente partecipato e non partecipa alla lotta delle forze reazionarie contro le masse popolari. Per sua natura il regime sionista deve opporsi ad ogni movimento progressista. A questo fine esso strumentalizza in ogni paese le comunità di religione ebrea che cerca di mantenere separate dal resto della popolazione. In questo modo fomenta in ogni paese l’antisemitismo. Non è possibile convivere con il regime sionista israeliano, come non è possibile convivere con l’imperialismo americano. Il legame tra sionismo e imperialismo americano è del tutto ovvio: entrambi per sopravvivere lottano contro le masse popolari e il movimento comunista. In questi ultimi mesi il governo Sharon ha cercato di prendere la mano alla cupola mafiosa dei gruppi imperialisti americani. Il complesso militare-industriale che domina gli USA con il colpo di mano basato sugli attentati di settembre ha rafforzato il suo dominio contro le masse popolari americane e rilanciato in tutto il mondo le sue interferenze sotto la bandiera della sua “guerra contro il terrorismo”. Questa cupola mafiosa ha bisogno dei sionisti per i propri obiettivi. Il governo sionista di Sharon cerca a sua volta di servirsi della cupola mafiosa americana per gli interessi particolari del movimento sionista. Da qui nascono le forme particolari della loro collaborazione e il loro contrasto in questi mesi. La resistenza del popolo palestinese è nell’immediato il fattore principale che acuisce il loro contrasto. La cupola mafiosa americana può lasciare solo pochi giorni al boia Sharon per piegare la resistenza del popolo palestinese, perché deve tenere in sella e sotto controllo i regimi reazionari arabi. Se al boia Sharon quei giorni non basteranno, se la resistenza palestinese non crollerà, la cupola mafiosa americana farà entrare in campo i reazionari arabi per trovare qualche altra soluzione e i rapporti tra sionisti e imperialisti americani si tenderanno.

I gruppi imperialisti americani riescono a mantenersi al potere negli USA solo risucchiando risorse, uomini e denaro da tutto il mondo e di conseguenza “giustamente” considerano la soggezione di ogni angolo del mondo alle loro pretese una questione di “sicurezza nazionale”, la impongono e cercano di conservarla con ogni mezzo. Persino i regimi ad essi asserviti, i servi che essi hanno messo e mantenuto al potere, in definitiva per sopravvivere finiscono per trovarsi in rotta con l’imperialismo americano: Noriega del Panama, Saddam Hussein dell’Irak, Fujimori in Perù, i Talebani dell’Afganistan e prossimamente sarà la volta di vari regimi reazionari arabi. Lo Stato sionista d’Israele, dopo la fallita aggressione all’Egitto condotta nel 1956 in combutta con i gruppi imperialisti britannici e francesi, si è comperato la propria sopravvivenza convertendosi nell’avamposto militare e politico dell’imperialismo americano contro la rivoluzione democratica che avanzava nei paesi arabi. La nascita, lo sviluppo e la forza raggiunta dalla resistenza nazionale del popolo palestinese sta mettendo a dura prova la santa alleanza tra sionismo e imperialismo americano. Tutte le classi sfruttate e tutti i popoli oppressi sono oggi debitori verso il popolo palestinese. Ogni movimento progressista e i comunisti devono in ogni modo sostenere la resistenza del popolo palestinese.

La lotta contro il sionismo è anche lotta reale contro il razzismo e in particolare contro l’antisemitismo. Come i fascisti italiani facevano di tutto perché in Italia e all’estero si identificassero italiani e fascisti, come i nazisti tedeschi facevano di tutto perché in Italia e all’estero si identificassero nazisti e tedeschi, come la cupola mafiosa dei gruppi imperialisti americani fa di tutto perché negli USA e all’estero si identifichino imperialisti americani e americani, così i sionisti e tutti i reazionari fanno di tutto perché gli ebrei e gli altri popoli identifichino sionisti ed ebrei. In questo modo, per i propri interessi, i sionisti e tutti i reazionari fomentano l’antisemitismo. Essi spingono in ogni paese le masse popolari a ritenere che gli ebrei in generale sono autori, responsabili o almeno complici delle atrocità perpetrate dai sionisti. In realtà già oggi in Palestina e in ogni paese molti ebrei partecipano in vari modi alla lotta contro il sionismo. Noi comunisti abbiamo sempre combattuto l’antisemitismo e ogni altra forma di razzismo e dobbiamo sempre ricordare il grande contributo che, nonostante il sionismo, gli ebrei hanno dato al movimento comunista: sia come dirigenti (basti citare Karl Marx e Rosa Luxemburg), sia come militanti dei partiti comunisti e combattenti nella Resistenza e nelle lotte rivoluzionarie in Europa e in America, sia come vittime della ferocia imperialista (i coniugi Ethel e Julius Rosenberg sono un esempio).

I comunisti, le forze soggettive della rivoluzione socialista e i lavoratori avanzati del nostro paese devono promuovere la massima mobilitazione popolare in appoggio al popolo palestinese, devono appoggiare in ogni modo la sinistra del popolo palestinese in modo che il popolo palestinese non ceda all’aggressione di Sharon e limiti il più possibile le manovre dei reazionari arabi promosse dagli imperialisti americani, dal Vaticano e dagli imperialisti europei. La vittoria della resistenza palestinese contro l’attacco di Sharon e contro le manovre reazionarie rafforza la resistenza delle masse popolari italiane contro l’eliminazione delle conquiste che il governo Berlusconi sta portando avanti con rabbioso accanimento come sua missione specifica e condizione della sua sopravvivenza.

Appoggiare in ogni modo la resistenza del popolo palestinese contro il sionismo e le manovre reazionarie in appoggio al sionismo.

Appoggiare le organizzazioni palestinesi che più coerentemente portano avanti la causa della rivoluzione democratica.

Lottare contro i gruppi imperialisti americani ed europei.

Resistere all’attacco della banda di mafiosi, razzisti, fascisti, clericali, speculatori ed avventurieri radunata da Berlusconi a cui la borghesia imperialista ha affidato il potere.

Abbattere il governo Berlusconi è l’obiettivo che unisce ogni lotta contro l’eliminazione della giusta causa, contro la riduzione delle tasse ai ricchi e dei contributi previdenziali alle aziende, contro lo scippo delle liquidazioni (TFR), contro la privatizzazione e la riduzione dei servizi, contro lo sviluppo della scuola clericale, contro la creazione di un servizio sanitario di serie A per i ricchi e di serie B per i lavoratori, contro la rivalutazione del fascismo, contro la restaurazione in ogni campo delle barbarie che il movimento comunista aveva eliminato o limitato.

Ricostruire un vero partito comunista è la condizione perché queste lotte si sviluppino in un movimento che strappi nuove conquiste e avanzi di vittoria in vittoria fino all’instaurazione del socialismo.