Il ruolo determinante del modo di pensare nella lotta di classe, nella costruzione del partito e nell’edificazione socialista di Stefan Engel, Presidente del Partito Marxista-Leninista di Germania - MLPD 

Rapporti Sociali 33 - aprile 2003   (versione Open Office / versione MSWord)

 

**** Manchette

Pubblichiamo la traduzione italiana di un articolo redatto per la nostra rivista da Stefan Engel, presidente del Partito Marxista Leninista di Germania (Marxistisch-Leninistischen Partei Deutschlands - MPLD).

Il Partito Marxista-Leninista di Germania è stato fondato nel 1982 da compagni del movimento marxista-leninista diretti da Willi Dickhut (1904-1992). Organo ufficiale del partito è il settimanale “Rote Fahne”. Il MPLD pubblica anche un organo teorico “Revolutionären Weg”. Il MPLD ha la sede centrale in Koststrasse 8, D 45899 Gelsenkirchen, Germania. Sito internet www.mpld.de - Indirizzo e.mail: info@mpld.de.

 

Questo scritto è pubblicato nell’ambito di un lavoro teso a stabilire rapporti con tutti i partiti e gli organismi, in particolare dei paesi imperialisti, che lavorano per la rinascita del movimento comunista, rapporti dettati dal comune obiettivo e che si sviluppano su tre assi: conoscenza e scambio di esperienze, dibattito sul bilancio del movimento comunista e su aspetti universali (internazionali) della ricostruzione, solidarietà nella lotta contro la borghesia imperialista.

L’articolo tratta di una questione decisiva per la ricostruzione del partito comunista, il compito principale delle Forze Soggettive della Rivoluzione Socialista in Italia. In particolare tra queste forze riguarda i CARC, impegnati in una campagna che è processo di formazione e trasformazione funzionale alla ricostruzione del partito. Ringraziamo perciò il compagno tedesco per il suo contributo e invitiamo tutti i compagni e le compagne ad analizzarlo con attenzione, a discuterlo e a valutarlo.

 

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I. Davanti a quali interrogativi si trova oggi il movimento operaio internazionale marxista-leninista?

 

Mai come oggi nella storia dell’umanità sono giunte a maturazione le basi materiali per una società libera dall’oppressione e dallo sfruttamento. Da tempo tutta l’umanità potrebbe avere di che sfamarsi e avere tutto ciò di cui ha bisogno. Nonostante questi enormi sviluppi che preparano le condizioni materiali per una società socialista, l’umanità, con la classe operaia quale forza trainante, non ha ancora potuto liberarsi dal giogo dell’imperialismo se non in alcuni momenti storici. Si arriverà a un nuovo slancio della lotta per il socialismo quando saranno create anche le necessarie condizioni soggettive. Per questo motivo si deve dare una risposta esaustiva alle domande di base che la storia e le mutate condizioni sociali hanno sollevato. Nel 1995 è stato pubblicato il numero 26 del nostro organo teorico REVOLUTIONÄRER WEG [VIA RIVOLUZIONARIA, N.d.T.] (1) dal titolo “La lotta per il modo di pensare nel movimento operaio”, in cui ci siamo posti le seguenti domande:

1. Come e perché è stato possibile che tutti i paesi ex-socialisti, senza eccezioni, sono ridiventati paesi capitalisti?

2. Quali sono le cause della contraddizione evidente tra lo sviluppo oggettivo del sistema imperialista mondiale e la coscienza di classe della classe operaia e delle altre masse di lavoratori rimasta indietro in rapporto a questo sviluppo, in particolare nei paesi del capitalismo monopolista di Stato?

3. Qual è l’origine della frantumazione che regna nel seno del movimento internazionale marxista-leninista e operaio?

4. Qual è, dopo la degenerazione revisionista della maggior parte dei partiti ex-comunisti, il nocciolo del vasto problema della costruzione di partiti marxisti-leninisti di nuovo tipo?

 5. Quali sono le cause più profonde dei cambiamenti sociali nel quadro del sistema imperialista mondiale, e quali sono gli effetti di questo cambiamento sullo sviluppo della lotta di classe internazionale?

6. Quali sono, nella teoria e nella pratica, le conclusioni che i marxisti-leninisti devono trarre a vantaggio della lotta rivoluzionaria per il vero socialismo, per costruire dei partiti marxisti-leninisti di tipo nuovo, nonché per raggiungere la maggioranza determinante della classe operaia e dei suoi alleati (RW 26, pag. 7, ed. tedesca)?

 

1. Durante il suo processo di costruzione (che si è concluso con successo dopo un trentennio) l’MLPD si è basato sull’utilizzo creativo e sullo sviluppo ulteriore del marxismo-leninismo nell’organo teorico REVOLUTIONÄRER WEG. Ogni numero tratta un preciso problema del nostro tempo che si trova al centro dell’attenzione e tutti i numeri insieme tracciano un sistema per la soluzione pratica dei compiti del momento. Non è un trattato teorico astratto, ma un’unità dialettica di principi marxisti-leninisti e di decenni di esperienze pratiche. Nel marzo del 2003 sono stati pubblicati i numeri 29-31 dal titolo “La nuova organizzazione della produzione internazionale”. La maggior parte dei numeri di RW sono disponibili anche in inglese, alcuni in spagnolo, in francese e in turco.

 

 

II. Le trasformazioni nella struttura di classe e nelle condizioni di vita dopo la II Guerra Mondiale.

 

Dopo la II Guerra Mondiale per stabilizzare il potere del nuovo ed emergente imperialismo tedesco, per non mettere in pericolo il rilancio economico e per condurre una politica incentrata sull’anticomunismo, i monopoli dominanti e i loro governi avviarono una politica di “riforme dall’alto”. Questo decennio di “riforme dall’alto” ebbe inizio nel 1957. Reali miglioramenti per le condizioni di vita dei lavoratori non vennero più strappati come risultato della lotta della classe operaia, ma attraverso la collaborazione tra la burocrazia sindacale e le associazioni degli industriali. Riduzione del tempo lavorativo, aumento delle ferie, aumenti salariali, assicurazioni sociali estese, alloggi a costi contenuti, tutto questo diede a una grossa fetta delle masse una sensazione di relativa sicurezza sociale quale mai era esistita, se non nei paesi come l’URSS dove si era avviato il processo di costruzione del socialismo. Dal 1950 al 1975 i salari aumentarono costantemente, arrivando in Germania a una triplicazione del salario reale mensile. Un crescente numero di lavoratori poteva acquistare piccole proprietà (mobili per la casa, automobile, persino una casa). Crescevano le spese per vacanze e il tempo libero. Fu possibile, per masse di famiglie di operai, condurre una vita fino ad allora riservata alla piccola borghesia. Tuttavia il prezzo da pagare per tali condizioni di vita piccolo-borghesi fu il crescente indebitamento privato con le banche. In tal modo vennero sistematicamente minati e distrutti i principi proletari del risparmio e dell’essere liberi da debiti attraverso una propaganda incentrata sulla facilità di ricevere crediti. Fino al 1995 avevano acquistato in Germania proprietà immobiliari il 49,1% delle famiglie dei lavoratori, il 68,7% delle quali erano gravate di notevoli debiti per un valore complessivo di 223 miliardi di marchi. REVOLUTIONÄREN WEG nell’articolo dal titolo “La lotta di classe e la lotta per la liberazione della donna” riferisce su questo tema: “Questo indebitamento viene sistematicamente promosso dai potenti, affinché esista una costante pressione per un adattamento al sistema capitalista. Straordinari, il sabato lavorativo, ecc. appaiono spesso come l’unica possibilità per poter far fronte al peso degli interessi e la lotta comune della classe operaia per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro viene talvolta vista come una minaccia alla realizzazione della scalata sociale tanto agognata. In tal modo i rapporti familiari piccolo-borghesi sono diventati una trappola per una grande massa di famiglie operaie (RW 27, pag. 81 ed. tedesca).

Prontamente Lenin si è occupato degli effetti della piccola proprietà sul modo di pensare: nel “piccolo proprietario (…) vive l’istinto del padrone (…). Questo istinto (…) lo fa allontanare dal proletariato, suscita in lui l’aspirazione, il sogno di farsi strada, di divenire egli stesso un borghese, di isolarsi, contro tutta la società (…)” ( Lenin, V Congresso del POSDR, in Opere, vol. 12, pag. 430, ed. italiana).

La mutua influenza tra le condizioni di vita dei lavoratori e quelle della piccola borghesia (con la fine, ad esempio, delle zone residenziali tradizionalmente operaie, delle associazioni operaie sportive e culturali) ha favorito gli effetti  dell’influsso piccolo-borghese sul movimento operaio. La sensazione di felicità nella vita privata fa nascere nelle masse, anche grazie alla manipolazione dell’opinione pubblica (per esempio attraverso i media borghesi), opinioni sulla vita, sui sentimenti, sulle abitudini quotidiane, che sono in accordo solo con un ordine sociale capitalista. Il nucleo del modo di pensare riformista piccolo-borghese e revisionista piccolo-borghese è la rinuncia alla lotta di classe rivoluzionaria per il superamento della società dello sfruttamento capitalista. Il modo di pensare piccolo-borghese mina la lotta di classe proletaria e trasforma il sentimento di appartenenza di classe degli operai in una posizione indifferente e oscillante tra proletariato e borghesia.

Naturalmente anche la degenerazione revisionista del Partito Comunista Tedesco [KPD, Kommunistischen Partei Deutschlands - Partito Comunista Tedesco, N.d.T.] e la sua precedente messa fuorilegge nel 1956 hanno giocato un ruolo nello scalzare, all’interno della classe operaia, il modo di pensare proletario a vantaggio di uno piccolo-borghese. L’influenza del modo di pensare riformista piccolo-borghese e revisionista piccolo-borghese è divenuta l’ostacolo più alto nello sviluppo della coscienza di classe proletaria.

Nel corso del periodo di “riforme dall’alto” nacque nella società un intero sistema basato sul modo di pensare piccolo-borghese che divenne uno dei metodi principali dei monopoli per esercitare il loro dominio. Di questo parla la relazione politica del Comitato Centrale dell’MLPD del febbraio 1998:

“I monopoli si sorreggono sul potere degli apparati statali per esercitare la loro forza economica e politica su tutta la società. Essi evitano, se possibile, un confronto aperto con la classe operaia, non essendo ancora stato toccato il loro potere e non esistendo ancora il pericolo di uno sviluppo incontrollato delle contraddizioni di classe. Perciò hanno sviluppato un sistema, socialmente organizzato, del modo di pensare piccolo-borghese per attenuare le contraddizioni di classe, minando la coscienza di classe” (pag. 74).

L’MLPD si è imbattuto molte volte, durante i decenni della sua costruzione, nell’effetto disorientante, disorganizzante e demoralizzante generato da questo sistema del modo di pensare piccolo-borghese. Si è presentato, nel partito, sotto forma di liquidatorismo o, nel movimento operaio, nel passaggio a un livello inferiore della coscienza di classe. Siamo dell’opinione che questo non sia un fenomeno limitato alla Germania.

 

 

III. Il modo di pensare piccolo-borghese e la restaurazione del capitalismo in Unione Sovietica.

 

Willi Dickhut (1904-1992) era un operaio metalmeccanico e dal 1926 al 1966 fu funzionario del KPD. Si convinse che le idee di Mao Tse-tung erano giuste e si rifiutò di disdire l’abbonamento al materiale informativo del Partito Comunista Cinese, perciò nel 1966 venne espulso dal KPD, allora clandestino. Willi Dickhut fu uno dei primi che misero mano alla ricostruzione del partito operaio rivoluzionario in Germania. Diede un contributo di spicco alla costruzione dell’MLPD e sotto la sua direzione furono elaborati i primi 24 numeri della REVOLUTIONÄREN WEG. Willi Dickhut propose allora di non formare subito un nuovo partito, ma di edificare prima le fondamenta politiche, ideologiche e organizzative. Prima di fondare un partito si doveva dimostrare la degenerazione revisionista del KPD, altrimenti la ricostruzione avrebbe significato solo un’imperdonabile scissione. Con innumerevoli difficoltà e sforzi, aiutato da alcuni collaboratori che conoscevano il russo e dalle montagne di documenti originali dell’Unione Sovietica, iniziò a documentare sotto tutti gli aspetti il processo di restaurazione del capitalismo in quel paese. Il suo libro La restaurazione del capitalismo in Unione Sovietica esiste oggi in almeno 10 lingue.

Tuttavia il problema su come fosse possibile la degenerazione a burocrate di un quadro comunista ben formato non abbandonò Willi Dickhut per tutta la sua vita. Ritornava sempre a bomba su questo interrogativo. La più importante conclusione per Willi Dickhut fu data dalla “grande rivoluzione culturale proletaria”. Willi Dickhut la generalizzò come  la forma più elevata della lotta di classe nel socialismo contro il pericolo della restaurazione del capitalismo.

Willi Dickhut vide le radici del problema nell’insinuarsi del modo di pensare piccolo-borghese nei centri della burocrazia dello Stato, dell’economia, degli organi centrali del partito. Egli individuò due fattori determinanti nello sviluppo del modo di pensare piccolo-borghese nella burocrazia: il primo fattore stava nello svolgere esclusivamente attività di burocrate, mentre il secondo fattore stava nei cambiamenti del modo di vivere.

Si radicò in questi burocrati un sentimento piccolo-borghese del potere, autoritario e di ambizione piccolo-borghese. Sopraggiunse un insaziabile impulso di ricavare dalla propria funzione vantaggi personali, per se stessi, per la propria famiglia e per la propria cerchia di conoscenze. Il modo di pensare dei burocrati (cioè i pensieri, i sentimenti e le azioni che ne seguivano) si allontanò sempre più dalle masse ponendosi come scopo solo il mantenimento del potere. Essi si costituirono come classe dominante durante il XX Congresso del PCUS e demolirono la dittatura del proletariato. Il problema del modo di pensare si è rivelato talmente basilare per la questione del socialismo che l’MLPD arrivò alla seguente conclusione: con un modo di pensare piccolo-borghese il socialismo non può essere edificato. Al contrario: con esso il socialismo viene corroso, minato e alla fine distrutto. L’MLPD ha scritto nel suo programma approvato nel 2000: “Il socialismo può vincere solo se prevale il modo di pensare proletario, socialista. Per far ciò sono decisivi il controllo sul modo di pensare della burocrazia responsabile a tutti i livelli e lo sviluppo e il consolidamento del modo di pensare proletario delle masse” (pag. 47, ed. tedesca).

 

 

IV. Il sistema dell’autocontrollo del partito e la legge dell’avanzata del modo di pensare piccolo-borghese.

 

Sulla base delle conclusioni sul significato decisivo della questione del modo di pensare, l’MLPD iniziò a esaminare sistematicamente la fondatezza materialistica di questa lotta tra il modo di pensare proletario e quello piccolo-borghese.

In RW 26 per la prima volta si espose completamente la dottrina del modo di pensare e si dimostrò che era in accordo con il marxismo-leninismo. Fu elaborata attraverso il metodo materialistico partendo dai cambiamenti sociali sotto tutti gli aspetti. La dottrina del modo di pensare individua scientificamente le leggi dei movimenti dialettici che agiscono nello sviluppo della coscienza di classe della classe operaia, in modo da porla in corrispondenza con la realtà oggettiva: “La dottrina del modo di pensare tratta le leggi dello sviluppo del pensare umano nel processo di formazione della coscienza di classe proletaria e del suo sviluppo a un livello superiore verso la coscienza socialista” (RW 26, pag. 27, ed. tedesca).

Fino a quando nella società predomineranno l’ideologia borghese e il modo di pensare piccolo-borghese, entrambi si insinueranno naturalmente nel proletariato e nel suo partito rivoluzionario. Il modo di pensare piccolo-borghese ha l’impulso naturale a diffondersi e sistematizzarsi. Nell’opuscolo pubblicato nel 1999 “L’applicazione consapevole del metodo dialettico al livello della dottrina del modo di pensare” vengono generalizzate tre scale qualitativamente diverse dell’avanzare del modo di pensare piccolo-borghese nel partito marxista-leninista:

“Il primo livello è l’apparire di segni isolati del modo di pensare piccolo-borghese nella teoria e nella pratica quotidiana del lavoro del partito. Si possono manifestare sotto forma di rigidità, di approccio soggettivista, di errori tattici, scarsa flessibilità, parzialità nelle scelte dei criteri di pianificazione, impiego sbagliato delle forze, trascuratezza di determinati aspetti del partito.

Di per sé questi errori non sono ancora un problema. Nel lavoro normale del partito si superano discutendo nei gruppi o nelle riunioni di direzione o nel processo di analisi del lavoro.

Tuttavia, se si tralascia la correzione degli errori o se si lasciano accumulare gli errori o se si arriva alla sedimentazione e alla combinazione di certi errori, alla stortura, questo significa un secondo livello dell’avanzare del modo di pensare  piccolo-borghese.

Il modo di pensare piccolo-borghese si rivela dunque una tendenza. A questa appartengono la rimozione degli aspetti ideologico-politici, una generale sopravvalutazione di se stessi, la critica e l’autocritica spogliata dei principi, l’illudersi, il culto della spontaneità, il legalismo sindacale, metodi di conduzione burocratici, indisciplina, mancanza di pianificazione, ecc.

Questo livello si riassume dicendo che il modo di pensare piccolo-borghese riveste un carattere di fondo. Significa che si rivolge contro i principi del partito. Questo livello presenta la minaccia latente della lotta tra due linee. Si richiede la più grande vigilanza rivoluzionaria e, mettendo in pratica la critica e l’autocritica come principio, gli errori di principio dovranno essere messi in luce e corretti fino al loro nucleo ideologico. (…)

Se, invece, gli errori di principio vengono giustificati e acutizzati, il modo di pensare piccolo-borghese può diventare dominante nel lavoro del partito.

è il passaggio al terzo livello dell’avanzare del modo di pensare piccolo-borghese: questo si sistematizza in una linea piccolo-borghese.

L’esperienza mostra che questo processo inizia come una sistematizzazione dei metodi piccolo-borghesi nella pratica.

In questa situazione è ancora possibile venire a capo del modo di pensare piccolo-borghese con delle misure speciali prese in legame con la pratica della critica e dell’autocritica come principio in tutto il partito.

Ma se il modo di pensare piccolo-borghese precipita in una linea piccolo-borghese, la contraddizione tra il modo di pensare proletario e piccolo-borghese si trasforma in una contraddizione antagonista.

Si delinea una lotta aperta fra due linee. La linea piccolo-borghese deve essere smantellata per salvare l’unità del partito. Se vince la linea piccolo-borghese il partito marxista-leninista è liquidato o è trasformato in un partito revisionista (Blaue Beilage, pagg.17/18, ed. francese).

Sin dall’inizio della sua costruzione l’MLPD ha tirato le conclusioni sui molteplici problemi del vecchio movimento comunista. Sulla scia del pensiero di Lenin riguardo agli organi di autocontrollo (2) l’MLPD ha messo in piedi un sistema di autocontrollo del partito. Con questo sistema il partito si controlla autonomamente, esaminando se e come stia venendo a capo dell’influsso piccolo-borghese. In conformità con il centralismo democratico, questo sistema di controllo è composto da tre parti:

1. Controllo dall’alto attraverso la commissione centrale di controllo (ZKK). La ZKK deve costantemente esercitare un’influenza sul Comitato Centrale (ZK) e sull’organizzazione per permettere di raggiungere in ogni questione l’occorrente vigilanza e sensibilità nella lotta sul modo di pensare. Uno dei suoi compiti principali è il controllo indipendente sul ZK. La giusta interazione tra gli organi di controllo e quelli dirigenti nel sistema di controllo si determina attraverso il fatto che solo rispettando i diversi ruoli specifici è possibile raggiungere la stessa finalità.

La ZKK non deve interferire né nelle attività di dirigenza del ZK né il ZK può entrare nelle attività della ZKK. I componenti delle Commissioni di Controllo non possono esercitare alcuna funzione dirigente, in quanto questo significherebbe un fondamentale conflitto di interessi. Inoltre se gli organi dirigenti potessero interferire nel lavoro delle Commissioni di Controllo verrebbe eliminata l’indipendenza della ZKK. Le discrepanze devono essere risolte attraverso la critica e autocritica di principio.

 

2. Lenin introdusse una Commissione centrale di controllo affinché essa fosse in grado di controllare un Comitato Centrale attraverso la sua grande autorità: Il nostro Comitato centrale è diventato un gruppo rigidamente centralizzato e sommamente autorevole, ma il lavoro di questo gruppo non è condotto in condizioni corrispondenti al suo prestigio. A questo deve ovviare la riforma che propongo. I membri della Commissione centrale di controllo, che dovranno partecipare in un certo numero a ogni seduta dell’Ufficio politico, debbono costituire un gruppo compatto, il quale, ‘senza riguardo per chicchessia’, dovrà vigilare affinché nessuno, per quanto autorevole, possa impedir loro di presentare una richiesta, di verificare i documenti e di ottenere in generale d’essere messo completamente al  corrente degli affari e di esigere che siano condotti con la più rigorosa rettitudine” (Come riorganizzare l’ispezione operaia e contadina, Lenin, Opere, vol. 33, pagg. 443-444). La Commissione centrale di controllo deve essere un organo che lavora in autonomia, indipendente, “responsabile solo di fronte al congresso del partito ed è composta in modo tale che i suoi membri non possano svolgere contemporaneamente nessun altro lavoro in nessun organo del potere sovietico” (Sulla “doppia” subordinazione, Lenin, Opere, vol. 33, pag. 333).

 

2. Il controllo dal basso viene esercitato dai membri del partito con l’aiuto della critica e dell’autocritica e attraverso l’obbligo di tutti gli organi dirigenti a dare rendiconto nelle competenti riunioni dei delegati. Particolarmente importante è un controllo costante sullo sviluppo dei quadri dirigenti. Ogni membro dirigente deve svolgere lavoro pratico e collaborare a una unità di base del partito. La pratica quotidiana rivelerà al più presto quale sviluppo sta prendendo il compagno. I componenti del ZK e della ZKK dell’MLPD vengono giudicati una volta all’anno dalle unità di base in cui loro lavorano. Ogni membro del partito può portare all’attenzione diretta della ZKK, superando ogni organo direttivo, le violazioni della democrazia interna al partito.

3. Il controllo dall’alto e dal basso sarebbe incompleto se al suo interno non vi fosse anche una base di autocontrollo, di volontà personale e di capacità del quadro a un continuo svilupparsi.

 

 

V. La lotta per il modo di pensare delle masse

 

Nel corso della sua storia di costruzione del partito, l’MLPD è riuscito sempre più a tener testa all’influenza piccolo-borghese. Il suo insinuarsi nel partito non può essere evitato, ma la sua avanzata può essere fermata con i giusti metodi e il suo effetto sul lavoro del partito può essere impedito. Nel già citato opuscolo venivano evidenziati i seguenti mezzi per tenere testa al modo di pensare piccolo-borghese:

“Il problema del modo di pensare si è rivelato talmente importante da essere diventato necessario un ampliamento e una concretizzazione della strategia e tattica proletaria nella lotta per il potere. In particolare, in risposta alla domanda di come la strategia e la tattica proletaria del partito divengano la strategia e la tattica rispettivamente della classe operaia e di ampie masse, l’MLPD ha sviluppato la strategia e la tattica della lotta per il modo di pensare delle masse. La sua natura generale consiste nell’uso consapevole del metodo dialettico nell’organizzazione della superiorità del modo di pensare proletario nella lotta contro il modo di pensare piccolo-borghese.” Nella relazione politica del Comitato Centrale dell’MLPD del gennaio 1997 si dice: “Tre elementi si sono dimostrati, soprattutto, determinanti per superare il modo di pensare piccolo-borghese:

1. Riconoscere il modo di pensare piccolo-borghese e portarlo alla luce in tutti i suoi aspetti. Di regola le forme in cui appare il modo di pensare piccolo-borghese si manifestano strettamente collegate al modo di pensare proletario. La differenza scientifica tra il modo di pensare piccolo-borghese e quello proletario ci aiuta a capire qual è l’influsso estraneo alla classe operaia che la borghesia ha sui nostri pensieri, sentimenti e comportamenti, raffinando il punto di vista di classe proletario. Tutto ciò richiede la conoscenza completa e l’utilizzo della linea ideologico-politica dell’MLPD e il dominio dei metodi dialettico-materialistici.

2. Una volta svelato il modo di pensare piccolo-borghese tutto dipende dal giusto trattamento delle contraddizioni. Per questo è necessario osservare quale modo di pensare sta dominando e quale qualità ha preso la lotta. Il predominio del modo di pensare piccolo-borghese conduce alla lotta aperta di due linee. La linea piccolo-borghese deve essere spietatamente combattuta e distrutta per scongiurarne l’influenza corrosiva sotto tutti gli aspetti. (…) Fino a quando il modo di pensare proletario è dominante, la lotta contro il modo di pensare piccolo-borghese deve essere condotta in maniera non antagonistica. (…)

3. Nella lotta contro il modo di pensare piccolo-borghese deve essere sempre ulteriormente sviluppato il sistema  dell’autocontrollo, apprendendone il suo giusto utilizzo. (…) L’impiego di fondo della critica e dell’autocritica di principio è la caratteristica essenziale del sistema dell’autocontrollo e deve essere sempre nuovamente riconquistato e risviluppato” (pagg. 48-50).

In una discussione internazionale sulla dottrina del modo di pensare venne sollevata anche la domanda se l’MLPD intendesse sostituire con la sua dottrina del modo di pensare l’insegnamento della lotta di classe, la strategia e la tattica della lotta di classe proletaria. Naturalmente non è questo l’intento, altrimenti l’MLPD non sarebbe più un partito rivoluzionario. La lotta per il socialismo è e rimane una lotta per il potere politico che percorre diverse tappe. L’MLPD differenzia le tappe di relativa calma, in cui non c’è una situazione rivoluzionaria, da tappe di situazione acutamente rivoluzionaria e tappe di insurrezione e lotta armata. Circa i compiti della lotta per il socialismo nel periodo di una situazione non rivoluzionaria, nel programma dell’MLPD c’è scritto:

“La conquista del potere politico è l’obiettivo strategico della lotta di classe della classe operaia. L’MLPD ha come compito cercare di conquistare la maggioranza determinante della classe operaia per il socialismo e di sviluppare le proprie lotte in una lotta diretta contro il capitale monopolista e il suo Stato in quanto strumento di dominazione politica. Con questo proposito, il Partito compie un lavoro di base sistematico e caparbio con l’obiettivo di compattare la classe operaia attraverso l’unità d’azione nelle questioni minori e un fronte unito in tutte le questioni essenziali.

Il dovere di ogni marxista-leninista è quello di agire attivamente nelle aziende e nel sindacato per preparare lo sviluppo delle lotte della classe operaia per le rivendicazioni quotidiane e di impegnarsi per il suo sviluppo ulteriore fino alla lotta di classe.

Il fulcro della tattica rivoluzionaria dell’MLPD consiste nel legare la lotta economica alla lotta politica trasformando la lotta economica in lotta politica e nell’orientare la lotta delle classi verso l’obiettivo socialista. Per ottenere questo, la classe operaia deve prendere la via dell’offensiva operaia” (pag. 51, ed. tedesca).

Affinché la classe operaia trovi, nelle condizioni attuali, la via per il socialismo deve fermare gli influssi disorientanti, disorganizzanti e demoralizzanti del modo di pensare piccolo-borghese. A questo mira la strategia e la tattica dell’MLPD nella lotta per il modo di pensare delle masse. Non si tratta di rimpiazzare la strategia e la tattica della lotta di classe proletaria, ma di ampliarla.

 

 

VI. Una nuova base per la costruzione del partito.

 

Fin dall’inizio l’MLPD ha messo in pratica le affermazioni di Lenin sul fatto che il partito rivoluzionario deve unire la teoria alla pratica e sul fatto che deve unire la direzione alle masse. L’MLPD ha condotto la sua costruzione del partito, anche negli anni precedenti alla sua fondazione,(3) sulla base dell’unità dialettica di cinque aspetti fondamentali:

1. il marxismo-leninismo, la base ideologica del partito;

2. il programma, la linea politica del partito;

3. l’organizzazione, lo strumento dell’attività pratica del partito;

4. il centralismo democratico, il principio organizzativo del partito;

5. critica e autocritica, la legge dello sviluppo del partito.

 

3. L’MLPD fu fondato nel 1982 dopo oltre un decennio di costruzione. Fino al congresso di fondazione ha lavorato sotto forma di organizzazione dal nome KABD [Kommunistischer Arbeiterbund Deutschlands, Unione comunista tedesca dei lavoratori, N.d.T.].

 

Come risultato dello sviluppo della dottrina del modo di pensare, l’MLPD, durante il V Congresso nel 1995, ha posto il suo lavoro di partito sulla base del modo di pensare proletario. Di questo si parla in RW (n. 26):

 “La necessità della nuova base di costruzione del partito non significa una revisione della vecchia base, ma un decisivo perfezionamento. Questo consiste nel comprendere il modo di pensare proletario come fattore decisivo per l’unità della teoria e della pratica nella lotta di classe, nella costruzione del partito e nella vita personale di tutti i marxisti-leninisti e ad agire di conseguenza. Il riconoscimento, l’assimilazione e l’applicazione della teoria del marxismo-leninismo rimangono un elemento indispensabile della base di costruzione del partito, ma non più sufficiente, in quanto la capacità di pensare e agire in modo dialettico sotto tutti gli aspetti è diventata decisiva. Tutti i cinque aspetti fondamentali della costruzione del partito si basano, sia nel loro insieme che individualmente, sull’interazione dialettica della teoria e della pratica.

Il marxismo-leninismo si sviluppa a partire dalla contraddizione permanente tra l’analisi scientifica dell’evoluzione della natura e della società e la sua applicazione nella pratica sociale della lotta di classe proletaria.

Il programma indica le direttive per la tappa attuale non rivoluzionaria della lotta di classe al fine di porre la coscienza di classe della classe operaia in accordo con le esperienze di lotta reali e di orientarla verso l’obiettivo socialista.

L’organizzazione del partito è l’espressione della coscienza socialista dei suoi membri e lo strumento pratico per unire le masse e dirigerle nella lotta di classe.

Il centralismo democratico unisce l’iniziativa democratica e la direzione unica, la libertà e la disciplina. In tal modo la diversità di esperienze pratiche e di conoscenze teoriche si integra con la determinazione e il perfezionamento della linea ideologico-politica del partito. La linea ideologico-politica unica sarà messa in pratica, a sua volta, in modo creativo, in funzione delle diverse condizioni delle rispettive unità organizzative.

Infine la critica e l’autocritica significa verificare continuamente se le nostre conoscenze, i nostri progetti e la loro realizzazione corrispondono ai cambiamenti della lotta di classe e come dobbiamo modificare i nostri pensieri e le nostre azioni per far avanzare la lotta di classe e la costruzione del partito.

Comprendere e realizzare l’identità dei cinque aspetti fondamentali della costruzione del partito come unità dialettica della teoria e della pratica, questo è il modo di pensare proletario quale nuova base della costruzione del partito” (pagg. 106-107, ed. francese).

 

 

VII. Il significato delle autorganizzazioni überparteilich (4) di massa

 

4. überparteilich, letteralmente “apartitico, al di sopra di ogni partito”. Ma, in questo contesto, significa un principio di organizzazione che unisce persone con differenti concezioni del mondo e/o affiliazione a partiti politici ma su una base democratica, antifascista e di eguaglianza di diritti [N.d.T.]

 

Lenin richiamò l’attenzione sul fatto che il partito rivoluzionario non potesse organizzare nelle sue fila, sotto il dominio capitalista, le larghe masse, ma sempre e soltanto una precisa minoranza della classe operaia con coscienza di classe:

“Il partito politico può riunire soltanto una minoranza della classe, allo stesso modo in cui gli operai realmente coscienti costituiscono, in qualsiasi società capitalistica, soltanto una minoranza degli operai. Siamo quindi costretti a riconoscere che soltanto questa minoranza cosciente può dirigere le grandi masse operaie e condurle al suo seguito” (Lenin, Opere, vol. 31, pag. 224).

Il compimento delle giuste interazioni tra il partito e le masse è senza dubbio di significato determinante per la preparazione di una rivoluzione vittoriosa. L’MLPD ha sperimentato che la collaborazione con le autorganizzazioni überparteilich delle masse costruisce le migliori fondamenta attraverso cui le masse di lavoratori, donne o giovani, possono superare l’influenza del modo di pensare piccolo-borghese. Nel numero 26 di RW l’MLPD ha generalizzato le caratteristiche principali dell’influenza reciproca tra il lavoro di persuasione marxista-leninista e il sostegno di un’autorganizzazione überparteilich:

 “1. L’autorganizzazione può svilupparsi solo sulla base della lotta per i diritti economici, politici e culturali delle masse.

2. Per questo motivo c’è bisogno di un programma positivo per la soluzione dei problemi sociali a svantaggio del capitale monopolista.

3. L’attività dell’autorganizzazione deve integrare interamente i pensieri, i sentimenti e le azioni delle persone, l’apprendimento e la lotta comune, il mutuo aiuto e dibattito, la cultura della solidarietà nella gioia come nella tristezza.

4. Per prendere tutte le decisioni in modo democratico e consensuale, non bisogna avere solamente delle strutture trasparenti e democratiche, ma anche dei propositi e dei progetti positivi e rendere note al massimo tutte le differenze di opinioni che vengono fuori.

5. L’attività autonoma delle masse si sviluppa solo quando sentono di avere la piena responsabilità sulle decisioni e sulla realizzazione dei compiti decisi. è il solo modo di imparare a prendere nelle proprie mani la politica e il suo controllo e di far crescere la fiducia necessaria nel proprio valore come base dell’autoliberazione delle masse.

6. Quanto più le autorganizzazioni riuniscono forze con diverse concezioni del mondo, di orientamento politico legato o no a partiti, di differenti nazionalità e condizione di classe, di diversa attività professionale, ecc., tanto più grande è il suo impatto politico überparteilich e la sua forza sociale e tanto maggiore è anche la richiesta ai marxisti-leninisti di creare un legame stretto con il movimento operaio e di compiere un lavoro di persuasione per il vero socialismo quale unica alternativa sociale.

7. La lotta contro l’influenza riformista e revisionista e contro il femminismo settario piccolo-borghese deve sempre essere condotta in modo concreto sulla base delle proprie esperienze in un processo di apprendimento collettivo.

8. Ciò che rende semplice alle forze piccolo-borghesi l’apprendimento progressivo del pensiero proletario non è solo la semplice demarcazione negativa della concezione e della pratica piccolo-borghese, ma soltanto la critica e l’autocritica, collegate a propositi positivi di soluzione.

9. I marxisti-leninisti devono sviluppare in modo preciso la capacità di prendere e promuovere quelle iniziative delle masse che portano avanti la via dell'autoliberazione e che stabiliscono una stretta relazione di mutua fiducia tra il partito marxista-leninista e le autorganizzazioni überparteilich (RW n. 26, pagg. 118-119 ed. francese).”

Un reale carattere überparteilich è la base di un’organizzazione realmente autonoma e combattiva delle masse di fondamentale significato. Questa visione si è rivelata in Germania una caratteristica essenziale del lavoro del partito marxista-leninista di tipo nuovo, che prende gli insegnamenti della degenerazione revisionista dei vecchi partiti comunisti. Le forze riformiste e revisioniste temono il vero carattere überparteilich in quanto nella collaborazione pratica, con parità di diritti e überparteilich, la teoria e la prassi dei marxisti-leninisti sono più forti.

Una peculiarità nella questione del carattere überparteilich esiste, in Germania, riguardo all’associazione giovanile dell’MLPD, REBELL. Il suo fondamento non è il carattere überparteilich, ma la linea del partito. Altrimenti non potrebbe svolgere i suoi compiti di scuola primaria del partito, serbatoio del partito e strumento del partito. è, nelle attuali circostanze sociali, una scuola del modo di pensare proletario per aiutare le masse di giovani a superare il modo di pensare piccolo-borghese che si manifesta soprattutto sotto la forma dell’antiautoritarismo.

Nei sindacati tedeschi il carattere überparteilich esiste solo sulla carta dato che i maggiori sindacati DGB [Deutscher Gewerkschaftsbund: “Federazione dei Sindacati Tedeschi, N.d.T] hanno la “risoluzione di incompatibilità”(5) contro i marxisti-leninisti. Questo porta con sé diverse particolarità di cui, in questa sede, non ci si può occupare.

La preparazione per un nuovo slancio nella lotta per il socialismo dipende in tutto e per tutto dal fatto che il partito marxista-leninista riesca a conquistare la fiducia delle grandi masse.

 

5. La “risoluzione di incompatibilità” è una decisione presa nei sindacati per escludere i marxisti-leninisti dai sindacati.

 

 “Questo non può essere altro che il risultato di un lavoro di base (6) tenace e sistematico del partito tra le masse nelle quali il lavoro di persuasione marxista-leninista penetra attraverso le esperienze pratiche delle lotte delle masse” (RW n. 26, pag. 105, ed. francese).

 

6. “Lavoro di base”, in tedesco kleinarbeit, letteralmente “piccolo lavoro”. Si intende il lavoro pratico di tutti i giorni che viene svolto dai gruppi di base del partito a stretto contatto con le masse [N.d.T.].

 

La migliore condizione per tutto questo la offrono la collaborazione organizzata dei marxisti-leninisti con le grandi masse in autorganizzazioni überparteilich, che interagiscono con il lavoro autonomo del partito.

In questo rapporto di scambio, il partito concretizza il suo ruolo di spicco non per “dichiarazione”, ma attraverso la sua forza persuasiva concreta, teorica e pratica.

 

 

***** Manchette

 

Il 1 marzo 2003 si è svolto a Nuoro un Convegno-dibattito su “Imperialismo, lotta di classe, lotta di liberazione nazionale”, indetto dal Comitato Sardo Antonio Gramsci (CSAG) di Siniscola (aderente al Fronte Popolare per la ricostruzione del partito comunista), cui hanno preso parte rappresentanti di “A Manca pro s’Indipendentzia”, dei CARC, di Sardigna Natzione (gli atti saranno disponibili per coloro che ne faranno richiesta al CSAG presso il recapito e-mail csagfprpc@libero.it)

 

Il Consiglio dei Delegati del Fronte Popolare per la ricostruzione del partito comunista riunito il 22 marzo ha inviato ai compagni sardi la seguente comunicazione:

 

La valutazione unanime dei presenti al CdD è stata quella di considerare molto positivo il risultato da voi raggiunto, in particolare si è valutato che l’aver portato a compimento il Convegno del 1° marzo è un importante passo avanti nella Politica da Fronte.

Inoltre si è espresso apprezzamento positivo sul buon metodo e stile di lavoro da voi espresso, sia nella fase preparatoria che nell’organizzazione del Convegno e si reputa educativo per tutti gli altri organismi il vostro esempio: l’aver inviato la relazione introduttiva, l’aver invitato tutti per tempo ad aderire e contribuire, fisicamente e per iscritto, all’iniziativa, come la buona abitudine di comunicare puntualmente la partecipazione, o assenza, alle iniziative e alle riunioni.

Siete stati indicati come esempio da seguire per tutti gli organismi aderenti, ai quali si rivolgerà l’invito a correggere il metodo e lo stile di lavoro nel rapporto tra organismi.

 

Avanti nel rafforzamento della Politica da Fronte!

W il FP-rpc!

W il (n)PCI!

 

*****

 

VIII. Il significato internazionale della dottrina sul modo di pensare

 

La dottrina sul modo di pensare non è una conclusione che vale soltanto per la Germania. Si basa sulle affermazioni di Mao Tse-tung secondo cui la lotta tra l’ideologia proletaria e l’ideologia borghese si riflette anche nella classe operaia, nel partito marxista-leninista e anche nel socialismo. Grazie alle sue esperienze nella lotta di classe in Germania l’MLPD ha constatato che questa lotta ideologica si sviluppa, nelle condizioni attuali, come lotta tra il modo di pensare proletario e piccolo-borghese. In relazione a questo, il modo di pensare piccolo-borghese si rivela un abile alleato della borghesia perché con le sue opinioni pseudo-progressiste è molto più adatto dei punti di vista borghesi apertamente reazionari a disorientare, disorganizzare e demoralizzare il movimento operaio. Il sistema sociale del modo di pensare piccolo-borghese si è trasformato sempre di più in un solido elemento dell’apparato statale di potere e inganno. Il suo nucleo è l’anticomunismo moderno, che si camuffa da “critico” e da “anticapitalista”, spesso sostenuto in ciò dalla vecchia sinistra “rinnovata”. Concede al socialismo, certo, un diritto di esistere, però solo come idea utopica che non si  potrà realizzare. In Germania, ad esempio, il PDS [Partei des Demokratischen Sozialismus = Partito del Socialismo Democratico, partito che si è formato dal vecchio SED della Repubblica Democratica Tedesca, N.d.T.] è un partito riformista e revisionista costruito su questi presupposti. Anche in Italia questo fenomeno sicuramente non è sconosciuto.

L’utilizzo del modo di pensare piccolo-borghese è diventato tanto più importante per i monopoli quanto più si è sviluppato il malcontento della classe operaia, quanto più si è risvegliata la coscienza di classe e quanto più la classe operaia ha iniziato a passare all’offensiva operaia. Ha acquisito importanza affiancandosi come fenomeno permanente alla distruzione delle riforme sociali, alla riduzione generale dei salari e alla crescente disoccupazione di massa.

Il sistema sociale del modo di pensare piccolo-borghese è, oggi, organizzato a livello internazionale. Grazie ai mass-media internazionali la manipolazione delle opinioni è unificata in tutto il mondo. Attraverso i mass-media internazionali che operano in tutto il mondo, attraverso la rete ONU delle cosiddette organizzazioni non-governative (ONG), attraverso le strutture mondiali dei partiti borghesi e dei sindacati riformisti, esiste una rete internazionale per dividere e corrodere sistematicamente lo sviluppo della coscienza rivoluzionaria delle masse.

L’effetto di questo sistema del modo di pensare piccolo-borghese è dipendente da un certo tipo di “apparenza democratica” che deve essere conservata di fronte alla popolazione mondiale. Le difficoltà dell’imperialismo degli Stati Uniti nell’imporre con la pura violenza la loro egemonia nel Golfo Persico mostrano le debolezze strategiche di questo strumento d’inganno. Nonostante tutta la loro astuzia spesso i fatti non combaciano con la realtà e corrispondono solo in apparenza alle esperienze reali che fanno le masse. Inoltre, la realtà di classe mostra costantemente il modo di pensare proletario che si sviluppa e si fortifica nella lotta contro il modo di pensare piccolo-borghese.

All’inizio del mese di marzo 2003 il Comitato Centrale del MLPD si è riunito in una seduta straordinaria per deliberare sull’attuale situazione politica particolare del mondo e tirarne delle conclusioni.

In un’intervista a Rote Fahne (settimanale, organo dell’MLPD) il 4.03.2003 ho spiegato su questo argomento.(7)

 

7. L’intervista completa è tradotta in inglese, spagnolo e francese e può essere trovata sulla homepage dell’MLPD - www.mlpd.de.

 

“Stiamo vivendo attualmente una destabilizzazione di tutto il sistema imperialista mondiale, cosa che può avere ripercussioni che potrebbero avere conseguenze importanti nella lotta di classe. (...) Molte strutture e sistemi ideologici tradizionali, politici e in parte militari vengono improvvisamente messi in discussione. (...) In pochissimo tempo si è formato un movimento contro la guerra che conta molti milioni di persone in tutto il mondo il quale si trova, per quel che riguarda la sua coscienza antimperialista, molto più avanti del movimento pacifista formatosi negli anni ‘80 ed è molto più vasto del movimento di solidarietà con il Vietnam. (...) In alcuni momenti storici nascono per lo più nuovi movimenti, soprattutto dovuti alla ribellione dei giovani. Di solito, in questi momenti, anche l’entusiasmo rivoluzionario nella lotta per la liberazione dall’imperialismo riprende vita. (…) Quindi il Comitato centrale è giunto alla conclusione di concentrare immediatamente tutte le forze per l’organizzazione della resistenza attiva contro la “New War” di Bush, in particolare contro la guerra in Iraq. (…) L’MLPD è direttamente impegnato nella lotta per la pace a mobilitare e guidare le masse. (…) In realtà la situazione politica si trasforma a un ritmo mozzafiato. Si è realizzata una vera e propria crisi politica mondiale. Ogni crisi significa che il passato non funziona più, ma il nuovo, che lo dovrebbe rimpiazzare, non è ancora nato (…)

Riteniamo che il sistema sociale organizzato del modo di pensare piccolo-borghese entri in crisi attraverso il crescente rifiuto delle stesse masse alla politica corrente, perdendo chiaramente di efficacia (…) Nel dibattito politico c’è una polarizzazione crescente. Sta crescendo il bisogno di chiarezza, coscienza e organizzazione, la volontà generale, nelle masse, di combattere. Questo si esprime attualmente nella partecipazione in massa nella lotta per la pace contro la guerra in Iraq, ma anche in una disponibilità sempre maggiore a lottare contro la gestione del governo della crisi interna e in un continuo distacco dal parlamentarismo borghese, dai partiti borghesi e dalle sue istituzioni. Si è formata una  profonda crisi di fiducia di fronte alle menzogne del capitalismo monopolista di stato. (…) Insieme a questo, si indeboliscono le forze che fino ad ora hanno corrotto in modo decisivo la coscienza di classe e hanno impedito il suo sviluppo a un livello superiore. (…) Il grande significato della situazione consiste nel fatto che ne può nascere una lotta che cambia la società, come non è ancora riuscita a svilupparsi negli ultimi decenni. Quando le forze che legano le masse al sistema capitalista si indeboliscono crescono anche l’apertura alla lotta rivoluzionaria che cambia la società. (…) Dobbiamo sfruttare la situazione nel migliore dei modi per conquistare le forze alla lotta contro l’imperialismo e per il socialismo. Sono assolutamente convinto che il rafforzamento dell’MLPD, della sua influenza, dei suoi rapporti e legami sarà uno dei risultati più importanti. Anche a livello internazionale osservo come soprattutto i partiti e le organizzazioni marxiste-leniniste crescono in questa lotta acquisendo maggiore significato nella società”.

 

L’MLPD è molto interessato a un confronto critico-autocritico sulla dottrina del modo di pensare nel movimento internazionale marxista-leninista e operaio e ringrazia espressamente, a questo punto, per la possibilità offerta di pubblicare questo contributo nella rivista Rapporti Sociali. Siamo molto interessati alle opinioni dei lettori di Rapporti Sociali sulle nostre conclusioni.

 

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