La banda Berlusconi e la guerra imperialista

Rapporti Sociali 33 - aprile 2003   (versione Open Office / versione MSWord)

 

da Resistenza (n. 4, aprile 2003)

 

Nel nostro paese la mobilitazione delle masse popolari è stata ed è tale che ha costretto la banda Berlusconi a barcamenarsi tra la spinta della diffusa opposizione alla guerra da parte delle masse e i voleri del governo USA, suo mandante. Quindi la banda Berlusconi offre lo spettacolo miserabile e vergognoso di un governo che continua a ripetere la cantilena che non siamo in guerra ma poi permette ai marines americani di partire dalle basi militari USA in Italia, di usare strade, ferrovie, porti e aeroporti italiani, espelle i diplomatici iracheni, accorda piena libertà di manovra sul territorio italiano agli agenti sionisti e americani, con tutta probabilità autori del rapimento (e forse dell’assassinio) di Abu Omar, dirigente della comunità musulmana, avvenuto il 17 febbraio in pieno giorno a Milano e dichiara perfino lo stato di emergenza nazionale. Sono veri e propri atti di guerra compiuti in violazione dell’art. 11 della Costituzione e in contrasto con la volontà chiara e netta della grande maggioranza della popolazione. E se a questo si aggiunge che sta cercando in modo pianificato di stroncare l’opposizione delle masse popolari scatenando polizia e carabinieri, alleati con ogni razza di gruppi fascisti, in cariche, pestaggi, aggressioni e omicidi feroci e brutali, cosa occorre di più per dire che la banda Berlusconi è un governo che opera illegalmente, che è un governo illegittimo, che va cacciato in ogni modo e con ogni mezzo?

Questa situazione fa risaltare tutta l’impotenza e la doppiezza della cosiddetta opposizione. Non c’è paese dove i governi favorevoli alla guerra, pur con tutte le manovre e i raggiri che hanno compiuto, possono dire che la massa della popolazione è favorevole all’aggressione: dagli USA, alla Spagna, all’Inghilterra, all’Italia, alla Polonia. Il colmo lo si è visto in Turchia dove siccome persino il Parlamento, per una serie di circostanze, aveva negato l’uso del territorio turco agli USA, lo Stato Maggiore è intervenuto e ha stabilito che gli USA potevano fare i comodi loro, l’esercito turco ha incominciato subito a muovere verso il Kurdistan iracheno e, per salvare quella che chiamano democrazia, riuniranno nuovamente il Parlamento e gli faranno votare che gli USA possono passare come vogliono.

Ebbene tutta l’opposizione del PRC, dei DS, dei sindacati di regime e compagnia si riduce a chiedere di far votare la questione della guerra dal Parlamento, in un Parlamento dove Berlusconi può far passare ciò che vuole.

Anziché usare tutti i mezzi che hanno a disposizione per mobilitare e organizzare la classe operaia e le masse popolari perché caccino la banda Berlusconi, li usano per frenare e impedire lo sviluppo della loro mobilitazione, per subordinare in mille modi la classe operaia e le masse popolari alla borghesia imperialista e al suo governo: a questo tendono con le condanne di quelli che chiamano “eccessi” delle lotte e con i richiami martellanti al rispetto della legalità, per questo continuano a dire che il governo della banda Berlusconi è un governo democratico, legittimo e che “terroristi” o cattivi ragazzi sono quelli che cercano di impedire la partecipazione dell’Italia alla guerra che il legittimo governo ha deciso, per questo fanno propria la parola d’ordine della “lotta contro il terrorismo”, per questo si alleano con la borghesia nel perseguitare, isolare e colpire oppositori e comunisti, per questo anche il PRC non solo annacqua ogni riferimento e legame con l’esperienza e gli insegnamenti del movimento comunista nei propri programmi e statuti, ma rifugge persino dalla collaborazione su obiettivi specifici con chi invece persegue l’obiettivo dell’abbattimento del potere borghese e della costruzione del socialismo.

 Questa “opposizione” (PRC, DS, sindacati) dovrà rispondere, e spesso già si trova a rispondere, alla sua base, alla classe operaia e alle masse popolari della sua corresponsabilità con le manovre, con le illegalità, i crimini, gli omicidi della banda Berlusconi!

Perché il movimento contro la guerra imperialista come anche il movimento contro la globalizzazione, contro l’eliminazione delle conquiste e dei diritti dei lavoratori, contro la rapina della borghesia imperialista abbia successo occorre che la sua direzione non sia nelle mani di questi collaboratori della borghesia imperialista. Perché lo slancio, il coraggio, la determinazione e la disponibilità a lottare di cui le masse popolari hanno dato e danno prova non vadano dispersi occorre che siano indirizzati contro la borghesia imperialista e il suo sistema e per costruire un nuovo e superiore ordinamento della società, il socialismo.

Creare le condizioni perché questo da possibile diventi reale vuol dire raccogliere forze e risorse per dare a questo movimento una direzione capace e decisa a mobilitare tutte le forze mobilitabili per abbattere oggi il governo Berlusconi e domani tutta la borghesia imperialista e l’ordinamento capitalista della società, in sintesi lottare e contribuire alla ricostruzione del partito comunista italiano.

 

Estendere e rafforzare l’opposizione delle masse popolari alla guerra degli imperialisti USA!

 

Sostenere la resistenza del popolo iracheno all’aggressione imperialista!

 

Cacciare il governo Berlusconi, servo dei banditi USA!

 

Raccogliere forze e risorse per ricostruire il partito comunista!

 

 

***** Manchette

Collaboratori di ieri e di oggi

I partiti del centro-sinistra hanno preparato la collaborazione della banda Berlusconi all'aggressione lanciata dai gruppi imperialisti USA

1. preparando l'accesso della banda Berlusconi al governo e il suo successo elettorale del 13 maggio;

2. conservando quando erano al governo l'appartenenza dell'Italia nella NATO, lo stato di dipendenza dello Stato italiano dagli USA, la permanenza delle basi USA e NATO in Italia e il loro carattere extraterritoriale, l'insediamento e la libertà d'azione del Mossad e delle altre agenzie sioniste, non su basi di reciprocità;

3. permettendo la perpetuazione delle violazioni delle leggi e regole dello Stato italiano: permanenza di armi nucleari, chimiche, batteriologiche, ecc. in Italia al di fuori del controllo e della responsabilità dello Stato italiano non su basi di reciprocità;

4. perpetuando la rinuncia alla sovranità fatta dal regime DC non su basi di reciprocità in violazione persino dell'art. 11 della Costituzione;

5. aprendo con le spedizioni all'estero la strada alla violazione dell'art. 11 della Costituzione che vieta il ricorso alla guerra come mezzo per risolvere controversie internazionali.

 

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