Dibattito

Rapporti Sociali n. 26/27 - gennaio 2001 (versione Open Office / versione MSWord )

 

Lettera di Linearossa inviata alla S.N. dei CARC

 

La nostra Organizzazione non parteciperà all’incontro del 12/11 da voi proposto con lo scritto del 19/10, recapitato a Linearossa il 26/10, “per costituire il Fronte per la ricostruzione del partito comunista alle elezioni politiche del 2001”. Per due motivi:

1) perché i compagni e le compagne espulsi/e dai CARC nel ‘97 sono gli stessi e le stesse che hanno costituito l’Organizzazione Linearossa e in mancanza di una sincera e profonda autocritica da parte vostra sui metodi borghesi usati a suo tempo nella discussione interna ai CARC, siamo costretti a declinare l’invito. Allora e in seguito, avete detto e scritto falsità, calunnie e accuse prive di fondamento nei nostri confronti. La morale comunista impone di non lasciar perdere o far finta di niente; accettare l’incontro proposto significherebbe abdicare al dovere di fare chiarezza e di combattere chi semina confusione; in generale abdicare al nostro dovere di comunisti: educarci e educare. Senza una vostra sincera e profonda autocritica l’incontro richiesto si trasformerebbe inevitabilmente nell’ennesimo pateracchio contro la classe operaia, il suo Partito e il suo progetto storico. Come pensate di meritare-conquistare la fiducia del proletariato senza coerenza tra quanto avete scritto e detto nei nostri confronti e ciò che vorreste fare con noi? Come pensate di candidarvi a dirigere il nuovo, di essere costruttori del Partito, se nei vostri metodi non c’è autocritica? Che genere di avvenire volete incarnare!? Così seminate solo sfiducia nei comunisti, nel Partito e nel comunismo. Facciamo notare che l’“Appello contro la frantumazione nella lotta per la ricostruzione del partito comunista” del marzo ‘99 è stato prodotto congiuntamente da Iniziativa Comunista e Linearossa. Questo è facilmente verificabile da tutti; quanta attendibilità dovremmo riconoscere a ciò che dite o scrivete e che al momento non è verificabile? La verità è rivoluzionaria, e con chi la nasconde, anche così grossolanamente, con chi dice bugie o utilizza la calunnia come mezzo di lotta politica, come possiamo promuovere, organizzare, costituire, ricostruire ...

2) perché non siamo disposti a raccogliere appelli lanciati da chi non conosciamo (“commissione preparatoria del congresso di fondazione del nuovo partito comunista italiano”) da parte di chi non possiamo, in qualche misura, controllare e verificare. Non intendiamo dipendere da nessuno, tanto meno da chi non sappiamo chi realmente sia. L’ignoranza favorisce i giochetti del primo furbo che passa, dell’intrigante di turno, del più scalcinato avventurista. I compagni e le compagne di Linearossa vogliono essere al servizio della classe operaia che oggi lotta e della classe operaia che lotterà per il potere quando sarà stato ricostituito il partito comunista, e non dipendere da parodie o sette, clandestine o pubbliche che siano. Il Fronte di cui c’è bisogno oggi è il Fronte della ricostruzione del partito comunista come transizione tra la frantumazione (o pantano o Circo Barnum) delle forze soggettive e il partito comunista. Ripetiamo: non siamo disposti a metterci nelle mani di chicchessia, perché questo è l’insegnamento che ci fornisce la classe operaia. L’invito a Linearossa o è una cosa tanto per fare (e noi non siamo interessati) o è una proposta di alcuni per usare a proprio uso e consumo altri (e noi non siamo disposti). Da quando siamo stati espulsi dai CARC abbiamo capito e imparato, tra l’altro, che morale, correttezza e lealtà coincidono con la lotta di classe.

31 ottobre 2000

 

 La risposta della S.N. dei CARC

 

A Linearossa - Viareggio

Cari compagni, vi inviamo alcune osservazioni in merito alla vostra lettera del 31.10.00 con la quale ci avete comunicato la decisione di non partecipare all’incontro del 12.11.00 “per costituire il Fronte per la ricostruzione del partito comunista che partecipi alle elezioni politiche del 2001” (questa è la dizione corretta contenuta nell’Appello che vi abbiamo inviato).

1. Innanzitutto ci scusiamo per l’errore compiuto attribuendo l’“Appello contro la frantumazione...” solo a IC, mentre era una proposta IC e LR, come risulta dal documento diffuso a suo tempo.

2. Per quanto riguarda le altre questioni sollevate al punto 1, dobbiamo ribadire che i CARC non hanno né detto né scritto “falsità, calunnie e accuse prive di fondamento” nei confronti dei dimissionari e degli espulsi a seguito della LIA del ‘97 (CARC di Viareggio, Carpi, Bologna, Trieste, MN e alcuni membri dei CARC di MI e RM). Chi sostiene il contrario, lo dimostri. Noi abbiamo pubblicamente spiegato la divergenza politica e ideologica sorta nei CARC (v. Lettera aperta della SN dei CARC alle FSRS e ai collaboratori dei CARC in data 11.11.97 e Rapporti Sociali n. 19 pag. 12 e segg.). Abbiamo detto che la divergenza poteva non portare alla divisione se la minoranza accettava di applicare la linea decisa dalla maggioranza. La natura della divergenza politica e ideologica indicata dai CARC è confermata anche dalla successiva attività della vostra organizzazione. Chiunque studia il percorso seguito da LR nei tre anni trascorsi dalla LIA a oggi e lo confronta con quello seguito dai CARC ha la conferma pratica della grande divergenza ideologica e politica esistente tra le due organizzazioni. È sbagliato continuare a non riconoscere il carattere politico e di principio dello scontro del ‘97 e persistere nel tentativo di ridurlo ad uno scontro personale. Non corrisponde alla realtà.

Ridurre le divergenze politiche e ideologiche a beghe personali, ostacola il processo di ricostruzione del partito (che è anche comprensione e assimilazione dell’esperienza della lotta politica), demoralizza e scoraggia i compagni e ostacola la formazione politica e ideologica.

3. Quanto alla questione dell’appello lanciato dalla “Commissione preparatoria del congresso di fondazione del nuovo partito comunista italiano”, a nostro parere i comunisti non devono valutare una proposta a seconda di chi l’ha lanciata per primo, ma valutare se la proposta è giusta o sbagliata ai fini della ricostruzione del partito comunista, degli obiettivi di raccogliere le forze disponibili a lavorare per la ricostruzione, di creare un terreno più favorevole alla ricostruzione e di diffondere un messaggio di fiducia nella possibilità di costruire una società socialista. Questo vale per la campagna elettorale e vale in generale per tutte le iniziative. Noi pensiamo che bisogna valutare ogni iniziativa dal punto di vista del suo contenuto e dell’obiettivo che vogliamo raggiungere. Bisogna valutare ogni organismo sulla base del suo operato e del ruolo che svolge.

Saluti comunisti.

 

Milano, 27.11.00

SN dei CARC

 

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