La 2a Direzione Nazionale Straordinaria (DNS) dei CARC

Rapporti Sociali 23/24 - gennaio 2000 (versione Open Office / versione MSWord )

 

Il 17 ottobre si è tenuta la 2a Direzione Nazionale Straordinaria dei CARC con la partecipazione dei delegati di tutti i CARC. La riunione è stata un importante momento di bilancio e verifica del lavoro svolto in questi due anni dai CARC, dei successi conseguiti e dei limiti riscontrati, delle battaglie che abbiamo condotto al nostro interno e con le altre FSRS per lo sviluppo del processo di ricostruzione del partito comunista. Gli ultimi due anni hanno portato a un livello superiore la lotta tra le FSRS, i lavoratori avanzati e le avanguardie delle masse popolari per la ricostruzione del partito comunista. L’obiettivo della ricostruzione è diventato più concreto. Il partito incomincia a fare i primi passi, il percorso è lungo e tortuoso, ma avanza con fermezza e decisione. Il punto centrale dello scontro tra classe operaia e borghesia in Italia in questa fase è la ricostruzione del partito comunista.

Costruire il partito comunista della classe operaia che sappia davvero guidare le masse popolari a lottare per la conquista del potere, instaurare il socialismo, avviare la transizione al comunismo è l’unica soluzione positiva per le masse popolari dello sconvolgimento che la crisi generale del capitalismo sta portando nel nostro paese e nel mondo. In apertura della DNS è stata letta la lettera presentata dal segretario nazionale uscente e approvata, per acclamazione, una mozione di saluto (vedi documenti a pag. 4).

Dall’inizio dell’anno i CARC hanno condotto due campagne.

La prima, “Donne delle masse popolari: lotte di difesa e ricostruzione del partito comunista”, ci ha permesso soprattutto di sviluppare due aspetti: imparare a mobilitare le donne delle masse popolari affinché esse diano un contributo al lavoro di ricostruzione del partito comunista, comprendere e confrontarci all’esterno dell’organizzazione sul rapporto esistente tra la contraddizione principale di questa epoca, quella tra classe operaia e borghesia imperialista e la contraddizione secondaria, quella uomo/donna. Nel corso della campagna abbiamo incentrato il lavoro interno sullo studio dell’esperienza del movimento comunista e sul ruolo che in esso svolgono le donne delle masse popolari, del proletariato e della classe operaia. L’articolo Impegni familiari e lavoro politico che pubblichiamo su questo numero di Rapporti Sociali è frutto di questo lavoro. Verso l’esterno abbiamo lavorato soprattutto raccogliendo la tendenza positiva, molto diffusa tra le proletarie, ad assumere un atteggiamento e una disponibilità concreta nel lavoro di ricostruzione del partito comunista; contemporaneamente abbiamo raccolto e dato strumenti per sviluppare il dibattito anche all’esterno proprio sulle due contraddizioni di cui sopra e sulla necessità del partito comunista nel nostro paese. Questa campagna ha trovato degli ostacoli importanti proprio nella sua fase finale come conseguenza della Lotta ideologia attiva (LIA), ma abbiamo comunque elaborato adeguatamente il lavoro svolto e definito le conclusioni utili allo sviluppo futuro del settore “Donne delle masse popolari”.

La seconda campagna, “Lavoratori avanzati, in particolare operai avanzati: lotte di difesa e ricostruzione del partito comunista”, è stata anch’essa investita (in pieno) dagli effetti che la LIA ha avuto sull’organizzazione dei CARC. Ma a parte i limiti che si sono imposti in corso d’opera, questa campagna ci ha insegnato che, nella nuova situazione determinata dai passi avanti fatti nel processo di ricostruzione del partito comunista, dobbiamo dare maggior vigore al lavoro di costruzione del legame soprattutto della classe operaia al processo di ricostruzione del partito comunista. Le nostre forze sono molto piccole rispetto a questo compito, ma se esse sono dirette da una linea giusta i risultati si raccolgono e si amplificano: dobbiamo riprendere con maggior forza il lavoro per sviluppare questo settore e valorizzare più possibile non solo l’esperienza che fino a oggi i CARC hanno accumulato (che è ricca di insegnamenti e  di esperienze tipo da cui trarre linee specifiche di intervento) ma anche quella che oggi stiamo sviluppando, soprattutto a Napoli con lo stretto legame e la forte direzione che abbiamo con i lavoratori LSU/LPU e con i disoccupati.

Nel corso della riunione della DNS si è avviata quindi una ricca discussione sul documento di bilancio e programmatico presentato dalla SN uscente. Nella discussione si sono affrontati i seguenti argomenti:

1. Bilancio del lavoro fatto per la riorganizzazione e il rafforzamento del sistema nazionale di direzione in conformità con lo Statuto.

2. Analisi delle cause e delle dinamiche che hanno portato alla lotta interna (LIA) e allo scioglimento di tre comitati (vedi Lettera aperta della SN del 25.06.99 e Resistenza n. 7/8). Lo sviluppo e la conduzione dell’ultima LIA hanno fatto emergere con chiarezza che la stragrande maggioranza dei compagni dei comitati ha una comprensione giusta e chiara della nostra linea e del nostro lavoro per la ricostruzione del partito comunista

3. Analisi di alcuni limiti politici e organizzativi relativi all’attività di alcuni comitati.

4. Bilancio dell’applicazione e comprensione del centralismo democratico. In questi due anni, sulla base dell’applicazione pratica di questo fondamentale principio organizzativo dei comunisti, ne abbiamo verificato l’importanza e l’utilità. Sono emersi limiti e deviazioni sulla sua applicazione, che si sono tradotti principalmente nel comportamento frazionista e scissionista della minoranza.

5. Bilancio del lavoro svolto per la ricostruzione del partito e del lavoro sulle quattro condizioni. La nostra attività e le condizioni concrete dello sviluppo della lotta di classe nel nostro paese hanno portato diverse FSRS ad abbracciare la causa della necessità della ricostruzione del partito comunista e a tradurre in un impegno concreto questa necessità. Si incomincia a discutere di programma, tesi e di quale strada percorrere per la ricostruzione, delle trasformazioni necessarie per raggiungere l’obiettivo. La pubblicazione del Progetto di Manifesto Programma del nuovo partito comunista italiano, elaborato dalla SN dei CARC, è stato un deciso passo avanti sulla strada per la definizione del Manifesto programma del nuovo partito comunista.

La costituzione della Commissione Preparatoria del congresso di fondazione del (nuovo)Partito comunista italiano che ha iniziato la pubblicazione della rivista La Voce ha rappresentato un ulteriore salto. “I CARC considerano la costituzione della Commissione un decisivo passo avanti nella lotta per la ricostruzione del partito comunista, un primo importante traguardo per tutti quelli che negli anni scorsi hanno lottato per la ricostruzione e un punto di forza per tutte le FSRS che vogliono portare avanti questa battaglia” (Dichiarazione della SN del 15.5.99, v. Resistenza n. 6).

6. Con il lavoro svolto per “sviluppare a un livello superiore la nostra linea, l’appoggio alla difesa delle conquiste, il lavoro nelle organizzazioni di massa, la denuncia e la protesta contro la borghesia imperialista, il suo Stato e il suo governo e sviluppare a un livello superiore l’aggregazione e la mobilitazione rivoluzionaria delle masse” abbiamo raggiunto alcuni significativi risultati nel legame con la lotta dei lavoratori avanzati (LSU di NA), abbiamo avviato alcune nuove esperienze nel legame con le masse popolari (centri sociali, collettivi giovanili, casa del popolo), abbiamo sviluppato alcune iniziative specifiche mirate alla mobilitazione delle donne nel lavoro di ricostruzione del partito comunista e alla maggiore comprensione del ruolo che esse hanno svolto e svolgono nel movimento comunista. Tuttavia la nostra attività in questi campi è ancora debole, soprattutto è debole il legame con gli operai avanzati e con le lotte di resistenza della classe operaia. Nella DNS si è definito che occorre riprendere con più forza questo lavoro nel prossimo periodo dedicandovi le necessarie energie. I passi compiuti verso la ricostruzione del nuovo partito comunista ci aiutano a inquadrare meglio questa attività. Per alcuni versi nella nuova situazione i CARC possono e devono svolgere meglio l’attività di legame con il movimento di resistenza, l’attività di legame con gli operai avanzati (dobbiamo costruire il partito della classe operaia), lo sviluppo e la promozione delle organizzazioni di aggregazione e  lotta delle masse popolari. Nella nuova fase i CARC possono e devono lavorare con forza per “raccogliere l’arretrato e trasformarlo in avanzato”, per portare avanti il lavoro sulle quattro condizioni.

7. La DNS ha definito che nel prossimo periodo bisogna concentrare il nostro lavoro su due fronti di lotta. Il primo sul piano ideologico al nostro interno e all’esterno (FSRS): lotta contro il movimentismo e per il programma, lotta contro l’anarchismo e per l’organizzazione; il secondo sullo sviluppo a un livello superiore il lavoro sulle quattro condizioni per la ricostruzione del partito comunista, in particolare lavorare con più forza sulla terza condizione per legare al processo di ricostruzione i lavoratori avanzati (in particolare gli operai avanzati), le donne e i giovani delle masse popolari.

Lotta contro il movimentismo, che si esprime principalmente nella sottovalutazione della tesi che “senza teoria rivoluzionaria non ci può essere movimento rivoluzionario” e quindi nel rifiuto del lavoro sul programma. Lotta contro il movimentismo significa oggi lotta per la definizione del programma. Il programma (la concezione del mondo, l’analisi della situazione, la linea: insomma la teoria rivoluzionaria) è la base su cui si costruirà il partito e che farà del partito un’organizzazione di lotta invincibile. La tendenza a costruire un’organizzazione di lotta senza programma è illusione e dispersione di forze.

Lotta contro l’anarchismo che si esprime nel rifiuto della divisione dei compiti e delle responsabilità individuali a favore della direzione “collegiale-assemblearista”, nel rivendicare la “libertà di espressione” del singolo individuo contro l’organizzazione. Lotta contro l’anarchismo significa lotta per l’applicazione del centralismo democratico, principio organizzativo da cui non possiamo derogare (se non vogliamo tornare indietro con la conseguenza di disperdere il patrimonio finora accumulato).

Il lavoro per la definizione del manifesto programma (teoria rivoluzionaria) e per l’applicazione del centralismo democratico (costruzione dell’organizzazione e di compagni capaci di essere membri del futuro partito) diventano gli obiettivi della nuova fase di unità e lotta che si apre nel nostro paese per la ricostruzione del partito comunista. Un lavoro a cui i CARC, le FSRS, gli operai e i lavoratori avanzati, i giovani e le donne delle masse popolari dovranno contribuire con tutte le loro forze ed energie.

Il lavoro sulle quattro condizioni nella nuova fase per i CARC significa mobilitarsi per raccogliere e incanalare i fermenti e la resistenza che il procedere della crisi determina nel campo della classe operaia e delle masse popolari verso il nuovo partito comunista: a) attraverso il contributo al lavoro per la definizione del Manifesto programma (contributi e arricchimenti su parti specifiche ad es. analisi delle classi, inchiesta sulle condizioni delle masse popolari meridionali, ruolo della chiesa tra le masse popolari, aggregazione delle masse popolari, inchiesta sulle organizzazioni sindacali di regime, ecc.); b) attraverso lo sviluppo del legame della classe operaia al processo di ricostruzione del PCI e al partito stesso (sostegno alle lotte di difesa, inchiesta nelle grandi fabbriche, movimento di lotta dei lavoratori LSU, legame con giovani operai, avanguardie di lotta, operai avanzati, ecc.) e c) sperimentando forme di lotta e di aggregazione delle masse popolari, attraverso l’inchiesta, esperienze tipo, per ricavarne elementi per comprendere e costruire il fronte delle masse popolari (centri sociali, circoli di giovani, donne, anziani, sportivi, case del popolo, cooperative, ecc.) che lotta per il socialismo sotto la direzione del futuro partito comunista.

La DNS ha inoltre apportato modifiche allo Statuto dei CARC e ha eletto i nuovi organismi dirigenti (segretario nazionale e Segreteria Nazionale).

Avanti nella lotta e unità per la ricostruzione del partito!

Viva il nuovo partito comunista italiano!

 

 Mozione approvata dalla Direzione Nazionale Straordinaria dei CARC

La 2a Direzione Nazionale Straordinaria, nell’accettare le dimissioni dai CARC presentate dal segretario nazionale uscente (compagno Bepi), esprime a nome di tutta l’organizzazione la gratitudine e il riconoscimento per la sua guida e per i preziosi insegnamenti che hanno permesso a decine di compagni e compagne di trasformarsi e mettersi al servizio della causa del comunismo. Il suo contributo è stato decisivo per la fondazione e lo sviluppo dei CARC e la loro battaglia per la ricostruzione del nuovo partito comunista. I CARC sono orgogliosi del lavoro fatto e degli importanti risultati raggiunti sotto la sua direzione, in particolare la pubblicazione del Progetto di Manifesto Programma del nuovo partito comunista italiano. Sono maggiormente contenti per il nuovo e più importante lavoro che il compagno ha intrapreso, insieme ad altri compagni e compagne, con la costituzione della Commissione preparatoria del congresso di fondazione del (nuovo)Partito comunista italiano e la diffusione della rivista La Voce, per la convocazione del congresso di fondazione del nuovo partito comunista italiano. I CARC auspicano e augurano che la Commissione porti a buon fine il suo obiettivo e da parte loro contribuiranno con tutte le loro forze al raggiungimento di questo risultato e collaboreranno con tutti quelli che lotteranno sinceramente per questo obiettivo per il quale hanno lottato tanti compagni dal 1956 a oggi. Viva il nuovo partito comunista italiano!

Milano 17 ottobre 1999

 

*****Manchette

 

Milano, 17 ottobre 1999 Alla Direzione Nazionale

Ai membri dei CARC

Cari compagni,

la costituzione della Commissione Preparatoria del congresso di fondazione del (nuovo)Partito Comunista Italiano è un importante passo avanti verso la ricostruzione del partito, l’obiettivo per cui i CARC si sono costituiti nel 1992 e per cui hanno lavorato nei sette anni trascorsi. La costituzione della CP ha aperto un nuovo campo di attività che va oltre l’ambito in cui i CARC hanno lavorato e lavorano. Si tratta di un nuovo campo di attività distinto da quello dei CARC, che si svolge secondo leggi sue proprie. È quindi importante che anche le funzioni e gli organismi siano ben distinti. In dicembre ho chiesto alla SN di esonerarmi da gran parte del lavoro che avrei dovuto svolgere come segretario nazionale dei CARC; le cose si sono ora sviluppate in modo da rendere opportune le mie dimissioni dai CARC stessi per dedicarmi al lavoro della CP. Ai termini del punto 6 del capitolo III dello Statuto, vi chiedo quindi di accettare le mie dimissioni.

Ai termini dello Statuto dei CARC scadono ora i due anni di durata dell’incarico di segretario nazionale che mi era stato affidato nel 1997, alla conclusione della prima Lotta Ideologica Attiva, quella contro gli economicisti scissionisti antipartito. Sono stati due anni ricchi di attività e di risultati. Tra essi rivestono particolare importanza la pubblicazione del Progetto di Manifesto Programma e la campagna di studio condotta su di esso. Anche l’applicazione pratica dello Statuto che ci demmo due anni fa ha fatto buoni progressi. La nuova lotta contro i movimentisti scissionisti antipartito e la Dichiarazione di appoggio al lavoro della CP per la convocazione del congresso di costituzione del partito testimoniano della buona salute dei CARC e del contributo che essi stanno dando e daranno alla causa della costituzione del partito comunista, primo indispensabile passo sulla via della rivoluzione socialista. Nel corso di questi due anni vari compagni, in primo luogo il vice-segretario e i membri della SN, si sono temprati. Sono quindi contento dell’attività che abbiamo condotto e dei risultati che abbiamo ottenuto e credo che anche voi tutti lo siate. Ovviamente il bilancio dell’attività che voi farete in occasione della DN straordinaria sarà più articolato e metterà in luce anche errori da correggere e limiti da superare nell’attività dei prossimi anni. Il progredire della crisi generale sta allargando sia l’eliminazione delle conquiste strappate dalle masse popolari dei paesi imperialisti, la ricolonizzazione dei paesi semicoloniali e la devastazione dei paesi ex-socialisti sia la resistenza delle masse popolari. La mobilitazione reazionaria e la guerra interimperialista hanno compiuto importanti passi avanti in questi due anni, ma anche la mobilitazione rivoluzionaria ha fatto passi avanti. La costituzione della CP è il passo avanti più importante compiuto dalla mobilitazione rivoluzionaria nel nostro paese e i CARC devono essere fieri del contributo che hanno dato a questo passo.

Nel lasciare i CARC esprimo la mia riconoscenza a tutti i compagni per gli insegnamenti che mi hanno dato negli anni di lavoro comune e auguro a voi tutti e a tutti noi che il lavoro dei CARC nei prossimi anni continui a contribuire vigorosamente alla ricostruzione del partito e quindi anche al lavoro che la CP svolgerà per convocare il congresso costitutivo del (nuovo)Partito Comunista Italiano.

 

Il segretario nazionale uscente

 

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