Lavoro obbligatorio e attività libera

Rapporti Sociali n. 16 (inverno 1994-1995) - (versione Open Office / (versione Word)

La trasformazione socialista della società esige la graduale separazione dell’insieme delle attività lavorative in due grandi categorie:

- i1 lavoro obbligatorio, quello che deve comunque essere svolto perché la vita degli uomini possa continuare, tutto il resto del lavoro che costituisce la ricchezza della vita individuale e sociale degli uomini.

Tutti gli uomini validi nel corso della loro vita dovranno contribuire, ognuno per una quota definita, al compimento del lavoro obbligatorio (una specie di servizio del lavoro, paragonabile al servizio militare). Mentre il resto del lavoro diventerà attività libera, cui gli uomini parteciperanno come aspetto del loro essere sociale, come estrinsecazione della loro cultura, della loro personalità e delle loro passioni.

Parallelamente l’assegnazione dei prodotti ai singoli individui sarà sempre meno determinata dalla quantità e dalla qualità del lavoro da essi svolto e sempre più dai loro bisogni.

Questi aspetti della trasformazione socialista sono stati illustrati per la prima volta da Marx in Critica al programma di Gotha (1875). Si veda anche I fatti e la testa, Edizioni Rapporti Sociali, il capitolo Il socialismo: transizione dal capitalismo al comunismo, pag. 52 - 81 (il capitolo è riprodotto anche in Rapporti Sociali n. 0, Don Chisciotte, pag. 20 - 28)