LE NOVITÀ DEL GOVERNO BERLUSCONI-BOSSI-FINI

Rapporti Sociali n. 16 (inverno 1994-1995) - (versione Open Office / (versione Word)

Con il governo Berlusconi-Bossi-Fini la crisi del regime DC ha compiuto un passo avanti. Quali sono le principali novità?

1. È diminuita la capacità del Vaticano e del governo USA di intervenire nella formazione della classe politica italiana, quindi diminuisce il loro ruolo stabilizzatore della situazione politica che diviene più fluida, più policentrica, più aperta ad avventurieri.

2. La costituzione del nuovo governo italiano accelera la crisi del sistema delle relazioni politiche internazionali (ONU, NATO, CEE, ecc.). Rispetto ai governi che l’hanno preceduto il nuovo governo sarà ancora più anti-italiano (ossia contro la maggioranza della popolazione italiana) e ancora più rovinoso per l’economia nazionale (ossia per lo stato economico della maggioranza degli italiani) e perciò dovrà fare la voce più grossa verso l’estero; agirà in un contesto internazionale di aggravamento della crisi economica e politica: in particolare estensione delle guerre civili in Europa orientate, instabilità politica nei maggiori paesi europei (Germania, Francia, Spagna, Inghilterra), sviluppo delle guerre nei paesi semicoloniali (del genere Somalia, Yemen, Ruanda).

3. Il ricambio di personale politico si tradurrà in una serie di lotte sulle competenze dei vari organi dello Stato (governo, ministeri, presidenza della repubblica, camere, commissioni, consiglio superiore della magistratura, magistratura, polizie varie, ecc.).

4. Il governo cercherà di attuare la politica economica del governo Ciampi con maggiore arroganza e promuoverà anche ufficialmente lo sviluppo della cultura (comportamenti, coscienza, ecc.) del più forte: se ti fai spazio e ti affermi sopravvivi, se no è meglio che levi il disturbo.

5. Le organizzazioni criminali, fasciste, integraliste e avventuriste che i governi precedenti hanno usato solo per i bassi servizi (stragi, attentati, provocazioni, ecc.), col nuovo governo usciranno più allo scoperto.

6. Le lotte dei lavoratori a difesa delle loro condizioni di vita e di lavoro romperanno sempre più spesso i lacci posti dalle organizzazioni del regime: Crotone, Pordenone, Bari, Napoli, Catania si moltiplicheranno.

7. I sindacati e le organizzazioni del regime che si fanno forti del controllo che esercitano sui lavoratori saranno sempre più lacerate da due spinte contrastanti: cavalcare la mobilitazione delle masse contro il governo o sostenere i suoi tentativi di imporre alle masse “sangue e sudore”.

 

(da Resistenza, giugno ’94)