Saluti del Segretario Generale e del Comitato Centrale
Comitato Centrale
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Saluto del compagno Ivan, nuovo segretario generale del CC del (nuovo)PCI, alla 1a Assemblea Nazionale Giovani del P.CARC “A conquistare la rossa primavera” a Firenze presso il Circolo ARCI fra i Lavoratori di Porta al Prato
Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza.
Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo.
Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza.
Antonio Gramsci, L'Ordine Nuovo, anno I, n. 1, 1° maggio 1919
23 febbraio 2025
Cari compagni e care compagne,
a nome del Comitato Centrale del (nuovo)PCI ringrazio la compagna Chiara Pastacaldi e, in generale, il settore Lavoro Giovani del P.CARC che ci ha invitato a partecipare a quest’iniziativa.
Quest’anno ricorre l’80° anniversario della vittoria della Resistenza partigiana contro il nazifascismo guidata dal primo PCI, a cui decine di migliaia di giovani operai e studenti parteciparono attivamente, sia come quadri e militanti del primo PCI sia come combattenti partigiani, staffette, sabotatori. Il ruolo della gioventù fu determinante e dimostrò la forza che i giovani delle masse popolari sono in grado di esercitare se si uniscono alla classe operaia sotto la direzione del Partito comunista.
La Repubblica Pontificia (RP) - regime politico specifico del nostro paese, formatosi dopo il 25 aprile 1945 e fondato sul Vaticano che agisce da centro politico occulto, irresponsabile e di ultima istanza del potere - ha sostituito la sudditanza ai nazisti tedeschi alla quale era approdato il fascismo con la sudditanza ai gruppi imperialisti USA prima e successivamente ai loro compari sionisti che, unitamente agli imperialisti UE, alle organizzazioni criminali e associazioni padronali costituiscono i vertici della RP. Questa ha acconsentito che il paese venisse disseminato di basi USA-NATO palesi e occulte, che il governo (quello ufficialmente retto dalla Costituzione del 1948) venisse successivamente sottoposto alla gabbia dell’Unione Europea e che le pubbliche autorità e relative Forze Armate, Forze dell’Ordine e Servizi d’Informazione partecipassero alle imprese e attività terroristiche dei gruppi imperialisti USA, sionisti e UE e associati e acconsente oggi che il nostro paese partecipi attivamente alla Terza guerra mondiale in corso.
Compagne e compagni, il corso oggettivo delle cose dimostra che la società non solo ha bisogno del comunismo, ma che oggettivamente va verso il comunismo. Lo sviluppo raggiunto dal carattere collettivo delle forze produttive e quindi dalla società è in contraddizione con il fatto che la borghesia imperialista mantiene nelle sue mani la direzione della società, ne decide la direzione. Lo sviluppo della società sotto la direzione della borghesia imperialista ha esteso il modo di produzione capitalista e la corrispondente società borghese su tutto il pianeta. Questa per le sue proprie condizioni, per la sua propria natura, per le sue proprie leggi porta inevitabilmente alla società comunista. Essa ha già creato in se stessa anche la classe che lotta per l’avvento della società comunista e che trova solo nella società comunista la sua emancipazione dalla soggezione ai capitalisti, soggezione che implica i malanni contro cui i membri della società bene o male, con più successi o più sconfitte, individualmente o collettivamente, lottano quotidianamente: dallo sviluppo della Terza guerra mondiale allo smantellamento delle conquiste e dei diritti strappati dai proletari alla classe dominante dalla vittoria della Resistenza fino alla metà degli anni ‘70; dalla devastazione ambientale allo smantellamento del tessuto produttivo, ecc. La marcia dell’umanità verso la società comunista è inevitabile, come il parto di una donna incinta. Ma la classe dominante allo stesso tempo impedisce di sostituire da cima a fondo il processo sociale che essa impersona con un processo sociale meditato, pensato, deciso e quindi consapevolmente realizzato.
Un nuovo processo sociale che affida la riproduzione della società a una attività economica della società che si sviluppa secondo un piano e che distribuisce secondo un piano i suoi prodotti: il comunismo appunto. La borghesia ha creato le premesse e le condizioni di esistenza di questo nuovo processo sociale di cui l’umanità ha bisogno, ma esso può essere imposto solo dalla lotta della classe operaia e del resto delle masse popolari guidate dai comunisti contro la borghesia imperialista.
Il marxismo infatti sostiene che “la fine della borghesia e la vittoria del proletariato sono entrambe inevitabili”, ma per sua natura la società comunista per venire al mondo deve diventare anche un ideale perseguito coscientemente almeno da una parte importante del proletariato. Il comunismo è il movimento pratico di superamento della società borghese, ma questo superamento può completarsi solo come atto di volontà della classe operaia. Esso è infatti la gestione della società da parte dei lavoratori associati. A differenza delle società che si sono finora succedute nella storia, la società comunista per sua natura non può quindi venire al mondo all'insaputa dei suoi protagonisti, spontaneamente: gli uomini non possono costruirla senza saperlo e senza che sia un obiettivo perseguito da un movimento cosciente e organizzato.
Per questo, compagne e compagni, ai giovani che si dichiarano e vogliono diventare comunisti serve imparare a studiare, a scrivere, a pensare e a ragionare; serve conoscere la storia come lotta di classe, serve studiare la concezione comunista del mondo, il marxismo-leninismo-maoismo come guida per l’azione rivoluzionaria. Servono scuole e istituti che facciano una simile opera e in questo senso è lodevole sia l’opera della Scuola di Base Makarenko, sia la organizzazione di corsi sul Manifesto Programma del (nuovo)PCI, entrambe iniziative promosse dal Partito dei CARC, di contro alla scuola e alla formazione imposte dalla classe dominante: formare giovani che siano carne da cannone da reclutare nella Terza guerra mondiale in corso, braccia e intelligenze da sfruttare nelle aziende e da spremere finché sono utili ai profitti dei capitalisti.
Allo stesso tempo, bisogna combinare lo studio della concezione comunista del mondo alla pratica necessaria alle masse popolari nella lotta di classe oggi. È la scuola di organizzazione e gestione della società quella che serve ai giovani e che in una società capitalista fanno imparando a mettere mano, collettivamente e autonomamente dalle classi dominanti, ai problemi che hanno loro e che hanno i loro genitori, i loro quartieri, le loro scuole e i loro posti di lavoro. È la scuola di comunismo, dove imparano a lottare, ad aggregarsi e organizzarsi per far fronte ai problemi e per gestire parti crescenti della società, a concepirsi come nuova classe dirigente che costruisce la rivoluzione socialista e scalza la borghesia imperialista dalla direzione della società, a costruire giorno dopo giorno, coscientemente, la rivoluzione socialista in un paese imperialista.
La prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria (socialista e di nuova democrazia), quel movimento di milioni di operai, proletari e contadini che tra il 1917 e il 1976 ha condotto alla costruzione dell’Unione Sovietica, della Repubblica Popolare Cinese e degli altri paesi socialisti, si è esaurita principalmente perché non abbiamo instaurato il socialismo in almeno uno dei principali paesi imperialisti.
La prima ondata della rivoluzione proletaria è sorta dall’azione del partito di Lenin e di Stalin, che era armato di una concezione del mondo e di una strategia per vincere e che aveva forgiato le sue forze all’insegna degli obiettivi rivoluzionari che perseguiva. È così facendo che i comunisti russi capeggiati da Lenin e Stalin hanno diretto vittoriosamente la guerra popolare rivoluzionaria che scalzò dal potere il regime zarista, portò all’edificazione del primo paese socialista e suscitò in tutto il mondo la prima ondata rivoluzionaria. Noi oggi riprendiamo e continuiamo, in condizione cambiate e quindi in forme nuove ma sulla base dei suoi risultati e insegnamenti, la stessa rivoluzione iniziata con la vittoria dell’Ottobre 1917 e la fondazione dell’URSS e portiamo avanti l’opera rimasta incompiuta con la vittoria della Resistenza al nazifascismo: fare dell’Italia un nuovo paese socialista!
Il (nuovo)PCI chiama voi nuovi partigiani a dedicarsi a questa impresa. La rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato nei paesi imperialisti è il fattore decisivo del futuro dell’umanità. L’instaurazione del socialismo in un paese imperialista come l’Italia, anche solo un deciso salto in avanti della rivoluzione socialista come costituire il Governo di Blocco Popolare, darà il via alla rivoluzione nei paesi imperialisti. E questa sarà l’incendio che porrà fine anche alla Terza guerra mondiale e libererà il mondo dal sistema imperialista.
La masse popolari hanno tutte le capacità per vincere, ma per farlo hanno bisogno che i comunisti facciano propria la dedizione alla causa degli eroi della Resistenza partigiana che ha sconfitto il nazifascismo e la combinino con la scienza fondata da Marx ed Engels e sviluppata da Lenin, Stalin, Mao Tse-tung e da Gramsci per quanto riguarda il nostro paese. Per questo chiamiamo i più audaci, dotati e generosi ad arruolarsi nella Carovana del (nuovo)Partito comunista italiano, dedicando senza riserve le loro energie intellettuali, morali e materiali alla causa della rivoluzione socialista.
Avanti nella conquista della rossa primavera!
Che la lotta per il socialismo sia la bandiera della gioventù rivoluzionaria!
Compagno Ivan, nuovo segretario generale del CC del (nuovo)PCI