Saluti del Segretario Generale (Ulisse) e del Comitato Centrale
Comitato Centrale
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Saluto di Ulisse, segretario generale del CC del (n)PCI, alla Presentazione del corso sul Manifesto Programma del (nuovo)Partito Comunista Italiano promossa dalla Federazione Lombardia del P.CARC
27 ottobre 2024
Cari compagni,
a nome del (nuovo)Partito comunista italiano ringrazio il compagno Ivan Molinari della Sezione Milano Nord-Est della Federazione Lombardia del Partito dei CARC che ha chiesto il saluto del (n)PCI alla presentazione che si tiene oggi presso il Circolo ARCI “Martiri di Turro” del corso sul Manifesto Programma del (nuovo)Partito Comunista Italiano che la Federazione terrà il prossimo novembre. Siamo lieti dell’invito. È importante che il (n)PCI partecipi a questa iniziativa non solo perché il nostro Manifesto Programma (MP) illustra il corso delle cose che le masse popolari hanno bisogno di far prevalere di contro al catastrofico corso delle cose che la borghesia imperialista impone e perché il corso sul nostro MP sarà organizzato dal Partito dei CARC, partito comunista nostro fratello, ma anche perché la presentazione è tenuta nel circolo ARCI intestato ai Martiri di Turro (uccisi dai miliziani della nazifascista Repubblica di Salò) che si trova a poca distanza dal monumento che ricorda i 184 bambini della scuola di Gorla uccisi il 20 ottobre 1944 dall’aviazione degli imperialisti USA. Il barbaro bombardamento fu una delle operazioni con cui gli imperialisti USA miravano a sostituire, nella lotta contro le forze armate nazifasciste che occupavano l’Italia, la mobilitazione delle masse popolari italiane nelle formazioni armate dei Partigiani e in generale nella Resistenza, con la terrorizzazione delle masse popolari italiane e a sostituire così nel nostro paese la loro dominazione a quella nazifascista. Con barbare operazioni come quella che fecero a Gorla per impedire che dopo la fine della Seconda guerra mondiale il PCI continuasse l’opera iniziata con la Resistenza e poi con il governo Parri del Comitato di Liberazione Nazionale. Arrivarono a imporre nel nostro paese la dominazione degli imperialisti USA e UE. Con i governi democristiani di De Gasperi crearono la Repubblica Pontificia, il protettorato USA contro cui le masse popolari italiane devono ancora oggi combattere, consolidato dopo il 1949 con l’installazione delle basi NATO che oggi le masse popolari devono sabotare fino a cacciarle. Solo così infatti porremo fine al catastrofico corso delle cose che la borghesia imperialista ha imposto con i governi delle Larghe Intese e dal 2022 con il governo di Giorgia Meloni scimmiottatrice del fascismo e in realtà serva degli imperialisti USA come se non più di Mario Draghi che l’ha preceduta a capo del governo.
Con questo saluto chiamo tutti i presenti anche a festeggiare il ventesimo anniversario della fondazione del (n)PCI fatta il 3 ottobre 2004, a partecipare al corso e a precederlo con la lettura del MP. Con la fondazione del (n)PCI i comunisti italiani si sono proposti di far superare in Italia al movimento comunista cosciente e organizzato i limiti che, nonostante gli insegnamenti di Lenin e di Stalin e quelli di Antonio Gramsci nei pochi anni, dalla fine del 1923 al novembre del 1926, in cui lo diresse, il primo PCI non ha superato e che gli hanno impedito di instaurare il socialismo nel nostro paese. La non creazione di una struttura clandestina fu uno di quei limiti. Benché l’Internazionale Comunista l’avesse raccomandata già dal 1920 a tutti i partiti comunisti dei paesi imperialisti, nessuno di essi la creò perché complici o imbrogliati dalla borghesia imperialista che spacciava per regime democratico il suo regime di controrivoluzione preventiva. Questo fu la causa per cui nonostante le azioni eroiche di milioni di lavoratori e anche di molti dirigenti non realizzarono l’obiettivo dichiarato di instaurare il socialismo e anni dopo terminarono la loro esistenza sconfitti. Questo sintetizza i loro limiti.
Ma la rivoluzione socialista e di nuova democrazia è avanzata e avanza in gran parte del mondo, forte anche degli insegnamenti di Mao Zedong, benché il dominio della borghesia imperialista sia ancora forte.
Mentre i partiti comunisti non si davano i mezzi per vincere, in tutti i paesi imperialisti la borghesia si dava i mezzi per mantenere il proprio dominio: la repressione come negli USA tramite l’FBI (Federal Bureau of Investigation) - creata da Edgar Hoover nel 1924 - e dopo la Seconda guerra mondiale anche il maccartismo degli anni ‘50; la mobilitazione reazionaria delle masse popolari dove non ci riusciva con la repressione, come in Italia con il fascismo, in Germania con il nazismo, in Spagna con il franchismo, con il regime di Salazar in Portogallo.
A causa delle sconfitte subite dal movimento comunista cosciente e organizzato, profonda e diffusa è tra le masse popolari dei paesi imperialisti la sfiducia in sé stesse e nei comunisti. Lo verifichiamo nell’opera che i CARC (Comitati di Appoggio alla Resistenza che le masse popolari oppongono al procedere della crisi del capitalismo - per il Comunismo) hanno iniziato negli anni ‘90, concretizzatasi organizzativamente nel Convegno di Viareggio (21-22 novembre 1992), nella creazione nel 1999 della Commissione Preparatoria e della rivista La Voce, nella fondazione nel 2004 del (n)PCI, nella fondazione nel 2009 del Partito dei CARC, nel primo Congresso del (n)PCI nel 2009 il cui svolgimento è illustrato nel numero 34 (marzo 2010) di La Voce. La nostra opera avanza, ma avanza lentamente. Con i cinque pilastri del suo regime di controrivoluzione preventiva la borghesia imperialista fa quanto più le è ancora possibile per contenere lo sviluppo della Guerra Popolare Rivoluzionaria di Lunga Durata con cui la rivoluzione socialista avanza, mentre per sua natura impone un catastrofico corso delle cose alle masse popolari: l’eliminazione delle conquiste di civiltà e benessere che queste le avevano strappato, l’inquinamento, l’intossicazione e la devastazione della terra, del mare e del cielo e la crisi climatica di cui constatiamo sistematicamente le manifestazioni.
Le masse popolari possono vincere, ma occorre che i suoi elementi più audaci, dotati e generosi superino la sfiducia diffusa tra le masse popolari e si arruolino nella Carovana del nuovo Partito comunista.
Che in ogni azienda e in ogni quartiere i lavoratori avanzati costituiscano organismi operai e organismi popolari! Che questi si colleghino tra loro, per estendere la mobilitazione generale in difesa dei diritti e dei posti di lavoro, fino ad avere la forza di imporre un proprio governo d’emergenza, il Governo di Blocco Popolare!
Vincere è possibile! Il futuro del nostro paese e del mondo lo decideranno le masse popolari organizzate!
Esso dipende dall’attività di mobilitazione, orientamento e organizzazione dei comunisti: arruolatevi!
Il compagno Ulisse, segretario generale del CC del (n)PCI