Saluti del Segretario Generale (Ulisse) e del Comitato Centrale

(nuovo)Partito comunista italiano

Comitato Centrale

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25-26 maggio 2024

Saluto di Ulisse, segretario generale del CC del (n)PCI, alla Festa della Riscossa Popolare promossa dalla Federazione Toscana del P.CARC


Cari compagni,

a nome del (nuovo)Partito Comunista Italiano ringrazio Lorenzo Mazzoni della sezione di Firenze Peretola del P. CARC che per conto della Commissione Festa federale della Riscossa Popolare Toscana ha invitato il (n)PCI a portare il proprio saluto alle iniziative della festa, ospitata dal circolo ARCI tra i Lavoratori di Porta al Prato di Firenze. Partecipare a iniziative come questa per il (n)PCI è importante. Il P.CARC è nostro partito fratello perché, oltre a sostenere al meglio delle sue capacità come altri organismi comunisti e progressisti la resistenza spontanea delle masse popolari ai crimini della borghesia e del clero, condivide con noi l’obiettivo di creare le condizioni per la costituzione del Governo di Blocco Popolare, una tappa della rivoluzione socialista che il (n)PCI promuove e che sfocerà nell’instaurazione del socialismo nel nostro paese.

Il futuro dipende principalmente dall’azione di noi comunisti e delle masse popolari organizzate con i comunisti alla loro testa. Ci sono tutte le condizioni oggettive per fare un deciso passo avanti nella rivoluzione socialista e rompere la spirale distruttiva di guerra, miseria e devastazione ambientale in cui la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti USA, sionisti e UE sprofonda il mondo. Ciò è il “meglio” che la borghesia imperialista è riuscita e riesce a fare da quando, a causa del declino in Europa e nell’America del Nord del movimento comunista cosciente e organizzato e del conseguente esaurimento della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria (1917-1976), ha ripreso in mano il dominio del mondo.

Spinta dagli effetti della seconda crisi generale del capitalismo e dalla resistenza spontanea delle masse popolari e per evitare che quest’ultima si trasformi in lotta per il socialismo, nei paesi imperialisti la classe dominante ricorre sempre più apertamente da un lato all’intossicazione delle menti e dei cuori (terrorismo mediatico, diversione dalla realtà, ecc.) e ad altre iniziative utili a distogliere le masse popolari dalla lotta di classe. Dall’altro lato, ricorre alla repressione su larga scala: cariche contro gli studenti che si mobilitano in solidarietà con il popolo palestinese, come successo a Pisa e Firenze il 23 febbraio scorso, censura, aumento dei controlli di polizia e della militarizzazione dei territori, precettazioni, licenziamenti politici, DASPO, fogli di via, ecc.

Ma i fatti hanno la testa dura: le masse popolari sono sempre più preoccupate per il corso delle cose e ripongono sempre meno fiducia nella classe dominante. Quanto più la classe dominante prosegue su questa strada, tanto più svela la propria natura e contribuisce a liberare dalle illusioni e dai pregiudizi “democratici” propagandati e imposti dalla borghesia imperialista. Dobbiamo avvalerci di queste contraddizioni e rivoltarle contro il nemico. È quello che sta avvenendo. La preoccupazione destata dal corso delle cose si combina infatti con l’insofferenza e la ribellione alla direzione della borghesia che in tutti i paesi imperialisti si manifestano già largamente 1. nella non partecipazione alle elezioni indette dalla borghesia, 2. in iniziative di solidarietà con il popolo palestinese contro la guerra di sterminio condotta dallo Stato sionista d’Israele e in iniziative di opposizione alla guerra che USA-NATO conducono contro la Federazione Russa tramite il governo di Kiev e contro le masse popolari dell’Ucraina e di altri paesi dell’Europa Orientale, 3. in molteplici lotte contro mille singole misure imposte dalla borghesia e dal suo sistema politico e contro mille singole manifestazioni della distruzione delle condizioni dell’esistenza umana sulla Terra che la persistenza del capitalismo comporta.

Dobbiamo valorizzare questa vasta ma ancora frazionata mobilitazione di ampie masse popolari, mobilitarle e organizzarle per dare a ogni lotta un obiettivo politico comune: la costituzione del Governo di Blocco Popolare che sarà composto da esponenti di fiducia degli organismi come il Collettivo di Fabbrica ex GKN, il Comitato No Comando NATO - né a Firenze né altrove e altre decine e centinaia di organismi che nel paese si mobilitano contro gli effetti della crisi. Simile governo riaprirà le aziende che i predoni della finanza come Melrose e faccendieri alla Borgomeo vogliono chiudere e sosterrà la gestione di esse da parte degli operai che si sono organizzati per difenderle; epurerà dalla Pubblica Amministrazione (università, enti, televisioni di Stato, aziende pubbliche, ecc.) sionisti alla Marco Carrai che operano nel nostro paese per garantire allo Stato sionista di Israele accordi commerciali e militari e sostegno politico e mediatico; metterà in campo piccole e grandi opere che servono a risanare il paese e prevenire disastri annunciati come l’esondazione del fiume Bisenzio del 2 novembre 2023, utilizzando il denaro che oggi il governo Meloni, in continuità con i governi delle Larghe Intese che lo hanno preceduto, spende per finanziare la corsa al riarmo, per sostenere i governi di Tel Aviv e di Kiev e per la costruzione del nuovo comando NATO nel quartiere di Rovezzano a Firenze.

La costituzione del Governo di Blocco Popolare spezzerà la subordinazione del nostro paese alle imposizioni dell’Unione Europea, della NATO e dei sionisti d’Israele: questo deve essere l’ obiettivo comune di tutte le lotte delle masse popolari in corso nel paese. La condizione per soddisfare ogni rivendicazione delle masse popolari è cacciare il governo Meloni e sostituirlo con il Governo di Blocco Popolare che agisce al servizio delle masse popolari organizzate.


Il (nuovo)Partito comunista italiano esorta tutti gli organismi operai e popolari e i loro esponenti di avanguardia ad incamminarsi su questa strada. Il futuro del paese e del mondo non dipende dalla classe dominante, ma dalle masse popolari organizzate!

Il compagno Ulisse, segretario generale del CC del (n)PCI