Saluti del Segretario Generale (Ulisse) e del Comitato Centrale
(nuovo)Partito comunista italianoComitato Centrale
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28-29 giugno 2024
Saluto di Ulisse, segretario generale del CC del (n)PCI, alla Festa della Riscossa Popolare - Sud promossa dalla Federazione Campania del Partito dei CARC
Cari compagni,
a nome del (nuovo)Partito Comunista Italiano ringrazio Fabiola D’Aliesio e Marco Coppola che per conto della Federazione Campania del Partito dei CARC hanno invitato il (n)PCI a portare il proprio saluto alle varie iniziative della Festa della Riscossa Popolare ospitate negli spazi di GalleriArt in Galleria Principe di Napoli. Partecipare a iniziative come queste per il (n)PCI è importante. Il P.CARC è nostro partito fratello perché, oltre a sostenere al meglio delle sue capacità come altri organismi comunisti e progressisti la resistenza che anche spontaneamente le masse popolari oppongono agli attacchi della borghesia e del clero, condivide con noi l’obiettivo di creare le condizioni per la costituzione del Governo di Blocco Popolare, una tappa della rivoluzione socialista che il (n)PCI promuove e che sfocerà nell’instaurazione del socialismo nel nostro paese.
Spinta dagli effetti della seconda crisi generale del capitalismo e dalla resistenza spontanea (cioè non ancora diretta dai comunisti) delle masse popolari e per evitare che quest’ultima si trasformi in lotta organizzata e cosciente per instaurare il socialismo, in ogni paese imperialista la classe dominante ricorre in maniera sempre più aperta a processi tra loro distinti ma che si combinano a formare una “guerra interna” contro le masse popolari fatta di:
- incidenti sul lavoro o durante il tragitto casa-lavoro (il bracciante indiano Satnam Singh che ha perso un braccio nelle campagne di Latina e, lasciato in strada agonizzante dal padrone, è diventato uno scandalo, ma si tratta di quasi tre morti al giorno più i feriti), inquinamento dell’ambiente fonte di tumori e altre malattie (esemplare la Terra dei Fuochi), piani d’emergenza inadeguati (vedi i Campi Flegrei), interruzione di servizi in rete causa manutenzione inadeguata (vedi l’acqua a Capri);
- manipolazione e intossicazione delle menti e dei cuori con informazioni alterate e guerra psicologica, militarizzazione dell’arte e della cultura, altre iniziative funzionali a distogliere le masse popolari dalla lotta di classe;
- repressione su ampia scala che si concretizza in cariche e denunce contro gli studenti delle scuole medie superiori e delle università mobilitati in solidarietà con il popolo palestinese e per la libertà di stampa (come le iniziative del Comitato Free Assange Napoli per la liberazione del fondatore di Wikileaks), intimidazione dei militanti ambientalisti, licenziamenti politici nelle aziende capitaliste e pubbliche (vedi il caso del compagno Delio Fantasia della Stellantis di Cassino), sgomberi di spazi occupati (la lotta di GalleriArt contro la privatizzazione della Galleria Principe), “decreti sicurezza” formulati da Piantedosi-Nordio-Crosetto, ecc.
Le masse popolari sono sempre più preoccupate per il corso delle cose, la loro fiducia nella classe dominante diminuisce. Quanto più questa prosegue con la sua “guerra interna” e partecipa alle guerre esterne che compongono la terza guerra mondiale, tanto più mostra la propria natura e contribuisce a liberare anche i più convinti dalle fantasticherie da essa stessa propagandate. Dobbiamo sfruttare questa contraddizione e rivoltarla contro il nemico delle masse popolari, rendendo il paese ingovernabile per la classe dominante.
In positivo, la preoccupazione delle masse popolari fa il paio con l’insofferenza e la ribellione alla direzione della società da parte della borghesia imperialista. In tutti i paesi imperialisti esse si manifestano già ampiamente in alcuni processi:
1. montante astensione dalle elezioni indette dalla borghesia (le europee lo hanno mostrato: in Italia, Germania, Francia e altrove);
2. iniziative di solidarietà con il popolo palestinese contro il genocidio condotto dai nazi-sionisti (manifestazioni, presidi, accampate presso l’Università Federico II di Napoli) e iniziative contro la guerra che USA-NATO, UE e loro complici conducono contro la Federazione Russa tramite il regime filo-nazista di Kiev e contro le masse popolari dell’Ucraina, della Moldavia, della Georgia, dell’Armenia e altri paesi ex sovietici;
3. lotte contro le singole misure imposte dalle autorità politiche borghesi e contro la distruzione delle condizioni dell’esistenza umana sulla Terra che la sopravvivenza del capitalismo nell’epoca imperialista comporta.
Dobbiamo valorizzare quest’ampia ma ancora frammentata mobilitazione delle masse popolari, indirizzandole e organizzandole a dare uno sbocco politico (cioè di potere e di governo) a ogni lotta: la costituzione del Governo di Blocco Popolare (GBP), che sarà composto da esponenti di fiducia degli organismi operai e popolari che nel paese si formano e si coordinano per far fronte almeno agli effetti più devastanti della seconda crisi generale del capitalismo.
Un simile governo riaprirà le aziende che gli speculatori vogliono smembrare, chiudere o delocalizzare e sosterrà la gestione degli operai organizzatisi per difenderle (è il caso dello stabilimento Stellantis di Pomigliano (NA) che Elkann e Tavares conducono a morte lenta); investirà su prevenzione, sicurezza sul lavoro e protagonismo delle donne nella gestione della società; epurerà dagli agenti degli imperialisti USA-NATO, sionisti ed europei scuole e università, ministeri, enti di ricerca, autorità di sorveglianza, prefetture, Forze Armate e Forze dell’Ordine, televisioni, ospedali, aziende capitaliste e pubbliche, ecc.; attuerà piccole e grandi opere pubbliche per rimettere in sesto il paese e prevenire disastri idrogeologici come l’alluvione di Ischia del 2022. Basta con i fiumi di denaro che oggi il governo Meloni, come i precedenti governi delle Larghe Intese, usa per finanziare il Ponte sullo Stretto di Messina, per sostenere l’industria bellica italiana (a beneficio delle Forze Armate italiane, dei regimi di Tel Aviv e di Kiev e di altri Stati clienti USA) e ampliare le servitù militari in Sardegna e altrove, per attuare l’Autonomia Differenziata e via dicendo.
La costituzione del GBP spezzerà il protettorato politico-militare imposto all’Italia nel 1947 dai gruppi imperialisti USA-NATO, che ora si avvalgono dei sionisti, dell’Unione Europea, del Vaticano, delle organizzazioni criminali e delle associazioni padronali per tenere in pugno il paese.
La costituzione del GBP deve diventare sempre più il cosciente obiettivo comune di tutte le lotte delle masse popolari in corso nel paese.
Il (nuovo)PCI chiama tutti gli organismi operai e popolari e ogni loro membro ad incamminarsi e avanzare su questa strada. Ogni mobilitazione e ogni lotta deve concorrere a formare un movimento generale per cacciare il governo Meloni e sostituirlo con un governo di emergenza che opera al servizio delle masse popolari organizzate.
Che in ogni azienda e in ogni quartiere sorgano organismi operai e popolari che agiscono da Nuove Autorità Pubbliche!
Che questi organismi si coordinino tra loro per estendere la mobilitazione generale in difesa dei posti di lavoro, per salvaguardare l’ambiente, per combattere ogni forma di partecipazione alla guerra fino ad avere la forza di imporre un proprio governo d’emergenza! Possiamo vincere! Saranno le masse popolari organizzate, con i comunisti alla loro testa, a decidere il futuro del nostro paese e del mondo!
Il compagno Ulisse, segretario generale del CC del (n)PCI