Saluti del Segretario Generale (Ulisse) e del Comitato Centrale

(nuovo)Partito comunista italiano

Comitato Centrale

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Celebrazione 30° anniversario della fondazione dei CARC a Sesto Fiorentino

26 novembre 2022

 

Cari compagni,

anzitutto ringrazio la compagna Silvia Fruzzetti che a nome della Segreteria Federale Toscana del P.CARC ci ha invitato a prendere la parola in questa iniziativa. La fondazione al Convegno di Viareggio del 21 e 22 novembre 1992 dei Comitati di Appoggio alla Resistenza che nell’epoca imperialista le masse popolari oppongono spontaneamente (cioè anche quando e dove non sono dirette dal partito comunista) agli effetti della crisi generale del capitalismo - per il Comunismo (CARC) è stata una tappa chiave del percorso che ha portato alla costruzione del (nuovo) PCI e della sua Carovana. Esso ha affermato un’idea chiave della nostra strategia: la resistenza spontanea delle masse popolari alla borghesia nei paesi imperialisti è la base portante della rivoluzione socialista. La rivoluzione con cui instaurano il socialismo le masse popolari non la fanno spontaneamente, come anarchici e spontaneisti pensano e come è implicito della loro pratica. La rivoluzione socialista è un processo consapevole, concepito, voluto e diretto dall’avanguardia del proletariato e delle masse popolari oppresse dai capitalisti. Ma essa ha tuttavia una base spontanea che i comunisti devono riconoscere, sviluppare, rafforzare ed elevare trasformandola in rivoluzione. Il partito comunista è l’istituzione che elabora la scienza della rivoluzione socialista; è la scuola che la insegna agli elementi avanzati delle masse popolari che vogliono porre fine al corso delle cose imposto dalla borghesia e dal clero (in Europa al tempo della Comune di Parigi, nel 1871, la borghesia ha sanzionato la sua alleanza con il clero); è lo Stato Maggiore che guida le masse popolari a fare la rivoluzione e instaurare il socialismo. Ma la base portante della rivoluzione socialista è la resistenza spontanea delle masse popolari agli effetti della crisi generale del capitalismo.

Per questo il (nuovo) PCI ha salutato con favore l’iniziativa del Partito dei CARC, partito di quadri e di massa, che al 30° anniversario del Convegno di Viareggio ha dedicato l’inserto del numero 11-12 del suo organo mensile, Resistenza, con l’intervista del suo segretario nazionale. Il P.CARC nel contesto del movimento comunista cosciente e organizzato del nostro paese, caratterizzato dalla corruzione e dissoluzione del vecchio PCI e dalla frammentazione del PRC, impersona la lotta per creare le condizioni necessarie alla costituzione di un governo di emergenza popolare e questo, nel corso della nuova ondata della rivoluzione proletaria che avanza in tutto il mondo, è a sua volta una tappa della rivoluzione che farà dell’Italia un paese socialista. Per questo invitiamo i lavoratori avanzati decisi a costruire il Governo di Blocco Popolare basato su organismi operai e su organismi popolari aziendali, territoriali e tematici, ad aderire alle sezioni del P.CARC. Ma nello stesso tempo ribadiamo e proclamiamo che lo Stato Maggiore della rivoluzione socialista è un partito di rivoluzionari di professione, capace di avere suoi agenti in ogni ambiente, di indagare su tutto quello che occorre conoscere per guidare la rivoluzione, capace di colpire dovunque è necessario colpire. Quindi è un partito clandestino e la prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria ha dimostrato che nei paesi imperialisti tale doveva essere. Ce lo ha insegnato e nella pratica mostrato in positivo Lenin che contro i menscevichi difese strenuamente e praticò la clandestinità del partito anche quando l’impero zarista, dopo la rivoluzione del 1905, si diede ordinamenti politici ispirati alla democrazia borghese, che visse lunghi anni nella clandestinità e che nella clandestinità ritornò nel luglio 1917 fino alla conquista del potere. Ce lo hanno insegnato in negativo, anche solo come misura per impedire che la borghesia decapiti il partito comunista, Gramsci arrestato del 1926, Thälmann (Germania) arrestato nel 1933, Zachariadis (Grecia) arrestato nel 1936, Cunhal (Portogallo) arrestato nel 1949 e tanti altri eroici dirigenti dei partiti comunisti dei paesi imperialisti, tra i quali emergono Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht uccisi nel 1919. Per ragioni coerenti con la concezione comunista del mondo e confermate dal bilancio dell’esperienza e dall’analisi del corso delle cose, il (nuovo) PCI esorta quindi i lavoratori avanzati decisi a promuovere la rivoluzione socialista e a vincere e instaurare il socialismo ad arruolarsi nei suoi Comitati di Partito.

All’opera compagni! Anche la paura della borghesia imperialista e il suo impegno per abbrutire le masse popolari e intossicare le menti e i cuori anche dei lavoratori attivi nella resistenza per distoglierli dalla rivoluzione socialista, confermano che possiamo vincere. Bando alla sfiducia. Lotta a ogni forma di disfattismo e attendismo. Impariamo dall’esperienza come fare a fare la rivoluzione socialista. Possiamo vincere. Vincere dipende da ognuno di voi. Il Partito insegna a ogni persona decisa a imparare e a fare, la sostiene.

Viva la rivoluzione socialista! Viva il comunismo!

Ringrazio i presenti per l’attenzione e auguro che questa riunione dia frutti rigogliosi.

Non importa quanti si è quando si inizia: l’importante è avere una linea giusta!

Il compagno Ulisse, segretario generale del CC del (n)PCI.