Saluti del Segretario Generale (Ulisse) e del Comitato Centrale

(nuovo)Partito comunista italiano

Comitato Centrale

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Saluto di Ulisse, segretario generale del CC del (n)PCI, alla FRP promossa da sezione di Brescia del P.CARC

27 novembre 2022

 

Cari compagni,

anzitutto ringrazio il compagno Cristian Bodei che a nome della Sezione di Brescia del P.CARC ci ha invitato a mandare il nostro saluto ai compagni che partecipano alla Festa della Riscossa Popolare nel 30° anniversario della fondazione dei CARC. La fondazione al Convegno di Viareggio del 21 e 22 novembre 1992 dei CARC è stata una tappa chiave del percorso che ha portato alla costruzione del (nuovo)PCI e della sua Carovana. Esso ha affermato un’idea chiave della nostra strategia: la resistenza spontanea delle masse popolari alla borghesia, nei paesi imperialisti è la base portante della rivoluzione socialista. La rivoluzione con cui instaurano il socialismo le masse popolari non la fanno spontaneamente, come anarchici e spontaneisti pensano e come è implicito nella loro pratica. La rivoluzione socialista è un processo consapevole: concepito, voluto e diretto dall’avanguardia del proletariato e delle masse popolari oppresse dai capitalisti. Ma essa ha tuttavia una base spontanea che i comunisti devono riconoscere, sviluppare, rafforzare ed elevare trasformandola in rivoluzione. Il partito comunista è l’istituzione che elabora la scienza della rivoluzione socialista; è la scuola che la insegna agli elementi avanzati delle masse popolari che vogliono porre fine al corso delle cose imposto dalla borghesia e dal clero (in Europa al tempo della Comune di Parigi, nel 1871, la borghesia ha sanzionato la sua alleanza con il clero); è lo Stato Maggiore che guida le masse popolari a fare la rivoluzione e instaurare il socialismo. Ma la base portante della rivoluzione socialista nei paesi imperialisti è la resistenza spontanea delle masse popolari agli effetti della crisi generale del capitalismo.

La borghesia ricorre a mille espedienti per distogliere le masse popolari dalla rivoluzione socialista, per indurle a rassegnarsi a come vanno le cose: per indurre quelli che hanno difficoltà ad arrivare a fine mese a rassegnarsi a vivere di espedienti, carità, mense gratuite e pacchi viveri; per indurre chi ha un reddito più alto allo sballo e al consumismo. Ogni individuo è il risultato delle condizioni pratiche e intellettuali in cui si è formato. Il senso comune delle masse popolari risulta dall’esperienza diretta dei singoli individui e gruppi, dall’influenza delle classi dominanti e dall’influenza dei comunisti. E in Europa dopo le sconfitte subite il movimento comunista cosciente organizzato è debole. La borghesia invece mette in opera mille risorse per abbrutire le masse popolari e intossicare menti e cuori. Ma essa deve eliminare le conquiste di civiltà e benessere che le masse popolari le hanno strappato quando il movimento comunista era forte e continua a inquinare e devastare il pianeta Terra. Quelli che predicano che i capitalisti dovrebbero fare diversamente da come fanno, o mentono sapendo di mentire o non capiscono perché la borghesia fa quello che fa. Ogni capitalista vuole valorizzare il suo capitale, deve farlo: chi non lo fa è soppiantato da chi lo fa.

Quindi tra le masse popolari si contrastano due strade: una promossa dalla borghesia imperialista, l’altra promossa da noi comunisti.

Il P.CARC impersona la lotta per creare le condizioni necessarie alla costituzione di un governo di emergenza popolare, il Governo di Blocco Popolare: questo, nel corso della nuova ondata della rivoluzione proletaria che avanza in tutto il mondo, è una tappa della rivoluzione che farà dell’Italia un nuovo paese socialista. Noi appoggiamo questa linea ed esortiamo tutti quelli che vogliono porre fine all’attuale catastrofico corso delle cose ad adottarla. Ma nello stesso tempo ribadiamo che lo Stato Maggiore della rivoluzione socialista è un partito di rivoluzionari di professione, capace di avere suoi agenti in ogni ambiente, capace di indagare su tutto quello che occorre conoscere per guidare la rivoluzione, capace di colpire dovunque è necessario colpire. Quindi è un partito clandestino e la prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria ha dimostrato che nei paesi imperialisti tale deve essere. Ce lo ha insegnato e nella pratica mostrato in positivo Lenin che contro i menscevichi difese strenuamente e praticò la clandestinità del partito anche quando l’impero zarista, dopo la rivoluzione del 1905, si diede ordinamenti politici ispirati alla democrazia borghese; che visse lunghi anni nella clandestinità e che nella clandestinità ritornò nel luglio 1917 fino alla conquista del potere. Ce lo hanno insegnato in negativo, anche solo come misura per impedire che la borghesia decapiti il partito comunista, Gramsci arrestato del 1926, Thälmann (Germania) arrestato nel 1933, Zachariadis (Grecia) arrestato nel 1936, Cunhal (Portogallo) arrestato nel 1949 e tanti altri eroici dirigenti dei partiti comunisti dei paesi imperialisti, tra i quali emergono Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht che nel corso della Grande Guerra si lasciarono imprigionare o arruolare anziché dalla clandestinità promuovere e dirigere la crescente resistenza delle masse popolari alla guerra e finirono uccisi nel 1919. Per ragioni coerenti con la concezione comunista del mondo e confermate dal bilancio dell’esperienza e dall’analisi del corso delle cose, il (nuovo)PCI esorta quindi i lavoratori avanzati decisi a promuovere la rivoluzione socialista e a vincere e instaurare il socialismo ad arruolarsi nei suoi Comitati di Partito.

All’opera compagni! Anche il grande impegno della borghesia imperialista per abbrutire le masse popolari e intossicare le menti e i cuori anche dei lavoratori attivi nella resistenza per distoglierli dalla rivoluzione socialista, confermano che possiamo vincere. Bando alla sfiducia. Lotta a ogni forma di disfattismo e attendismo. Impariamo dall’esperienza come fare a fare la rivoluzione socialista. Possiamo vincere. Vincere dipende da ognuno di voi. Il Partito insegna a ogni persona decisa a imparare e a fare, la sostiene.

Viva la rivoluzione socialista! Viva il comunismo!

Ringrazio i presenti per l’attenzione e auguro che questa riunione dia frutti rigogliosi.

Non importa quanti si è quando si inizia: l’importante è avere una linea giusta!

Il compagno Ulisse, segretario generale del CC del (n)PCI.