Saluti del Segretario Generale (Ulisse) e del Comitato Centrale

(nuovo)Partito comunista italiano

Comitato Centrale

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26 dicembre 2021


Saluto del CC del (nuovo) Partito Comunista Italiano

al Seminario per il 128° anniversario della nascita di Mao Zedong


Cari compagni,

ci congratuliamo con voi per l’iniziativa che avete preso di celebrare con un seminario online il 128° anniversario della nascita di Mao Zedong, a più di 45 anni dalla sua morte e ci dispiace di non poter partecipare direttamente al seminario a causa dei limiti delle nostre forze.

Noi condividiamo senza riserve la tesi che il movimento comunista cosciente e organizzato deve e può rinascere sulla base del marxismo-leninismo-maoismo, lo stadio più alto raggiunto finora dalla concezione comunista del mondo, la scienza delle attività con le quali gli uomini fanno la loro storia. Questa tesi guida la nostra attività, volta a far avanzare in Italia la rivoluzione che farà del nostro paese un nuovo paese socialista e a contribuire allo sviluppo della seconda ondata mondiale di rivoluzioni socialiste e di nuova democrazia. In tutto il mondo i comunisti lottano per la costituzione di partiti comunisti uniti sulla base del marxismo-leninismo-maoismo e di una comprensione delle condizioni, delle forme e dei risultati della lotta di classe avanzata quanto necessario per promuovere con successo la rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato in tutto il mondo, capace di mobilitare il proletariato, i popoli oppressi e il resto delle masse popolari nella seconda e definitiva ondata della rivoluzione proletaria. È in questo contesto che ogni partito comunista promuove e dirige la rivoluzione nel proprio paese.

Nel corso di quest’anno 2021 abbiamo partecipato al lutto per la morte in prigionia di Abimael Guzman Reynoso, il Presidente Gonzalo, che negli anni ’80 del secolo scorso ha sviluppato la Guerra Popolare in Perù e ha dato un grande impulso all’affermazione del maoismo nel movimento comunista del mondo intero. È la sua opera che ha portato noi comunisti italiani a tradurre in italiano e pubblicare le Opere di Mao Tse-tung in 25 volumi.

Noi comunisti italiani non siamo in grado di fare il bilancio della sconfitta subita dal movimento comunista nella Repubblica Popolare Cinese dopo la morte nel 1976 di Mao: solo i comunisti cinesi sono in grado di farlo dato che si tratta della sconfitta dell’applicazione del marxismo-leninismo-maoismo nelle condizioni particolari della Cina. Analogamente non siamo in grado di fare il bilancio della sconfitta subita dal movimento comunista in Perù dopo l’imprigionamento nel 1992 del Presidente Gonzalo e di altri membri del CC del PCP: solo i comunisti peruviani sono in grado di farlo dato che si tratta della sconfitta nell’applicazione del marxismo-leninismo-maoismo nelle condizioni particolari del Perù. Quello che anche noi comunisti italiani abbiamo contribuito a fare, e che è riassunto nel capitolo 1 del Manifesto Programma del (nuovo) Partito comunista italiano e in I quattro temi principali da discutere nel movimento comunista internazionale, è il bilancio dell’esaurimento della prima ondata mondiale delle rivoluzioni socialiste e di nuova democrazia che la vittoria della Rivoluzione d’Ottobre nel 1917 in Russia e la costruzione del socialismo in Unione Sovietica sotto la direzione del PC(b)Russo capeggiato prima da Lenin e poi da Stalin avevano sollevato. Inutilmente il PCC capeggiato da Mao ha cercato di impedire l’esaurimento di quell’ondata mondiale. L’epoca di reazione nera e sfrenata che ha fatto seguito all’esaurimento della prima ondata mondiale con il connesso sviluppo della seconda crisi generale per sovrapproduzione assoluta di capitale, con la putrefazione del sistema sociale umano in particolare nei paesi imperialisti e con la devastazione delle condizioni di vita dell’umanità che la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti dell’Europa, degli USA e sionisti impone al mondo intero, conferma la verità del marxismo-leninismo-maoismo e chiama i comunisti di tutto il mondo a correggere gli errori e superare i limiti di comprensione delle condizioni, della forma e dei risultati della lotta di classe che hanno determinato l’esaurimento. La putrefazione della società dominata dalla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti dell’Europa, degli USA e sionisti si è aggravata e la catastrofe incombe su tutta l’umanità.

A differenza di quanto avvenuto in Unione Sovietica dopo che i revisionisti moderni capeggiati da Kruscev erano riusciti nel 1956 a prendere la direzione del PCUS (la decadenza fino alla dissoluzione dell’URSS nel 1991), nella Repubblica Popolare Cinese dopo che i revisionisti moderni capeggiati da Deng Xiaoping sono riusciti nel 1978 a prendere la direzione del PCC, la Repubblica Popolare Cinese è diventata una grande potenza mondiale. Pur avendo il PCC nel 1978, come il PCUS nel 1956, cessato di assumere come proprio compito principale la promozione dell’avanzata nel mondo delle rivoluzioni socialiste e di nuova democrazia, la RPC è sempre più furiosamente attaccata dalla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti dell’Europa, degli USA e sionisti. Questo rende necessario un bilancio della lotta di classe svoltasi e in corso nella Repubblica Popolare Cinese e della lotta tra le due linee nel PCC. Il bilancio che noi abbiamo esposto nel capitolo 1.7.3 del nostro Manifesto Programma è superato per quanto riguarda la Repubblica Popolare Cinese. Chiediamo quindi anche ai comunisti che partecipano a questo seminario, di contribuire a fare questo bilancio. Esso è necessario per darsi in campo internazionale una linea che sia giusta applicazione del marxismo-leninismo-maoismo nella nuova situazione.

Con questa richiesta mandiamo auguri di ampio successo al seminario del 26 dicembre.

A nome del CC del (n)PCI, il compagno Ulisse, segretario generale.