Saluti del Segretario Generale (Ulisse) e del Comitato Centrale

(nuovo)Partito comunista italiano

Comitato Centrale

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18 giugno 2021

Saluto alla Festa della Riscossa Popolare - Federazione Toscana del P.CARC

 

Cari compagni,

a nome del nuovo Partito comunista italiano ringrazio la Segreteria Federale per la possibilità che ci ha dato di intervenire in assemblee promosse dal Partito dei CARC, il Partito fratello con cui condividiamo la lotta per creare le condizioni necessarie a costituire il Governo di Blocco Popolare. Nei tre giorni della Festa della Riscossa Popolare ognuno dei temi delle riunioni previste merita che lo si esamini e se ne discuta, per capire meglio le condizioni in cui lottiamo e cosa fare, la linea da seguire. I compagni del P.CARC che ci hanno invitato ci hanno però detto che preferivano che il nuovo PCI trattasse delle condizioni generali della lotta del proletariato e delle masse popolari contro la borghesia imperialista e il clero e della linea generale da seguire. Non escludo che qualcuno dei Comitati del Partito che operano in Toscana intervenga a suo modo su singoli temi, ma io mi atterrò alla richiesta. La prima cosa che voglio affermare è che la borghesia sta conducendo l’umanità su una via catastrofica, ma che proprio questo conferma che noi comunisti possiamo e dobbiamo vincere e vinceremo. Le cose vanno male perché immenso è diventato il dominio degli uomini sulla natura e su se stessi, la capacità degli uomini di trasformare se stessi e il mondo. Proprio per questo, comportarsi alle vecchia maniera è catastrofico, come un adulto che si comporta ancora da bambino. La borghesia e il clero rappresentano il vecchio mondo, il modo di agire dei tempi passati, la morale e la cultura del passato. Ma comandano ancora, sono loro che impongono idee, cultura, leggi e misure; sono padroni dei mezzi e degli strumenti di formazione e informazione, dalla scuola alla televisione a Internet. Cercano di farci accontentare di come viviamo. Non ci riescono, ma riescono a rendere difficile capire come fare e cosa fare per vivere come oggi bisogna vivere. Non dite mai che la gente e è stupida, che la gente è cattiva. Pensate che chi oggi comanda ha gli strumenti per rendere difficile capire e fare quello che occorre fare. È come se chi fa scuola insegnasse una lingua diversa da quella che occorre per capirsi e intendersi. Inculcano idee e sentimenti diversi da quelli che occorrono per vivere bene nel mondo di oggi.

La massa della popolazione è composta di individui malcontenti di come vivono perché la pratica con cui fanno i conti è quella che i capitalisti impongono. Ma ognuno istintivamente attribuisce la colpa agli altri in generale. Il compito di noi comunisti è insegnare che la vita che la massa della popolazione è costretta a vivere, è quella che conviene ai capitalisti; insegnare che possiamo cambiarla e cosa fare per cambiarla. Dobbiamo mobilitare in misura crescente la popolazione ognuno contro i mali da cui lui è colpito. Ognuno che si mobilita dobbiamo indirizzarlo contro i reali responsabili dei mali che gli rendono la vita difficile. L’obiettivo comune deve essere togliere loro il potere e costruire il sistema di relazioni sociali di cui abbiamo bisogno, quello che corrisponde alla situazione concreta in cui oggi gli uomini vivono. Questo è instaurare il socialismo, il primo passo verso il comunismo. Per avanzare su questa strada, bisogna intravederla, bisogna conoscerla. Questo è il compito dei comunisti. Comunista è chi intravede e cerca di conoscere la strada che i malcontenti della situazione attuale devono imboccare e percorrere e insegna a imboccarla e percorrerla. La trasformazione è grande ma è possibile, è difficile ma è necessaria.

Non partiamo da niente. Partiamo dall’esperienza che i primi paesi socialisti hanno sperimentato, partiamo dalle conquiste che i lavoratori hanno strappato ai capitalisti e al clero. Noi qui, lottiamo contro gli stessi nemici e con lo stesso obiettivo per cui lottano lavoratori e progressisti di tutto il mondo, quelli schierati in lotta e quelli prigionieri. Tutti temi di cui tratta l’una o l’altra delle iniziative di questa Festa della Riscossa Popolare.

I vertici della Repubblica Pontificia sono riusciti qualche mese fa a costituire il governo Draghi. I governi del M5S non hanno saputo aprirsi la strada. Quindi abbiamo nuovamente un governo dei partiti delle Larghe Intese, dal Partito Democratico a Berlusconi e alla Lega, quelli che da anni devastano il nostro paese, fanno gli interessi dei gruppi imperialisti italiani, in combutta con i gruppi imperialisti europei, statunitensi, sionisti. Ma in nessuno dei paesi i loro governi sono stabili. Avete visto gli Stati Uniti: Trump ha mostrato che la cricca di militari, industriali e finanzieri che per decine di anni ha fatto votare un presidente dopo l’altro, padroneggia sempre meno la situazione, perché il malcontento è grande anche tra le masse popolari degli USA. La stessa cosa vale in Germania, in Francia, in Gran Bretagna, in Israele, in tutti i paesi della NATO e loro alleati, associati ma in contrasto anche tra di loro. Le masse popolari cambieranno il corso delle cose, ai comunisti il compito di indicare la strada. Il governo Draghi si è dato il compito di riprendere senza freni l’eliminazione di quello che resta delle conquiste strappate dalle masse popolari nel corso della prima ondata della rivoluzione proletaria sollevata nel mondo intero dalla vittoria della Rivoluzione d’Ottobre, l’ondata di rivoluzioni che ha sconvolto l’ordine di oppressione e di colonialismo che dominava all’inizio del secolo scorso. Lunedì 21 giugno sarà l’80° anniversario dell’aggressione delle Germania nazista contro l’Unione Sovietica. Tutte le potenze imperialiste, dall’Inghilterra agli Stati Uniti alla Francia, avevano preparato l’aggressione, ma in definitiva Hitler si trovò a combatterla con a fianco solo Mussolini, il Papa di Roma e altri pochi governi e regimi. La grande vittoria della rivoluzione, dall’Unione Sovietica alla Cina, con cui si concluse la criminale impresa di Hitler confermò la costruzione del socialismo che Lenin e Stalin avevano guidato in Russia. Alla deviazione e alla resa che poi prevalsero in Unione Sovietica e nei partiti comunisti dei paesi imperialisti, compresa l’Italia, il Partito comunista cinese con alla testa Mao Tse-tung ha reagito con la Grande Rivoluzione Culturale Proletaria in Cina e con l’insegnamento che essa ha dato ai proletari e agli oppressi di tutto il mondo. Al punto che oggi marxismo-leninismo-maoismo si chiama in tutto il mondo la scienza dei comunisti più attivamente impegnati nella rinascita del movimento comunista.

Nella fase straordinaria che stiamo vivendo (la pandemia da Covid-19 ha fatto deflagrare la nuova crisi generale del capitalismo iniziata negli anni ‘70), è importante propagandare tra le masse popolari la fiducia in sé stesse e la convinzione che “si può fare”, spiegare che le sconfitte subite nel secolo scorso erano dovute a limiti ed errori di noi comunisti, che le masse possono vincere nella guerra popolare rivoluzionaria promossa dal partito comunista contro la borghesia imperialista e il suo clero.

Avanti compagni! Vincere è possibile! Dipende anche da ognuno di noi!

Nel Centenario della fondazione del primo PCI e di tanti altri partiti comunisti, bando a disfattismo, attendismo, rassegnazione e fatalismo!

Assimilare gli insegnamenti del movimento comunista del secolo scorso, correggere errori e superare i limiti, tornare a issare alta la bandiera della lotta per fare dell’Italia un nuovo paese socialista!

Compagno Ulisse, segretario generale del CC del (n)PCI