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(n)PCI (nuovo)Partito comunista italiano

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Avviso ai naviganti n. 3
Presentazione di La Voce 39

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Avviso ai naviganti 5

31.01.2012

  >>>  Questo avviso ai naviganti è disponibile anche in audio al seguente indirizzo: (Versione audio)

Messaggio audio del compagno Ulisse,
segretario generale del CC del nuovo Partito comunista italiano,
all’assemblea che si è tenuta a Quarto (NA) domenica 29 gennaio.

 

Con questo messaggio porto il saluto del Comitato Centrale del nuovo Partito comunista italiano e mio personale alla vostra riunione e il nostro augurio di buon lavoro a voi, compagni di Quarto membri e simpatizzanti del Partito dei CARC, dell’ASP o del Sindacato Lavoratori in Lotta, alla Consulta Giovanile di Quarto, alle Organizzazioni Operaie e alle Organizzazioni Popolari della Zona Flegrea e di tutta la città e provincia di Napoli.

 

Compagni!

Mi rivolgo a voi con due richieste.

- A tutti voi chiedo di essere solidali con i compagni e lavoratori perseguitati per le dimostrazioni di questi giorni, per le lotte per il lavoro, per le lotte antifasciste e per le altre lotte dei mesi scorsi, in particolare con i compagni del movimento NO TAV arrestati o messi a confino giovedì 26. Ma soprattutto chiedo di essere solidali e che ognuno di voi esprima la sua solidarietà con i compagni del nuovo PCI e di organizzazioni della sua carovana che nei prossimi giorni (31 gennaio e 8 febbraio) saranno processati a Bologna.

- Ai più generosi e forti di voi chiedo di più: chiedo di venire a rafforzare le file dei comunisti e di costituire Comitati di Partito. Lo chiedo perché è giusto e necessario che le forze del Partito comunista crescano e si rafforzino. Oggi più che mai i comunisti sono indispensabili per gli operai e per le masse popolari. Gli operai e le masse popolari hanno bisogno dei comunisti e del partito comunista.

 

Compagni!

Noi, voi, tutte le masse popolari siamo in una fase molto dinamica della storia, una fase che genererà grandi cambiamenti. Vale per le masse popolari del nostro paese, ma anche per le masse popolari di tutti gli altri paesi imperialisti d’Europa e d’America; per le masse popolari dei paesi oppressi dal sistema imperialista mondiale; per le masse popolari dei paesi che hanno governi e sistemi che almeno in qualche misura non si piegano alle autorità e alle istituzioni del sistema imperialista mondiale: al governo di Washington, al Vaticano, alla NATO, al Fondo Monetario Internazionale, alla Banca Centrale Europea e alla Commissione Europea, alla Comunità  Internazionale presieduta dal governo di Washington e benedetta dal papa di Roma, al governo ombra internazionale degli uomini della finanza e della guerra.

Siamo in una epoca che produrrà grandi cambiamenti. Da quattro anni siamo nella fase terminale della seconda crisi generale del capitalismo iniziata negli anni ’70 del secolo scorso, quando oramai il capitale accumulato era nuovamente arrivato a essere tanto da produrre un ingorgo inestricabile delle attività economiche in tutto il mondo. È una crisi analoga a quella dell’inizio del secolo scorso, che sfociò nelle guerre mondiali e nella prima ondata della rivoluzione proletaria. Solo che è una crisi su scala più grande, più grave e avviene a un livello più avanzato dello sviluppo materiale e intellettuale dell’umanità. Il mondo va verso un cambiamento radicale, non sarà mai più come prima.

 

La cosa più sbagliata e dannosa che possiamo fare in un’epoca come questa è nascondere la testa sotto la sabbia come struzzi, chiudere gli occhi per non vedere il mondo in cui siamo immersi, cercare di mantenere le cose come sono o come erano. Tutto quello che di positivo, di bello e di giusto l’umanità ha fin qui costruito e che noi amiamo, per conservarlo bisogna farlo fruttare e trasformarlo in un contesto, in un sistema di relazioni sociali diverso da quello che abbiamo ereditato e che si sta disfacendo e disgregando attorno a noi. Per conservare quello che è giusto conservare, dobbiamo cambiare radicalmente e dirigere noi il cambiamento.

 

Questa è la primo motivo per cui chiedo ai più generosi e più forti di voi di unirsi nelle file del nuovo Partito comunista.

Infatti chi trasformerà il mondo, in che direzione lo trasformerà e come?

 

Il mondo attuale non si è formato per caso, né è fatto di pezzi combinati per caso e a caso.

Il mondo attuale è il risultato della storia che abbiamo alle spalle. La borghesia imperialista, i ricchi, il clero e la Corte Pontificia che è alla sua testa, i banchieri, gli uomini della finanza e i loro generali, professori e funzionari sono la crema di questo sistema di relazioni sociali. Sono gli esponenti attuali delle classi, dei ceti e delle professioni che sono stati alla testa della sua costruzione lungo alcuni secoli. I loro privilegi, il loro potere, le loro abitudini, i loro gusti e sentimenti, le loro idee, le relazioni che tengono, sono strettamente legate al mondo come è oggi. La loro natura e la natura dell’attuale sistema di relazioni sociali sono la stessa cosa. Una non può vivere senza l’altra.

Quello che fanno non lo fanno per errore, perché non sanno. Il mondo attuale è il loro mondo. Per loro è l’unico mondo possibile.

È stupido oltre che inutile predicare a loro che dovrebbero fare diversamente. Sono le prediche che fanno quasi tutti quelli che, sia pure con le migliori intenzioni, scrivono su il manifesto e giornali simili o parlano in circoli e programmi della sinistra borghese, che è tale appunto perché non vede al di là dell’orizzonte della società borghese.

È stupido oltre che inutile consigliare ai padroni e ai loro governi che dovrebbero correggere questo o quello. Possiamo certo costringerli per un momento a comportarsi un po’ diversamente, ma appena possono ritornano a quello che è la loro natura. Anche quello che gli imponiamo di fare, lo rendono a loro immagine e somiglianza, lo adattano alla loro natura, lo deformano e lo stravolgono. Inutile dire a loro che loro provocano miseria, disoccupazione, disperazione, abbrutimento, criminalità, inquinamento, distruzione, morte; che provocano in  milioni di esseri umani depressione, tendenze all’evasione, a drogarsi, a stordirsi, a evadere dalla realtà, a distruggere e distruggersi. Per loro sono i mali inevitabili, gli effetti collaterali del mondo che vogliono, che è il loro mondo. Loro non saprebbero farne un altro.

 

Il secondo errore da cui voglio mettervi in guardia è l’idea che questo mondo è l’unico possibile. Che non c’è alternativa.

No, compagni! Convincetevi e ditelo attorno a voi, convincete altri che soffrono per il mondo come è. Un mondo nuovo è possibile, anzi è necessario perché il vecchio è in disfacimento e disgregazione, è in crisi, va a morire e trascina anche noi nella sua morte. Dobbiamo e possiamo evitare che trascini anche noi nella sua morte. Dobbiamo seppellirlo noi e costruire un nuovo mondo, il mondo del socialismo e del comunismo di cui esistono tutti i presupposti e le premesse già nel mondo attuale.

Ma il nuovo mondo lo possono e devono costruire le masse popolari. Queste d’altra parte per le condizioni in cui la borghesia e il clero le costringono, per le esperienze che quindi fanno, non arrivano in massa a concepire il nuovo mondo. Quindi è necessario che almeno la parte d’avanguardia delle masse popolari sia convinta che un mondo diverso è possibile e necessario. Che sappia quale mondo costruire e come mobilitarsi e mobilitare il resto delle masse popolari per costruirlo.

Non è vero, ma i padroni e i preti fanno e faranno di tutto per convincerci che il loro mondo è l’unico mondo possibile. È un loro modo per prolungare la vita del loro mondo, per distogliere noi dall’impegnarci a costruire il nuovo mondo, per allontanare le masse popolari dal mobilitarsi per costruirlo.

Le masse popolari, i lavoratori e gli operai, gli uomini e le donne spazzeranno via il mondo attuale e costruiranno il nuovo mondo. Ma per farlo devono sapere casa fare e devono organizzarsi per avere la forza per farlo. Chi capisce, si organizza per capire e per fare, mobiliterà gli altri e insieme costruiremo il nuovo mondo. Questi sono i comunisti.

 

Il mondo dei padroni, del Vaticano, dei ricchi e dei loro professori e generali è alla fine. Sembra un mondo complesso, ma in realtà è costruito attorno a una cellula base che è il capitalista che vuole aumentare i suoi soldi e che per farlo assume dei proletari e li fa lavorare a produrre beni e servizi che lui vende. Quindi l’elemento motore è il capitalista che vuole arricchirsi. Dietro di lui e sopra di lui ci sono i monopolisti, i banchieri, i finanzieri, gli speculatori, tutti combinati con il Vaticano e il suo clero, con i professori, i generali e i funzionari al loro servizio. Questo è il mondo attuale.

Coerentemente con la natura della sua cellula base, i proletari esistono solo o principalmente per arricchire i capitalisti. Se servono al capitalista, lavorano. Se non gli servono, non lavorano: sono disoccupati, precari, in nero, costretti ad arrangiarsi, ad imparare e adattarsi ad arrangiarsi in qualche modo. Sono esclusi dalla conoscenza, dall’arte, dalla scienza, da tutto quello che di bello gli uomini hanno creato e possono creare. Sono imbrogliati, intossicati con idee inconsistenti, pregiudizi e notizie inventate, deviati in mille vizi, spinti e gettati ai margini della società, come Maroni, il governo Berlusconi e prima di lui il governo Prodi e ora il governo Monti fanno gettare in mare o espellere gli immigrati. Sono maltratti come quelli maltrattano gli immigrati nei Centri di Internamento ed Espulsione, i CIE.

È quello che i padroni e il loro governi fanno e che vorrebbero però fare con più libertà. Infatti non possono farlo in tutta libertà perché c’è stato un movimento comunista, ci sono state lotte, ci sono state rivoluzioni, ci sono  stati i primi paesi socialisti, la Rivoluzione d’Ottobre e l’Unione Sovietica e le repubbliche popolari, la sconfitta del nazifascismo, la Repubblica Popolare Cinese, il maoismo e la Rivoluzione Culturale, il Vietnam e le rivoluzione anticoloniali di liberazione nazionale, la Resistenza e le mille lotte politiche, sindacali e culturali animate da molte persone e movimenti d’avanguardia, ma soprattutto dai comunisti.

I padroni vorrebbero fare le loro porcherie, coltivare i loro vizi e le loro abitudini, compiere le loro manovre e operazioni criminali con meno vincoli e freni, senza dover più osservare regole e limiti. Infatti vogliono abolire l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, gli ammortizzatori sociali, i diritti sindacali, le manifestazioni e altro ancora, perfino le elezioni. Vogliono eliminare gli ostacoli che il movimento comunista degli operai e delle masse popolari hanno messo alla loro libertà di sfruttare, opprimere, comandare, distruggere, arricchirsi, al loro lusso e ai loro vizi.

Non è vero, ma predicano e fanno predicare dai loro professori e giornalisti che la crisi del loro mondo deriva da questi ostacoli che il movimento comunista degli operai e delle masse popolari ha fatto perfino scrivere nella Costituzione, nello Statuto dei Lavoratori, in altre leggi e regolamenti. Forse alcuni di loro lo credono anche.

Fatto sta che i padroni, il clero, le loro autorità e il loro governo vogliono un mondo peggiore per gli operai (pensate alla FIAT, a Marchionne, a Bombassei, a Montezemolo), per i lavoratori, per i giovani, per le donne, per gli anziani, per le masse popolari. Noi possiamo impedirlo. Dobbiamo impedirlo. Quindi è giusto e necassario protestare, opporci in ogni modo, con dimostrazioni, spese proletarie, occupazioni, scioperando, non pagando ticket, tasse e multe, disobbedendo e ribellandoci.

Ma tutto questo non basta, non è possibile continuare all’infinito. Ogni protesta di una parte delle masse popolari, benché giusta e necessaria ha anche riflessi negativi su altre parti delle masse popolari. Le proteste e le ribellioni uniscono le masse popolari per sempre, indefinitamente, solo se portano a un risultato. Quindi dobbiamo indirizzarle a un risultato. Dobbiamo spazzar via il vecchio mondo e costruire un nuovo mondo: il mondo del socialismo e del comunismo.

Il nuovo mondo sarà costruito passo dopo passo dai lavoratori organizzati e dalle masse popolari organizzate, dai lavoratori e dalle masse popolari che si assumeranno la responsabilità e assolveranno ai doveri necessari per costruirlo. Esso sarà conforme ai loro sentimenti migliori e alle loro idee più avanzate. Sarà un mondo non più costruito sulla cellula base del mondo attuale che ho prima descritto, ma su una nuova cellula base.

La cellula base, costitutiva, del nuovo mondo, la cellula che prenderà il posto della cellula base costitutiva del mondo attuale che ho prima indicato, è qualcosa che già oggi esiste qua e là, in nicchie del mondo attuale. È l’unità produttiva, l’azienda, la struttura che funziona secondo le decisioni dei lavoratori organizzati; che sorge perché i lavoratori organizzati decidono che ce n’è bisogno; in cui chi dirige, dirige perché i lavoratori organizzati lo hanno nominato, dirige sotto il loro controllo senza misteri e segreti, rende conto a loro del suo operato. Questa è la cellula base costitutiva del nuovo mondo. Il nuovo mondo sarà costituito da milioni di simili cellule, legate tra loro a livello locale, a livello di paese e a livello mondiale in una unica associazione. Con un sistema del genere, gli uomini e le donne non solo avranno ognuno tutti i beni e i servizi necessari per una vita dignitosa, ma avranno tutti una vita ricca, solidale, felice e serena, su misura delle capacità e delle doti di ognuno. Svilupperanno, ognuno secondo il meglio delle sue capacità, l’arte, la cultura, la ricerca, la conoscenza e le relazioni sociali. Impareranno a pensare, progettare, prevedere, decidere: quelle attività da cui oggi i padroni e i preti escludono e distolgono le masse popolari e che circondano di mistero e di segreti. I protagonisti del nuovo mondo avranno quindi diritti e doveri che oggi i lavoratori e le masse popolari non sono abituati ad avere e non  hanno: decidere, progettare, parlarsi, intendersi, trovare soluzione ai problemi, provarle, metterle in pratica, assumersi responsabilità, conoscere.

Ebbene i comunisti sono quelli che fanno questo già oggi. Sono i promotori della creazione del nuovo mondo, sono i combattenti d’avanguardia di quello che le masse popolari faranno e diventeranno. Si assumono la responsabilità di concepire e progettare il nuovo mondo e mobilitano la massa della popolazione a costruirlo. Combinano la direzione e la responsabilità di chi ha assunto il compito di prendere l’iniziativa, con la più larga democrazia e partecipazione di tutti quelli che via via si mobilitano. Il nuovo PCI è formato da uomini e donne, giovani e adulti che si assumono questo compito, che sono decisi a svolgerlo, che imparano a svolgerlo con determinazione.

È questa responsabilità e questo compito che chiedo ai più generosi e forti di voi di assumersi. Di diventare animatori e organizzatori dei vostri compagni e vicini e prima di tutto di organizzarvi tra voi, costituire Comitati di Partito e connettervi con il sistema dei Comitati di Partito e col Comitato Centrale del Partito, per dare e ricevere in rapporto continuo con tutto il Partito. Di dedicare ognuno la sua vita a questa missione, la più importante, la più decisiva e la più bella che ci sia in quest’epoca. Anche la più necessaria.

Perché le masse popolari costruiranno il nuovo mondo grazie ai comunisti, alle persone d’avanguardia che si organizzano, pensano, imparano a pensare, a realizzare, a indicare agli altri la strada, a dirigere. Diventano per professione dirigenti e animatori delle masse popolari. E imparano anche a resistere e a far fronte alla repressione, a rendere inutili le manovre di poliziotti e di carabinieri, a continuare la loro attività quali che siano le misure a cui ricorrono i persecutori dei comunisti. Perché ovviamente i comunisti sono i primi che i Marchionne vogliono allontanare dalle fabbriche: per questo Marchionne, Monti, Fornero e i loro soci vedono l’articolo 18 dello Statuto del Lavoratori come fumo negli occhi. I comunisti sono quelli che la polizia e i carabinieri dei padroni e del Vaticano già oggi pedinano, sorvegliano, boicottano, calunniano, sabotano, arrestano.

È ovvio. Le masse popolari, anche se una buona parte di loro ancora non lo sa, hanno bisogno dei comunisti e del comunismo per liberarsi dai padroni, dal clero e dal sistema di relazioni sociali che questi incarnano e impongono. Padroni e clero cercano in ogni modo, con l’inganno, la calunnia, l’intimidazione e la forza, di impedire che le masse popolari e i comunisti si incontrino, si conoscano e si leghino tra loro. Calunniano i comunisti, denigrano la loro opera. Intossicano le masse popolari con pregiudizi, con fantasie e con informazioni e notizie inventate, distolgono la loro attenzione dalla realtà e fomentano nelle masse popolari ogni vizio. Ma noi comunisti ci organizziamo e attrezziamo per superare gli ostacoli e legarci nonostante la repressione alle masse popolari che costruiranno il nuovo mondo del socialismo e del comunismo.

Padroni e preti reprimono noi comunisti, ma non riescono a impedire la nostra attività. Anzi l’opera dei comunisti cresce grazie ai più generosi e forti di voi che si uniscono a noi, alle persone come voi che vengono a rafforzare le nostre file.

Ma noi comunisti sviluppiamo la nostra opera anche grazie a quelli di voi che non se la sentono ancora, almeno per ora, di unirsi a noi. Ma che sono solidali con noi. Ci sostengono con il loro appoggio, con le loro sottoscrizioni, con le mille forme ed espressioni della solidarietà. Dimostrano a nostro favore, demoralizzano i nostri persecutori prendendo pubblicamente posizione a nostro favore, rafforzano moralmente i nostri compagni e chi vuole unirsi a noi.

 Per questo termino queste parole chiedendo a ognuno di voi di unirsi a noi se si sente abbastanza generoso e forte per farlo subito ora. Ma chiedo invece a tutti voi di esprimere la propria solidarietà ai comunisti che qui in provincia di Napoli e nel resto del paese sono sottoposti ad arresti e processi. In particolare di esprimere la propria solidarietà ai compagni che il prossimo 8 febbraio saranno processati a Bologna, accusati di partecipare o organizzare una “associazione sovversiva, con finalità di terrorismo”. I nostri accusatori sono quelli che hanno insanguinato il nostro paese con stragi di Stato: da Portella della Ginestra a Piazza Fontana, da Ustica alla Moby Prince, da Brescia a Bologna all’Italicus e altre ancora, dalla Caserma Ranieri di Napoli al G8 di Genova, fino alle prove di fascismo di questi mesi. Sono i criminali in guanti gialli, che popolano il Vaticano e gli altri palazzi del potere, che opprimono e gettano nella precarietà, nella miseria e nella disperazioni migliaia e milioni di persone anche solo nel nostro paese e inquinano e distruggono la terra. Essi non possono sopportare i comunisti. Siate voi solidali con i comunisti.

I comunisti hanno bisogno di voi. Ma anche voi avete bisogno di noi comunisti.

Uniamoci! Uniti certamente vinceremo!

Viva l’Italia, nuovo paese socialista!

Contribuiamo alla nuova ondata della rivoluzione proletaria mondiale!

Viva il movimento comunista internazionale!

Viva il nuovo Partito comunista italiano!