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(n)PCI (nuovo)Partito comunista italiano

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Il metodo delle leve
e la sinistra borghese
Avviso ai naviganti n. 1 - 29.10.2011

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Avviso ai naviganti 3

20.11.2011

(versione Word dell'avviso ai naviganti)

Presentazione di  La Voce 39 e dei singoli articoli

Il numero 39 è dedicato principalmente a definire la natura e il ruolo del Partito comunista, sulla base della concezione comunista del mondo (esposte nel Manifesto Programma del (n)PCI [disponibile sul sito www.nuovopci.it]), dell’esperienza del movimento comunista italiano e internazionale e in particolare dell’esperienza della prima ondata della rivoluzione proletaria, della strategia con cui facciamo la rivoluzione socialista e instaureremo il socialismo in Italia (guerra popolare rivoluzionaria di lunga durata).

 

Più la rivoluzione socialista avanza, più decisivo diventa il ruolo del Partito comunista. Quindi più è importante che il Partito sia all’altezza del suo ruolo, che i dirigenti e i membri del Partito abbiano idee giuste e chiare (pratiche) sul ruolo e la natura del Partito e che lottino per forgiare il Partito di conseguenza, consolidandolo e rafforzandolo, che assimilino la giusta concezione del ruolo e della natura del partito comunista e la applichino nella loro attività, trasformando anche la propria concezione, mentalità e in una certa misura anche la propria personalità.

La rivoluzione socialista avanza e una manifestazione di questo è l’accresciuto interesse che comunisti (persone che si ritengono o vorrebbero essere comunisti, in base alla concezione che hanno dell’essere comunisti), operai avanzati e membri avanzati delle masse popolari (persone che esercitano un qualche ruolo nel mobilitare, aggregare, orientare gli altri nella lotta di classe) portano alla “ricostruzione del Partito comunista”. Dal 28 al 30 ottobre a Rimini si è tenuto il congresso nazionale del PdCI (20.000 iscritti - segr. Oliviero Diliberto). Dal 2 al 4 dicembre a Napoli si terrà il congresso nazionale del PRC (40.000 iscritti - segr. Paolo Ferrero). Nel PRC sviluppa la sua attività il gruppo Falce Martello (Claudio Bellotti) a cui sono iscritti molti operai combattivi della FIOM. Vari gruppi e movimenti, centri e altro, per lo più derivati dalla frammentazione del PRC dopo le elezioni del 2008 e l’estromissione di Fausto Bertinotti e di Vendola & C (SEL), sono impegnati in iniziative relative alla ricostruzione del partito comunista.

 

Il numero fornisce materiale (idee e testi interi) anche per intervenire attivamente presso questi compagni, nei contatti personali con essi, nelle discussioni, nella loro riunioni, congressi locali e di livello superiore, per organizzare riunioni con loro, per fare opera di orientamento e di reclutamento. In particolare materiale relativo alla concezione comunista del mondo, che è lo strumento principale di reclutamento e il terreno principale di formazione dei nuovi compagni.

I testi di pag. 68 e 67 di La Voce 39 sono un Appello del CC del (n)PCI e una proposta particolarmente diretta a questi compagni. Le due pagine possono essere ingrandite in formato A4, fotocopiate a mo’ di volantino fronte/retro (prima di fotocopiare, sbianchettare o coprire il numero delle pagine e se appena possibile aggiungere anche un indirizzo del (n)PCI da prendere a pag. 2 di La Voce 39: ogni messaggio che diffondiamo deve indicare a chi deve rivolgersi chi vuole dare seguito al messaggio) e diffuse in riunioni, lasciate in sedi, date a singoli, ecc.

 

Il numero 39 contiene anche materiale che certamente interessa e dice cose utili a chiunque è interessato a capire cosa fare per porre fine alla crisi generale che attanaglia e affonda il nostro paese e il mondo. Sta a noi diffonderlo e farlo conoscere, suscitare attenzione e interesse alle tesi indicate, sviluppare la conoscenza e la comprensione, per offrire quindi proposte di organizzazione e di lotta a chi è anche solo in qualche misura convinto dalle nostre posizioni.

 

 

Presentazione dei singoli articoli

 

Il ruolo dei comunisti (pag. 3) >>>

Apprendere, assimilare, applicare la concezione comunista del mondo per costruire qui ed ora la rivoluzione socialista.

Illustra in dettaglio, rispetto alla situazione attuale e storicamente, quale è il ruolo dei comunisti e del loro partito per passare dalla situazione attuale all’instaurazione del socialismo e al comunismo. È un articolo di filosofia della storia (concezione dell’evoluzione della specie umana) calata nel presente e riferita ai compiti pratici. I sottotitoli facilitano la lettura e la comprensione del lungo articolo.

 

Statuto del (nuovo)Partito Comunista Italiano (pag. 23) >>>

 

Chi può essere membro del partito comunista? (pag. 25) >>>

Indica cosa il Partito chiede a chi vuole diventare membro del Partito e illustra i compiti dei suoi membri. Illustra quello che distingue il (n)PCI dai “partiti comunisti” proposti dalla maggior parte dei promotori delle iniziative in corso per “ricostruire il partito comunista”.

 

Diventare comunista? (pag. 27) >>>

Lettera a un compagno che è tentato di diventare comunista, ma esita a compiere il passo. Illustra meglio quanto esposto nell’articolo precedente, riferito a un caso particolare che però presenta aspetti diffusi.

 

Ostacolo oggettivo e ostacolo ideologico (pag. 31) >>>

Spiega come la mobilitazione ideologica (la volontà di fare la rivoluzione e la concezione adeguata della situazione e del metodo materialista dialettico di lavoro) permette di superare gli ostacoli oggettivi al lavoro di un comunista.

 

L’efficacia dell’opera di un comunista (pag. 32) >>>

Come un comunista può valutare se sta lavorando bene.

 

Spontaneità e concezione comunista del mondo (pag. 33) >>>

Una distinzione chiara tra da una parte iniziative spontanee delle masse e la nostra propaganda e la nostra opera di mobilitazione che, in conformità alla linea di massa, si fonda sul senso comune e dall’altra le campagne, battaglie e operazioni promosse dal Partito comunista e la nostra propaganda e la nostra opera di mobilitazione che si fonda sulla concezione comunista del mondo che noi comunisti propagandiamo, insegniamo e usiamo come guida della nostra attività.

 

Concezione, mentalità, personalità (pag. 35) >>>

Distinzione e combinazione dei tre “strati” che costituiscono ogni individuo in quanto particolare “formazione sociale” (intendendo l’espressione nel senso in cui di una roccia si dice che è una “formazione geologica”) e la loro trasformazione per diventare comunista. È un contributo per la formazione dei membri e dei dirigenti del Partito.

 

I primi tre capitoli del Manifesto Programma (pag. 38) >>>

Presentazione del MP ad uso dei corsi di apprendimento.

 

Il lavoro di un Comitato di Partito, Stato Maggiore locale della guerra popolare rivoluzionaria (pag. 44) >>>

Illustrazione dettagliata ma generale dei compiti e del metodo di lavoro di un CdP.

 

Principi e criteri della Guerra Popolare Rivoluzionaria di Lunga Durata (pag. 47) >>>

Alcune indicazioni ai membri del Partito e ai Comitati di Partito per condurre meglio la GPRdiLD con cui le masse popolari dirette dalla classe operaia instaureranno il socialismo in Italia.

 

Comunisti, non cassandre (pag. 51) >>>

 Il marxismo serve a trasformare la realtà, a prevenire sciagure, non a profetare e predire sciagure.

 

I comunisti devono avere fiducia nella capacità rivoluzionaria delle masse popolari italiane! (pag. 52) >>>

In che senso e perché i gruppi dirigenti del PSI (1892-1921) prima e del PCI poi (da Serrati a Togliatti) hanno, a torto, mancato di fiducia nelle capacità rivoluzionarie delle masse popolari italiane.

 

La guerra e le discussioni oziose (pag. 57) >>>

È ozioso cercare di predire la storia futura, perché la storia futura dipenderà da quello che gli uomini, e noi tra loro, facciamo. L’insegnamento di Gramsci.

 

Le masse popolari devono diventare protagoniste della storia! (pag. 61) >>>

Nello studio della situazione, la sinistra borghese si concentra principalmente sui processi decisionali della classi dominanti; noi comunisti ci concentriamo principalmente sulle condizioni e sulle forme della lotta di classe nella quale mobilitiamo e guidiamo gli operai e il resto delle masse popolari.

 

Sulla via del GBP (pag. 63) >>>

I progressi fatti sulla via della costituzione del Governo di Blocco Popolare (prima e seconda gamba), il ruolo delle manifestazioni stile Roma 14 dicembre 2010, Roma 15 ottobre 2011, Val di Susa 23 ottobre 2011 e come lavorare più efficacemente per rendere l’Italia ingovernabile da ogni governo emanazione dei vertici della Repubblica Pontificia.

 

Sono mature le condizioni oggettive per instaurare il socialismo? (pag. 67) >>>

Contro le tesi di Diliberto, di Giacché, di Sorini e di altri esponenti della sinistra borghese sulla mancanza delle condizioni per instaurare il socialismo in Italia.

 

Ai comunisti, agli operai avanzati, a tutti quelli che sono decisi a lottare per instaurare il socialismo! (pag. 68) >>>

Appello del CC del (n)PCI

 

 

Potete recuperate il testo integrale di La Voce 39 in diversi formati ai seguenti link:

in formato PDF - in formato Open Office - in formato Word

  


 

 Compagni, operai, lavoratori, studenti, immigrati, casalinghe, pensionati!

 

Impediamo che il governo Monti si consolidi!

Solo un governo d’emergenza delle masse popolari organizzate può far fronte alla crisi!

Non aspettiamo una guerra futura. La borghesia imperialista già oggi conduce in ogni angolo del mondo una guerra di sterminio non dichiarata contro le masse popolari!

La borghesia imperialista si dibatte e si dimena nella crisi generale del capitalismo. Per prolungare nonostante la crisi la vita del suo sistema di relazioni sociali, anche nei paesi imperialisti ha già ridotto più di duecento milioni di esseri umani a vivere di lavori precari e saltuari, di ammortizzatori sociali, di espedienti, di attività criminali o di elemosine e beneficenza. La loro miseria riguarda già oggi tutte le masse popolari. Molti paesi imperialisti, come il nostro, sono già ridotti a cimiteri di fabbriche abbandonate.

Non è una guerra questa? Visto che siamo in guerra, per non subirla bisogna riconoscere le cose come stanno. Le masse popolari, se si organizzano guidate dal partito comunista, possono porre fine a questa guerra.

In Italia e negli altri paesi imperialisti, in particolare in Europa, per le masse popolari l’attuale guerra di sterminio non dichiarata condotta dalla borghesia imperialista ripete, in altro contesto e in altra forma, l’“inutile strage” della prima guerra mondiale (1914-1918) con i suoi milioni di morti e mutilati e le sue immense rovine, della cui conclusione è ricorso in questi giorni il 93° anniversario.

La prima crisi generale del capitalismo aveva portato i grandi gruppi imperialisti mondiali a scontrarsi per decidere chi avrebbe dominato e sfruttato il mondo intero. Nel 1917 quella “inutile strage” era oramai riconosciuta come tale anche dai gruppi dirigenti protagonisti della politica che l’aveva prodotta e persino dai personaggi che l’avevano scatenata e benedetta (in primo luogo la Chiesa Cattolica Romana con alla sua testa il papa di Roma). Ma nessuno di loro era in grado di fare il primo passo per fermarla. Sarebbe continuata non si sa quanto e non si sa come se i comunisti russi, con alla testa Lenin, non fossero riusciti a guidare gli operai e i contadini russi a rompere il corso delle cose con la Rivoluzione d’Ottobre e dare con ciò inizio alla prima ondata della rivoluzione proletaria a cui parteciparono via via i popoli di tutto il mondo, mobilitati in uno slancio di progresso quale mai si era prima visto.

 

Analogamente si pone oggi la questione per l’intera umanità: chi e quando romperà l’attuale corso delle cose e porrà fine alla guerra di sterminio non dichiarata che la borghesia imperialista conduce in ogni angolo del mondo contro le masse popolari sotto la presidenza del governo di Washington e con la benedizione del papa di Roma? Dove inizierà l’incendio che libererà il mondo dal sistema imperialista mondiale?

 

Quanto al nostro paese, questo è il momento in cui i vertici della Repubblica Pontificia sono in mezzo al guado: bisogna colpirli con più forza, perché rendere il paese ingovernabile da ogni governo che emani da loro è l’unica via di salvezza per le masse popolari del nostro paese ed è il modo in cui esse oggi collaborano con le masse popolari che in altri paesi conducono la stessa lotta per porre fine alla crisi del capitalismo liberandosi dal sistema imperialista mondiale.

  

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