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Avviso ai naviganti 152

23 febbraio 2025

[Scaricate il testo del comunicato in Open Office / Word ]

Approfittare dello sconvolgimento in corso nel sistema di relazioni internazionali e

della crisi del sistema politico nei principali paesi imperialisti

Per liberare il nostro paese, mettere fine al protettorato USA, alla complicità con i sionisti, alla gabbia dell’UE!

Cacciare il governo di vendipatria Meloni, vassallo degli imperialisti USA-NATO e sostituirlo con un governo di emergenza delle masse popolari organizzate


L’insediamento di Donald Trump alla presidenza degli USA e le prime mosse della nuova amministrazione acuiscono la guerra per bande all’interno dei gruppi imperialisti USA, approfondiscono i contrasti tra questi e gli altri gruppi imperialisti a partire da quelli europei, sconvolgono ulteriormente il sistema di relazioni internazionali. Crescono i paesi aggregati nei BRICS (ai membri fondatori, tra il 2024 e il 2025 si sono aggiunti altri 5 membri effettivi - Egitto, Etiopia, Iran, Emirati Arabi Uniti e Indonesia - 10 paesi partner - Cuba, Bolivia, Indonesia, Bielorussia, Kazakistan, Malesia, Thailandia, Uganda, Uzbekistan, Nigeria - e altri sono stati invitati a unirsi, tra cui Algeria, Turchia, Vietnam) e le loro iniziative per dare vita a un sistema monetario internazionale indipendente dal dollaro (de-dollarizzazione).

In Germania così come in Francia il sistema politico della borghesia imperialista è in crisi acuta e le elezioni tedesche del 23 febbraio la approfondiranno. Nel nostro paese i vertici della Repubblica Pontificia incontrano crescenti difficoltà a governare il paese, si aggrovigliano nelle loro contraddizioni e nella loro impotenza a governare gli avvenimenti, la realtà sfugge loro di mano. La maggiore subordinazione agli imperialisti USA sta inguaiando il governo Meloni non solo nei confronti delle masse popolari italiane ma anche di una parte dei suoi padrini: l’orientamento della parte del complesso militare-industriale-finanziario di cui Trump è portavoce e l’azione della nuova amministrazione acuiscono al loro interno lo scontro tra “partito americano” e “partito europeo”, che si intreccia con la lotta per la successione alla guida del Vaticano.

Grande è il disordine sotto il cielo, la situazione è eccellente”. Il compito dei comunisti non è contemplare il disordine o deplorarlo, analizzare le mosse del nemico, disquisire su “cosa farà Trump” e sulle sue vere intenzioni, su “come reagirà l’UE” e su chi sarà il nuovo Papa. Il nostro compito è guidare le masse popolari a instaurare il socialismo. Il primo paese imperialista che romperà le catene politiche e finanziarie della Comunità Internazionale (CI) dei gruppi imperialisti USA, sionisti ed europei indicherà la strada e aprirà la via anche alle masse popolari degli altri paesi che ne hanno bisogno. L’Italia può essere questo paese: per le sue caratteristiche, per la storia che ha alle spalle, per il ruolo che ha oggi in Europa e nel mondo, perché è la sede del Vaticano, il centro della Chiesa Cattolica, un’organizzazione ramificata praticamente in tutto il mondo, uno dei pilastri del sistema imperialista mondiale.


Nel nostro paese la lotta per instaurare il socialismo è anche lotta per porre fine alla partecipazione del nostro paese alle aggressioni che gli imperialisti USA-NATO conducono nel mondo nel quadro della Terza guerra mondiale e più in generale per mettere fine al protettorato USA sancito dall’ingresso nella NATO nel 1949, alla complicità con i sionisti d’Israele e alla gabbia dell’UE, cioè lotta per liberare il nostro paese o, detto in altri termini, per conquistare la sovranità nazionale. Le masse popolari organizzate hanno la forza per farlo. Esse faranno valere la propria forza e acquisiranno maggiore fiducia in se stesse man mano che vedranno l’efficacia della propria azione. Allo stesso tempo, per condurre iniziative efficaci ed essere capaci di approfittare della debolezza del nemico, le masse popolari devono avere alla propria testa partiti, organismi e individui che hanno una concezione abbastanza avanzata del corso delle cose e un piano d’azione adeguato a farvi fronte. Questo vale in particolare per quella parte del movimento comunista cosciente e organizzato (MCCO) che fa propria la bandiera della liberazione del nostro paese dagli imperialisti USA, sionisti, UE e proclama la lotta per la sovranità nazionale necessaria anche per la rinascita del movimento comunista.

In questa parte del MCCO va battuta e superata la tendenza nefasta a porre la lotta per la liberazione nazionale in termini non rivoluzionari (cioè senza organizzazione e mobilitazione degli operai e delle altre classi delle masse popolari), che si traduce

- nel concepirla come una questione principalmente di coscienza (convincere le larghe masse che imperialisti USA-NATO, sionisti e UE sono loro nemici) e limitarsi a declamare parole d’ordine giuste (“fuori l’Italia dalla NATO e fuori la NATO dall’Italia”, “rompiamo la gabbia dell’UE e dell’euro”, “finirla con la sottomissione politica, economica e militare agli USA per affermare la sovranità nazionale”, ecc.), ma non sorrette e orientate da un piano d’azione per organizzare e mobilitare chi ha l’interesse e la forza per attuarle;

- nell’attestarsi a fare i “consiglieri del principe”, dedicandosi a elaborare e illustrare misure che farebbero andare meglio le cose se la borghesia le prendesse in alternativa alle misure che essa di fatto prende (perché conformi alla sua natura) o addirittura a chiedere a governi come quello presieduto da Meloni di cambiare rotta, di essere più generosi con i lavoratori le cui aziende delocalizzano, più clementi verso i migranti e più coscienziosi nello sperpero di denaro pubblico per le missioni militari all’estero, per la guerra in Ucraina e per il sostegno allo Stato sionista di Israele, anziché dedicarsi a rafforzare la resistenza che già spontaneamente le masse popolari oppongono all’attuazione di quelle misure;

- nel sostenere che l’Italia dovrebbe entrare nei BRICS+, anziché mettersi all’opera per costruire il fronte anti Larghe Intese che serve per alimentare la mobilitazione operaia e popolare. È la posizione abbracciata dai partiti, organismi ed esponenti del MCCO che fanno proprio il multipolarismo come loro linea d’azione - un adattamento opportunista della linea adottata dalla Repubblica Popolare Cinese per denunciare la politica di aggressione degli imperialisti USA contro gli Stati che non si piegano alla loro volontà e per coalizzare i paesi le cui autorità vogliono liberarsi dal dominio politico-militare ed economico-finanziario degli imperialisti USA - e, di fatto, ritengono possibile conciliare capitalismo e socialismo, quindi che non occorre la rivoluzione socialista oppure che questa possa attendere tempi migliori.


Ai fini della comprensione del corso delle cose e quindi a premessa di una linea e un piano d’azione adeguati, è indispensabile partire dalle due vie che da più di cento anni si scontrano tra loro: lo sviluppo della rivoluzione proletaria (socialista e di nuova democrazia) e la decadenza della società borghese. Questa, dall’inizio dell’epoca imperialista, è caratterizzata dalla sovrapproduzione assoluta di capitale, dal predominio del capitale finanziario sul capitale produttivo di merci, dal capitalismo monopolistico di Stato, dalle forme antitetiche dell’unità sociale, dalla controrivoluzione preventiva. Nonostante i “consiglieri del principe” e il comune buon senso ogni capitalista cerca ad ogni costo di valorizzare (cioè far crescere) la parte del capitale complessivo di cui egli è proprietario o comunque gestore, avvalendosi anche, più che gli riesce, del concorso dello Stato (nell’ambito del capitalismo monopolistico di Stato e del regime di controrivoluzione preventiva): da qui la guerra e la devastazione del pianeta. Lo scontro tra rivoluzione proletaria e decadenza della società borghese a sua volta è connesso con lo scontro tra le due classi fondamentali dell’epoca imperialista (classe operaia e borghesia imperialista) e allo scontro tra due linee nel MCCO.


L’Italia è un paese occupato, in particolare dalla nascita nel 1947-1948 del regime politico che chiamiamo “Repubblica Pontificia”: il ruolo di governo occulto e di ultima istanza svolto dalla Corte Pontificia e il protettorato politico-militare USA (non una “colonia” o una “semi-colonia” alla stregua di un paese oppresso dalla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti), a cui si aggiungono i sionisti e gli imperialisti UE in combinazione con le organizzazioni criminali (mafia, ‘ndrangheta, camorra) e le associazioni padronali. Contro questo sistema di potere noi comunisti italiani dobbiamo mobilitare gli operai e le altre classi delle masse popolari a fare la rivoluzione socialista fino a instaurare il socialismo. Questo farà del nostro paese un paese libero tra paesi liberi. Chi è deciso a mettere fine al corso disastroso delle cose e in particolare chi si dichiara comunista deve mettersi alla testa della lotta per liberare il paese dalle forze occupanti: portare in ogni mobilitazione la parola d’ordine della cacciata del governo Meloni e della costituzione di un Governo di Blocco Popolare come sbocco politico pratico della lotta per liberare il paese dai gruppi imperialisti USA-NATO, sionisti e UE e promuovere l’organizzazione degli operai, dei proletari e delle altre classi delle masse popolari e la loro mobilitazione

- contro le centinaia di insediamenti militari USA-NATO ufficialmente presenti sul suolo italiano e usati per le guerre di aggressione in Africa e in Asia occidentale, per il sostegno militare al regime di Kiev e allo sterminio dei popoli palestinese, libanese e siriano da parte dei sionisti e dei loro alleati nella regione; contro le decine di progetti di natura militare in cui sono invischiate le università e i centri di ricerca con gli istituti della NATO, con aziende e agenzie sioniste e aziende italiane (Leonardo) e straniere (per esempio, la tedesca RWM) produttrici di armamenti e sistemi di sorveglianza di massa,

- per impedire lo smantellamento del tessuto produttivo del paese promuovendo e sostenendo le iniziative dei lavoratori che lottano contro la chiusura delle aziende, la mano libera concessa alle multinazionali come Stellantis, ArcelorMittal, Beko, Jabil, ecc. e ai fondi di investimento come KKR, Melrose, Macquarie e Blackrock di saccheggiare le risorse del nostro paese per poi chiudere o delocalizzare, lasciando decine di migliaia di lavoratori per strada,

- contro la progressiva liquidazione del sistema di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro, della sanità, dell’istruzione pubblica e dei trasporti pubblici locali, la devastazione ambientale, anche a fronte delle sempre maggiori risorse che il governo Meloni agli ordini della NATO e della UE destina ai piani di guerra, alla finta transizione energetica utile a ingrassare le tasche di speculatori e affaristi,

- contro la militarizzazione delle scuole e università attraverso il ruolo crescente di militari, in molti casi statunitensi o di reparti italiani impegnati in missioni NATO all’estero, deputati a propagandare le attività militari e a reclutare giovani e giovanissimi,

- contro il traffico di armi verso regimi di paesi in guerra e l’uso a tal fine di porti, aeroporti (anche civili) e ferrovie.


Agli esponenti d’avanguardia del movimento di resistenza delle masse popolari e del MCCO spetta il compito di dirigere e orientare le organizzazioni operaie e popolari a rendere impossibile al governo Meloni l’attuazione delle direttive di Washington, Tel Aviv e Bruxelles con l’obiettivo di sostituirlo e formare un proprio governo che diriga il paese secondo un piano conforme alle necessità della gran massa della popolazione. Imporre ai vertici della Repubblica Pontificia il Governo di Blocco Popolare, un governo di emergenza formato da persone che godono della fiducia delle masse popolari, che agisce su mandato delle OO e OP e che attuando la Costituzione del 1948 dà forza di legge alle loro principali rivendicazioni, è il presupposto di ogni sovranità nazionale. Per sviluppare l’azione di un simile governo e difenderlo dai boicottaggi e dai sabotaggi della classe dominante è necessaria la partecipazione attiva delle masse popolari organizzate. Un simile governo non è il socialismo, è lo sbocco politico unitario di tutte le mobilitazioni di cui oggi sono già protagoniste le masse popolari ed è uno strumento della rivoluzione socialista, nel senso che alimenta la rinascita del MCCO e porta le organizzazioni operaie e popolari ad agire da nuove autorità pubbliche: ad agire in Italia oggi come agirono i soviet in Russia nel 1917. Un simile governo riprenderà, con una comprensione più avanzata della forma, delle condizioni e dei risultati della lotta di classe da parte dei suoi promotori, la strada dei governi del Comitato di Liberazione Nazionale sorti con la vittoria della Resistenza.

Solo instaurando il socialismo possiamo cambiare definitivamente il corso delle cose. La rivoluzione socialista inquadra e dà senso a ognuna delle attività che conduciamo già oggi e ha come obiettivo l’instaurazione del socialismo nel nostro paese. Solo facendo leva principalmente sulla classe operaia (i lavoratori impiegati nelle aziende capitaliste) e sui proletari dipendenti dalla Pubblica Amministrazione saremo in grado di mobilitare il resto delle masse popolari (i disoccupati, i lavoratori autonomi, i lavoratori precari, le casalinghe, gli studenti, gli immigrati, i pensionati e gli emarginati) e di far svolgere un’attività specifica alle donne, ai giovani, agli immigrati e ai pensionati. Il centro del lavoro dei comunisti consiste quindi nel mobilitare e organizzare la classe operaia e i proletari della Pubblica Amministrazione e orientare l’attività degli organismi da loro formati a costituire un proprio governo d’emergenza.


Bando alle illusioni, all’opportunismo e al disfattismo!

È in grado di ricavare quanto è possibile ricavare dalle istituzioni della borghesia imperialista e di sfruttare le contraddizioni interne alla borghesia imperialista solo chi lavora alla mobilitazione delle masse popolari e in questo lavoro costruisce le basi e raccoglie le forze per un corso delle cose che ha come protagoniste le masse popolari organizzate.

La definitiva vittoria sugli occupanti dipende da noi, da quanto procediamo con ottica da guerra contro la borghesia imperialista!

L’instaurazione del socialismo in un paese imperialista come l’Italia, anche solo un deciso salto di livello della rivoluzione socialista come la costituzione del Governo di Blocco Popolare, spezzerebbe la spirale distruttiva in cui il dominio della borghesia imperialista trascina le masse popolari del mondo intero, analogamente a come i comunisti russi con la rivoluzione culminata nell’insurrezione dell’Ottobre 1917 spezzarono il corso delle cose che aveva portato i grandi gruppi imperialisti mondiali a scontrarsi per il dominio del mondo e diedero inizio alla prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria.





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