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Leggi La Voce 78 del (nuovo)PCI


Avviso ai naviganti 147

26 novembre 2024

[Scaricate il testo del comunicato in Open Office / Word ]

Il numero 78 di La Voce è disponibile sul sito del (n)PCI Scaricarlo, riprodurlo, studiarlo e farlo circolare!

Chi non è in grado di scaricarlo, può rivolgersi a singoli e a organismi che normalmente riproducono e vendono

La Voce, come il Partito dei CARC e altri


Diffondiamo La Voce 78 via Internet in modo che sia disponibile già per lo sciopero generale del 29 novembre contro la legge di bilancio del governo Meloni, per la manifestazione del 30 novembre a sostegno della Resistenza palestinese contro il genocidio sionista e contro la complicità del governo Meloni con esso, per le altre iniziative in programma nei prossimi giorni.

La prima parte della rivista è dedicata infatti ai principali sviluppi della situazione del nostro paese nel contesto dell’allargamento della Terza guerra mondiale, ai passi da fare perché la mobilitazione contro il governo Meloni si allarghi e si rafforzi fino a rendergli impossibile governare e cacciarlo, alle concezioni da superare per riuscirci (in particolare le concezioni legalitarie e conciliatorie e il settarismo). Le condizioni favorevoli a una svolta si accumulano, e che le mobilitazioni del 23 e 25 novembre contro la violenza sulle donne siano state molto partecipate e abbiano preso a bersaglio direttamente il governo Meloni e i suoi ministri ne è una ulteriore conferma. Lo scontro di classe però non è ancora arrivato a fare “massa critica”. Perché?

Perché è ai comunisti che compete il ruolo decisivo per farne una “massa critica”: estenderlo, rafforzarlo e renderlo più combattivo. Sta ai comunisti. Dopo la sconfitta subita dai partiti comunisti dei paesi imperialisti nella prima ondata della rivoluzione socialista, essi devono elevare il proprio livello di coscienza e di organizzazione, definire più precisamente gli obiettivi strategici e di fase, rendere più efficaci le forme di lotta, in sintesi sviluppare ed elevare l’attacco. A questo compito essi possono e devono sempre più far concorrere anche i lavoratori avanzati oltre che i sinceri democratici. Grande è infatti il numero degli uomini e delle donne che per la loro collocazione di classe hanno interesse a cacciare il governo Meloni e sostituirlo con un governo d’emergenza popolare che dà attuazione alle parti progressiste della Costituzione del 1948: l’aggiornamento dell’analisi di classe che pubblichiamo in questo numero ne dà le dimensioni e indica che sta a noi comunisti imparare a far corrispondere lo schieramento in campo politico agli interessi determinati dalla collocazione di classe. L’equivalenza tra antisionismo e antisemitismo è uno dei modi a cui i vertici della Repubblica Pontificia e i loro pennivendoli ricorrono su vasta scala in questa fase per confondere le idee delle masse e non a caso. Distogliere le masse dalla mobilitazione a sostegno della Resistenza palestinese contro il genocidio perpetrato dai sionisti significa distoglierle dalla lotta contro i vertici della Repubblica Pontificia: i complici dei sionisti (una complicità che risale agli albori dello Stato sionista di Israele, alla cui nascita hanno contribuito Regia Marina Militare italiana e riciclati della X MAS) sono allo stesso tempo i responsabili dei mille problemi che rendono sempre più dura, difficile e stentata la vita delle masse popolari del nostro paese. L’elenco dei gruppi e delle associazioni di ebrei antisionisti esistenti in Palestina, negli USA e nei paesi europei che pubblichiamo su La Voce 78 anche se non è completo mostra comunque bene quanto l’antisionismo sia diffuso tra gli ebrei, a conferma che il sionismo sta agli ebrei come il fascismo stava agli italiani e il nazismo ai tedeschi.

Grandi e crescenti sono gli scombussolamenti del potere della borghesia imperialista nei singoli paesi e nel sistema di relazioni internazionali, scombussolamenti che sono il contesto in cui si svolge ed espressione dello scontro che caratterizza l’epoca imperialista tra rivoluzione proletaria (socialista e di nuova democrazia) e decadenza del sistema capitalista. È il tema della seconda parte di La Voce 78, in cui 1. ci occupiamo dell’esito delle elezioni del 5 novembre con il ritorno di Donald Trump alla presidenza degli USA, 2. critichiamo la teoria secondo la quale, dopo l’eliminazione dell’URSS non esisterebbero più paesi socialisti e tutti i paesi del mondo sarebbero ancora dominati dalla borghesia imperialista e combinati tra loro in un sistema di relazioni che il Partito Comunista Greco - KKE, principale promotore di tale teoria, chiama “piramide imperialista” (un errore di analisi del presente affine a quello compiuto dal KKE nel proprio eroico passato e causa della sua sconfitta: errore di cui il KKE ha poi fatto aperta autocritica senza tuttavia superare la carenza nel metodo dialettico di analisi); 3. torniamo a trattare della Repubblica Popolare Cinese e del Partito Comunista Cinese, con una ricerca che analizza il ruolo del PCC e dello Stato della RPC nella gestione delle aziende e dà quindi un’idea del livello in cui attualmente si trova nella RPC l’attività economica gestita dalle pubbliche autorità in base a un proprio piano teso a costruire il socialismo.


Abbiamo dedicato la copertina di La Voce 78 a Yahya Sinwar, eroe della Resistenza palestinese, fondatore di Hamas e alla sua testa fino alla morte, avvenuta il 16 ottobre per mano delle forze armate dello Stato sionista d’Israele, e riportato alcune frasi del suo Testamento, che i lettori possono leggere qui.

Grideranno furiosi i sionisti, i loro agenti e complici, che chiamano “terroristi” Yahya Sinwar e gli altri eroi della Resistenza Palestinese allo stesso modo in cui i fascisti e i nazisti chiamavano “banditi” i nostri partigiani… ma sono loro, i fascisti e i nazisti, a essere finiti a testa in giù in piazzale Loreto.

Saranno forse turbate le “anime belle” della sinistra borghese che denunciano in lungo e in largo le ingiustizie, le malefatte e i crimini contro le masse sfruttate e i popoli oppressi dei caporioni nostrani e internazionali del sistema imperialista, ma si scandalizzano o comunque storcono il naso quando gli sfruttati e gli oppressi si ribellano usando le concezioni e i metodi che hanno a disposizione: “quando c’è un ordine sociale ingiusto, il disordine è il primo passo per creare un ordine sociale giusto”.

Tra i lavoratori avanzati e i comunisti del nostro paese che ricevono i nostri comunicati qualcuno forse sarà stupito che rendiamo omaggio a un esponente islamico e diffondiamo il suo Testamento che si conclude con “Dio ci aiuti e protegga tutti”. Ma lo diffondiamo perché è proprio per loro, per i lavoratori avanzati e soprattutto per i comunisti, che Yahya Sinwar e le parole del suo Testamento sono di esempio e insegnamento. Yahya Sinwar scrive dell’amore “in ogni respiro che prendiamo” per il suo popolo e per il suo paese, del coraggio di “non temere le prigioni, poiché sono solo una parte del nostro lungo cammino verso la libertà”, della dignità di “non negoziare per quello che ci spetta di diritto”, dell’onore di “non aspettarsi giustizia, ma essere giustizia”, della fiducia che “i popoli che rifiutano di arrendersi creano i propri miracoli con le loro mani”. Scrive cioè della dedizione alla causa della liberazione del proprio popolo e del proprio paese. È la stessa dedizione che ha animato i nostri partigiani nella lotta per liberare il nostro paese dal nazifascismo. I revisionisti moderni prima e la sinistra borghese poi l’hanno in gran parte dispersa anche in molti di quelli che oggi si dicono e si sentono comunisti. Gli esponenti della classe dominante la chiamano “fanatismo” e per scongiurarla usano a piene mani il loro apparato di manipolazione e intossicazione delle menti e dei cuori delle masse popolari. È la dedizione che il (nuovo)PCI promuove e costruisce nelle sue file e in quelle della sua Carovana, assieme all’assimilazione e all’uso della scienza comunista (riforma intellettuale e morale). Di questo tratta la terza parte di La Voce 78. Il 20° anniversario della fondazione del (nuovo)PCI è l’occasione per fare il punto sui risultati raggiunti in questo campo e i problemi vecchi e nuovi che stiamo affrontando per essere adeguati ai compiti della fase, che per noi comunisti della Carovana del (nuovo)PCI significa comprendere in modo più profondo e pratico che siamo in guerra contro i vertici della Repubblica Pontificia e che la nostra guerra è l’alternativa alla Terza guerra mondiale che la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti USA, sionisti, UE e associati ha già dispiegato su più fronti (e dispiega su un numero crescente di fronti) e di cui possiamo e dobbiamo approfittare ai fini della rivoluzione socialista. Ma lo stesso vale per tutti gli esponenti del movimento comunista cosciente e organizzato: non accettare questo, significa infatti venire meno ai propositi che dichiarano, non definire i loro compiti e tanto meno adempierli, significa chiacchierare e proclamare, ma subire l’iniziativa della borghesia imperialista, limitarsi a rivendicare. Per vincere, le masse popolari hanno bisogno che i comunisti facciano propria la dedizione alla causa degli eroi della Resistenza Palestinese come Yahya Sinwar e la combinino con la scienza fondata da Marx ed Engels e sviluppata da Lenin, Stalin, Mao Tse-tung e da Gramsci per quanto riguarda il nostro paese. Per questo chiamiamo i più audaci, dotati e generosi di loro ad arruolarsi nella Carovana del (nuovo)Partito comunista italiano.


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Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere individuati e messi sotto controllo dalle Forze dell’Ordine borghesi, una via consiste nell’usare TOR [vedere https://www.nuovopci.it/contatti/infocont.html], aprire una casella email con TOR e inviare da essa a una delle caselle del Partito i messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica del Partito [vedere https://www.nuovopci.it/contatti/infocont.html].