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Comunicato rapido n. 2 - 3 settembre 2018

Il governo del cambiamento deve cambiare il paese!

Le masse popolari gli hanno dato la maggioranza parlamentare per farlo!

 

Luigi Di Maio aveva ben detto: non è rispettando codicilli e commi da azzeccagarbugli che faremo rispettare il diritto degli italiani alla vita. Il problema è che a venti giorni dal crollo del ponte Morandi a Genova, il governo Conte e la sua maggioranza parlamentare non hanno ancora deciso cosa fare a Genova. Non hanno neanche osato tenere un’assemblea a Genova. Bisogna restituire Genova ai genovesi, le città e il territorio devono essere di chi ci abita, non nodi autostradali e dei trasporti aerei e ferroviari. Il terreno è per chi ci abita, non per i capitalisti che ci speculano. Invece dominano i Benetton e simili con i loro azzeccagarbugli, con i magistrati al loro servizio (quanti milioni di processi hanno in sospeso?) e con gli alti funzionari ministeriali e i grandi professoroni che si rimpallano il problema e le responsabilità.

Luigi Di Maio ha ben detto: ogni famiglia oggi in condizioni di povertà deve avere un reddito che gli consenta una vita dignitosa e ogni adulto deve avere anche un lavoro utile e dignitoso. A tre mesi dalla costituzione, il “governo del cambiamento” quali passi ha fatto per realizzare l’obiettivo? Il decreto Dignità in alcuni campi è un passo nella direzione giusta, ma non basta: il lavoro precario continua a crescere a scapito del lavoro a tempo indeterminato, la giusta causa contro i licenziamenti arbitrari non è ancora ristabilita.

M5S e Lega avevano promesso di abolire l’infame riforma Fornero che ha alzato l’età delle pensioni in Italia al livello più alto d’Europa e del mondo. Cosa aspetta il “governo del cambiamento” a abolirla, ad alzare a un livello dignitoso le pensioni di fame? Quante pensioni d’oro ha abolito? Chi sono i titolari delle pensioni d’oro? “Ma è un diritto acquisito!” - Che vadano a leggere la Costituzione e vedranno quanti diritti i governi delle Larghe Intese, da Prodi a Berlusconi a Renzi hanno abolito, quanti diritti non hanno attuato. Il governo Di Maio-Salvini imbroglia se pretende cambiare il paese con la collaborazione degli azzeccagarbugli e dei magistrati che lavorano per i violatori della Costituzione e i rapinatori delle masse popolari!

Matteo Salvini ha ben ragione di sguinzagliare finalmente i prefetti e i loro funzionari a fare l’inventario delle case che  erano vuote e sono state occupate. Deve far fare l’inventario anche di quelle che sono ancora vuote e farle occupare da famiglie che hanno bisogno di una casa o destinarle ad attività utili alla popolazione. La proprietà privata e pubblica deve essere al servizio del benessere sociale, lo prescrive nettamente l’articolo 42 della Costituzione che tutti i governi precedenti, quelli delle Larghe Intese più di tutti, hanno impunemente violato! E i loro funzionari e ministri si godono pure le pensioni d’oro! In ogni zona le Pubbliche Autorità devono creare agenzie per la rimessa in uso delle case vuote, per la manutenzione e la messa in sicurezza di tutte le abitazioni e di tutti gli stabili, per porre fine al degrado degli edifici, della infrastrutture e dei quartieri. Chi non paga l’affitto deve pagarlo e se il reddito non basta a farlo, bisogna alzare i salari e integrare i redditi. Gli affitti non devono superare una quota ragionevole del reddito minimo garantito! In Italia ci sono più case vuote che famiglie senza casa.

Il “governo del cambiamento” non attua le promesse elettorali del M5S e della Lega perché non osa violare gli interessi dei capitalisti e degli speculatori che comandano tramite la Unione Europea, la Banca Centrale Europea, il Fondo Monetario Internazionale e la NATO; perché aspetta il loro consenso, perché non osa rimuovere funzionari e magistrati che sabotano e boicottano, non osa fare appello ai funzionari e ai magistrati onesti, ai tecnici di valore perché collaborino a rinnovare e salvare il paese, a mettere in sicurezza le sue strutture e gli edifici pubblici e privati. Quando una casa, una chiesa o una scuola crollano o saltano in aria, non è questione che riguarda solo il suo proprietario!

I capitalisti che vogliono chiudere le aziende, la Bekaert di Figline Valdarno è un esempio assurto all’onore delle cronache ma in realtà sono migliaia, non devono poterlo fare, le aziende devono continuare a produrre. Le aziende che producono cose inutili o dannose devono essere convertite a produzioni utili. Non basta garantire un ammortizzatore sociale agli operai licenziati. E che fanno i giovani senza posti di lavoro? I lavoretti e i lavori precari generano disgregazione sociale, malavita e disperazione. Guardate la Germania: i gazzettieri di regime gridano ai nazisti, ma in realtà in Germania i patiti del nazismo come da noi gli scimmiottatori del fascismo del secolo scorso (Forza Nuova, CasaPound e simili) non fanno che intrufolarsi tra milioni di persone ridotte alla miseria e alla disperazione dai lavoretti, dal lavoro precario e dall’emarginazione sociale prodotti dai “buoni governi democratici”. Chi sono i veri assassini e criminali?

Matteo Salvini si atteggia a uomo forte contro gli immigrati. I gridolini di paura e la riprovazione che suscita nella Commissione Europea e nelle Agenzie di rating fanno il suo gioco: sembra davvero un uomo forte e coraggioso. Contro gli immigrati dice addirittura “aiutiamoli a casa loro!”: non proprio come Papa Bergoglio ma quasi. Non osa però ordinare all’ENI di smettere di manomettere terreni in Africa, non osa ritirare i soldati italiani dall’Africa e dal Medio Oriente, non osa chiudere le basi NATO, USA e sioniste in Italia. A Salvini forse va bene il blocco navale contro gli emigranti che vengono in Europa, ma non osa neanche nominare il blocco contro gli speculatori che manomettono l’Africa e i paesi oppressi del resto del mondo. Il “governo del cambiamento” non osa collaborare con i governi come quello del Venezuela che sono anch’essi alle prese con i gruppi imperialisti che pretendono continuare a dominare il mondo che devastano e portano alla rovina.

“Ma tutte queste misure, se il “governo del cambiamento” osasse prenderle susciterebbero un putiferio!” - Certo e proprio per questo il governo Di Maio-Salvini se vuole davvero cambiare l’Italia e risanarla, deve appellarsi a tutti i lavoratori, anzitutto a quelli delle aziende condannate a morte lenta come l’ILVA, perché costituiscano organismi che vigilino a che i funzionari pubblici applichino lealmente le misure disposte dal governo a favore delle masse popolari, che impediscano le operazioni di sabotaggio e boicottaggio, che pongano fine allo spreco di edifici e di risorse, che prendano direttamente e capillarmente l’iniziativa per cambiare l’Italia a favore delle masse popolari italiane. Deve appellarsi a ogni persona onesta e devota al benessere della società perché collabori al cambiamento e prenda l’iniziativa. Se continua a non farlo, è perché proclama il cambiamento per non cambiare niente nella realtà, di fatto sottobanco va a braccetto con Mattarella e gli altri uomini dell’Unione Europea.

 La solidarietà con le vittime di disastri come quello di Genova, come la solidarietà con gli immigrati cacciati dalle loro terre dagli speculatori e dalle grande aziende americane e europee sull’esempio di quello che i Benetton hanno fatto e fanno con i loro allevamenti e le loro piantagioni in America Latina, la condanna del degrado morale, sociale e materiale dei quartieri sono chiacchiere diversive e manovre speculative di politicanti, se non si combinano con la solidarietà con i lavoratori italiani che i capitalisti cacciano dalle fabbriche condannate alla morte più o meno lenta.

Tutti i lavoratori avanzati, tutti i proletari, tutti i giovani e le donne che vogliono un futuro di dignità e di benessere per se e per tutti, tutte le persone convinte che per porre rimedio ai guai personali bisogna rinnovare il paese e mettere fine ai guai di tutti gli oppressi e sfruttati, devono unirsi. Sei mesi fa, il 4 marzo, milioni di loro hanno tolto il terreno sotto i piedi ai ladroni delle Larghe Intese che ora si lagnano e latrano contro il governo Di Maio-Salvini. Ma il “governo del cambiamento” esita a rompere con quello che quei politicanti e ladroni facevano, continua in cento campi a fare quello che loro facevano. Bisogna scendere nelle piazze e nelle strade, prendere in ogni posto e in ogni campo, capillarmente, tutte le iniziative atte a far chiaramente intendere che se il governo M5S-Lega osa avanzare avrà l’appoggio delle masse popolari e supererà ogni ricatto dei gruppi imperialisti; se imita i governi delle Larghe Intese farà rapidamente la loro fine e peggio. Un vero governo d’emergenza, un vero governo del cambiamento prenderà il suo posto.

Ulisse, segretario generale del CC del nuovo Partito Comunista Italiano.