Ritorno alla pagina principale

Comunicati rapidi - Vai all'indice

 

Comunicato rapido n. 15 - 27 giugno 2019

La comandante Carola Rackete del Sea Watch 3 ora finalmente è sulla strada giusta!
Andare fino in fondo nella violazione dei divieti imposti da Salvini con la collaborazione degli altri governi dell’UE!

Scarica - stampa - distribuisci
il file Open Office
il file Word

È legittimo tutto quello che è a favore delle masse popolari, anche se le leggi della borghesia lo vietano!


La comandante Carola Rackete del Sea Watch 3 ha violato il divieto di Salvini e si è avvicinata al porto di Lampedusa: per mettere in salvo i 42 migranti ancora a bordo della nave, deve portare a fondo l’iniziativa coraggiosa che indica la via da seguire a quanti vogliono far saltare le misure reazionarie che il governo M5S-Lega adotta in continuità con i governi delle Larghe Intese (PD - Berlusconi) e in collaborazione con i governi e le istituzioni UE.

Come gli operai CALP del porto di Genova che con la loro mobilitazione hanno impedito l’invio di armi all’Arabia Saudita, la comandante Carola mostra che contro le misure reazionarie bisogna passare dalle parole ai fatti. Anziché piangere, lamentarsi e denunciare le malefatte del governo, bisogna fare azioni concrete, anche violando le leggi reazionarie approvate dai governi delle Larghe Intese e proseguite dal governo M5S-Lega.

Salvini promette cose che non ha la forza di attuare: ieri erano lo “stop immigrazione”, il “rimpatrio immediato di tutti gli irregolari”, la “fine del degrado”: in breve una politica dell’accettazione di immigrati simile a quella degli altri governi UE, razzista e dettata dal fabbisogno di manodopera sul mercato nazionale della forza lavoro; oggi sono i minibot. In realtà Salvini cerca di sfruttare elettoralmente la situazione specifica creata dai governi delle Larghe Intese italiane. Ma senza volerlo e saperlo adotta misure che alimentano la resistenza, la mobilitazione e l’organizzazione delle masse popolari (come il decreto sicurezza). Salvini è come un uomo nelle sabbie mobili: quanto più si agita, quanto più scalpita, quanto più sbraita, quindi quanto più promette, quanto più adotta misure repressive, tanto prima va a fondo! Per quanto prometta e minacci, il suo destino è segnato: non riuscirà a “far ripartire l’economia” capitalista e perderà il sostegno degli operai e dei lavoratori autonomi che lo hanno votato sperando in un cambiamento del paese innanzitutto sul piano economico. Durerà meno di Renzi!

Quanto agli esponenti delle Larghe Intese (con il PD di Zingaretti in testa), essi ora si scoprono anti-fascisti e anti-razzisti. In realtà Salvini fa in modo più sfacciato, teatrale, propagandistico quello che i governi delle Larghe Intese italiane, conformate sulla natura specifica della Repubblica Pontificia, facevano con garbo, con parole rassicuranti, senza clamore, con il cinismo caratteristico del clero ma senza mai dimenticare il “rispetto cristiano” e la “fedeltà alla Costituzione” e alimentando affari immobiliari e traffici di ogni genere, corruzione, truffe, clientele e guerre. Per quarant’anni i governi delle Larghe Intese:

- hanno sostenuto le “missioni umanitarie” della NATO e dell’ONU nei “paesi in via di sviluppo”, l’azione delle multinazionali e anche delle residue industrie di Stato italiane come l’ENI (petrolio) e la Finmeccanica (commercio di armi) nei paesi oppressi dell’Africa e del Medio Oriente, hanno lasciato campo libero ai capitalisti per delocalizzare aziende dall’Italia in paesi dove lo sfruttamento della manodopera rende di più (bassi salari e giornata lavorativa più lunga, lavoro minorile, niente diritti e norme di sicurezza per i lavoratori e a difesa dell’ambiente). In sintesi, sono state parte attiva nella devastazione e nel saccheggio di questi paesi, la causa principali dell’emigrazione!

- hanno portato avanti politiche razziste e repressive contro i migranti che arrivavano in Italia (Turco-Napolitano, Bossi-Fini, Minniti), creando lager lucrosi nel nostro paese, attuando respingimenti in mare e finanziando Stati e banditi in Africa, in Turchia e nel Marocco per impedire o quanto meno contenere, a ogni costo, l’immigrazione (in sostanza pagavano Stati e banditi per fare il lavoro sporco: le stragi di emigranti nel deserto, i campi di concentramento in Turchia e in Libia, i confini di Ceuta e Melilla, i barconi affondati in mare prima di raggiungere le acque europee);

- hanno speculato assieme alle organizzazioni criminali sull’immigrazione attraverso la prostituzione, il traffico di bambini, il traffico di organi, lo sfruttamento nei campi, lo spaccio di droga e, assieme al Vaticano, hanno speculato sull’accoglienza. Il boss Carminati ha riconosciuto che “gli immigrati rendono più della droga”: l’affare dei centri di “accoglienza”, del caporalato, delle ONG, degli scafisti e della guerra tra poveri nei quartieri degradati rende più dell’affare della droga!

Salvini grida contro l’UE, ma nei fatti collabora con i governi dei paesi imperialisti e con l’UE: dalla persecuzione degli emigranti alle grandi opere inutili e dannose (TAV, TAP, Terzo Valico, Giochi Olimpici), privatizzazione dei servizi pubblici e del patrimonio demaniale, delocalizzazione e morte lenta delle aziende industriali, degrado dell’ambiente, dei quartieri e del territorio.

Da quando è incominciata la nuova crisi generale del capitalismo, i gruppi imperialisti, sostenuti dalla NATO, dall’UE, dai governi dei principali paesi imperialisti (USA e Francia in testa) e con il servile concorso di governi come quelli delle Larghe Intese saccheggiano, devastano e sconvolgono gli ex paesi socialisti d’Europa e d’Asia e i paesi oppressi dell’Africa e del Medio Oriente, dell’Asia sud-orientale e dell’America Latina. Come aveva a suo tempo ammonito Stalin, la decadenza e infine la dissoluzione dell’URSS hanno aperto un’epoca di reazione nera: solo ora finalmente in tutti i paesi imperialisti si aprono brecce negli ordinamenti politici a Larghe Intese stabilito dalla borghesia imperialista.

Le piantagioni, le miniere, il turismo, le industrie delocalizzate dai paesi imperialisti e una vasta rete di corruzione, clientele e guerre hanno minato e minano le condizioni di sopravvivenza di milioni di persone: questa è l’origine dell’emigrazione che il governo M5S-Lega continua ad alimentare, dividendosi i ruoli con i governi delle Larghe Intese di destra e sinistra (in coalizione o in alternanza) che sopravvivono negli altri paesi imperialisti.

L’unica alternativa realistica al governo M5S-Lega non è il ritorno alle Larghe Intese con a capo Zingaretti, come auspica la sinistra borghese, come spera Landini e come benedice e prega Bergoglio. L’alternativa a Salvini è avanzare verso un governo di emergenza popolare, basato sulle masse popolari organizzate. È il solo che avrà la forza di fare sul serio gli interessi delle masse popolari: dare un lavoro utile e dignitoso a tutti gli adulti compresi gli immigrati che arrivano nel nostro paese, mettere fine alle “missioni umanitarie” dei militari NATO (italiani compresi), rompere con la sudditanza con la BCE-UE e con la NATO, instaurare con gli altri paesi rapporti di solidarietà, collaborazione e scambio, creare condizioni di vita dignitose per tutta la popolazione, salvaguardare l’ambiente e mettere in sicurezza le costruzioni, le infrastrutture e il territorio, restaurare l’istruzione pubblica e il servizio sanitario nazionale!

I comunisti devono mettersi alla testa dei lavoratori che hanno votato M5S o Lega ed esigono l’attuazione delle promesse favorevoli alle masse popolari! Devono mettersi alla testa dei lavoratori che si sono astenuti dal voto, che turandosi il naso hanno votato ancora PD, Berlusconi e liste collegate! Con i lavoratori più avanzati devono moltiplicare le organizzazioni operaie e popolari fino a che diventino una fitta rete di centri di un nuovo potere che costituisca un proprio governo d’emergenza capace di fare fronte a UE, BCE, NATO e a tutte le istituzioni della comunità internazionale dei gruppi imperialisti europei, USA e sionisti. È la via per uscire dal pantano in cui la borghesia imperialista ci ha portato e proseguire la marcia di avvicinamento all’instaurazione del socialismo.

Avanti con coraggio!

Quanto un ordine sociale è ingiusto, il disordine è il primo passo per instaurare un ordine giusto!” (Romain Rolland).