La nomina di Letizia Moratti assessora al Welfare e vicepresidente della giunta regionale mette tutti d’accordo e mostra la strada: consegnare definitivamente la sanità pubblica nelle mani della criminalità organizzata e dei gruppi affaristici, con Bertolaso alla testa!

     

Comitato di Partito del (nuovo) Partito Comunista Italiano – Nadja Krupskaija

Fontana assassino, Sala zerbino!

Rompere con la cricca mafiosa è possibile: cacciare la giunta Fontana-Moratti, commissariare dal basso la sanità lombarda!

 

La necessità del rimpasto nella giunta regionale della Lombardia tra la Lega e Forza Italia ha portato una parte delle Larghe Intese, quella più legata alla banda Berlusconi, a dover riciclare alcuni rifiuti la cui puzza si sente da lontano: riesumare Letizia Moratti e riposizionare Giulio Gallera.

Per inquadrare il tipo di spazzatura a cui è affidata la gestione della sanità in Lombardia, una breve presentazione: Letizia Moratti, ex sindaco di Milano fino al 2011, scalzata dalla mobilitazione popolare che portò alla vittoria della “giunta arancione” di Pisapia; ex ministro dell’Istruzione e fedele esecutrice delle politiche di smantellamento della scuola pubblica; esponente di spicco di una famiglia della borghesia imperialista nostrana (Pirelli, SARAS, GPA, comunità di San Patrignano); impelagata nello scandalo per le consulenze d’oro da sindaco di Milano e infine madrina politica di Giuseppe Sala, la cui carriera nella pubblica amministrazione, in A2A (poi messo a dirigere la speculazione legata ad EXPO) è stata largamente sostenuta dalla Moratti e dai padroni del cemento amici di Berlusconi. Un personaggio di fiducia per la classe dominante e sicuramente una figura che mette d’accordo entrambi i poli delle Larghe Intese!

Quella della Moratti è una nomina che da un lato viene per bocca di una parte del Vaticano (quella del gruppo San Donato e di Don Verzè), delle organizzazioni criminali (gruppi legati a Berlusconi-Bertolaso) e degli speculatori del cemento e della finanza, dall’altro lato è obbligata dalla crisi della giunta Fontana-Gallera, della loro gestione criminale della pandemia in Lombardia che ha suscitato indignazione e mobilitazione da parte delle masse popolari e dei lavoratori in ogni angolo della regione.

Ma la toppa è peggio del buco: Letizia Moratti è un personaggio affidabile e autorevole (finché dura) solo per i gruppi di potere che rappresenta, non di certo per le masse popolari. La classe dominante prova a livello locale a mettere la pezza all’ingovernabilità alimentata dalla crisi richiamando vecchi catorci come Letizia Moratti, nel tentativo di reggere ancora con lo sputo i fragili equilibri che Gallera prima di lei non è riuscito a tenere in piedi e che la mobilitazione delle masse popolari ha già messo in discussione.

E c’è di più! Con l’accordo sottobanco nelle Larghe Intese, tra PD, Italia Viva e polo Berlusconi per la poltrona della Moratti, Giuseppe Sala vuole assicurarsi una vittoria senza troppe sorprese alle prossime amministrative nella città di Milano, non disturbando troppo la giunta Fontana-Moratti con la sua blanda protesta contro la malagestione della sanità lombarda.

Ma per quante manovre le Larghe Intese possono mettere in campo, i fatti hanno la testa dura. La Lombardia continua ad avere il primato dei decessi per Covid e curarsi diventa solo appannaggio per chi ha ancora la possibilità di pagare; le condizioni di lavoro negli ospedali sono pessime, il numero dei contagi diventa strumento di ricatto tra Regione e governo centrale nel balletto dei colori, per recuperare credibilità tra i lombardi e non di certo un dato da utilizzare per prevenire la diffusione del Covid-19; i trasporti pubblici non sono aumentati di numero e i servizi alla persona sono addirittura stati ridotti.

Al netto dei bei discorsi né Regione, né governo, né sindaci (che sono responsabili della salute pubblica) sono stati (e saranno) in grado di garantire 1. un efficace sistema di tamponi e tracciamento del virus per isolarlo e ridurre quindi al minimo i contagi da Covid-19, 2. un adeguato sistema di assistenza territoriale e domiciliare sia di tipo sanitario che socio-assistenziale, comprese assunzioni di personale medico e infermieristico, 3. una stabilità del reddito a tutte quelle fasce di lavoratori costretti a fermarsi e a non avere entrate economiche per via delle chiusure e delle restrizioni e per l’aggravarsi della crisi economica che la pandemia da Covid-19 ha alimentato. Questo dovrà essere il contenuto della prossima campagna elettorale a Milano e il contenuto della mobilitazione di chiunque voglia far fronte positivamente alla crisi: sulle soluzioni concrete che da subito verranno messe in campo bisogna misurare candidati e chiacchieroni, sulle soluzioni concrete bisogna attivarsi, coordinarsi e rendere capillare la mobilitazione.

Nella città di Milano i probi esempi infatti non vengono di certo da Giuseppe Sala e da Letizia Moratti, che come il resto delle autorità si cimenterà in grandi invettive contro le masse popolari, alimentando la guerra tra poveri, quando i contagi torneranno ad aumentare, la guerra dei profitti sui vaccini non si sbloccherà e la privatizzazione della sanità in Lombardia continuerà a mietere vittime. Non sono loro il futuro di Milano e della Lombardia!

E’ urgente rompere il connubio mafioso e criminale di cui garante si fa la giunta Fontana-Moratti, continuando a permettere il saccheggio e la speculazione sulla sanità pubblica e sulla pelle di migliaia di morti e malati da Covid-19 e per via delle altre patologie che l’emergenza sanitaria non permette di curare e affrontare: non è un caso la nomina di Bertolaso a responsabile della distribuzione dei vaccini, dopo l’ “egregio” lavoro svolto con l’ospedale fantasma nell’ex area Expo e di Civitanova Marche… per i profitti dei padroni!

Esempi positivi invece vengono dalla brigata sanitaria Soccorso Rosso, che fa gratuitamente i tamponi antigenici (rapidi) e attua la pratica del tampone sospeso (per arrivare a tutte quelle persone che, abbandonate da ATS, non possono avere accesso a questo servizio se non pagando), dalle Brigate Volontarie per l’Emergenza che assistono le famiglie indigenti, dai lavoratori degli ospedali che si organizzano per denunciare le condizioni di lavoro volute dai loro dirigenti sanitari che mettono a rischio le loro vite e quelle dei loro pazienti. Alcuni esempi da sostenere e con cui solidarizzare sono rappresentati da Francesco Scorzelli di USB di Lecco e Merate (a cui va la nostra solidarietà per la rappresaglia dell’azienda sanitaria e della Regione Lombardia, solerti nel cercare di tappare la bocca a chi denuncia la malagestione dell’emergenza Covid-19), dai medici e infermieri dell’ospedale San Carlo e San Paolo di Milano che con i loro sindacati presenti (USI, USB, Nursing UP e CGIL) hanno messo in campo un servizio di segnalazione anonima per permettere agli operatori sanitari di denunciare ciò che non va sul proprio posto di lavoro senza incorrere in sospensioni e attacchi repressivi, permessi dall’infame regolamentazione dei vincoli di fedeltà aziendale.

Queste rappresentano la vera forza, intelligenza e capacità per far fronte all’emergenza sanitaria. Il modello sanitario da mettere in campo è quello che lavoratori del comparto sanitario, brigate volontarie e comitati in difesa della salute pubblica rivendicano e via via stanno praticando, anche se in “piccolo”, da mesi!

Affacciandoci alla politica nazionale, la soluzione ventilata in queste ore da Sergio Mattarella (degno successore di Giorgio Napolitano ed erede delle trattative Stato-Mafia che costituirono il Polo Berlusconi), di installare un governo con alla testa Mario Draghi, darebbe manforte allo sterminio non dichiarato delle masse popolari di cui è causa la giunta Fontana-Gallera e che continuerà con Letizia Moratti. Mario Draghi infatti è l’uomo del “governo del pilota automatico” dettato dall’UE. Renderebbe il nostro paese, già asservito alla NATO, ancora più asservito anche all’UE e alla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti.

La pandemia imperversa, le cure inadeguate (nonostante il progresso scientifico e tecnologico raggiunto) nei paesi imperialisti sono uno scandalo criminale frutto dell’eliminazione delle conquiste attuata nei passati decenni dai governi di Larghe Intese (la progressiva privatizzazione della sanità in Lombardia è esempio del “virtuoso” modello con cui hanno fatto profitti il Vaticano e gli aguzzini della sanità privata e che oggi conta decine di migliaia di morti), la messa a punto dei vaccini è un modello di operazione speculativa (“date i vaccini in base al PIL regionale” tuona la Moratti!) al pari, ma più in grande, degli affaire camici, tamponi e mascherine. Con un governo Draghi o affine, la crisi economica sarebbe gestita in modo ancora più conforme agli interessi della borghesia imperialista: progredendo ulteriormente nello smantellamento della sanità pubblica, nell’impoverimento delle condizioni di vita e di lavoro delle masse popolari.


Mobilitarsi nei prossimi giorni per impedire l’installazione di un governo a guida Mario Draghi è ciò che indichiamo a tutti coloro che vogliono farla finita con l’andazzo imposto dalla classe dominante, ai lavoratori della sanità, a tutte quelle forze sane che nel corso dei mesi dall’inizio della pandemia hanno dimostrato di essere in grado di far fronte alle necessità delle masse popolari in maniera più efficace della classe dominante!

Mobilitarsi nelle prossime settimane per cacciare Letizia Moratti e Attilio Fontana, a cui Giuseppe Sala regge il gioco speranzoso di essere rieletto alle prossime amministrative nella città di Milano: commissariare la sanità in Lombardia è ancora una priorità, farlo dal basso con la mobilitazione, con l’organizzazione e con la lotta è una necessità!

Diffondere, con le dovute precauzioni, la locandina in allegato a questo comunicato che denuncia la cricca mafiosa che guida gli affari di padroni, Vaticano e criminalità organizzata in regione Lombardia!

Non sono i padroni a essere forti, sono i lavoratori e le masse popolari che devono organizzarsi e coordinarsi per far valere la loro forza!

La riscossa delle masse popolari è possibile! Ciascuno può e deve dare il suo contributo!

Il partito comunista è il fattore decisivo della vittoria!

Costituire Comitati di Partito in ogni azienda, scuola, istituzione pubblica e in ogni territorio!

Mettersi in contatto con il Centro del Partito!

Riprodurre e affiggere ovunque, con le dovute cautele, la locandina di pag. 84 di La Voce 66 e gli adesivi dell’Avviso ai naviganti 103 è un’operazione di guerra: vedere che il (n)PCI clandestino è presente infonde fiducia nei lavoratori e smorza l’arroganza dei padroni!

Inviare alla Delegazione delegazione.npci@riseup.net l’indirizzo email di ogni conoscente e di ogni organismo a cui può essere utile ricevere i Comunicati del Partito.

Per metterti in contatto con noi scrivici a cdp.krupskaija@net-c.com