La crisi in corso e la Whirlpool di Siena
Quale futuro per gli operai?

   

12.2020 - Comunicato n. 2 del Comitato di Partito “Spartaco Lavagnini”

La classe dominante sta conducendo il paese verso una situazione sempre più disastrosa per le masse popolari e per la classe operaia. La pandemia da Covid-19 è la punta dell’iceberg di una crisi che viene da lontano e che manifesta tutta l’efferatezza della borghesia nei confronti delle classi oppresse. Dopotutto i capitalisti, per sopravvivere, non possono fare a meno della classe operaia e dell’oppressione di classe, esistono ed esisteranno fintanto che la classe operaia non avrà rovesciato i rapporti di classe fino all’instaurazione del socialismo. In questo contesto il Governo Conte 2 utilizza la pandemia da Covid-19 per distogliere l’attenzione dalla contraddizione di classe, invoca l’unità del paese cercando di favorire la mobilitazione delle masse popolari negli interessi della classe dominante.

Nel frattempo dall’inizio della pandemia, tra lavoratori autonomi e aziende che hanno chiuso lo stesso Governo stima circa 600mila nuovi poveri, ai quali il premier Conte promette aiuti e sostegno senza annullare però il pagamento di affitti e bollette ma sospendendolo solo in alcuni casi.

Tutti gli avvenimenti che si sono susseguiti durante quest’anno hanno dimostrato e dimostrano che uno Stato può assumersi la responsabilità della sopravvivenza della popolazione, stabilendo chi deve lavorare e chi no, chi deve sopravvivere e chi no.

Un esempio di questo è il caso della Whirlpool di Napoli. La fabbrica è stata chiusa definitivamente dal 31 Ottobre 2020 lasciando sul lastrico circa 400 operai con enormi ricadute negative su altre 7 aziende del territorio campano la cui produzione era trainata dalla produzione Whirlpool. Il Governo ha ignorato la lotta degli operai che dal maggio 2019 si sono mobilitati per tenere aperta l’azienda. Le vertenze degli operai sono rimaste per mesi e mesi al MiSE senza risoluzioni concrete, intanto i commissari straordinari nominati dal Governo per raggiungere compromessi (per ingrassare le tasche delle aziende in chiusura promettendo piani industriali fantasma) fanno fortune sulle chiusure, e quanto più sono lunghe le trattative tanto più si riempiono le loro tasche.

Dopo gli avvenimenti della ex Embraco di Riva di Chieri che ha lasciato 400 operai in cassa integrazione, la chiusura dello stabilimento Whirlpool di Napoli è il secondo fatto che chiarisce che il gruppo Whirlpool in Italia ha avviato verso la morte lenta le aziende che ha rilevato.

Perché chiudere una fabbrica che è in attivo di bilancio? Perché così è più semplice chiudere tutte le altre!

Alla Whirlpool interessa delocalizzare, sfruttare gli operai dove ci sono meno vincoli statali e più agevolazioni fiscali, andare a produrre dove può usufruire di salari più bassi e di maggiori regalìe statali. Evidentemente i padroni della cordata non si sono saziati dei 27 milioni di fondi pubblici elargiti dai vari governi del nostro paese negli ultimi 6 anni!

Nonostante le promesse dei padroni, quanto tempo passerà prima che a capitolare sarà un’altra azienda dello stesso gruppo industriale?

E se le altre aziende produttrici di elettrodomestici (così come tutte le altre aziende capitaliste) devono rimanere aperte durante la pandemia da Covid-19 (per non fermare l’economia dicono!), che cosa aspetta il Governo ad espropriare lo stabilimento di Napoli e tenere in piedi 400 posti di lavoro?

L’unico interesse del Governo Conte è garantire profitti ai capitalisti! Altro che avvocato del popolo!

Lo stabilimento Whirlpool di Siena ha già avuto tutte le avvisaglie di una prossima chiusura. Gli operai devono mobilitarsi da subito per prendere in mano il destino dell’azienda senza aspettare il giorno in cui anche loro saranno mandati a casa tramite un SMS! Organizzarsi e mobilitarsi coordinandosi con tutti quegli organismi operai che in tutta

 Italia si mobilitano per vedersi garantito un futuro dignitoso. Non affidarsi alle promesse dei padroni e alle rassicurazioni di Giuseppe Conte ma agire d’attacco, lavorando per costruire e dare forza a un governo di emergenza che metta in campo tutte le misure necessarie per tenere aperte le fabbriche, prolungare il blocco dei licenziamenti oltre lo stato d’emergenza dichiarato dal Governo, perché il virus che fa più morti è il capitalismo.

Gli ospedali collassano, i piccoli commercianti chiudono, ma le Borse restano aperte per garantire la speculazione!

Non c’è futuro dignitoso quindi senza lotta e senza l’instaurazione del socialismo.

Questo è il compito storico che spetta alla classe operaia che si organizza attorno al proprio partito comunista. Il (n)PCI

lancia l’appello ad ogni operaio affinché sia fedele alla propria classe, non ai padroni!

La battaglia degli operai Whirlpool di Siena darà forza e vigore alla resistenza di tutta la classe operaia, darà forza e vigore alla battaglia di Napoli e di tutti gli operai del gruppo Whirlpool.

 

Avanti quindi verso la Rivoluzione Socialista!

Prendere in mano il destino della propria fabbrica per prendere in mano il futuro del paese!

Passare dalla difesa all’attacco!

Viva il (n)PCI

Operai e lavoratori, arruolatevi nel (nuovo) Partito Comunista Italiano!

Raccogliamo gli insegnamenti della prima ondata della rivoluzione proletaria mondiale (1917-1976) per costruire la rivoluzione socialista!

Costruire Comitati di Partito in ogni azienda, scuola, istituzione pubblica e in ogni territorio!

Costruire il partito comunista, Stato Maggiore della Guerra Popolare Rivoluzionaria, è la chiave per la vittoria!

Mettersi in contatto con il Centro del Partito (usando il programma di criptazione PGP e il programma per la navigazione anonima TOR) e cimentarsi sotto la sua guida nella costruzione di un Comitato di Partito clandestino nella propria azienda, scuola o zona d’abitazione!

www.nuovopci.it

Per comunicare con il CdP Spartaco Lavagnini scrivete all’indirizzo e mail workeraction@mailo.com

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Riprodurre e affiggere ovunque, con le dovute cautele, la locandina di pag. 84 di La Voce 66: vedere che il (n)PCI clandestino è presente infonde fiducia nei lavoratori e smorza l’arroganza dei padroni!