Solidarietà al Partito dei CARC: Attilio Fontana è un assassino e Giulio Gallera un suo complice. Carlo Bonomi e Confindustria sono i loro mandanti!

   

Comitato di Partito del (nuovo) Partito Comunista Italiano – Nadja Krupskaija

21 maggio 2020

Solidarietà al Partito dei CARC: Attilio Fontana è un assassino e Giulio Gallera un suo complice. Carlo Bonomi e Confindustria sono i loro mandanti!

 

Cacciare Fontana & Gallera e tutta la giunta regionale della Lega!

 

Costruire in ogni angolo della regione gli organismi locali del Nuovo Potere capaci di farlo!

 

FONTANA ASSASSINO, a caratteri cubitali, è il murale apparso a Milano lungo il naviglio della Martesana nelle scorse settimane, scatenando una canea mediatica anticomunista a livello nazionale. Dalla Lega al PD, al M5S regionale, hanno tutti solidarizzato con Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, responsabile di oltre 15 mila morti per la malagestione dell'emergenza sanitaria ancora in corso. Il contenuto del murale è giusto: Fontana è un assassino, al pari di Gallera e degli altri loro soci e complici, mandati a massacrare le masse popolari lombarde da Confindustria e da Carlo Bonomi, in nome della "riapertura a tutti i costi" per garantire i profitti ai padroni e ai capitalisti. La strage di anziani per loro è solo un "danno collaterale" che hanno reputato accettabile e conforme agli obiettivi che perseguivano: non far perdere terreno ai capitalisti che hanno investito nel mercato italiano.

A dirlo non è la scritta murale rivendicata giustamente dal P. CARC, ma la palese sottomissione del governatore Fontana agli interessi di Confindustria con la complicità del governo Conte 2, che in pieno stile da Repubblica Pontificia si comportano come i ladri di Pisa: di giorno litigano scaricandosi il barile delle responsabilità gestionali dell'emergenza sanitaria e di notte "rubano insieme", firmando in comunella gli accordi con Carlo Bonomi e soci. Lo affermano se non fosse chiaro i 15mila morti per Covid-19, l'appalto al mafioso Bertolaso per la costruzione di un ospedale inutilizzato da 21 milioni di euro a Milano Fiera, la libertà concessa ai capitalisti di tenere aperte le aziende della Lombardia, la delibera regionale dell'8 marzo a firma di Giulio Gallera che ha mandato a morire centinaia di anziani nelle RSA.

Ma Attilio Fontana non è solo un assassino: è uno stragista, un mafioso, un corrotto, uno dei principali garanti del sistema di potere della Repubblica Pontificia in Lombardia invischiato nelle nomine di poltrone, consulenze e ruoli di direzione affidati agli amici degli amici, in combutta con Lara Comi e Gioacchino Caianiello di Forza Italia, negli scorsi mesi fatti fuori nella guerra tra bande di gruppi del potere capitalista e clericale. E' esemplare la vicenda della nomina a consulente della Regione di Luca Marsico, amico, socio e complice di Fontana, famoso per aver coperto i carabinieri che nel 2009, in una caserma di Varese, ammazzarono Giuseppe Uva. Se giornalisti come Sallusti (il Giornale) e il sindaco di Milano Beppe Sala del Partito Democratico fanno fronte comune con la Lega contro i comunisti del P. CARC, "colpevoli" di indicare la responsabilità politica del massacro avvenuto in Lombardia, è perchè il contenuto della scritta murale rivendicata dal P. CARC è talmente giusta ed espressione del malcontento e del pensiero della massa della popolazione, che hanno paura: paura per se stessi, per il potere che voglion conservare, per gli interessi che sono  pagati per difendere, hanno paura che le masse popolari si uniscano ai comunisti per porre fine al loro sistema di potere!

 

Il Nuovo Potere che spazzerà via la giunta leghista dalla Regione Lombardia esiste già in una certa misura: si deve solo rafforzare.

A far fronte al massacro perpetrato dalla giunta regionale, in ogni angolo della Regione Lombardia ma principalmente a Milano si sono attivate le Brigate volontarie per l'emergenza, gruppi di mutuo soccorso divisi per zone, che dai primi giorni della quarantena si sono attivate per far fronte agli effetti più disastrosi della malagestione dell'emergenza sanitaria. In decine di aziende private i lavoratori si sono mobilitati per bloccare la produzione e garantire le misure di sicurezza, per ottenere dispositivi di protezione individuale (DPI) a sufficienza e protocolli adeguati alle proprie mansioni e al tipo di produzione svolta (la lotta che il SI COBAS ha promosso alla TNT di Peschiera Borromeo e in altri stabilimenti in Italia è un esempio, così come alla Electrolux di Susegane (Treviso), alla Whirlpool di Cassinetta di Varese, alla Tenaris-Dalmine di Bergamo ecc.); in decine di ospedali, strutture sanitarie e RSA medici e infermieri si sono ribellati alle pessime condizioni di lavoro, violando l'obbligo di fedeltà aziendale e denunciando la carenza di personale, le speculazioni della sanità privata, la cronica mancanza di DPI che hanno reso gli ospedali centri di diffusione del contagio piuttosto che luoghi di cura e guarigione. Quando Attilio Fontana e Giulio Gallera affermano di aver fatto il possibile per far fronte all'emergenza sanitaria e che hanno "gestito meglio di altre regioni l'emergenza" e che "rifarebbero tutto", da un lato mentono, dall'altro dichiarano che continueranno la guerra di sterminio contro le masse popolari, peggioreranno la situazione invece di migliorarla, dichiarano la propria affidabilità a garanzia dei profitti di Confindustria e del Vaticano con la sua rete di cliniche e ospedali di capitalisti e di congregazioni religiose.

 

La volontà di cacciare la giunta Fontana-Gallera è un sentimento diffuso. E' un obiettivo che si deve porre, quindi, ogni organismo che oggi sti sta mobilitando per far fronte all'emergenza economica, sanitaria e sociale in corso. Come?

La sola denuncia non basta: non è sufficiente indicare la responsabilità politica della strage di malati da Covid-19, non è sufficiente appellarsi alla magistratura o al governo e chiedere il commissariamento della Regione; le petizioni e le campagne di opinione non sono sufficienti, anche se sono utili se volte all'organizzazione. Si deve sviluppare un'ampia, capillare e combattiva campagna per costituire Amministrazioni Locali di Emergenza che servono a far fronte al disastro alimentato dalla Giunta Regionale e da decenni di privatizzazione della sanità. Le Brigate volontarie per l'emergenza che a partire dall'emergenza Covid-19 si sono legate a Emergency di Gino Strada sono già oggi esempio che l'alternativa non solo è possibile, ma esiste già in embrione. Non è forse a Emergency che il sindaco di Bergamo si è dovuto appellare per stilare i protocolli sanitari per gli ospedali e per costruire un'ospedale da campo ex novo per far fronte all'emergenza sanitaria? Non è forse alle Brigate volontarie per l'emergenza che il Comune di Milano è stato costretto ad affidarsi per mettere mano a quei servizi che negli ultimi anni ha privatizzato o affidato ad associazioni caritatevoli, che ha reso insufficienti, come l'assistenza ai bisognosi e ai nuclei familiari in difficoltà? Ma mentre le istituzioni locali hanno bisogno della forza, della mobilitazione e dell'impegno delle centinaia e migliaia di volontarie e volontari, delle centiania di operatori formati da Emergency per evitare il peggio a causa della loro incapacità di far fronte alle necessità delle masse popolari, le Brigate volontarie non hanno bisogno di Fontana e Gallera. Anzi, Fontana & Gallera sono un ostacolo al loro lavoro!

Le masse popolari della Lombardia avrebbero beneficio maggiore se Gino Strada e Emergency amministrassero la sanità lombarda e i servizi di assistenza, con l'appoggio, il sostegno e la mobilitazione delle Brigate volontarie per l'emergenza. Sogno o realtà? Tutto dipenderà:

- da quanto le Brigate volontarie per l'emergenza daranno continuità alla loro azione e la svilupperanno 1. mobilitando e organizzando i disoccupati dei quartieri popolari (non immuno-depressi, sotto i 65 anni di età perchè meno esposti a  sintomi gravi del virus) per i lavori di pubblica necessità che stanno svolgendo (acquisto e distribuzione di beni di prima necessità, assistenza personale e psicologica, ecc.) richiedendo di essere pagati dagli enti locali per questo lavoro (ASL, Comune di Milano e municipalità, ecc.), e 2. occupandosi dell'emergenza sanitaria a tutto tondo: c'è carenza di DPI, che vanno prodotti a sufficienza per tutti reperendo materie prime e mettendo al lavoro uomini e donne capaci di produrli, inizialmente anche solo artigianalmente; decine di migliaia di lavoratori sono costretti a lavorare in aziende insalubri, senza protocolli di sicurezza adeguati e senza DPI: c'è bisogno del controllo popolare su queste aziende, sugli ospedali e le altre strutture sanitarie;

- da quanto in ogni azienda capitalista e pubblica si formeranno organismi di operai e di lavoratori che si mobilitano da subito per mettere in sicurezza le aziende e i lavoratori al riparo dai contagi e dagli altri infortuni, incalzando i sindacati, le ASL, con denunce anonime laddove non si ha la forza per farlo pubblicamente[1], chiedendo alle Brigate volontarie per l'emergenza o ad associazioni come Medicina Democratica di sostenere la propria battaglia, chiamando tecnici e medici del lavoro di propria conoscenza e non corrotti dai padroni per fare sopralluoghi, stilare protocolli e tutto ciò che serve per garantire la salute dei lavoratori;

- da quanto i comunisti del P. CARC daranno seguito al proposito contenuto nella scritta murale comparsa sul naviglio della Martesana: Fontana è un assassino, e va cacciato! Rivendicando la paternità della scritta murale il P. CARC si è posto alla testa, consapevolmente o meno, di quel malcontento diffuso tra le masse popolari e il sentimento di odio e ribrezzo verso Fontana e Gallera, un sentimento diffuso a partire dai parenti delle vittime del Covid-19 fino ai lavoratori mandati al macello in fabbrica, dagli anziani e le persone in difficoltà costretti all'isolamento in casa senza assistenza agli elementi delle masse popolari multati per far fare cassa a Regione e Comuni. Il P. CARC si è fatto voce del sentimento di ribellione al marasma in cui la classe dominante sta conducendo il paese. Costruire le condizioni per un'amministrazione locale di emergenza in Lombardia è tra i propositi del P. CARC, ci sono i presupposti per farlo ed è l'unica via percorribile per cacciare Fontana e i suoi sgherri, non permettere alle Larghe Intese di piazzare nuovamente uomini di propria fiducia alla guida della regione, far fronte alle esigenze della classe operia e delle masse popolari, valorizzare e non disperdere l'esperienza delle Brigate volontarie per l'emergenza. Ma compito di cacciare lo stragista Fontana instaurando un'amministrazione locale di emergenza non è solo compito dei comunisti del P. CARC. Chiamiamo a mettersi su questa strada tutti coloro che si dichiarano comunisti: chiamiamo a farlo i comunisti del Partito Comunista Italiano, del Partito Comunista guidato da Marco Rizzo, del PRC e degli altri partiti che si dichiarano comunisti.

 

La paura che gli esponenti della classe dominante hanno della verità scritta su un muro a caratteri cubitali dal P. CARC è evidente: minacciano denunce e persecuzioni per nascondere il marcio che hanno in casa. La loro debolezza è la forza dei comunisti, se riescono a mobilitare le masse popolari a imporre un proprio governo e proprie autorità alla direzione del paese!

 

Il (nuovo) Partito Comunista Italiano sostiene la lotta per cacciarela giunta Leghista di Attilio Fontana e Giulio Gallera, per costruire un'Amministrazione Locale di Emergenza necessaria a far fronte alla situazione di emergenza!

 

Comitato di Partito Nadja Krupskaija

(nuovo) Partito Comunista Italiano – www.nuovopci.it

 

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[1] Mettiti in contatto con noi: se il padrone e le direzioni aziendali minacciano licenziamenti e repressione, scrivici la tua testimonianza. Ci penseremo noi a farla circolare in anonimato!

 


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