LA GINORI E’ IN CRISI PERCHE’ IL CAPITALISMO E’ IN CRISI!

OCCUPARSI E USCIRE DALLA FABBRICA, COME NELLA RESISTENZA E NEL 2013!

   

La Ginori è il cuore politico, industriale, sindacale e culturale della città di Sesto Fiorentino e della Piana dal 1734 ad oggi. La sua è una delle storie più importanti del nostro paese. Qui la classe operaia impose uno dei primi sindaci socialisti agli inizi del secolo scorso, difese la fabbrica dal saccheggio e dalla distruzione nazifascista durante la Resistenza. Dalla fabbrica uomini e donne confluirono nella Resistenza, la lotta che portò la classe operaia al punto più alto nel suo cammino per la conquista del potere. Qui la classe operaia ha impedito la chiusura della fabbrica nel 2013, quello che volevano torme di speculatori, massoni e affaristi complici dei governi locali e regionali legati al PD, a Forza Italia, agli altri partiti delle Larghe Intese. In questa occasione la classe operaia ha vinto grazie a una poderosa mobilitazione operaia e popolare e a una strenua lotta, grazie alla solidarietà dei lavoratori di molte altre aziende e alla mobilitazione di studenti, pensionati, commercianti e cittadini sestesi che quotidianamente sono accorsi alla fabbrica: tutto questo è conferma che sono le masse popolari che fanno la storia, con la classe operaia alla loro testa che le mobilita.

Oggi gli operai della Ginori sono nuovamente chiamati alla lotta. La minaccia di chiusura si ripresenta, e non per la cattiveria dei padroni o per la perfidia dei loro piani per smembrare l’apparato produttivo. Sono costretti a fare così per il procedere della crisi del capitalismo, questo sistema che impongono alla società e che è storicamente superato, la cui crisi cercano di risolvere a modo loro: con le delocalizzazioni, la speculazione finanziaria, la riduzione di personale. E’ il tratto comune agli attacchi portati contro la classe operaia di tutto il paese, dalla Whirlpool alla Piaggio fino alle acciaierie di Piombino, è il pericolo che incombe sugli stabilimenti ex FIAT, Electrolux, Bekaert, sull’Alitalia, sulla Hag. E’un processo di morte lenta e mostra che i padroni sono deboli, perchè non si possono permettere di chiudere di un botto le aziende: per non suscitare una reazione dei lavoratori e delle masse popolari che non conterrebbero neanche con le forze armate che lo Stato mette loro a disposizione, e si creerebbe una situazione ingestibile e dagli esiti imprevedibili. Le recenti vicende della Bekaert sono esemplari: il maldestro tentativo di serrata padronale ha portato a una battaglia di risonanza nazionale e all’abbattimento di un pezzo del Jobs Act con il ripristino della CIGS, ha dato spinta all’emulazione a decine di migliaia di altri operai nella medesima situazione: un vero effetto boomerang!

Gli operai della Ginori sono chiamati nuovamente a difendere la fabbrica e il posto di lavoro per prevenire le mosse dei padroni di Koering, che continuano con la prosecuzione degli ammortizzatori sociali e i licenziamenti, e il basso livello di produzione in particolare nel “bianco”, prevedono l’entrata della Coop nell’area con il trasferimento del negozio del Neto, il tutto in assenza di un piano industriale. Tutto mostra la prosecuzione del processo di morte lenta della fabbrica, ridotta a poco più di 200 operai, e hanno poca sostanza le mirabolanti promesse di rilancio e il rinnovo degli impianti (a costo zero o quasi grazie ai finanziamenti del piano pubblico Industria 4.0).

Nella situazione attuale, gli operai della Ginori hanno il vantaggio di avere a disposizione ben due interlocutori istituzionali in rottura con quelli precedenti come fautori del cambiamento. Il sindaco Falchi e il governo M5S-Lega sono stati votati dalle masse popolari per questo preciso scopo e vanno spinti a tenere fede alle loro parole, imponendo loro di porsi in prima fila nella battaglia in difesa di un’eccellenza produttiva del nostro paese. Il M5S torni nella fabbrica come fece nel 2013 A. Bonafede, poco prima di essere eletto in Parlamento con i voti, anche, di più del 30 % degli operai Ginori.

Falchi e gli eletti M5S dovranno muoversi se non vogliono perdere il credito di cui ancora godono. Non sarà questo, comunque, a risolvere definitivamente la situazione della Ginori o di qualsiasi altra azienda. Il passo determinante oggi è la costruzione di un governo di emergenza delle masse popolari organizzate che vada a fondo e faccia ciò che il governo M5S-Lega non fa, che nazionalizzi le aziende fondamentali per la produzione del nostro paese e riconverta quelle inutili e nocive, nazionalizzi i settori strategici privatizzati negli anni per aprire nuovi campi di valorizzazione ai capitali dei padroni, che assicuri ad ognuno l’accesso ai servizi essenziali come la sanità e l’istruzione cancellando riforme come la Buona Scuola e la legge Fornero. Sarà un governo che alimenterà la lotta di classe nel paese e contro i gruppi imperialisti USA, UE, il Vaticano e la NATO, forze di occupazione nemiche della nazione. Questo governo sarà la scuola pratica di comunismo per milioni di italiani che toccheranno con mano quale è la soluzione definitiva dei problemi: l’instaurazione del socialismo, della dittatura del proletariato al posto di quella della borghesia, della pianificazione dell’economia invece dell’anarchia capitalista, la partecipazione crescente di ogni membro della società alla sua gestione invece dell’esclusione e della marginalizzazione della stragrande maggioranza delle masse popolari in favore di un pugno di parassiti.

Il Comitato Nuovo 25 Aprile promuove la costituzione di comitati di partito clandestini in ogni azienda capitalista e pubblica, che si occupino della salvaguardia delle stesse e conducano la lotta al riparo dalla repressione dei padroni e dei loro sgherri, come facevano gli operai comunisti organizzati nelle cellule del vecchio PCI sotto la dittatura fascista. La borghesia imperialista e il suo clero conducono una guerra non dichiarata e strisciante contro la classe operaia e le masse popolari e la repressione crescente è un segno della sua difficoltà e debolezza nel gestire il corso delle cose, nel mantenere la governabilità e l’autorevolezza. Gli operai Ginori e dell’intero paese prendano esempio da quelli dell’Unione Sovietica, la nazione di cui il 7 novembre si celebra la vittoria nella Grande Guerra Patriottica. La vittoria dell’Armata Rossa a Stalingrado fino a Berlino, così come quella dei partigiani in Italia contro gli occupanti nazisti e i loro servi fascisti, mostra come la classe operaia e le altre classi delle masse popolari unite nella costruzione del socialismo sono la vera forza che difende la sovranità nazionale, il patrimonio materiale e spirituale della nazione, come fecero gli operai e i cittadini di Sesto quando impedirono ai nazisti di distruggere la fabbrica, la cui struttura antica oggi è centro di cultura e studio.

Comitato Nuovo 25 Aprile del (nuovo) Partito Comunista Italiano

 

Costituire comitati di partito clandestini in ogni azienda capitalista e pubblica per difenderle dallo smantellamento! Il futuro dell’umanità è il socialismo e noi lo costruiamo rafforzando il movimento comunista che rinasce, aderendo al (nuovo) Partito Comunista Italiano!

 

Per informazioni, vedi il sito del (nuovo) Partito Comunista Italiano in www.nuovopci.it Mail:delegazionecpnpci@yahoo.it