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del (nuovo)Partito comunista italiano

anno XXVI - marzo 2024

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Movimento comunista internazionale

Presentazione e analisi

Storia del movimento comunista degli USA a cura di kites

La rivista kites raccoglie i contributi di organismi del movimento comunista cosciente e organizzato (MCCO) dell’America del Nord. I partiti della Carovana del (n)PCI sono in collegamento con essa fin dalla pubblicazione del suo primo numero, nel gennaio 2020.(1) Il suo numero 8, del marzo 2023, è interamente dedicato alla storia del MCCO degli USA e più che un numero di una rivista è un vero e proprio libro.(2) È stato redatto dalla Organizzazione dei Comunisti Rivoluzionari degli USA (OCR), che insieme a Revolutionary Initiative del Canada pubblica la rivista kites, ed è uno strumento utile ad avere conoscenza del MCCO degli USA e delle sue prospettive per chi, come noi, è consapevole dell’importanza che negli USA si costituisca un partito comunista capace di fare la rivoluzione socialista in quel paese. Per noi, la costruzione della rivoluzione socialista negli USA è per importanza seconda solo alla costruzione della rivoluzione socialista in Italia e quindi abbiamo dedicato attenzione all’analisi di questo testo.

Il libro si divide in tre parti:


1. Nel numero 4 del settembre 2021 kites ha pubblicato un’intervista al Partito dei CARC e nel numero 5-6 del gennaio 2022 un’intervista a un compagno del Comitato Centrale del (nuovo)PCI: https://kites-journal.org/2021/09/19/we-are-both-the-subject-and-the-object-of-the-revolution/ e in https://kites-journal.org/2022/01/19/banish-pessimism-and-defeatism/.


2. The CP, the Sixties, the RCP and the Crying Need for a Communist Vanguard Party Today, in kites (https://kites-journal.org/kites-8-contents/), marzo 2023, pagg. 570. Da qui in poi K8.


- la prima è dedicata al Partito Comunista degli USA (PC USA) dalla sua fondazione nel 1919 fino alla sua confluenza con i revisionisti moderni negli anni ’50, come accaduto per i partiti comunisti degli altri paesi imperialisti;

- la seconda è dedicata al movimento delle masse popolari negli anni ’60, del quale abbiamo qualche conoscenza: il movimento contro la partecipazione degli USA alla guerra del Vietnam è noto a tutti e molti hanno sentito parlare delle Pantere Nere;

- la terza è dedicata al Partito Comunista Rivoluzionario degli USA (PCR USA), costituitosi negli anni ’70 e tuttora esistente.

Storia del PC USA e del PCR USA costituiscono il grosso del libro. La storia del PC USA scritta da OCR può essere confrontata con quella di altri autori, mentre quella del PCR USA è unica, cosa che rende particolarmente utile l’analisi di questo libro, dato il rilievo che questo partito ha avuto nel movimento comunista nordamericano e anche a livello internazionale.

Primo e principale pregio del libro è l’intento di fare un bilancio del MCCO degli USA. Senza bilancio manca un terreno per avviare la costruzione di un partito comunista capace di promuovere e dirigere la rivoluzione socialista nel proprio paese, manca un elemento della concezione comunista del mondo, cioè della scienza rivoluzionaria nelle sue parti costituenti (filosofia, politica ed economia). L’elaborazione di questa concezione è mancata nel PC USA, così come è mancata nel PCR USA, nel primo Partito Comunista Italiano e nei partiti comunisti dei paesi imperialisti, e questa carenza è stata base del fatto che in nessuno di quei paesi i comunisti sono riusciti a conquistare il potere, come invece hanno fatto in Russia e in Cina nello scorso secolo.

A questo pregio se ne aggiunge un altro, cioè la consapevolezza che la rivoluzione non scoppia ma si costruisce, anche se la concezione è solo accennata. Questa è la critica principale che i compagni fanno al PCR USA. Concezione e azione di questo partito si sono determinati nella presa di posizione contro la svolta revisionista in Cina dopo la morte di Mao, quindi si sono determinati negativamente.(3) Il PCR USA invece non ha fatto alcun passo avanti nel determinare la strategia per conquistare il potere negli USA. Il PCR si è attestato lungo tutto il corso della sua attività nell’attesa di una rivoluzione che sarebbe dovuta scoppiare in concomitanza con una guerra che pensavano sarebbe stata scatenata dai gruppi imperialisti USA. La mancata elaborazione di una teoria rivoluzionaria ha pesato sul PCR USA impedendogli di radicarsi tra le masse in modo stabile. Il partito ha raggiunto picchi importanti nella mobilitazione delle masse popolari, ma da questo non ha ricavato un progresso nel suo ruolo dirigente di esse né si è rafforzato quantitativamente e ha sperimentato quasi tutte le deviazioni che i partiti comunisti dei paesi imperialisti hanno avuto nella loro storia: economicismo, dogmatismo, militarismo, settarismo, codismo e movimentismo. OCR le elenca tutte in questo libro, non solo per il PCR ma anche per il PC USA fondato dopo la Rivoluzione d’Ottobre, ugualmente capace di essere presente e anche promuovere grandi mobilitazioni operaie e popolari e ugualmente incapace di ricavarne una teoria per la rivoluzione socialista, senza la quale ogni movimento potenzialmente rivoluzionario si esaurisce. In particolare, l’analisi di OCR conferma quanto già spiegato da Gramsci, che dogmatismo da un lato ed economicismo e movimentismo dall’altro sono opposti in modo unilaterale, come teoria senza pratica e pratica senza teoria e ciascuno dei due tracima nell’altro. Nel PCR USA decenni di movimentismo accompagnati non da elaborazione scientifica ma da “riflessioni sparse” del suo dirigente Bob Avakian hanno condotto a una forma di dogmatismo che implica il culto di Avakian stesso, la ripetizione dei suoi detti, la sua foto sulle t-shirt, la pretesa che quella di Avakian sia la forma di pensiero più avanzata, quarta dopo quella di Marx, Lenin e Mao.(4)


3. Vedi al riguardo la nota 11 e l’affermazione di Gramsci su questo genere di posizione negativa.


4. La “brutta fine” di un partito come il PCR USA, che pure è stato all’avanguardia nel suo paese e non solo, è nella sua dichiarazione di voto per Biden, come necessità per impedire l’elezione di Trump.


La rivoluzione si costruisce, quindi, e si costruisce come una guerra popolare rivoluzionaria di lunga durata (GPRdLD). Il (nuovo)PCI tratta la materia in tutta la sua letteratura, ma in particolare qui mi riferisco all’articolo dove identifica questa strategia per conquistare il potere con quella che Gramsci chiama “guerra di posizione”,(5) perché a questo testo sono legati molti studi e articoli pubblicati dal gruppo Revolutionary Initiative del Canada, che come detto insieme a OCR produce la rivista kites. OCR, quindi, conosce la materia perché ne ha di sicuro discusso con i compagni canadesi e scrive:

Ciò che possiamo trarre come universale dalla strategia di guerra popolare prolungata sviluppata da Mao per fare la rivoluzione nelle condizioni particolari della Cina (e in generale applicabile ai paesi semi-feudali oppressi dall’imperialismo straniero) è la necessità per i comunisti di costruire, passo dopo passo, le forze soggettive per la rivoluzione attraverso un processo di lotta di classe e di consolidamento ideologico, politico e organizzativo. Questo processo non può essere imperniato su una congiuntura imminente, ma deve avvenire all’interno delle contraddizioni di classe strutturali della società, con i comunisti che sfruttano le opportunità di fare salti di qualità man mano che queste contraddizioni si acuiscono e che le contraddizioni su scala globale si acuiscono in congiunture. Inoltre, lo sviluppo e la forma di tali congiunture non saranno necessariamente determinati principalmente dallo sviluppo delle contraddizioni oggettive, ma anche dalle azioni soggettive sia della borghesia che delle forze rivoluzionarie. Ciò a cui dobbiamo mirare come comunisti è di metterci nella posizione, attraverso il nostro lavoro rivoluzionario a tutto tondo, di influenzare la nascita, lo sviluppo e l’esito delle congiunture, in modo che il proletariato rivoluzionario possa prendere il potere.(6)


5. Vedasi Gramsci e la Guerra Popolare Rivoluzionaria di Lunga Durata, in VO 44 - luglio 2013.


6. K8, pag. 401.


Quanto scritto da OCR è importante perché nel MCCO internazionale sono pochi gli organismi che fanno propria la legge per cui la rivoluzione si costruisce come una GPRdLD anche nei paesi imperialisti e perché è materia su cui lavora non un singolo “pensatore”, ma un collettivo e un collettivo che opera nel più importante dei paesi imperialisti.

Questi due aspetti, oltre alla grandissima mole di informazioni che il libro fornisce, ne giustifica la lettura e l’analisi e consentirà di dare fiducia all’opera cui OCR si appresta, quella di costruire la rivoluzione socialista negli USA, se i compagni nordamericani supereranno i limiti e riconosceranno errori che nel libro mostrano di mantenere, che si ergono a fronte di loro come ostacoli al successo del loro percorso e che elenco più oltre.

L’opposizione tra il credere che la rivoluzione scoppierà e il sapere che la rivoluzione si costruisce è opposizione tra essere (relativamente) passivi ed essere attivi.(7) Riconoscere questo significa smettere di lasciarsi trainare dagli eventi e iniziare a diventarne creatori. Significa che le masse popolari cessano di muoversi dietro comando e per l’interesse della borghesia e conquistano autonomia di pensiero e volontà. Il punto è l’essenza della rivoluzione socialista e del MCCO che fin dalla sua nascita la promuove e costruisce e ha valore epocale nella storia dell’umanità. Significa che sì, la realtà è quella che è ed è indipendente dai nostri pensieri e sentimenti, ma che anche i nostri pensieri e sentimenti e il nostro agire sono reali. Quindi è sì reale il dominio della borghesia con tutti i disastri che genera, ma reale è anche il movimento rivoluzionario che spazza via questo dominio. Il pensiero e la volontà dei comunisti, quindi, non si limitano a descrivere la realtà come “realmente” già è, ma la trasformano, conducono a rendere reale ciò che è potenziale nel movimento spontaneo delle masse popolari e ciò di cui le masse popolari hanno bisogno. La verità, insomma, non sta scritta nei cieli né da nessuna altra parte, ma si realizza, la classe operaia con il suo partito e le altre classi delle masse popolari la realizzano e perciò è verità di classe.


7. Essere passivi significa agire senza avere in mano l’iniziativa. I comunisti convinti che la rivoluzione è qualcosa che scoppia non sono passivi in senso assoluto. Sono anzi in massima parte dei casi attivi senza risparmio di energie e la storia è piena di esempi della loro gloriosa e attiva resistenza. Se però la resistenza non si trasforma in attacco, il nemico mantiene l’iniziativa e alla fine il successo è suo.


Questo a OCR è chiaro. OCR ci mostra che invece non è chiaro ad Avakian. Secondo questi non esiste una verità di classe nel senso che anche Mao descrive e che è quello spiegato sopra, ma solo una verità oggettiva, cioè un riflesso accurato del mondo materiale nella mente dell’uomo. Avakian pretende che questa sia una “rottura epistemologica”, ma in realtà è un passo indietro rispetto alla filosofia di Lenin in Materialismo ed empiriocriticismo (1909) e nei Quaderni filosofici del 1914, dove afferma che “la coscienza dell’uomo non solo riflette il mondo oggettivo, ma lo crea”.

I compagni di OCR, però, nel tornare a queste opere di Lenin così importanti per lo sviluppo del materialismo dialettico, mettono i piedi nel pantano citando le elaborazioni al riguardo di intellettuali che nell’ambito del cosiddetto “marxismo occidentale”, quello che si limita a spiegare il marxismo e di solito lo fa da una cattedra universitaria,(8) sono considerati alla stregua di pop stars, quali Slavoj Žižek. Questo intellettuale ha svilito come azione terroristica l’azione del 7 ottobre scorso condotta da organismi della resistenza palestinese, azione che invece mostra a tutti i popoli del mondo che passare dalla resistenza all’attacco è possibile e necessario. Sempre Žižek definisce la guerra condotta da Zelenski a nome della NATO come “resistenza del popolo ucraino”. Chiama in causa a suo sostegno Lenin e Trotzky, ma qui si ritrova anche con OCR, che considera la guerra in corso in Ucraina come conflitto interimperialista. Questo è un errore dei compagni americani, che si accompagna ai limiti ed errori che elenco di seguito.


8. E di solito critica tutti quelli che invece di limitarsi a spiegare il marxismo lo attuano, cioè lo usano come strumento per costruire la rivoluzione socialista e il socialismo.


1. Manca una analisi dell’andamento dell’economia nel mondo e negli USA nel periodo in esame. I riferimenti sono solo quelli superficiali e sotto gli occhi di tutti (la crisi del 1929, la crisi dei mutui subprime nel 2008). Manca la consapevolezza che la crisi in corso è la seconda crisi generale per sovrapproduzione assoluta di capitale, cosa che renderebbe chiara nel MCCO degli USA la causa di molti fenomeni di carattere politico che i compagni di OCR si limitano a constatare. Renderebbe chiaro ai compagni americani che lo scontro in atto in Ucraina non è determinato dalle ambizioni politiche di gruppi imperialisti contrapposti, ma da una crisi che spinge la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti con quelli USA alla loro testa verso la guerra, con quanto di distruzione e sterminio vediamo oggi soprattutto in Ucraina e Medio Oriente. Servirebbe ai compagni di OCR a non credere che la borghesia imperialista possa evitare la guerra adottando piani e accorgimenti, come scrivono. La crisi generale per sovrapproduzione assoluta di capitale ha solo due esiti possibili: la rivoluzione socialista o la guerra; la borghesia precipita il mondo e se stessa verso la seconda opzione, spinta da una forza che essa non ha alcuna possibilità di controllare.

2. L’analisi di classe è sbagliata o confusa. OCR dichiara che in USA (e, aggiunge, negli altri paesi imperialisti) il proletariato è minoranza. Così non è. La posizione di classe è determinata dalla posizione che uno ha nei rapporti di produzione, non dai suoi modi di pensare. Fondare l’analisi di classe sui modi di pensare, sulle posizioni politiche o sul grado di oppressione che uno subisce genera confusione. Non si capisce poi chi compone la “piccola borghesia” che è l’altra classe cui OCR dedica attenzione oltre a quello che indica come proletariato né di quale classe fa parte quella che frequentemente in questo libro è chiamata “classe operaia imborghesita”, categoria questa che, tra l’altro, ha un ruolo centrale nella concezione anticomunista della Scuola di Francoforte.


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Chi prende la direzione in un movimento popolare di lotta? In un movimento popolare di lotta (tanto più quanto più la lotta si fa seria) in realtà non dirige chi reclama il diritto di dirigere né chi dai rapporti ereditati dalla storia che abbiamo alle spalle sarebbe designato a dirigere. Dirige chi ha una visione più lungimirante e più profonda della lotta in corso, lancia le parole d’ordine che nella situazione concreta meglio corrispondono alle vere aspirazioni dei combattenti e si dà con determinazione i mezzi della sua politica. La pratica è il banco di prova della teoria.

Consideriamo due casi esemplari.

Il PCUS e lo Stato sovietico alla fine della Seconda guerra mondiale, il periodo 1945-1956, XIX Congresso (5-14 ottobre 1952) - XX Congresso (febbraio 1956): era scontato che i comunisti fedeli seguaci di Lenin avrebbero continuato a dirigere il PCUS e lo Stato sovietico. Invece prevalsero i revisionisti moderni capeggiati da Kruscev.

Esattamente il contrario avvenne invece nell’Impero Russo nel 1917: la storia e lo stato delle cose sembravano designare i menscevichi a dirigere i Soviet e la ribellione dei contadini in corso nel paese, invece prevalsero i comunisti guidati da Lenin. Essi diedero inizio alla costruzione del primo Stato socialista nella storia dell’umanità.

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3. OCR accetta la posizione secondo cui l’URSS dopo la morte di Stalin e la Repubblica Popolare Cinese dopo la morte di Mao sarebbero diventati quasi immediatamente paesi imperialisti, o meglio socialimperialisti, cioè imperialisti di fatto anche se hanno continuato a chiamarsi socialisti. Questo giudizio non ha riscontro nella realtà né è sensato in base all’esperienza comune e alla logica: non esiste evento o cosa al mondo che hanno richiesto decenni per essere costruiti che possano essere distrutti in un attimo, magari per decreto. Tanto meno questo può essere vero a fronte di un’opera lunga, gloriosa e nuova quale quella che i popoli dell’URSS e della Cina hanno compiuto determinando la storia del Novecento e imprimendo un salto di qualità nella storia del genere umano. Questa è una considerazione solo iniziale ma semplice da comprendere, al di là dello studio comunque necessario sulla situazione politica, economica e sociale della Federazione Russa e della Repubblica Popolare Cinese per comprenderne natura, ruolo e prospettive.


Un discorso a parte merita l’attenzione di OCR alle relazioni tra MCCO e scrittori, artisti, attori, ecc., campo importante nella costruzione della rivoluzione socialista perché “la cultura e in genere le attività sovrastrutturali sono il campo in cui la resistenza della borghesia è più tenace e dura da vincere”.(9) Essi raramente sposano la causa rivoluzionaria, perché sono formati alla scuola borghese e perché sono mantenuti in condizione di privilegio dalla borghesia.(10) Quando però il movimento comunista e la resistenza delle masse popolari crescono e acquistano forza, scrittori, artisti, attori, ecc. vi si affiancano, in molti casi con passione e sincerità. Negli USA molti di essi si sono affiancati al PC USA negli anni ’30 e ’40 e al PCR USA dopo gli anni ’80, a conferma della possibilità e capacità del MCCO di coinvolgerli, ma allo stesso tempo OCR mostra come né l’uno né l’altro dei due partiti furono capaci di trasmettere a costoro una concezione: i comunisti degli USA ebbero sostegno e simpatia da essi, ma si accodarono a loro, e non potevano trasmettere né a loro né ad altri una concezione perché non l’avevano elaborata. Abbiamo visto come, alla fine, la mancanza di autonomia ideologica ha precipitato il PC USA tra i revisionisti moderni e ha ridotto il PCR USA all’osso, aggrappato a un dogmatismo ridicolo e che finisce per sostenere un Biden.


9. Manifesto Programma del (nuovo)PCI (MP) pag. 97.


10. Nel secolo scorso due grandi artisti, Bertolt Brecht e Lu Xun, si sono distinti per essere a fianco del movimento comunista sempre, cioè non solo quando aveva vinto e anche quando era colpito dalla più feroce repressione. In generale, quando il movimento comunista è in fase crescente e ancora di più quando vince essi gli si affiancano in massa, magari per opportunismo. Un esempio è quello del regista Roberto Rossellini (Roma, 8 maggio 1906 - Roma, 3 giugno 1977), che prima della caduta del fascismo faceva film dove esaltava preti fascisti come Reginaldo Giuliani e dopo faceva film dove esaltava la resistenza antifascista dei partigiani e delle masse popolari.


Qual è la soluzione del problema? OCR risponde proponendo un amalgama tra la concezione comunista del mondo, che indica in certi casi con il termine “marxismo”, con vari aspetti della cultura che emergono nei paesi imperialisti e integrazioni di intellettuali non inseriti in partiti comunisti quali L. Althusser, A. Badiou, S. Žižek. Non è così. La concezione comunista del mondo è una concezione integrale che non ha bisogno di supporti o integrazioni, ma di essere elaborata e sviluppata dal partito comunista che la usa. Basta a se stessa ed è essa ad essere alimento per lo sviluppo di ogni conoscenza. Antonio Gramsci lo dice con la massima chiarezza: la concezione comunista del mondo (la “filosofia della prassi”) è autosufficiente ed è quella di cui la classe operaia e le altre classi delle masse popolari (il “mondo subalterno”) hanno bisogno perché dopo ogni sollevazione (“il momento romantico della lotta”) “nasce concretamente l’esigenza di costruire un nuovo ordine intellettuale e morale, cioè un nuovo tipo di società e quindi l’esigenza di elaborare i concetti più universali, le armi ideologiche più raffinate e decisive”.(11) La lettura del libro di OCR ci conferma in ogni sua pagina questa affermazione di Gramsci, che è anche nostra.


11. A. Gramsci, Quaderni del carcere, Quaderno 11, Nota 70 – Antonio Labriola. Gramsci qui scrive: “Si può così porre la lotta per una cultura superiore autonoma; la parte positiva della lotta che si manifesta in forma negativa e polemica con gli a- privativi e gli anti- (anticlericalismo, ateismo, ecc.)”.



Avanziamo nell’elaborazione scientifica dell’esperienza della lotta di classe, dedichiamoci ad essa senza riserve e senza risparmio, abbandoniamo ogni dogmatismo, portiamo avanti la lotta sul piano ideologico nel MCCO e ogni nostro passo verso la vittoria sarà sempre più sicuro.


Paolo Babini - Gruppo di Lavoro Internazionale del Partito dei CARC