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del (nuovo)Partito comunista italiano

anno XXVI - marzo 2024

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Contributo dal Comitato di Partito Aurora

La lotta antisionista dei lavoratori dell’Ospedale Meyer di Firenze

Quando hanno saputo che Marco Carrai (console onorario di Israele in Toscana, Emilia-Romagna e Lombardia) era stato nominato presidente della Fondazione Meyer,(1) alcuni lavoratori dell’Ospedale Meyer si sono attivati per chiederne le dimissioni. Per prima cosa, con l’aiuto di alcune sigle del sindacalismo di base e della Rete Sanitari per Gaza, hanno fatto una raccolta firme: 10.139 in 15 giorni. Successivamente, il 29 gennaio 2024, hanno organizzato la “protesta degli ombrelli”: un presidio durante il quale hanno restituito 140 ombrelli che l’azienda aveva regalato ai dipendenti per Natale. I lavoratori hanno spiegato che Carrai è incompatibile con la carica di presidente della Fondazione Meyer: non solo perché è un imprenditore e non un medico, ma soprattutto perché è un sostenitore dello Stato sionista d’Israele, cosa che fa a pugni con lo spirito della Fondazione e di chi ci lavora, votato al rispetto dei diritti umani, in particolare dei bambini. L’esercito sionista sta distruggendo sistematicamente i servizi sanitari di Gaza, con bombardamento di ospedali, sospensione della fornitura di disinfettanti, medicinali e persino di acqua potabile, personale sanitario ucciso, razzi e spari su ambulanze, cortili ospedalieri e carovane dell’ONU che tentavano di distribuire medicinali. L’esercito sionista si accanisce in modo particolare contro neonati, bambini e donne per fare pulizia etnica. Ebbene, denunciano i lavoratori del Meyer, come può uno strenuo sostenitore di Israele come Carrai presiedere la Fondazione dell’Ospedale Meyer? Questa è la sostanza delle dichiarazioni ai giornali dei lavoratori protagonisti della protesta, dichiarazioni spesso anonime stante i vincoli di fedeltà aziendale con cui le aziende private e pubbliche (ospedali compresi) ricattano i propri dipendenti, in violazione dello Statuto dei Lavoratori e della Costituzione.


1. La Fondazione nasce nel luglio del 2000 come supporto all’attività di comunicazione, marketing e raccolta fondi per il Meyer, ospedale pediatrico pubblico di Firenze.


Lottando contro Carrai, i lavoratori del Meyer e i Sanitari per Gaza lottano non solo contro i sionisti e il genocidio che stanno compiendo, ma anche contro le classi che opprimono le masse popolari italiane, tra le quali i sionisti hanno un ruolo importante. Marco Carrai è un caso esemplare. Uomo della borghesia imperialista e amico di Matteo Renzi che della città di Firenze è stato sindaco, Carrai infatti

- è vicepresidente di JSW Italy, proprietaria odierna delle acciaierie di Piombino, dove la situazione è in stallo da vari anni e che Carrai contribuisce a condannare a morte lenta,

- è presidente di Toscana Aeroporti, fautrice dell’estensione dell’aeroporto di Peretola a Firenze (in nome dello sviluppo del turismo di lusso che già soffoca la città), una delle opere più invise alla popolazione fiorentina e in particolare agli abitanti della Piana,

- da presidente della Fondazione Meyer è in una buona posizione per fare gli interessi delle case farmaceutiche, oggi tra le poche aziende dei paesi imperialisti non in crisi ma in crescita, tra le quali ve ne sono di legate ai sionisti (2) o di proprietà di amici di Renzi e quindi suoi (come Andrea Marcucci di Lucca).


2. Tra cui Teva Pharmaceutical Industries LTD, compagnia farmaceutica israeliana presente anche in Italia, insieme alle sue consociate Ratiopharm e Dorom, leader nel mercato dei farmaci generici. Il gruppo Teva è interamente di proprietà israeliana. La rete dei Sanitari per Gaza ha avviato un’azione di boicottaggio dei prodotti Teva, per cui esistono numerose alternative. Per boicottare le aziende farmaceutiche israeliane, i Sanitari per Gaza chiedono a) ai farmacisti di comunicare alle ditte consociate Teva, Ratiopharm e Dorom che, a tutela del valore etico del farmaco che viene dispensato, non verranno più commercializzati i loro prodotti, b) ai consumatori di rifiutarsi di acquistare i farmaci delle ditte Teva, Ratiopharm e Dorom e domandare al proprio medico e farmacista di sostituirli con altri uguali in tutti i casi in cui ne esistono, c) ai medici di prescrivere farmaci generici sostitutivi.


In sintesi, Carrai è fautore degli interessi dello Stato di Israele in Toscana e oltre, ha ruoli di direzione nella politica contro le masse popolari in almeno tre settori (produzione di acciaio, trasporti, sanità), affianca Renzi che ha fatto dell’attacco alle masse popolari il suo mestiere da quando ha iniziato la sua attività politica. Il partigiano fiorentino Pillo, morto recentemente, ha detto che la resistenza palestinese è uguale alla nostra Resistenza contro il nazifascismo. Le sue parole hanno ancora più valore se consideriamo che, siccome il vecchio PCI ha rinunciato a guidare le masse popolari a continuare fino alla conquista del potere dopo la sconfitta del fascismo, in alcuni casi oggi abbiamo a che fare con gli stessi nemici di ieri: questo è vero “letteralmente” nel caso del lobbista e sionista Carrai, il cui nonno era un fascista torturatore di partigiani a Villa Triste.(3)


3. Villa Triste è l’appellativo di vari luoghi di tortura usati dai nazifascisti in diverse città italiane durante gli ultimi anni della Seconda guerra mondiale, dopo l’armistizio del 8 settembre 1943 e la nascita della Repubblica Sociale Italiana (Repubblica di Salò). In questo caso il riferimento è a Villa Triste a Firenze, con sede in un palazzo di via Bolognese che ospitò anche una sezione della polizia politica tedesca (il SD: Sicherheitsdienst) e di un reparto della milizia repubblichina (la 92° legione della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, conosciuta anche come Banda Carità) nel periodo settembre 1943 - agosto 1944. Tra i martiri partigiani ricordiamo Bruno Fanciullacci (uno dei gappisti che partecipò all’esecuzione del filosofo fascista Giovanni Gentile). Il nonno di Carrai era uno dei torturatori.


Noi facciamo nostri l’eredità della Resistenza contro il nazifascismo e l’esempio dell’eroico popolo palestinese per trasformare in attacco la resistenza delle masse popolari contro la classe nemica, per trasformarla nella guerra con cui cacceremo anche la NATO, i sionisti e gli altri gruppi imperialisti. Libereremo il paese dagli imperialisti come i partigiani lo liberarono dal nazifascismo e porteremo a termine l’opera che essi e il primo movimento comunista italiano ci hanno lasciato da compiere: fare dell’Italia un paese socialista, dove la gestione pubblica delle attività economiche è pianificata per produrre i beni e i servizi necessari alla popolazione del paese e alle relazioni di scambio, collaborazione e solidarietà con gli altri paesi e dove l’impiego delle risorse prodotte in questo modo serve ad accrescere l’accesso della popolazione tutta alle attività specificamente umane, quelle che formano il lato spirituale della specie umana, le conoscenze scientifiche in ogni campo del sapere, le arti, la capacità di trasformare e governare il mondo che ci circonda e noi stessi.

I nemici del popolo palestinese sono i nostri nemici. Combatterli non significa essere contro gli ebrei (cioè antisemiti), non significa neanche solo sostenere la gloriosa resistenza del popolo palestinese, ma anche combattere per la liberazione delle masse popolari del nostro paese.