La Voce 72 (ritorna all'indice)

del (nuovo)Partito comunista italiano

anno XXIV - novembre 2022

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Consolidamento e rafforzamento del (nuovo)PCI

Movimento comunista cosciente e organizzato e sinistra borghese

Lettera alla redazione su due articoli di La Voce 69

Cari compagni,

sono un membro del Partito. Vi scrivo perché la lettura di Aspiranti comunisti, animatori delle lotte di difesa, insofferenti del capitalismo e di Allargare e rafforzare la difesa, per sviluppare ed elevare l’attacco pubblicati in VO 69, letti alla luce del lavoro che il Partito sta facendo nelle altre organizzazioni che raccolgono la base rossa, mi sono stati molto utili per allargare la mia visione di cosa è oggi il movimento comunista cosciente e organizzato (MCCO) e, quindi, come intervenirci. Mi sono reso conto, infatti, che finora avevo una concezione ristretta del MCCO: in sostanza lo identificavo con la Carovana del (n)PCI o con quelli che ci danno ragione. Così facendo però ponevo dei limiti alla mia attività.

Dunque vi invio alcune riflessioni in merito alle categorie che utilizziamo in questo campo del nostro lavoro e all’uso che dobbiamo farne.

In VO 69 si dice che: “Il movimento comunista cosciente e organizzato (MCCO) è composto da partiti, organismi, gruppi e individui che 1. si propongono e operano per mettere fine al catastrofico corso delle cose che la borghesia imperialista (per le caratteristiche sue proprie e per prolungare l’esistenza del suo sistema sociale) impone all’umanità da quando questa, a causa dell’esaurimento della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria (1917-1976), ha ripreso a marciare al seguito della borghesia imperialista e 2. sono per il socialismo. I protagonisti del MCCO sono quelli che chiamiamo anche Forze Soggettive della Rivoluzione Socialista (FSRS) benché in realtà ancora oggi gran parte di essi si occupino solo o almeno principalmente di lotte difensive e rivendicative e/o di elezioni, convinti che l’instaurazione del socialismo avverrà grazie a una ribellione generale che prima o poi scoppierà”.

Dunque tutti coloro che aspirano coscientemente al socialismo e in qualche modo già operano in tal senso, cioè 1) sono membri di un partito comunista, 2) fanno parte di un gruppo organizzato che si dichiara comunista (FSRS) o 3) sono attivamente alla ricerca di un partito comunista, costituiscono il variegato MCCO esistente oggi in Italia.

Distinguere questa tipologia di referenti dagli altri (organismi, gruppi, individui) con cui pratichiamo una politica da fronte è importante perché con essi la nostra politica da fronte è finalizzata anche all’unità sulla concezione (sulla teoria). Questo significa che all’attività pratica dobbiamo affiancare il dibattito ideologico (combinazione di unità e lotta) su: 1) analisi della realtà (in che tipo di crisi siamo immersi e come se ne esce); 2) bilancio della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria (1917-1976); 3) regime politico vigente in Italia (quale partito comunista serve? Perché? In Italia dobbiamo difendere le libertà democratiche? In Italia c’è il fascismo?); 4) forma della rivoluzione socialista (cos’è la rivoluzione e come si costruisce); 5) qual è la tattica che in Italia in questa fase, stante il contesto soggettivo e oggettivo, il MCCO deve portare avanti per far avanzare la rivoluzione socialista.

Nel fare questo lavoro noi possiamo incorrere in due tendenze sbagliate: 1) il settarismo che si manifesta nel non portare la lotta sul piano ideologico perché crediamo che i nostri referenti non possano capire (non fare il lavoro “dall’alto”) o nel portare la lotta sul piano ideologico in modo identitario (cioè manifestare e proclamare ciò che noi siamo) anziché tenere presenti le caratteristiche dei nostri interlocutori e porci degli adeguati obiettivi di trasformazione per ognuno di essi; 2) il codismo ossia per amore di unità fingere che siamo tutti allo stesso livello (come se la scienza ammettesse che due giudizi contrari sono entrambi validi).

Noi dobbiamo tenere presente che il nostro Partito ha dato risposta a una serie di questioni (e ha agito di conseguenza) che chiunque si pone francamente il proposito di ricostruire il MCCO alla luce dell’esperienza passata nel nostro paese e nel resto dei paesi imperialisti arriverà a porsi. Del resto nella pratica della lotta di classe e nella lotta ideologica (cioè lottando per affermare idee giuste e facendo i conti con i nostri interlocutori) noi arricchiamo la teoria, la integriamo dove abbiamo da imparare, la rettifichiamo se è sbagliata.

Il MCCO, a sua volta, è parte del nuovo potere per come questo è oggi. Attualmente le istituzioni del nuovo potere sono:

1. il Partito comunista che si è costituito e opera come Stato Maggiore della guerra popolare contro i vertici della Repubblica Pontifica (USA-NATO, UE-BCE, Vaticano, Organizzazioni Criminali, Associazioni Padronali) e le altre istituzioni della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti,

2. le forze aggregate intorno al Partito, a partire dal P. CARC e da altre organizzazioni simili: organizzazioni che conducono nell’ambito della legalità borghese un’attività loro propria e che, avendo un loro campo di azione specifico, hanno obiettivi e tattiche particolari che elaborano in autonomia dal (n)PCI, ma che condividono in tutto o in parte con il (n)PCI concezione del mondo, bilancio del movimento comunista, analisi del corso delle cose, linea generale e contribuiscono - tramite dibattito franco e aperto e tramite loro membri che sono anche membri del (n)PCI - alla loro elaborazione e verifica; in sintesi le forze che seguono le indicazioni del (n)PCI o sono in qualche misura orientate da esso;

queste due (Partito e forze aggregate ad esso) costituiscono le forze che sono consapevolmente istituzioni del nuovo potere e operano per il suo rafforzamento: in questo campo il nostro compito consiste nel consolidare il Partito Stato Maggiore (rafforzamento della struttura centrale, reclutamento nei CdP, formazione di nuovi CdP) e nell’elevazione del loro livello generale;

3. le forze che si propongono e operano per mettere fine al catastrofico corso delle cose imposto dalla borghesia imperialista e sono in qualche modo per il socialismo;

Il Partito Stato Maggiore, le forze aggregate intorno ad esso e le forze che sono per il socialismo costituiscono il MCCO per come è oggi: in questo campo il nostro compito è promuovere l’unità d’azione nella mobilitazione delle masse popolari, sviluppare la lotta ideologica con al centro il bilancio della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria, reclutare i migliori;

4. le organizzazioni operaie e popolari di azienda, territoriali e tematiche con cui le masse popolari si difendono e fanno fronte agli effetti della crisi generale del capitalismo;

si tratta delle forze su cui marcia la rivoluzione socialista e degli organismi di base della futura dittatura del proletariato: in questo campo il nostro compito oggi consiste nel moltiplicarne il numero e rafforzarle (portarle ad agire da nuove autorità pubbliche), promuoverne il coordinamento e orientarle a costituire un proprio governo d’emergenza;

5. le forze che sono o operano per mettere fine al rovinoso corso delle cose, ma non aspirano al socialismo (dai sindacati conflittuali fino agli aggregati e partiti promossi dagli esponenti non anticomunisti della sinistra borghese);

si tratta del campo in cui c’è il grosso degli attuali “capi” delle masse popolari: in questo campo il nostro compito principale oggi è spingerli a promuovere OO e OP e a sostenere le loro iniziative, alimentare l’indignazione per il presente e infondere nelle OO e OP coraggio e fiducia in se stesse (in sintesi: agire da comitati di salvezza nazionale).

Questo orientamento serve a inquadrare il nostro campo d’azione: fare la rivoluzione socialista consiste nel rafforzare questo sistema di potere a scapito di quello dei capitalisti fino a rovesciarlo.

Di questo “esercito”, formato già oggi da centinaia di migliaia di persone che si muovono in ordine sparso, il Partito è lo Stato Maggiore: nostro compito è portarle a operare secondo una linea e un piano comuni, tenendo conto delle loro attuali caratteristiche, numero e ruolo, ma avendo l’occhio a quello che possono diventare e facendo leva sulla volontà di far fronte al catastrofico corso delle cose che muove queste centinaia di migliaia di persone e sulla necessità di farvi fronte che riguarda milioni di membri delle masse popolari.

Gli aggregati di cui al punto 4 e 5 costituiscono, insieme al MCCO che in esso ha un suo ruolo particolare, il fronte anti-Larghe Intese. Delle forze di cui al punto 5 fanno oggi parte individui, gruppi (aggregati) e organismi della sinistra borghese di vecchio e nuovo tipo (le une derivate dallo scioglimento del vecchio PCI e dalla frammentazione del PRC, le altre sorte indipendentemente), che sono quelli che operano e si oppongono al corso delle cose imposto dalla borghesia imperialista, ma esplicitamente rifiutano l’idea che il socialismo è l’unica possibile soluzione alle contraddizioni che scuotono le società imperialiste. Con le forze di cui al punto 5, in particolare, il nostro compito è promuovere l’unità d’azione finalizzata alla costruzione del Fronte, che è fronte contro il nemico comune, cioè contro le istituzioni della borghesia imperialista. Il dibattito ideologico è necessario solo nella misura in cui serve a rimuovere gli ostacoli per la costruzione del Fronte.

Nel nostro paese, per via della storia che il MCCO ha attraversato nel corso della prima ondata, esistono aggregati in cui militano sia soggetti o gruppi appartenenti al MCCO sia soggetti o gruppi chiaramente definibili come sinistra borghese. Bisogna però avere chiaro che la realtà è infinitamente conoscibile e che, quindi, una categoria non riuscirà mai a comprendere l’intero spettro del concreto reale che abbiamo davanti: la maggior parte dei soggetti e aggregati che abbiamo davanti coincideranno con le categorie che usiamo per definirli solo in una certa misura e sta a noi, in ultima analisi, definire quale aspetto è principale e quale secondario ai nostri fini.

Nei confronti della sinistra borghese di vecchio e nuovo tipo noi tendenzialmente oggi siamo settari. Questo perché la consideriamo come facente parte del MCCO e ci aspettiamo che agisca come se dovesse condividere con noi le 5 questioni che ho esposto rispetto alla lotta ideologica da fare nell’ambito del MCCO. Ma non distinguere la sinistra borghese dal MCCO significa essere ancora fermi a fare la sinistra della sinistra borghese (cioè non tener conto che MCCO e sinistra borghese sono entità di natura diversa e con ruoli diversi), cioè essere ancora al carro della sinistra borghese. Allo stesso modo che i bordighisti nell’ambito del primo movimento comunista erano soggetti che non si erano ancora pienamente emancipati dal PSI e quindi non erano in grado di “usarlo” per rafforzare l’opera dei comunisti (e che tuttavia – si badi – hanno dato un contributo essenziale alla nascita del primo PCI, proprio anche per questa loro “reazione” sbagliata al PSI). Significa non essere capaci di dirigere la sinistra borghese. Ma per noi acquisire questa capacità è fondamentale in quanto, secondo il nostro piano tattico, la sinistra borghese avrà un ruolo di primo piano nell’instaurazione del Governo di Blocco Popolare.

Juri G.