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del (nuovo)Partito comunista italiano

anno XXIV - novembre 2022

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Noi viviamo l’epoca della rivoluzione socialista

Che la borghesia e il clero trascinano l’Italia di male in peggio è coscienza comune dei comunisti. Lo è anche che l’opera della borghesia e del clero italiani e più in generale dei vertici della Repubblica Pontificia è una parte di quello che i gruppi imperialisti stanno facendo nel mondo, capeggiati dai gruppi imperialisti USA ancora oggi nel ruolo di dominatori del sistema imperialista mondiale che assunsero nel 1945.

La mancanza di fiducia nella possibilità di vincere rende amara la vita di tanti che tuttavia si dichiarano comunisti.

Trasformare il malcontento, l’insofferenza, la protesta e la mobilitazione delle masse popolari in instaurazione del socialismo è il compito di noi comunisti, è la parte pratica della nostra opera. Scoprire cosa fare, come tradurre nel particolare la scienza che Marx ed Engels hanno fondato, che nel corso della prima ondata della rivoluzione proletaria Lenin, Stalin e Mao hanno ulteriormente sviluppato e alla quale Gramsci ha dato apporti notevoli soprattutto per quanto riguarda il nostro paese, è la parte teorica del nostro lavoro.

In Europa e negli USA da quarant’anni in qua la borghesia prevale su noi nel formare la coscienza, i sentimenti e la condotta delle masse popolari. Giunta al culmine dello sviluppo compatibile con il modo di produzione suo proprio, sta facendo il lavoro contrario a quello che il movimento comunista cosciente e organizzato aveva fatto lungo tutto il XIX e buona parte del XX secolo. Ora paghiamo la sconfitta che abbiamo subito in Europa e negli USA nel XX secolo. La ripresa è in corso. Noi comunisti dobbiamo mettere in risalto il positivo dell’epoca che viviamo, che è l’epoca della rivoluzione socialista e della decadenza della società borghese. Concentrarsi sulle distruzioni che la borghesia imperialista impone per prolungare la vita del suo sistema e limitarsi a denunciarle è mettere in risalto il negativo. Noi comunisti dobbiamo mettere in risalto il positivo e lavorare a farlo crescere.

La storia della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria (1917-1976) mostra che nei paesi imperialisti europei non abbiamo instaurato il socialismo proprio perché i dirigenti del movimento comunista quando erano forti non hanno osato vincere. È quello che mostrano la Germania, l’Italia, l’Austria, l’Ungheria e la Polonia del primo dopoguerra, la Spagna e la Francia dei governi di Fronte Popolare negli anni ‘30, l’Italia della Resistenza vittoriosa del 1945-1947.

In Spagna i comunisti entrarono nel governo borghese ma poi sciolsero il V Reggimento, anziché farne il modello a cui tutto l’esercito repubblicano si ispirava e su questa base proseguire la guerra civile 1936-1939. In Francia entrarono nel governo di Fronte Popolare ma accettarono la rottura di ogni rapporto di collaborazione (compresi i già esistenti contratti di fornitura d’armi) del governo francese con il governo del Fronte Popolare della Spagna attaccato da Franco, Hitler e Mussolini e per questa via anche il governo del Fronte Popolare francese finì male. In Italia entrarono nel governo di Badoglio nel 1943 ma invece di eliminare uno dopo l’altro dal governo gli irriducibili oppositori del comunismo si lasciarono cacciare dal governo (1947) da un De Gasperi che nel 1941 e 1942 aveva pregato con fervore il suo dio perché Hitler riuscisse a conquistare Mosca, mentre nel paese attuavano la linea suicida della collaborazione tra masse popolari, borghesia e clero nella gestione della società a partire dalle attività produttive.

L’imperialismo è l’epoca della rivoluzione socialista e della decadenza della società borghese. Lo sviluppo dell’umanità è culminato in tutto il mondo nel modo di produzione capitalista. Grazie ad esso gli uomini hanno tolto ogni limite allo sviluppo delle forze produttive e alla propria capacità di conoscere e modificare l’ambiente in cui vivono e se stessi. Ma proprio per questo grande progresso, essi sono giunti al punto in cui, restando ancorati al modo di produzione capitalista, devastano e inquinano il mondo e se stessi e vanno verso la distruzione di entrambi. Il socialismo è la sola alternativa alla distruzione dell’umanità e del mondo. La storia dell’umanità elaborata da Marx ed Engels lo ha illustrato. Lenin, Stalin e Mao hanno ulteriormente sviluppato questa scienza a uso di chi si impegna a trasformare il mondo. Le vicende dell’epoca imperialista, iniziata quasi 150 anni fa, la confermano.

La lotta tra il proletariato e la borghesia è una guerra tra classi: possiamo e dobbiamo vincere e instaurare il socialismo!

Ci sono imprese che non affrontiamo perché ci sembrano impossibili, ma in realtà ci sembrano impossibili perché non osiamo affrontarle!

Costruire il potere delle masse popolari organizzate è compito dei combattenti della rivoluzione socialista. Consolidare e rafforzare il partito comunista è un fattore indispensabile.

Rosa L.