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del (nuovo)Partito comunista italiano

anno XXIV - marzo 2022

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Consolidamento e rafforzamento del (nuovo)PCI

Sulla libertà e la necessità

Lettera a una compagna che sostiene il Partito


Nella tua ultima lettera mi scrivi: “Io non sono mai sicura di portare bene la linea del (n)PCI”. Ma puoi diventare sicura e quindi portarla con fiducia e forza, in modo legato alle circostanze concrete in cui lo fai.

Tu sei ancora alla ricerca di un senso e uno scopo da dare alla tua vita. Hai il pregio e la fortuna di non accontentarti e appagarti con uno dei piatti che ti ha messo e ti mette davanti il sistema sociale in putrefazione in cui siamo immersi. È uno dei tuoi aspetti belli. Quello che ti impedisce di farlo valere è che, benché non ti getti su uno dei piatti che ti hanno apparecchiato, non ti decidi neanche a darti nella tua vita lo scopo che il corso delle cose in cui sei immersa impone per essere liberi e felici.

Ogni singolo individuo è tanto più libero quanto più è cosciente di quello che il suo insieme di relazioni sociali comporta che i singoli individui facciano. Se si trova in un incendio, deve darsi a spegnerlo e animare tutti a spegnerlo. Se si trova tra affamati, deve darsi alla produzione di cibo e alla caccia e animare tutti a farlo. Ogni singolo individuo è tanto più libero e felice di quello che è e fa, quanto più fa e meglio sa fare quello di cui gli individui con i quali ha a che fare hanno bisogno. Bada: non dico quello che a destra e a sinistra loro dicono che occorre, quello di cui pensano e sono convinti di aver bisogno. Ma quello di cui hanno realmente bisogno, che li soddisfa e li anima a vivere. Da anni la classe che determina il corso delle cose nel nostro paese (la borghesia imperialista con il suo clero) manipola menti e cuori della massa della popolazione a partire dalla più tenera età, e in questo impiega grandi risorse ed energie. Né potrebbe mantenersi nel suo ruolo se non riuscisse a manipolarli in misura sufficiente, cioè se non riuscisse a impedire che la massa della popolazione imparasse da quelli che hanno scienza del corso delle cose o, il ché è lo stesso, se non riuscisse a impedire che quelli che hanno scienza del corso delle cose riescano a insegnarlo e a mobilitare su scala crescente. Se ti metti in quest’ottica, imbocchi la strada della tua liberazione e della tua felicità. È quello a cui da tempo ti esorto.

L’insofferenza e la ribellione al corso delle cose crescono anche attorno a te. A volte si traducono in comportamenti e in azioni inconsulti. La mobilitazione reazionaria è una delle vie praticate da portavoci della classe dominante. Noi comunisti siamo i fautori e promotori della mobilitazione rivoluzionaria.

Nicola R.


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I quattro criteri di Dimitrov per la selezione e valutazione dei quadri

I criteri per la selezione e valutazione dei quadri comunisti formulati in occasione del VII Congresso dell’IC (1935) da Georgi Dimitrov, segretario generale dell’Internazionale Comunista (IC) tra il 1934 e il 1943, sono:

1. dedizione alla causa del comunismo,

2. legame più stretto possibile con le masse popolari,

3. capacità di orientarsi,

4. disciplina e tempra bolscevica.

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